Simulazione

Cliccando in alto a destra sul pulsante 2 è possibile "Consegnare", "Salvare e Interrompere", "Salvare e Continuare" il compito.

1 di 3 Domande

Il Sig. Breme, si reca presso l’ambulatorio del Dott. Coppi, specialista in gastroenterologia, riferendo di avere senso di debolezza, lieve rettorragia ed un alvo alterato, già insorti da qualche tempo. Il Dott. Cioppi gli consiglia di non perdere tempo e sottoporsi ad una TC dell’addome. Quale è la diagnosi?

product image













La risposta corretta è la D.

Il cancro del colon-retto (CCR) è una neoplasia maligna molto diffusa.

Dal punto di vista epidemiologico, rappresenta il terzo tumore per incidenza nella donna e il secondo tumore per incidenza negli uomini.

Il carcinoma del colon-retto nei paesi occidentali ha il terzo più alto tasso di incidenza e mortalità per cancro tra uomini e donne. L’incidenza comincia ad aumentare all’età di 40 anni e raggiunge il picco all’età di 60–75 anni. ll carcinoma colorettale è estremamente comune. I fattori di rischio per tale neoplasia includono sindromi ereditarie del cancro del colon (poliposi adenomatosa familiare, HNPCC), storia familiare di cancro del colon-retto, malattia infiammatoria intestinale, diabete mellito e resistenza all’insulina, colecistectomia, uso di alcol e obesità.

L’incidenza di questo tumore è in aumento, ma la mortalità globale è in diminuzione grazie ad una maggiore prevenzione.

I sintomi comprendono la presenza di sangue nelle feci e la modificazione delle abitudini dell’evacuazione. Per prevenire questo tumore è molto importante una prevenzione primaria (dieta corretta; abolizione dell’abitudine al fumo di sigaretta e del alcol; evitare una vita sedentaria; non essere in sovrappeso). La prevenzione secondaria è essenziale, essa si basa sulla ricerca del sangue occulto nelle feci ed una colonscopia effettuata dopo i 50 anni di età (ogni dieci anni a partire da questa età).

La maggior parte dei CCR origina da un polipo adenomatoso (non da un polipo iperplastico o da un amartoma).

Lo screening si fa con il test del sangue occulto nelle feci. La diagnosi viene posta con la colonscopia. La colonscopia è una metodica endoscopica che viene condotta in day surgery. Questa metodica consente anche l’identificazione e l’asportazione endoscopica dei polipi adenomatosi (interrompendo la sequenza polipo-cancro colon-rettale); eliminando i polipi adenomatosi si ha ovviamente anche una riduzione significativa dell’incidenza attesa del cancro colon-rettale.

Per quanto riguarda le linee guida, esse affermano che bisogna effettuare la colonscopia a partire dai 50 anni ogni 10 anni (quando non vi è familiarità).

Invece, quando vi è familiarità, bisogna effettuare: la colonscopia a partire dai 40 anni o ad una età inferiore di 10 anni rispetto all’età, al momento della diagnosi nel familiare di primo grado affetto di cancro del colon retto o del polipo adenomatoso (nel nostro caso clinico il paziente ha 50 anni, quindi il figlio dovrebbe eseguire la colonscopia intorno a 40 anni).

Nel nostro caso è stata effettuata una TC che mostra un ispessimento concentrico parietale con enhancement post-contrastografico da tessuto eteroplasico.

Il trattamento consiste nella resezione chirurgica e nel trattamento chemioterapico in caso di coinvolgimento linfonodale.


2 di 3 Domande

Una donna di 62 anni presenta dorso-lombalgia da oltre un mese e porta in visione la seguente radiografia.
Tutte le seguenti condizioni possono aver contribuito all'insorgenza del quadro clinico. Qual è la MENO probabile?

product image













La risposta corretta è la C.

In questo esame radiografico osserviamo una colonna vertebrale, e in particolar modo una vertebra cuneizzata da crollo vertebrale. Il crollo vertebrale può essere causato da eventi traumatici, da neoplasie oppure, più frequentemente, da una alterazione del metabolismo osseo, come quella presente nell’osteoporosi, provocata da molteplici condizioni.

L’osteoporosi è una patologia sistemica, multifattoriale, estremamente diffusa nel mondo occidentale. E’ caratterizzata non solo da una riduzione della densità ossea, ma proprio dall’alterazione della sua qualità.

Distinguiamo le osteoporosi primitive e quelle secondarie. Nel primo gruppo includiamo l’osteoporosi giovanile, quella idiopatica del giovane adulto, la forma post-menopausale, la forma senile e l’osteogenesi imperfetta; nel secondo gruppo troviamo le osteoporosi secondarie a malattie gastrointestinali (gastrectomia, IBD, sindromi da malassorbimento), malattie ematologiche, malattie endocrine (ipertiroidismo, ipercorticismo, DM, ipogonadismo), farmaci (glucocorticoidi, eparina, anticoagulanti orali, ormone tiroideo, metotrexate, litio, fattori di rilascio delle gonadotropine), malattie del tessuto connettivo e altre condizioni come abuso di alcool, immobilizzazione, gravidanza o allattamento.

