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1 di 3 Domande

Scenario clinico AA23:
Giovanna, una ragazza di 24 anni, si reca presso lo studio medico del Dott. Grappia, proprio medico curante. La giovane è visibilmente preoccupata per una massa a livello del collo, che nell’ultimo anno è aumentata di dimensioni. La paziente riferisce che in precedenza non vi ha mai dato particolare peso, poiché ha sempre ritenuto di aver il collo leggermente asimmetrico, più ingrossato in un lato. Riporta inoltre che la massa è indolore, ma quando sta sdraiata su quel lato sente un po’ di pressione. La ragazza afferma di non essere una fumatrice.
Quale è la probabile diagnosi?














La risposta corretta è la C.

Una cisti branchiale è un residuo congenito dello sviluppo embrionale ed è presente alla nascita su un lato del collo e si trova proprio di fronte al muscolo sternocleidomastoideo. La cisti non viene riconosciuta fino all’adolescenza. Tale formazione può sviluppare un piccolo tramite di apertura con la cute esterna. La ciste è una struttura liscia, morbida e non ha carattere infiltrativo ma solo espansivo. Le cisti branchiali di solito non causano grossi problemi immediati, ma possono causare una sensazione di pressione nella zona interessata; a volte si sviluppa una via di drenaggio verso la superficie della pelle da cui viene drenato fuori del muco. Raramente tali formazioni possono infettarsi.

Nella zona del collo possono svilupparsi altre formazioni che presentano delle caratteristiche simili e che rientrano nella diagnosi differenziale e queste formazioni sono:

  • Igroma cistico, che è una malformazione del sistema linfatico nella regione del collo: in confronto ad una cisti branchiale, anche l’igroma cistico è liscio e morbido, ma si trova dietro il muscolo sternocleidomastoideo;

  • Cisti del dotto tireo-glosso: questa struttura comunemente drena dall’interno del pavimento della bocca ad un’apertura simile a quella di una cisti branchiale e si sviluppa al centro del collo nella zona della laringe;

  • Gozzo tiroideo, che si sviluppa su entrambi i lati della trachea;

  • Varie: lipomi, emangiomi, cisti sebacee, ecc.


2 di 3 Domande

Scenario clinico AA23:
Giovanna, una ragazza di 24 anni, si reca presso lo studio medico del Dott. Grappia, proprio medico curante. La giovane è visibilmente preoccupata per una massa a livello del collo, che nell’ultimo anno è aumentata di dimensioni. La paziente riferisce che in precedenza non vi ha mai dato particolare peso, poiché ha sempre ritenuto di aver il collo leggermente asimmetrico, più ingrossato in un lato. Riporta inoltre che la massa è indolore, ma quando sta sdraiata su quel lato sente un po’ di pressione. La ragazza afferma di non essere una fumatrice.
La paziente riferisce al medico che desidera liberarsi di questa cisti. Quale è a tal proposito il miglior trattamento da effettuare?














La risposta corretta è la C.

L’escissione chirurgica totale è il trattamento definitivo per le cisti branchiali: questo intervento chirurgico non deve essere fatto durante un episodio di infezione acuta o in presenza di un ascesso. Non sono documentate recidive.


3 di 3 Domande

Scenario clinico AA23:
Giovanna, una ragazza di 24 anni, si reca presso lo studio medico del Dott. Grappia, proprio medico curante. La giovane è visibilmente preoccupata per una massa a livello del collo, che nell’ultimo anno è aumentata di dimensioni. La paziente riferisce che in precedenza non vi ha mai dato particolare peso, poiché ha sempre ritenuto di aver il collo leggermente asimmetrico, più ingrossato in un lato. Riporta inoltre che la massa è indolore, ma quando sta sdraiata su quel lato sente un po’ di pressione. La ragazza afferma di non essere una fumatrice.
Nel caso in cui si sospetta la presenza di gozzo, quale delle seguenti opzioni non rientra in un corretto piano diagnostico-terapeutico per la paziente?














La risposta corretta è la D.

La valutazione iniziale nei pazienti con gozzo è una misurazione dell’ormone sierico stimolante della tiroide (TSH): se il TSH è inferiore alla norma, devono essere misurati anche il T4 libero e il T3 totale. Per i pazienti con gozzo non tossico non correlato alla tiroidite di Hashimoto o alla carenza di iodio, si deve eseguire un’ecografia tiroidea per valutare le caratteristiche ecografiche, la presenza di nodularità e la presenza di linfoadenopatia. Se i test tiroidei sono indicativi di ipertiroidismo o ipertiroidismo subclinico, la causa dell’ipertiroidismo può esser ricercata mediante l’esecuzione di una scintigrafia previa somministrazione di Iodio-131 circa 24h prima

L’agoaspirato è indicato se c’è una storia di rapida crescita o noduli ecograficamente sospetti o con caratteristiche indeterminate.

La terapia radiometabolica con iodio-131 non dovrebbe essere mai utilizzata prima di arrivare ad una diagnosi definitiva.


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