Il caso tratta di una rottura del tendine d’Achille, che è il tendine che più frequentemente si rompe a carico degli arti inferiori e si colloca al terzo posto fra le rottura tendinee in generale in tutto il corpo. L’incidenza delle rotture di tale tendine sembra essere cinque volte più comune negli uomini che nelle donne. L’età di picco è il quarto decennio di vita per entrambi i sessi. Il più delle volte tale lesione è causata da un movimento brusco e forte che stressa e stira i muscoli del polpaccio e la maggior parte delle rotture si verificano nell’area ipovascolare di tale tendine, ovvero 2 – 6 cm sopra la sua inserzione calcaneare.
I pazienti con una rottura acuta del tendine sentono un fastidio come se fossero stati “presi a calci” nella parte posteriore della gamba e riferiscono spesso di aver percepito un suono vero e proprio di rottura. Le caratteristiche cliniche includono l’insorgenza improvvisa di dolore intenso nella parte posteriore del piede e della caviglia, gonfiore e difficoltà a camminare, specialmente in punta di piedi.
La risposta corretta è la C.
Le rotture acute del tendine d’Achille possono essere diagnosticate anche solo attraverso l’anamnesi e l’esame obiettivo (scelta C), perché tale tendine è facilmente identificabile e palpabile.
I pazienti devono essere esaminati in posizione prona con i piedi al di fuori del bordo del lettino da visita.
L’esame obiettivo degli arti inferiori deve rilevare se vi è asimmetria dei piedi, ecchimosi, gonfiore, edema, segni di sofferenza vascolare delle arterie periferiche (riduzione del polso periferico, diminuzione del riempimento capillare a livello del tallone o delle dita dei piedi, perdita delle unghie, aumento della pigmentazione cutanea o edema).
I reperti positivi dell’esame obiettivo in caso di rottura del tendine d’Achille includono: un solco palpabile a livello del tendine, un aumento della dorsi-flessione passiva della caviglia, una diminuzione o una perdita della forza di flessione plantare della caviglia, una rotazione esterna del piede e un test Thompson positivo, eseguito premendo il ventre del muscolo gastrocnemio sul polpaccio posteriore e osservando il movimento del piede: un test Thompson positivo indicativo di rottura mostra assenza di flessione plantare del piede.