Varie patologie tiroidee sono in grado di determinare conseguenze a livello del metabolismo osseo. Nell’adulto la tireotossicosi, e quindi le condizioni di ipertiroidismo, causa un aumento dell’escrezione del calcio a livello renale con un aumento del riassorbimento di fosfato, e una riduzione dell’assorbimento intestinale sia di calcio che di fosforo. Si crea in questo modo un bilancio negativo di questo ione. Questo si aggiunge ad un aumento del turnover osseo provocato dagli ormoni tiroidei. La triiodotironina agisce a livello degli osteoblasti inducendo la sintesi dell’IL6, IL8, IL1 e PgE2 le quali aumentano la differenziazione e l’apoptosi degli osteoblasti e un aumento dell’attività osteoclastica. La tireotossicosi può inoltre inibire la produzione di TSH: la soppressione del TSH contribuisce alla perdita della massa ossea poiché questo ormone inibisce la formazione degli osteoclasti indotta dal RANK-L.

Per tutti questi motivi, la risposta C risulta essere corretta: l’ipotiroidismo risulta essere la causa meno probabile del crollo vertebrale.

 

La risposta A è errata.

L’iperparatiroidismo primario è dovuto ad un adenoma della paratiroidi che causa un eccesso dei livelli di paratormone circolante. Si caratterizza per la presenza di elevati livelli di PTH associati ad ipercalcemia, a differenza dell’iperparatiroidismo secondario in cui il PTH è elevato e la calcemia nella norma.

Il PTH è il principale ormone regolatore del metabolismo osseo grazie all’azione su osteoblasti, osteoclasti ed osteociti. Livelli elevati di PTH stimolano una aumentata sintesi di RANK con perdita della massa osseo ed osteoporosi. A livello renale, il riassorbimento di calcio risulta aumentato (in questi pazienti si ha spesso il riscontro di calciuria perchè il calcio filtrato è maggiore della capacità di riassorbimento).

 

La risposta B è errata.

La terapia cronica con corticosteroidi rappresenta la causa più frequente di osteoporosi iatrogena, quindi secondaria, sebbene non sia stata identificata una dose soglia per gli effetti ossei.

Gli effetti degli steroidi possono essere divisi in effetti diretti sulle cellule ossee come osteoblasti, osteoclasti e osteociti, ed effetti indiretti mediati dall’azione degli steroidi su altri organi. Per quanto riguarda gli effetti diretti, già dopo pochi giorni dall’inizio dell’assunzione di steroidi si ha una attivazione dei meccanismi di riassorbimento osseo determinata dall’azione dei glucocorticoidi sugli osteoclasti; questi sono infatti in grado di promuovere la differenziazione e l’attività di tali cellule. Inoltre, contemporaneamente, riducono il numero e la maturazione dei precursori osteoblastici, oltre ad accelerarne l’apoptosi. Gli effetti indiretti degli steroidi si esplicano su altri organi bersaglio come intestino e rene in cui i corticosteroidi riducono l’assorbimento e aumentano l’escrezione del calcio.

 

La risposta D è errata.

L’aromatasi è un enzima appartenente alla famiglia del citocromo p-450 con un ruolo fondamentale nella sintesi degli estrogeni a partire dagli androgeni (estrone da androstenedione ed estradiolo da testosterone).

Gli inibitori di questo enzima determinano una soppressione totale della sintesi di estrogeni e vengono utilizzati come terapia adiuvante del carcinoma mammario avanzato nelle neoplasie esprimenti i recettori per estrogeni, nelle donne in post menopausa. L’assunzione degli inibitori dell’aromatasi è stata associata ad un aumentato turnover osseo; si stima che la perdita di massa ossea sia di circa il 6% per ogni anno di terapia. A causa dell’osteoporosi iatrogena importante, già nei primi 12 mesi di terapia è stato osservato il verificarsi di fratture vertebrali in maniera significativa.


3 di 3 Domande

Il Sig. Gotti, soggetto iperteso di 60 anni, viene portato dal figlio presso il P.S. dell’ospedale San Raffaele di Milano.
Anamnesi patologica prossima: dolore lancinante a livello della regione addominale superiore, insorto improvvisamente da poco tempo. Esami strumentali: il paziente viene sottoposto ad una TC dell’addome con mdc in urgenza. Cosa è mostrato nella TC?

product image













La risposta corretta è la D.

Una dissezione aortica si verifica quando c’è una lesione nell’intima della parete aortica, che forma un falso lume per il flusso di sangue e consiste nel passaggio di sangue attraverso una soluzione di continuo dell’intima con la separazione dell’intima dalla media.

In una simile evenienza la lacerazione può essere primaria o conseguente ad un’emorragia all’interno della tonaca media. La dissecazione può interessare qualunque segmento aortico.

Fattori di rischio sono: soggetti di etnia africana o afro-americana, maschi, anziani e soggetti ipertesi.

La dissezione o dissecazione aortica è una malattia vascolare rara e gravata da un’alta mortalità.

La manifestazione clinica caratteristica è un dolore molto intenso, improvviso, con irradiazione al torace o al dorso: il dolore si irradia man mano che la dissezione si allarga. Questa patologia può secondariamente causare un’insufficienza aortica e rendere non sufficiente il flusso ematico nei rami aortici.

A conferma di una simile ipotesi intervengono i reperti di diagnostica per immagini: anche se il gold standard per la diagnosi della dissezione aortica è l’angiografia, anche la TC con mezzo di contrasto endovenoso (soprattutto questa), la risonanza magnetica o l’ecocardiografia transesofagea possono mostrare dei segni suggestivi per tale diagnosi.

Nell’immagine TC presentata si evidenzia uno pseudolume in corrispondenza dell’aorta addominale che appare dissecata.


Consegna il compito!


Tempo Rimasto 3 minuti!

Dottore, non aggiorni questa pagina prima del completamento della correzione.
Clicchi su "Consegna il Compito" per ottenere la correzione del compito.

consegna v3 il compito