Simulazione

Cliccando in alto a destra sul pulsante 2 è possibile "Consegnare", "Salvare e Interrompere", "Salvare e Continuare" il compito.

1 di 3 Domande

Michele, un bimbo di 8 anni, in vacanza con i genitori in America Settentrionale, viene accompagnato dalla mamma presso il PS locale per farlo sottoporre ad una visita medica. Anamnesi patologica prossima: comparsa di un’eruzione cutanea a livello delle cosce e del tronco, associata a febbre e mialgie. La temperatura è di 38.9°C. La mamma afferma che il tronco è stato l’ultimo posto ad essere interessato dal rash. Il piccolo riferisce che una settimana prima aveva trovato un cane randagio e l’aveva riportato al proprietario, dopo averli rimosso numerose zecche. Quale delle seguenti è la diagnosi più probabile?

Fonte: CDC. Centers for Disease Control and Prevention. CDC 24/7: saving Lives, Protecting PeopleTM. Url: https://phil.cdc.gov/Details.aspx?pid=1962

product image













La risposta corretta è la A.

La febbre delle Montagne Rocciose è dovuta alla infezione da Rickettsia rickettsii. Questa patologia è trasmessa dalle zecche ixodidae: la zecca del cane (americano) è uno dei vettori. Dal punto di vista clinico, questa patologia si caratterizza per febbre alta, rash e grave cefalea.

Dal punto di vista epidemiologico, questa patologia è stata riconosciuta nelle regioni delle montagne rocciose (tuttavia essa si può manifestare praticamente in tutte le regioni degli stati uniti).

Fonte: CDC. Centers for Disease Control and Prevention. CDC 24/7: saving Lives, Protecting PeopleTM. Url: https://phil.cdc.gov/Details.aspx?pid=1962

Child’s right hand and wrist displaying the characteristic spotted rash of Rocky Mountain spotted fever.

Rocky Mountain spotted fever is the most severe and most frequently reported rickettsial illness in the United States. The disease is caused by Rickettsia rickettsii, a species of bacteria that is spread to humans by ixodid (hard) ticks.

 

Fonte: CDC. Centers for Disease Control and Prevention. CDC 24/7: saving Lives, Protecting PeopleTM. Url: https://phil.cdc.gov/Details.aspx?pid=14489

This image depicts a close view of the right side of a female child’s face on which you can see the characteristic rash that had been caused by Rocky Mountain spotted fever.
Rocky Mountain spotted fever (RMSF) is a tickborne disease caused by the bacterium Rickettsia rickettsia. This organism is a cause of potentially fatal human illness in North and South America, and is transmitted to humans by the bite of infected tick species. In the United States, these include the American dog tick, Dermacentor variabilis, Rocky Mountain wood tick, Dermacentor andersoni), and brown dog tick, Rhipicephalus sanguineus.

Questa patologia si caratterizza per vasculite dei piccoli vasi (a livello di numerose sedi: cutaneo, sottocutaneo, SNC, polmoni, cuore, reni, milza, fegato, ed altri): le rickettsie si propagano all’interno delle cellule endoteliali danneggiate e i vasi possono andare incontro a fenomeni di occlusione.

Il periodo di incubazione è variabile fra 3 e 12 giorni.

L’esordio solitamente si caratterizza per febbre con cefalea grave, brividi, dolori muscolari e prostrazione.

Questa patologia si caratterizza per un rash che comincia nelle mani e nei piedi e successivamente diffonde al tronco: questo rush inizialmente è maculare-rosato successivamente tende a diventare maculo-papulare. Vi può essere encefalite, ipotensione, epatomegalia, ma l’ittero è raro; a volte polmonite, necrosi tissutale ed insufficienza circolatoria, danni cerebrali, arresto cardiaco e morte.

Dal punto di vista del trattamento è importante la doxiciclina.

La risposta B non è corretta.

La febbre delle Montagne Rocciose è dovuta alla infezione da Rickettsia rickettsii. Non vi è encefalite in questa patologia.

La meningoencefalite da zecche, o meningoencefalite primaverile-estiva, è una particolare malattia virale acuta del SNC.

Questa patologia, è causata da un arbovirus appartenente al genere Flavivirus (questo virus è molto simile a quelli responsabili della febbre gialla e della dengue).

Le zecche coinvolte sono: Ixodes ricinus e Ixodes persulcatus.

In circa, il 70% dei pazienti questa malattia è asintomatica dopo il morso della zecca.

Nel 30% circa, dopo 3-28 giorni dal morso della zecca si ha una prima fase con sintomi simil-influenzali (febbre alta, mal di gola, stanchezza, dolori muscolari e articolari, mal di testa); di solito è autolimitante con calo della febbre. In circa il 10-20% dei casi si può avere, una seconda fase caratterizzata da disturbi del SNC (encefalite, paralisi flaccida a esito mortale).

