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1 di 3 Domande

Domanda collegata all'immagine n. 12. Paziente di 58 anni con una clinica positiva per pirosi gastrica già da diverso tempo. Viene praticata una esofago-gastro-duodenoscopia mostrata nell'immagine. Qual è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la A.

In un paziente che ha una storia di pirosi gastrica da diverso tempo, bisogna subito sospettare una GERD (malattia da reflusso gastroesofageo). Nell’immagine endoscopica possiamo vedere come ci sia un’alterazione della mucosa esofagea, probabilmente a causa del suo reflusso, motivo per cui sospettiamo che possa avere un esofago di Barrett (risposta A corretta).

Anche se è vero che per confermare questa malattia è necessario eseguire una biopsia, la diagnosi più probabile in questo paziente è proprio un esofago di Barrett.

Un’esofagite peptica potrebbe essere vista come un’esofagite erosiva, simile all’immagine che vediamo in questo endoscopia, ma la storia di un GERD di lunga data ci deve far propendere più la diagnosi per un esofago di Barrett (risposta B errata) .

Non è un’esofagite eosinofila poiché né la clinica né i reperti endoscopici sono tipici di questa malattia (risposta C errata: dovremmo avere un paziente giovane con sintomi per lo più dispeptici e disfagia e all’esame endoscopico dovremmo apprezzare a carico dell’esofago la presenza di fissurazioni longitudinali, edema della mucosa, nodularità e/o granulosità diffuse, riduzione del calibro longitudinale del lume esofageo o stenosi focale isolata, ecc.

La malattia di Mallory-Weiss invece determina una lacerazione esofagea con particolare interessamento della giunzione gastroesofagea associata ad ematemesi riconducibile alla perdita del fisiologico rilassamento della muscolatura esofagea che precede l’onda contrattile antiperistaltica associata al vomito, in particolar modo in quelle situazioni che comportano vomito intenso e continuo (es. tumori cerebrali, reazioni avverse ai farmaci , induzioni spontanee di vomito come spesso accade negli etilisti, ecc.) (risposta D errata).


2 di 3 Domande

Donna di 65 anni senza un’anamnesi patologica remota rilevante, si reca presso il P.S. a causa di nausea e dolore persistente in ipocondrio destro, che è peggiorato nelle ultime 24 ore, il tutto associato ad anoressia, astenia e sensazione di febbre. L’esame obiettivo mostra una T.C. di 38.2°C, una P.A. di 125/75 mmHg e dolore alla palpazione profonda in ipocondrio destro; il resto dell'esame obiettivo è negativo. Gli esami di laboratorio mostrano una leucocitosi di 13.000/mm3 con associata neutrofilia. In tale contesto si decide di praticare un'ecografia addominale. La risposta corretta è?

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La risposta corretta è la A.

La paziente del caso clinico, con nausea, dolore persistente in ipocondrio destro, anoressia, astenia, febbre, leucocitosi di 13.000/mm3 con associata neutrofila e una colecisti distesa, a pareti ispessite ed edematose, con litiasi infundibolare (alla ecografia), presenta verosimilmente la colecistite litiasica acuta. Tale patologia è nel 90% dei casi secondaria alla colelitiasi. Quando si sospetta tale patologia, l’ecografia è la tecnica gold standard per la diagnosi e non la TC dell’addome (risposta D errata): infatti, l’ecografia del caso clinico mostra una tipica colecistite litiasica acuta (risposte B e C errate).


3 di 3 Domande

Una paziente con gozzo viene sottoposto ad un’ecografia del collo. L'immagine mostra l’ecografia tiroidea con studio color doppler. Alla luce dei risultati mostrati, indica la risposta corretta:

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La risposta corretta è la C.

L’esame ecografico con studio color-Doppler permette di valutare la vascolarizzazione delle strutture: in particolare, l’esame del paziente del caso clinico mostra una ghiandola tiroidea ingrandita e leggermente ipoecogena, senza noduli, ad eco-struttura disomogenea e ipervascolarizzata. Tali reperti sono suggestivi di morbo di Graves, anche se pure la tiroidite subacuta potrebbe mostrare reperti simili.


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