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1 di 3 Domande

Un uomo sulla settantina d’anni si reca dal suo medico di base, lamentando tosse secca, perdita di peso e dolore al braccio destro da circa 3 mesi. Ha avuto circa 1 anno prima una polmonite acquisita in comunità, trattata a domicilio e guarita con successo. I suoi altri problemi medici includono diabete mellito di tipo II ed ipertensione. Ora in pensione, ha fatto un lavoro che lo ha portato spesso a fare viaggi internazionali. Ha fumato per circa 30 anni ed ha smesso 5 anni fa. Beve alcolici solo occasionalmente. I segni vitali sono normali, l'esame obiettivo è negativo e la RM torace effettuata pochi giorni prima della visita è mostrata di seguito. Quale delle seguenti cause è probabilmente responsabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta corretta è la B.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e alla TC, l’ipotesi diagnostica più probabile è rappresentata dal tumore di Pancoast, un tumore del solco polmonare superiore. Tale tumore si sviluppa vicino alla parete toracica e coinvolge una serie di strutture importanti, con conseguenze diverse e caratteristiche presentazioni cliniche:
- la sindrome di Bernard-Horner, a causa del coinvolgimento del tronco simpatico;
- la sindrome della vena cava superiore, dovuta a compressione di tale vaso venoso;
- la comparsa o l’accentuazione della dispnea, da paralisi di un emi-diaframma, secondaria all’interessamento lesionale del nervo frenico;
- la disfonia, con o senza tosse, secondaria all’interessamento del nervo ricorrente (nervo laringeo inferiore);
- il dolore alla spalla, al collo e alla regione alta del dorso, accentuati in modo particolare dal movimento e aventi talvolta carattere “urente”, caratteristica tipica con la quale spesso si presenta il dolore di origine neuropatica. Si possono accompagnare difficoltà steniche dell’arto, con possibili alterazioni della sensibilità del braccio e della mano e formicolio;
- i sintomi e segni secondari all’interessamento generale dell’organismo da parte del tumore maligno polmonare: febbricola, astenia, fatigue, dimagrimento e sintomi generali compatibili con la presenza di una sindrome paraneoplastica.
Al contrario, le patologie pleuro-parenchimali polmonari non vengono studiate in maniera ottimale con la RM, per la scarsa presenza di molecole d’acqua in tale distretto, che rende tale metodica non convenzionale (risposte A, C, D ed E errate).

2 di 3 Domande

Lara, una ragazza di 30 anni, si reca dal suo medico curante, il Dott. Foschi, lamentando da circa 1 anno alterazioni cutanee sul viso e sulle mani, con arrossamento, prurito e progressivo ispessimento della pelle delle dita. Ha anche un dolore e formicolio alle dita quando si espone a basse temperature. Inoltre riferisce di avere dolore gastrico associato a dispepsia dopo i pasti. Il Dott. Foschi visita Lara ed i rilievi dell’esame obiettivo sono mostrati nell’immagine sottostante.
La pelle è dura e liscia. Le analisi di laboratorio mostrano una positività per gli anticorpi anti-nucleo e gli anticorpi anti-topoisomerasi. Quale dei seguenti segni clinici è più probabile riscontrare in questa paziente?

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La risposta corretta è la E.

Questo paziente molto probabilmente ha la sclerodermia (sclerosi sistemica diffusa),una patologia cronica rara a eziologia sconosciuta, caratterizzata da fibrosi diffusa, alterazioni degenerative e anomalie vascolari cutanee, articolari e degli organi interni (specialmente esofago, tratto gastrointestinale inferiore, polmoni, cuore e reni). E’ circa 4 volte più frequente nel sesso femminile,solitamente compresa tra 20 e 50 anni ed è rara nei bambini. La sclerosi sistemica può svilupparsi come parte di una connettivite mista. Meccanismi immunologici ed ereditarietà (alcuni sottotipi di HLA) svolgono un ruolo nell’eziologia, tanto che l’ipotesi più accreditata è che si pensa che sia una malattia autoimmune del tessuto connettivo che determina una fibrosi della pelle e degli organi interni. Vi è una positività per gli anticorpi anti-nucleo e gli anticorpi anti-topoisomerasi associati con coinvolgimento cutaneo diffuso e malattie polmonari. Il coinvolgimento cutaneo determina: indurimento della pelle preceduta da lieve infiammazione e prurito con aree sclerotiche lucide e fisse alla palpazione, fenomeno di Raynaud, piccole macule ipopigmentate su uno sfondo di iperpigmentazione, come in questa paziente. Il coinvolgimento degli organi interni invece comprende: reni, tratto gastrointestinale, cuore, articolazioni e polmoni; il coinvolgimento polmonare si manifesta con dispnea da sforzo ed il processo di base è un’infiammazione degli alveoli che progredisce fino alla fibrosi polmonare. I test di funzionalità polmonare mostrano un pattern restrittivo e l’ipertensione polmonare è un’altra forma caratteristica del coinvolgimento polmonare associato a sclerodermia.

