La risposta corretta è la C.
In questo esame radiografico osserviamo una colonna vertebrale, e in particolar modo una vertebra cuneizzata da crollo vertebrale. Il crollo vertebrale può essere causato da eventi traumatici, da neoplasie oppure, più frequentemente, da una alterazione del metabolismo osseo, come quella presente nell’osteoporosi, provocata da molteplici condizioni.
L’osteoporosi è una patologia sistemica, multifattoriale, estremamente diffusa nel mondo occidentale. E’ caratterizzata non solo da una riduzione della densità ossea, ma proprio dall’alterazione della sua qualità.
Distinguiamo le osteoporosi primitive e quelle secondarie. Nel primo gruppo includiamo l’osteoporosi giovanile, quella idiopatica del giovane adulto, la forma post-menopausale, la forma senile e l’osteogenesi imperfetta; nel secondo gruppo troviamo le osteoporosi secondarie a malattie gastrointestinali (gastrectomia, IBD, sindromi da malassorbimento), malattie ematologiche, malattie endocrine (ipertiroidismo, ipercorticismo, DM, ipogonadismo), farmaci (glucocorticoidi, eparina, anticoagulanti orali, ormone tiroideo, metotrexate, litio, fattori di rilascio delle gonadotropine), malattie del tessuto connettivo e altre condizioni come abuso di alcool, immobilizzazione, gravidanza o allattamento.
Varie patologie tiroidee sono in grado di determinare conseguenze a livello del metabolismo osseo. Nell’adulto la tireotossicosi, e quindi le condizioni di ipertiroidismo, causa un aumento dell’escrezione del calcio a livello renale con un aumento del riassorbimento di fosfato, e una riduzione dell’assorbimento intestinale sia di calcio che di fosforo. Si crea in questo modo un bilancio negativo di questo ione. Questo si aggiunge ad un aumento del turnover osseo provocato dagli ormoni tiroidei. La triiodotironina agisce a livello degli osteoblasti inducendo la sintesi dell’IL6, IL8, IL1 e PgE2 le quali aumentano la differenziazione e l’apoptosi degli osteoblasti e un aumento dell’attività osteoclastica. La tireotossicosi può inoltre inibire la produzione di TSH: la soppressione del TSH contribuisce alla perdita della massa ossea poiché questo ormone inibisce la formazione degli osteoclasti indotta dal RANK-L.
Per tutti questi motivi, la risposta C risulta essere corretta: l’ipotiroidismo risulta essere la causa meno probabile del crollo vertebrale.
La risposta A è errata.
L’iperparatiroidismo primario è dovuto ad un adenoma della paratiroidi che causa un eccesso dei livelli di paratormone circolante. Si caratterizza per la presenza di elevati livelli di PTH associati ad ipercalcemia, a differenza dell’iperparatiroidismo secondario in cui il PTH è elevato e la calcemia nella norma.
Il PTH è il principale ormone regolatore del metabolismo osseo grazie all’azione su osteoblasti, osteoclasti ed osteociti. Livelli elevati di PTH stimolano una aumentata sintesi di RANK con perdita della massa osseo ed osteoporosi. A livello renale, il riassorbimento di calcio risulta aumentato (in questi pazienti si ha spesso il riscontro di calciuria perchè il calcio filtrato è maggiore della capacità di riassorbimento).
La risposta B è errata.
La terapia cronica con corticosteroidi rappresenta la causa più frequente di osteoporosi iatrogena, quindi secondaria, sebbene non sia stata identificata una dose soglia per gli effetti ossei.
Gli effetti degli steroidi possono essere divisi in effetti diretti sulle cellule ossee come osteoblasti, osteoclasti e osteociti, ed effetti indiretti mediati dall’azione degli steroidi su altri organi. Per quanto riguarda gli effetti diretti, già dopo pochi giorni dall’inizio dell’assunzione di steroidi si ha una attivazione dei meccanismi di riassorbimento osseo determinata dall’azione dei glucocorticoidi sugli osteoclasti; questi sono infatti in grado di promuovere la differenziazione e l’attività di tali cellule. Inoltre, contemporaneamente, riducono il numero e la maturazione dei precursori osteoblastici, oltre ad accelerarne l’apoptosi. Gli effetti indiretti degli steroidi si esplicano su altri organi bersaglio come intestino e rene in cui i corticosteroidi riducono l’assorbimento e aumentano l’escrezione del calcio.
La risposta D è errata.
L’aromatasi è un enzima appartenente alla famiglia del citocromo p-450 con un ruolo fondamentale nella sintesi degli estrogeni a partire dagli androgeni (estrone da androstenedione ed estradiolo da testosterone).
Gli inibitori di questo enzima determinano una soppressione totale della sintesi di estrogeni e vengono utilizzati come terapia adiuvante del carcinoma mammario avanzato nelle neoplasie esprimenti i recettori per estrogeni, nelle donne in post menopausa. L’assunzione degli inibitori dell’aromatasi è stata associata ad un aumentato turnover osseo; si stima che la perdita di massa ossea sia di circa il 6% per ogni anno di terapia. A causa dell’osteoporosi iatrogena importante, già nei primi 12 mesi di terapia è stato osservato il verificarsi di fratture vertebrali in maniera significativa.