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1 di 3 Domande

Nell'ibridazione fluorescente in situ (Fluorescent in situ hybridization "FISH"), che tipo di sonde fluorescenti si utilizzano?














La risposta corretta è la D.
La FISH è una tecnica di biologia molecolare che, attraverso l’impiego di sonde costituite da sequenze di DNA, sequenze oligonucleotidiche, marcate con composti fluorescenti, permette di localizzare un gene o una sequenza genica a livello cromosomico e visualizzarla. Una “sonda molecolare” è rappresentata da un frammento di DNA a singolo filamento, con sequenza oligunucleotidica nota, che viene impiegato per identificare, a livello cromosomico, specifiche molecole nelle quali è presente la sequenza complementare alla sonda stessa. Questo processo prende il nome di “ibridazione molecolare”. Il vantaggio dell’impiego delle sonde fluorescenti rispetto alla marcatura con isotopi radioattivi, è data dall’assenza di radiazioni e dalla possibilità di impiegare contemporaneamente più fluorocromi con diversa emissione cromatica, quindi facilmente riconoscibili.
Le risposte A e B non sono corrette.
La FISH non impiega sonde a base di polisaccaridi o di enzimi per poter  riconoscere e individuare specifiche sequenze geniche.
La risposta C non è corretta.
Gli anticorpi non vengono impiegati come sonde nella FISH ma vengono utilizzati, legati a sonde fluorescenti, in varie tecniche di immunologiche.
La risposta E non è corretta.
L’ibridazione fluorescente in situ non impiega sonde fluorescenti di tipo enzimatico o di tipo anticorpale.

2 di 3 Domande

Scenario XD4G: Una donna di 68 anni si presenta in Pronto Soccorso per malessere generale, dispnea, iperpiressia e tosse produttiva. Dagli esami si rileva importante leucocitosi neutrofila. Qual e' la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta è la B.
La polmonite è una patologia a carattere infiammatorio che interessa il parenchima polmonare. La maggior parte delle volte la causa è da ricondursi ad agenti infettivi quali batteri, virus e meno frequentemente funghi o parassiti. I batteri rappreseno la causa più comune di polmonite acquisita in comunità e le specie maggiormente responsabili sono lo Streptococccus Pneumoniae, la Klebsiella Pneumoniae, l’Haemophilus Influenzae e la Chlamydophila Pneumoniae. Questi agenti infettivi penetrano nei polmoni generalmente attraverso le vie aeree, anche se è possibile la diffusione per via ematica. Una volta arrivati nei polmoni, l’attivazione del sistema immunitario nei confronti degli antigeni estranei darà origine ad una cascata infiammatoria con conseguenze locali e sistemiche. Le polmoniti batteriche hanno generalmente un interessamento alveolare, e non interstiziale, con coinvolgimento segmentale o lobare. La sintomatologia comprende tosse (spesso produttiva), dolore toracico, dispnea e/o tachipnea, febbre e brividi accompagnati da astenia, artromialgie e cefalea. L’esordio è frequentemente brusco. La diagnosi può essere supportata dalla radiografia del torace in cui si evidenziano uno o più addensamenti, non raramente accompagnati da versamento pleurico. La terapia prevede l’impiego di antipiretici ma soprattutto di antibiotici su base empirica, in base alle caratteristiche del paziente  e alla possibilità di aver acquisito l’infezione in comunità o in ambiente ospedaliero. La coltura dell’espettorato è indicata solo in pazienti non responsivi alla terapia empirica.
La risposta A non è corretta.
I sintomi manifestati in caso di intossicazione da monossido di carbonio dipendono dai livelli di carbossiemoglobina. Inizialmente compaiono cefalea e nausea, ma per valori di CO maggiori al 20% il soggetto mostra difficoltà di concentrazione, vertigini, dispnea, dolore toracico, alterazioni del sensorio e della coscienza, sincope e convulsioni. Per valori superiori al 60% si ha ipotensione, insufficienza respiratoria, coma e morte. La febbre e la tosse produttiva non sono presenti.
La risposta C non è corretta.
In caso di neoplasia polmonare, il soggetto spesso presenta dispnea, dolore toracico, tosse continua, secca o con espettorato non di rado striato di sangue, ed emottisi. Si associano frequentemente una importante perdita di peso e di appetito e la stanchezza. L’iperpiressia non è un sintomo caratteristico.
La risposta D non è corretta.
L’embolia polmonare è una condizione causata dall’ostruzione di uno o più rami dell’arteria polmonare. Se massiva, conduce a morte i breve tempo. I segni e i sintomi sono spesso aspecifici con tosse, dispnea, dolore toracico, tachicardia, ipotensione, lipotimia. Significativa è la presenza di una TVP, frequentemente agli arti inferiori, di cui l’embolia polmonare è una diretta conseguenza. Non è presente febbre.
La risposta E non è corretta.
I segni e i sintomi presentati dalla paziente sono riconducibili ad una polmonite e non ad una intossicazione da monossido di carbonio.

3 di 3 Domande

Scenario CY5U: Una donna di 54 anni si presenta in Pronto Soccorso lamentando malessere, febbre a 39,4 °C, dolore in regione lombare ed ematuria. Qual è la diagnosi più probabile?














La risposta corretta è la C.
La cistopielite è una condizione patologica infiammatoria che coinvolge vescica, uretere e bacinetto renale. E’ dovuta ad una infezione, per lo più ascendente, delle vie urinarie. I microrganismi più frequentemente responsabili sono batteri gram negativi, come Escherichia Coli, che colonizzano normalmente il colon-retto ma che, se traslocati in altre sedi, possono diventare patogeni. Fattori anatomici come anomalie strutturali, ostruzioni delle vie urinarie, ipertrofia prostatica, e condizioni di immunodepressione o patologie croniche, come il diabete, possoni costituire fattori predisponenti. I segni e i sintomi più comuni comprendono febbre alta, brividi, ematuria, nausea e vomito, urine torbide o maleodoranti, piuria, pollachiuria, dolore addominale o lombare , riferito al fianco o alla schiena, con irradiazione anche all’inguine. L’esordio è tipicamente acuto. E’ importante la diagnosi precoce; se trascurata, l’infezione può estendersi al parenchima renale e causare una pielonefrite. La terapia antibiotica può essere impostata dapprima su base empirica e poi in base al risultato dell’urocoltura. Il campione di urine deve essere prelevato prima dell’inizio della terapia.
La risposta A non è corretta.
La pancreatite è un processo infiammatorio a carico del pancreas. Si manifesta generalmente con dolore addominale o lombare, nausea e vomito e talvolta febbre. Non si associa ad ematuria.
La risposta B non è corretta.
La polmonite è un processo infiammatorio del parenchima polmonare. Si presenta tipicamente con febbre alta, brivido, dolore toracico, tosse, dispnea. Non è presente ematuria.
La risposta D non è corretta.
Per colelitiasi si intende la presenza di calcoli a livello della colecisti.Può dare origine a coliche biliari, con dolore in ipocondrio destro o epigastrio, e se infiammata, anche febbre alta, brivido, nausea e vomito. Non è presente ematuria.
La risposta E non è corretta.
In base alla descrizione dei sintomi, ma soprattutto per la presenza di ematuria, la diagnosi più probabile è quella di cistopielite.

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