La risposta A non è corretta.

Il coinvolgimento cardiaco è presente in molte forme di sclerodermia e può determinare: pericardite sintomatica, versamento pericardico, fibrosi miocardica, miocardite associata a miosite, disturbi di conduzione ed aritmie. I pazienti con coinvolgimento cardiaco hanno una prognosi scarsa. Molti decessi da sclerodermia sono improvvisi e possono essere causati da aritmia ventricolare.

La risposta B non è corretta.

Nella sclerodermia si possono riscontrare artropatie di entità lieve o poliartralgie, si possono sviluppare retrazioni in flessione delle dita, dei polsi e dei gomiti e sviluppare sfregamenti su articolazioni, guaine tendinee e grandi borse. La debolezza muscolare prossimale invece è maggiormente associata alla dermatomiosite o polimiosite, anche se talvolta può verificarsi nella sclerodermia, bensì sia un reperto insolito.

La risposta C non è corretta.

L’ eritema malare o a farfalla fotoindotto è associato al lupus eritematoso sistemico, in cui gli autoanticorpi specifici includono antidsDNA e anti-Smith e si intende una forma di eritema ove il suo nome lo si deve alla forma tipica della sua comparsa su entrambe le guance (assomiglia ad una farfalla con le ali aperte). Oltre alle guance ne è colpito anche l’intero ponte nasale, mentre le pliche naso-labiali sono indenni. Può aggravarsi alla luce del sole ed evolversi in eritema infettivo.

La risposta D non è corretta.

La disfunzione esofagea, prevalentemente da dismotilità esofagea inferiore, è il disturbo viscerale più frequente e si verifica nella maggior parte dei pazienti. La disfagia (di solito retrosternale) generalmente si sviluppa per prima ed il reflusso acido può determinare pirosi e stenosi e può predisporre all’ esofago di Barrett, che si manifesta in un terzo dei pazienti e che può portare a sequele importanti (p.es., stenosi, adenocarcinoma). La fibrosi ed atrofia della muscolatura liscia della parete intestinale può anche causare costipazione e pseudo-ostruzioni L’ipomotilità del tenue produce un’eccessiva crescita di batteri anaerobi che causa malassorbimento. L’aria può penetrare attraverso la parete intestinale danneggiata ed essere visibile all’esame RX (pneumatosi intestinale). La fuoriuscita di contenuto intestinale nella cavità peritoneale può provocare peritonite. Nel colon possono svilupparsi caratteristici diverticoli a colletto ampio. Nei pazienti con sindrome CREST [calcinosi della cute, fenomeno di Raynaud, disturbi della motilità esofagea, sclerodattilia, telangiectasia] può svilupparsi cirrosi biliare. Pertanto l’ ipermotilità gastro-intestinale non è presente nei casi di sclerodermia.


3 di 3 Domande

Daria, una donna di circa 70 anni, si reca dal suo medico curante, il Dottor Leali, lamentando astenia e dispnea nel corso dell'ultimo anno. Pochi mesi prima il suo gemello omozigote è morto per una emorragia intracranica a seguito di una rottura di un aneurisma cerebrale. La sua anamnesi clinica è positiva solo per epistassi ricorrenti. E’ ormai in menopausa da anni e come farmaci assume solo degli integratori a base di ferro. Daria sostiene che non ha mai fumato, segue una dieta molto bilanciata, ha regolare appetito, riesce a riposare bene la notte e non è particolarmente depressa per la recente scomparsa di sua sorella. Il Dottor Leali visita la paziente riscontrando una congiuntiva un po' anemica e delle alterazioni della mucosa orale, come mostrato nell'immagine sottostante.
Quale fra le seguenti cause è più probabilmente responsabile dei sintomi presentati dalla paziente?

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La risposta corretta è la A.

La sindrome di rendu- osler-weber, nota anche come teleangectasia emorragica ereditaria, è una patologia autosomica dominante, caratterizzata da malformazioni vascolari, in cui le lesioni vascolari quali teleangectasia, malformazione artero- venose ed aneurismi, sono diffuse in tutto il corpo, in particolare nei polmoni, nel cervello e nel tratto gastrointestinale. Più dell’80% dei pazienti presenta mutazioni nel gene dell’endoglina (ENG), che codifica un recettore per i fattori di crescita trasformanti beta-1 (TGF-β1) e TGF-β3, o nel gene MADH4, che codifica per SMAD4, una proteina attiva nel percorso di segnalazione del TGF-β. Questa paziente presenta delle lesioni in corrispondenza della mucosa orale come mostrato nell’immagine ed una congiuntiva pallida suggerendo una condizione di anemia. La spiegazione più probabile dei suoi sintomi e che lei presenti delle teleangectasie mucose in corrispondenza del tratto gastrointestinale che hanno incominciato a sanguinare e che l’hanno resa anemica, spiegando così la sintomatologia che presenta da circa un anno.