Nei soggetti giovani mostra un decorso più mite: vi è un progressivo aumento della severità al progredire dell’età.

Esiste il vaccino. Non esiste un trattamento specifico.

 La risposta C non è corretta.

 La risposta C non è corretta.

La malattia di Lyme è un’infezione trasmessa dalle zecche. Dal punto vista eziologico, questa patologia è causata dalla Borrelia burgdorferi.

La trasmissione di questa malattia avviene attraverso principalmente 4 specie di zecche Ixodes sp, diffuse in tutto il mondo. La più comune è la Ixodes scapularis (la zecca del cervo).

Dal punto di vista clinico possiamo ritrovare astenia e un eritema cronico migrante “a bersaglio”.

Occorre, comunque prendere in considerazione questa patologia nella diagnosi differenziale.

Fonte: CDC/ James Gathany. Centers for Disease Control and Prevention. CDC 24/7: saving Lives, Protecting PeopleTM. Url: https://phil.cdc.gov/Details.aspx?pid=9874

This 2007 photograph depicts the pathognomonic erythematous rash in the pattern of a “bull’s-eye”, which manifested at the site of a tick bite on this Maryland woman’s posterior right upper arm, who’d subsequently contracted Lyme disease. Lyme disease patients who are diagnosed early, and receive proper antibiotic treatment, usually recover rapidly and completely. A key component of early diagnosis is recognition of the characteristic Lyme disease rash called erythema migrans. This rash often manifests itself in a “bull’s-eye” appearance, and is observed in about 80% of Lyme disease patients. Lyme disease is caused by the bacterium Borrelia burgdorferi, and is transmitted to humans by the bite of infected blacklegged ticks. Typical symptoms include fever, headache, fatigue, and as illustrated here, the characteristic skin rash called erythema migrans. If left untreated, infection can spread to joints, the heart, and the nervous system. Note that there are a number of PHIL images related to this disease and its vectors.

Le risposte D e E non sono corrette.

Tali quadri clinici non sono compatibili con i disturbi presentati dal paziente e non hanno correlazione anamnestica con i dati presentati.


2 di 3 Domande

Un uomo di 70 anni, il signor Domanicola, di mestiere spazzino, esegue una visita dermatologica presso l’Ospedale “Careggi” di Firenze in data 14 Luglio 2015. Anamnesi patologica prossima: riferisce la comparsa negli ultimi 6 mesi di una lesione dolente sul labbro inferiore (vedi immagine), che aumenta progressivamente di dimensione. Qual è la diagnosi più verosimile?

product image













La risposta corretta è la E.

Questo paziente mostra un carcinoma squamocellulare.

Il carcinoma squamocellulare è un tumore maligno che origina dai cheratinociti ed invade il derma; questo tipo di tumore solitamente si sviluppa in zone foto-esposte.

Il carcinoma spinocellulare è il secondo tumore della pelle per diffusione.

Localmente, può avere un comportamento molto aggressivo e negli stadi avanzati si sviluppano metastasi.

Può svilupparsi su tessuto sano, su una cheratosi attinica preesistente, su una placca di leucoplachia orale o su una cicatrice da ustione.

Le lesioni sono a forma di papula, placche squamose o noduli di consistenza dura che non generano un’area di avvallamento centrale quando vengono compressi i margini.

Essi tendono spesso ad essere localizzati sulla mucosa del labbro inferiore, in relazione con l’esposizione solare.

Le risposte A e D non sono corrette.

La diagnosi di herpes zoster, non è compatibile con il quadro clinico presentato: ad esempio non vi è un’eruzione di vescicole a grappolo caratteristica di questa condizione clinica.

Il quadro clinico di presentazione non è nemmeno tipico di herpes simplex.

Le risposte C e B non sono corrette.

Raramente, il labbro inferiore è colpito da carcinoma baso-cellulare o melanoma maligno.

Il carcinoma basocellulare (BCC) è la più diffusa neoplasia maligna cutanea.

I carcinomi basocellulari derivano da cheratinociti vicini allo strato basale che possono essere definiti come cheratinociti basaloidi.

Circa il 95% delle diagnosi di BCC vengono fatte in individui di età compresa tra i 40 e i 79 anni di età. L’incidenza è circa del 30%, più elevata negli uomini rispetto alle donne.

Quasi il 90% dei BCC si sviluppa a livello della testa o del collo. Il tasso di incidenza per 100.000 abitanti varia da paese a paese (115 BCC in Gran Bretagna, 70-80 BCC in Germania, Svizzera e Italia, 170 BCC in USA e > 800 BCC in Australia).

