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1 di 3 Domande

Quale patogeno e' responsabile dell’infezione che si manifesta con il rash cutaneo mostrato in figura?

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La risposta corretta è la C.

Il paziente presenta un’eritema migrante, una lesione cutanea a carattere papulomatoso, fortemente eritematosa, che poi gradualmente si estende a formare una lesione molto più estesa, con al centro una zona necrotica o maggiormente rossastra e con dei bordi finemente rilevati.

La malattia di Lyme, è una zoonosi che si acquisisce a causa del morso di zecca (è trasmessa principalmente da 4 specie di zecche Ixodes sp) e l’agente eziologico alla base dell’infezione è la spirocheta Borrelia burgdorferi.

I sintomi iniziali comprendono: malessere generalizzato e rash cutaneo di carattere eritematoso migrante, che può essere seguito dopo alcune settimane o mesi da alterazioni articolari, neurologiche o cardiache.

La diagnosi è fondamentalmente clinica negli stadi precoci della malattia, ma i test sierologici possono essere di sostegno nella diagnosi delle eventuali complicanze reumatologiche, neurologiche e/o cardiache che si manifestano nelle fasi avanzate della malattia.

La terapia generalmente prevede la somministrazione di antibiotici come doxiciclina o ceftriaxone, mentre nelle donne incinta si predilige l’amoxicillina, un antibiotico appartenente alla classe dei β-lattamici, che è il trattamento di scelta nelle donne in gravidanza e in allattamento, nonché i bambini di età inferiore a 8 anni.

 


2 di 3 Domande

Maschio di 27 anni con chiazza eritemato-desquamativa al gomito che, da qualche settimana, presenta lesioni simili di dimensioni più piccole asintomatiche in sede lombare. Quale delle seguenti affermazioni relative alla patologia da cui è affetto il paziente NON è corretta?

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La risposta corretta è la D.

La psoriasi è una patologia infiammatoria che nella maggior parte dei casi si manifesta con papule e placche di color salmone ben circoscritte, eritematose e ricoperte da squame argentee.

Colpisce circa l’1-5% della popolazione mondiale, colpendo di più le persone con una carnagione chiara, mentre le persone con una carnagione più scura neri sono meno a rischio.

L’eziologia è multifattoriale e include la predisposizione genetica. È una patologia infiammatoria che insorge in seguito a traumi, uso di farmaci, infezioni in soggetti predisposti.

Vi sono 5 maggiori varianti cliniche:

– Psoriasi a placche: più del 80% dei casi (quella mostrata nel nostro caso),

– Psoriasi guttata: circa il 10% dei casi,

– Psoriasi inversa: si manifesta in concomitanza alla psoriasi a placche, o in maniera isolata,

– Psoriasi eritrodermica: meno del 3% dei casi,

– Psoriasi pustolosa: meno del 3% dei casi.

La psoriasi si presenta con placche e papule che tendono alla desquamazione in aree eritematose circoscritte pruriginose. Può evolvere in una forma grave che coinvolge le articolazioni, detta artrite psoriasica.

Solitamente, per quanto riguarda i sintomi essi sono minimi. Tuttavia, in casi gravi vi può essere prurito e le implicazioni estetiche possono essere importanti. Le lesioni di solito si manifestano sulle superfici estensorie (gomiti e ginocchia), come in questo caso, ma l’età di esordio è tipicamente molto più tardi, durante l’infanzia.  Le forme tipiche dell’età pediatrica sono:
– “napkin psoriasis”: caratteristica del bambino piccolo in cui le manifestazioni cutanee si verificano in corrispondenza del pannolino con lesioni rosso intenso e lucido interessanti anche le pieghe cutanee: solitamente tale forma non presenza le caratteristiche placche squamose;

– “psoriasi guttata”: in cui si verifica la comparsa di piccole chiazze, di circa 1-2 cm di diametro, a volte molto numerose, distribuite su tutta la superficie corporea, in prevalenza al tronco;

– “psoriasi inversa”: in cui sono interessate le pieghe cutanee, che si può verificare in concomitanza alla psoriasi a placche o in maniera isolata e dove  le lesioni di solito si manifestano di colore rosso vivo senza la presenza di squame.

Il trattamento può comprendere l’utilizzo di emollienti, farmaci topici, fototerapia e, nelle forme gravi, di farmaci sistemici.


3 di 3 Domande

Il Sig. Marzullo, un uomo di 42 anni, si reca presso l’ambulatorio del suo medico curante, il Dott. Ainaldi, per disturbi delle alte vie respiratorie. Anamnesi patologica prossima:  disturbi delle alte vie respiratorie trattato con amoxicillina-acido clavulanico per una sospetta sinusite batterica. Una settimana dopo, il paziente presenta un’eruzione cutanea pruriginosa e diffusa, in assenza di anomalie a carico delle mucose. Quale tra le seguenti è la diagnosi più corretta?

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La risposta corretta è la A.

Le eruzioni di tipo morbilliforme da farmaci rappresentano le reazioni farmacologiche più comuni: solitamente tendono a manifestarsi inizialmente sul tronco e sono delle alterazioni maculo-papulari a distribuzione simmetrica, con tendenza anche alla confluenza.

Dal punto di vista della sintomatologia si manifestano con un prurito di grado moderato-severo.

L’eruzione cutanea si sviluppa solitamente entro 1 settimana dall’inizio della terapia farmacologica e si risolve entro 2 settimane dell’interruzione del farmaco responsabile (i farmaci maggiormente coinvolti responsabili di tali eruzioni morbilliformi sono: i derivati della penicillina, allopurinolo, sulfamidici e FANS).

A differenza della sindrome di Stevens-Johnson e della sindrome da shock tossico, il coinvolgimento delle mucose è raro.

La diagnosi differenziale principale è con l’esantema virale del morbillo, in particolare nei bambini.

Il morbillo è un’infezione vitale molto contagiosa e molto diffusa (infatti infetta circa 20 milioni di persone e provoca circa 200.000 decessi ogni anno prevalentemente fra i bambini)

Il morbillo è causato dal virus del morbillo; questo virus è un paramyxovirus ed è una malattia umana che si caratterizza per l’assenza di un serbatoio animale.

Per quanto riguarda la trasmissione, solitamente il morbillo si trasmette da una persona ad un’altra attraverso goccioline di grandi dimensioni che vengono emesse con la tosse oppure attraverso piccole goccioline di aerosol.

Una volta iniziata la desquamazione, questa patologia non è più contagiosa.

Dal punto di vista clinico questa malattia si caratterizza per un’eruzione cutanea maculo-papulare (che ha la caratteristica di estendersi in senso cranio-caudale), tosse, congiuntivite, tosse, rinite, macchie di Koplik.

Per questa patologia, esiste il vaccino e la diagnosi è solitamente clinica.

Le complicanze rare di questa patologia sono: polmonite, superinfezione batterica, encefalite, epatite transitoria, porpora trombocitopenica acuta e panencefalite subacuta sclerosante (è una patologia progressiva e fatale, che si manifesta mesi o anni dopo un episodio di morbillo. Il virus del morbillo è presente a livello cerebrale. Questa patologia provoca: deterioramento cognitivo (da lievi cambiamenti del comportamento fino alla demenza franca), disturbi della memoria, convulsioni, cecità corticale, allucinazioni, spasmi mioclonici, insonnia, morte.

Il trattamento del morbillo è solitamente di supporto.


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