La risposta B non è corretta.

Gli aneurismi sono dilatazioni focali delle arterie. Fattori di rischio per la loro formazione sono: l’arteriosclerosi, l’ipertensione, connettivopatie ereditarie (p.es., sindrome di Ehlers-Danlos, pseudoxantoma elastico, sindrome autosomica dominante del rene policistico). Gli aneurismi cerebrali sono di solito < 2,5 cm di diametro e sacciforme (non circonferenziali); a volte hanno una o più piccole estroflessioni, a parete sottile (aneurisma a bacche). La maggior parte degli aneurismi si presenta lungo il decorso delle arterie cerebrali media o anteriore o lungo i rami comunicanti del poligono di Willis, in particolare a livello delle biforcazioni arteriose. Molti aneurismi sono asintomatici, ma alcuni causano una sintomatologia comprimendo le strutture adiacenti: paralisi oculare, diplopia, strabismo e dolore orbitario indicano una compressione del 3o, 4o, 5o o del 6o nervo cranico. Un calo del visus e un deficit bitemporale del campo visivo possono indicare una compressione del chiasma ottico. Gli aneurismi possono sanguinare nello spazio subaracnoideo, causando un’emorragia subaracnoidea. Prima della rottura, a volte gli aneurismi causano mal di testa sentinella (aura) a causa della dolorosa espansione dell’aneurisma o al sangue che si versa nello spazio subaracnoideo. La reale rottura provoca un improvviso mal di testa grave chiamato mal di testa a rombo di tuono. Anche se questa paziente dovesse presentare delle malformazioni arterovenose intracraniche e/o degli aneurismi cerebrali, è poco probabile che queste alterazioni possono essere responsabili della sua stanchezza cronica e della dispnea che lamenta.

La risposta C non è corretta.

La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) consiste in una limitazione al flusso aereo parzialmente reversibile causata da una risposta infiammatoria a tossine inalatorie, spesso il fumo di sigaretta e comprende la bronchite cronica ostruttiva (clinicamente definita) e l’enfisema (patologicamente o radiologicamente definito). La carenza di α1-antitripsina e una serie di esposizioni professionali sono cause più comuni, nei non fumatori. La sintomatologia è caratterizzata da tosse produttiva e dispnea che si sviluppano nel corso degli anni; i segni più comuni comprendono riduzione del murmure vescicolare, prolungata fase espiratoria della respirazione e respiro sibilante. Le forme gravi possono essere complicate da perdita di peso, pneumotorace, frequenti episodi di scompenso acuto sistemico, insufficienza cardiaca destra e insufficienza respiratoria acuta o cronica. Anche se la BPCO può determinare un facile affaticamento ed una dispnea da sforzo, questa paziente non ha una storia pregressa di patologie respiratorie nè ha mai fumato, ed inoltre l’esame obiettivo è molto più indicativo di una condizione di anemia, che di una condizione di pertinenza pneumologica.

La risposta D non è corretta.

Anche se eventi stressanti come la recente morte di una persona cara possono portare a depressione, questa paziente sta lamentando solo una ridotta tolleranza all’esercizio fisico ed il fatto che comunque mangia regolarmente e dorme bene tende a non far pensare che la depressione sia la causa dei suoi sintomi; inoltre l’esame obiettivo è suggestivo per una condizione di anemia.

La risposta E non è corretta.

La coronaropatia consiste nella compromissione del flusso ematico attraverso le arterie coronarie, di solito a causa di ateromi ed è la principale causa di morte in entrambi i sessi, rappresentando circa un terzo di tutte le morti. Le presentazioni cliniche comprendono l’ischemia silente, l’angina pectoris, le sindromi coronariche acute (angina instabile, infarto del miocardio) e la morte cardiaca improvvisa. La diagnosi viene posta sulla base dei sintomi, dell’ECG, dei test provocativi e, talvolta, della coronarografia. La prevenzione consiste nel modificare i fattori di rischio reversibili (p.es., ipercolesterolemia, ipertensione, sedentarietà, obesità e fumo). Sebbene le malattie coronariche possono determinare un facile affaticamento ed una dispnea sotto sforzo, questa paziente non ha un anamnesi positiva per patologie cardiache e l’esame obiettivo è più suggestivo per una condizione di anemia che per una patologia di pertinenza cardiologica.


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