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1 di 3 Domande

Paola, studentessa di 15 anni, si reca dal proprio ginecologo di fiducia, il Dott. Alberti, per amenorrea. Anamnesi patologica prossima: Non ha mai avuto mestruazioni. La ragazza inoltre riferisce che ha difficolta' a discriminare gli odori, ma nessun segno di sinusite o altre patologie che possano giustificarne la causa. Anamnesi familiare: sua madre e sua sorella hanno avuto il menarca a 13 anni. Anamnesi farmacologica: non assume farmaci in cronico. Esame obiettivo: Il Dott. Alberti visita la ragazza che mostra una bassa statura ed assenza di peli ascellari e pubici. Non ha avuto sviluppo mammario. Esami di laboratorio-strumentali: L’ecografia conferma la presenza di un utero e 2 ovaie di aspetto normale. Il livello sierico di FSH e' 2 mU/ml (vn 4-30 mU/mL), mentre l’LH è pari a 3 mU/mL (vn 5-25 mU/mL). Quale sarà il cariotipo?

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La risposta corretta e' la '46 XX'.


2 di 3 Domande

Mara una donna di 32 anni, ha dato alla luce Giorgia, nata tramite parto vaginale alla 36esima settimana di gestazione con presentazione cefalica di vertice. La madre riferisce di aver avuto una gravidanza non complicata. Anamnesi patologica prossima: Quattro settimane dopo la nascita, la neonata viene portata in clinica neonatologica per la presenza di un essudato crostoso in entrambi gli occhi. Esame obiettivo: La Dott.ssa Zannico, medico di guardia della clinica neonatologica, riscontra una prominenza delle fontanelle anteriori e posteriori ed un cranio slargato. La Dottoressa decide di sottoporre la piccola paziente ad una TC encefalica. Esami di laboratorio-strumentali: L’immagine TC mostra diverse opacita' intracraniche. La bambina muore poco dopo, alla sesta settimana di vita. L’istologico del esame autoptico, condotto sul miocardio, e' mostrato nell’immagine. Quale trattamento avrebbe salvato la bambina, se messo in atto subito dopo il parto?