La metastasi è rara, ma la crescita locale può essere molto distruttiva: generalmente rimane circoscritto al distretto anatomico, in cui ha avuto origine senza generare metastasi, ma può invadere le strutture circostanti interessando nervi e ossa.

La diagnosi viene formulata sulla base dell’esame bioptico.

Da un punto di visto istopatologico esistono 4 tipi di BCC:

– il tipo superficiale,

– l’istotipo nodulare,

– l’istotipo infiltrante,

– l’istotipo piano-cicatriziale o sclerodermiforme.

Il trattamento del carcinoma basocellulare varia in base alle dimensioni, agli strati cutanei interessati e alla localizzazione.


3 di 3 Domande

Paziente, di 60 anni, affetto da adenocarcinoma della prostata. In seguito al riscontrato aumento della fosfatasi alcalina esegue una scintigrafia ossea. A cosa corrisponde il quadro scintigrafico?

product image













La risposta corretta è la C.

Il cancro alla prostata è il tumore più comune negli uomini  e la seconda più grande causa di mortalità neoplastica nel sesso maschile: insorge tipicamente a partire dalla quinta decade e l’incidenza aumenta progressivamente all’aumentare dell’età e rappresenta circa il 20% di tutti i tumori nei soggetti di sesso maschile di età superiore ai 50 anni.

Dal punto di vista istologico è solitamente un adenocarcinoma.

I fattori di rischio per il cancro alla prostata includono l’età, la razza afro-americana ed una storia familiare positiva per cancro alla prostata.

Fortunatamente, nonostante l’alta incidenza, ha una bassa letalità.

Nelle fasi iniziali tale patologia non ha sintomi specifici e netti e quindi per anche alcuni anni tale malattia può rimanere misconosciuta. Quando la malattia si trova in una fase più avanzata, il quadro clinico che si può presentare si caratterizza per ematuria, sintomi di ostruzione urinaria ed alterazione della funzionalità sessuale; in fase particolare avanzata ci possono essere metastasi ossee, sopratutto di tipo osteo-addensante, che possono determinare dolore osseo e fratture patologiche.

Una volta diagnosticata è importante a scopo terapeutico determinare la stadiazione e classificazione della malattia, ove a tal fine si utilizza abitualmente il Gleason score.

La diffusione di questa neoplasia può avvenire per contiguità, per via ematica e per via linfatica. Generalmente, la diffusione ematica avviene successivamente rispetto a quella linfatica. Per via ematica, possiamo avere la frequente metastatizzazione a livello dell’apparato scheletrico, soprattutto bacino, colonna vertebrale, coste, femore e omero alle estremità prossimali (altre localizzazioni che interessano i visceri, solitamente più tardive, sono polmoni, fegato, surrene, rene e raramente testicolo). I dolori ossei talvolta possono essere il sintomo d’esordio della neoplasia che purtroppo risulta essere quindi già avanzata.

La diagnosi di cancro alla prostata si fa con: esplorazione rettale, ecografia prostatica transrettale, dosaggio PSA, biopsia prostatica. Questi possono essere integrati con altri esami strumentali.

La scintigrafia è la tecnica più adatta per l’identificazione di metastasi ossee secondarie a neoplasie primitive di altri organi;  in questo è molto più sensibile rispetto alle tecniche radiografiche. Attualmente, i radiofarmaci più utilizzati per lo studio scintigrafico dell’osso sono i bifosfonati per la loro capacità di legarsi ai cristalli di idrossiapatite idratata presenti nelle lesioni ossee metaboliche attive o nei centri di crescita. A causa di questa maggiore attività osteoblastica, come nel caso delle metastasi da K prostata, le lesioni interessanti lo scheletro saranno ipercaptanti e quindi avremo una concentrazione maggiore di radiofarmaco.

Un quadro particolare di attività metabolica è il cosiddetto “superscan” o beautiful bone scan: si tratta di una scintigrafia ossea in cui abbiamo un aumento di contrasto tra osso e tessuti molli che presentano la quasi totale assenza di radioattività. E’ frequentemente osservato nel tumore alla prostata (meno frequentemente per la neoplasia alla mammella, alla vescica, al linfoma) ed è dovuto ad un processo di micrometastatizzazione.  Di solito questa ipercaptazione da micrometastatizzazione non riguarda le ossa della teca cranica e le ossa lunghe come invece accade in alcune malattie metaboliche come iperparatiroidismo o osteomalacia.

Il trattamento può includere la vigile attesa, la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia, la criochirurgia, la terapia ormonale o una combinazione di queste.

 

Le risposte A,B, D ed E sono errate.


Consegna il compito!


Tempo Rimasto 3 minuti!

Dottore, non aggiorni questa pagina prima del completamento della correzione.
Clicchi su "Consegna il Compito" per ottenere la correzione del compito.

consegna v3 il compito