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La risposta esatta è la D.
​​​​​​​La toxoplasmosi è una patologia dovuta alla infezione da Toxoplasma gondii. Il Toxoplasma gondii, è un parassita intracellulare obbligato. Il nome di questo microrganismo, deriva dal fatto che è stato ritrovato per la prima volta nel gondii (roditore tipico del Nord Africa). Il Toxoplasma gondii viene trasmesso all’uomo tramite ingestione: – Ingestione accidentale di oocisti (presenti nelle feci di gatto o dalla lettiera o dal terreno); – Ingestione di carne infetta (ad esempio maiale o montone) non adeguatamente cotta o carne venuta a contatto con carne infetta. Raramente, questa patologia può essere trasmessa per via trasfusionale, per via transplacentare o attraverso il trapianto di un organo infetto. Molto probabilmente, la madre di questa bambina avrà ingerito per contaminazione feci di gatto. Fonte: CDC. Centers for Disease Control and Prevention. CDC 24/7: saving Lives, Protecting PeopleTM Url: https://phil.cdc.gov/Details.aspx?pid=3421 Il Toxoplasma gondii ha come ospite finale il gatto (dove avviene la riproduzione sessuata di questo microrganismo), mentre come ospite intermedio l’uomo (ed altri omeotermi) ed è proprio negli ospiti intermedi che avviene la riproduzione asessuata. I parassiti formano cisti tissutali, soprattutto a livello del miocardio, del muscolo scheletrico e nel cervello. In questa bambina, infatti è possibile osservare una pseudocisti nel cardiomiocita (dove è possibile osservare i tachizoiti di T. gondii). This photomicrograph reveals some of the histopathology found in this cardiac tissue sample in a case of cardiac toxoplasmosis. You’re able to see that contained many of the myocytes contained numerous Toxoplasma gondii tachyzoites. Fonte: CDC/ Dr. Edwin P. Ewing, Jr.. Centers for Disease Control and Prevention. CDC 24/7: saving Lives, Protecting PeopleTM. Url: https://phil.cdc.gov/Details.aspx?pid=577 L’infezione congenita da T. gondii è la conseguenza dell’infezione acuta, di solito asintomatica contratta dalla madre durante la gravidanza. La probabilità di trasmettere l’infezione è correlata al trimestre di gravidanza: – Nel primo trimestre, si ha una probabilità del 10-25% – Nel secondo trimestre, fino a 45% – Nel terzo trimestre, fino al 65%. Questa patologia, solitamente si manifesta nel primo mese dopo la nascita. La classica tetrade della toxoplasmosi congenita è rappresentata da: – retino-coroidite bilaterale, – idrocefalo o microcefalia, – calcificazioni intracraniche, – ritardo psicomotorio. Tuttavia, il quadro clinico è molto variabile, potendo ritrovare: cecità, corio-retinite, anemia, piastrinopenia, esantema, ittero, polmonite, strabismo, calcificazioni intracraniche, epilessia, ritardo psicomotorio, encefalite, idrocefalo. Se la patologia non viene trattata (come in questo caso) può portare a morte. La diagnosi è sia clinica che strumentale (PCR ed esami sierologici, effettuati sui tessuti fetali). Il trattamento di prima scelta per l’infezione dei neonati si basa su: pirimetamina, sulfadiazina e acido folinico.
Al contrario, il ceftriaxone (una cefalosporina di terza generazione) e la penicillina G, non sono utili per il trattamento della toxoplasmosi congenita.
All'opposto, il trattamento di prima scelta per l’infezione di toxoplasmosi nei neonati si basa su: pirimetamina, sulfadiazina e acido folinico. Questi farmaci ne diminuiscono la mortalità. Il semplice trattamento di supporto sarebbe assolutamente insufficiente.
Mentre, l’acyclovir non ha un ruolo nella terapia della toxoplasmosi congenita, ma è utilizzato come terapia per le infezioni determinate da virus herpetici. Entrambi i tipi di virus herpes simplex (HSV), HSV-1 e HSV-2, possono causare infezioni orali o genitali. Il più delle volte, HSV-1 causa gengivo-stomatite, herpes labiale e cheratite erpetica. L’HSV-2 generalmente causa lesioni genitali. L’herpes genitale è la più diffusa patologia ulcerativa a trasmissione sessuale dei paesi sviluppati. L’agente abitualmente responsabile è l’HSV-2, nonostante il 10–30% dei casi sia causato da HSV-1. Per l’infezione congenita da Herpes Simplex, si utilizza acyclovir.                          

3 di 3 Domande

Il signor Distefano, un Assistente sociale di 65 anni, si reca dal suo medico curante, la Dott.ssa Maglia, in data 19 Dicembre 2017, per farle valutare una recente infezione cutanea. Anamnesi patologica prossima: infezione cutanea localizzata che gli provoca prurito ed e' leggermente maleodorante. Non ha altri sintomi. Anamnesi patologica remota: negativa per patologie rilevanti. Il paziente è sano e non ha mai avuto episodi simili. Anamnesi familiare e fisiologica: irrilevanti. Durante il colloquio, asserisce che ogni giorno svolge attivita' sportiva andando in palestra. Esame obiettivo: La Dott.ssa Maglia visita il paziente rilevando subito questa lesione cutanea che appare circoscritta. Esami di laboratorio-strumentali: Il test con idrossido di potassio a cui sono sottoposte le cellule raschiate dalla lesione conferma la diagnosi. Qual è la diagnosi piu' verosimile?

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La risposta corretta e' la A
In base ai reperti clinico-anamnestici, il paziente del caso clinico presenta Tinea Pedis. La tinea pedis è un'infezione dermatofitica dei piedi. La tinea pedis è la dermatofitosi più diffusa poiché l'umidità dovuta alla sudorazione plantare facilita la crescita dei funghi. La tinea pedis si può manifestare in 4 forme cliniche diverse o come loro combinazione: Cronica ipercheratosica, Cronica intertriginosa, Acuta ulcerativa, Vescico-bollosa e Tinea pedis. La tinea pedis ipercheratosica cronica da Trichophyton rubrum produce una lesione caratteristica, che si manifesta con desquamazione e ispessimento plantare, che spesso si estendono oltre la superficie plantare in una distribuzione a mocassino.


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