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1 di 3 Domande

La signora Ocledi, una donna di 40 anni, si reca presso l’ambulatorio del proprio medico curante, la Dott.ssa Pifeli, per un problema dermatologico. Anamnesi patologica prossima: presenza di un rash cutaneo localizzato a livello della schiena: tale lesione persiste da una settimana, durante la quale è aumentata di dimensioni. Oltre al rash cutaneo, la donna ha anche avuto febbre, mal di testa, mialgie eastenia. I suoi sintomi sono iniziati circa una settimana dopo essere ritornata da una gita in campeggio in Molise. La donna afferma di non aver ricevuto un morso di zecca o altri insetti o di essere entrata in contatto con una pianta di edera velenosa e durante il viaggio non ha riportato ferite sulla pelle.
Esame obiettivo: la paziente ha una temperatura corporea di 37,7°Ce i suoi parametri vitali si presentano nella norma. Il resto dell’esame obiettivo non mostra anomalie. In figura è mostrato il rash cutaneo della donna. Quale è la causa più probabile del suo rash?

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La risposta corretta è la B.

La Sig.a Ocledi presenta un’eritema migrante, una lesione cutanea a carattere papulomatoso, fortemente eritematosa, che poi gradualmente si estende a formare una lesione molto più estesa, con al centro una zona necrotica o maggiormente rossastra e con dei bordi finemente rilevati (l’eritema migrante si verifica nel sito del morso di zecca e ha l’aspetto ad “occhio di bue”).

La malattia di Lyme, è una zoonosi che si acquisisce a causa del morso di zecca (è trasmessa principalmente da 4 specie di zecche Ixodes sp) e l’agente eziologico alla base dell’infezione è la spirocheta Borrelia burgdorferi.

I sintomi iniziali comprendono: malessere generalizzato e rash cutaneo di carattere eritematoso migrante, che può essere seguito dopo alcune settimane o mesi da alterazioni articolari (tipicamente un dolore al ginocchio monoarticolare), neurologiche o cardiache.

L’eritema migrante può anche manifestarsi con prurito e tipicamente si verifica vicino al morso di zecca. L’anamnesi positiva per un recente viaggio in campeggio con un morso di zecca è un ulteriore dato che avvalora tale ipotesi diagnostica.

La diagnosi è fondamentalmente clinica negli stadi precoci della malattia, ma i test sierologici possono essere di sostegno nella diagnosi delle eventuali complicanze reumatologiche, neurologiche e/o cardiache che si manifestano nelle fasi avanzate della malattia.

La terapia generalmente prevede la somministrazione di antibiotici come doxiciclina o ceftriaxone, mentre nelle pazienti incinta o in allattamento si predilige l’amoxicillina, un antibiotico appartenente alla classe dei β-lattamici, nonché nei bambini di età inferiore a 8 anni.


2 di 3 Domande

Il signor e la signora Firli si recano d’urgenza presso il pronto soccorso con il figlio Mario di 2 anni, in seguito ad un episodio di soffocamento ai danni del bimbo. I genitori del piccolo Mario riferiscono al Dott. Dischi, medico di guardia di turno, di aver notato che il bambino stava giocando con delle monete sul pavimento prima cha si verificasse l’incidente. Anamnesi patologica prossima: nei giorni precedenti il bimbo non ha avuto febbre o naso che cola. Dopo l’accaduto, i genitori hanno provato a dar da mangiare al figlio, che tuttavia si è mostrato riluttante verso qualsiasi cosa da introdurre per bocca. Esame obiettivo: durante la visita il paziente si presenta tranquillo, con i parametri vitali stabili e pulsossimetria del 98%. Il bimbo apparentemente non sembra agitato, ma ogni 2-3 minuti sente il bisogno di sputare. L’esame dell’oro-faringe non rivela alcuna anomalia e all’auscultazione dei polmoni non si riscontrano sibili o rantoli. Esami strumentali: viene effettuata una radiografia del torace, visibile nell’immagine sottostante. Quale delle seguenti condizioni va tenuta in considerazione in base alla presentazione clinica del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La radiografia tradizionale utilizza una procedura di formazione dell’immagine in cui, un fascio di raggi X attraversa alcuni tessuti subendo una diversa attenuazione a seconde della densità dei tessuti stessi, e questo fascio così modificato va a colpire un sistema di rilevazione costituito dalla pellicola radiografica. Questa ha il compito di tradurre le variazioni nella trasmissione dei raggi X in differenze di densità ottica, cioè in diversi livelli di grigio. I raggi X, generati dal tubo radiogeno, interagiscono con la materia verso cui vengono rivolti e in base alle caratteristiche di questa (densità, spessore, numero atomico) riusciranno ad attraversala in misura minore o maggiore.

La radiodensità della materia è il parametro alla base della formazione del radiogramma: l’aria viene completamente attraversata ed apparirà iperdiafana (nera) mentre l’osso non si lascerà attraversare ed apparirà fortemente radiopaco (bianco).

L’esame radiografico del torace, nella sua semplicità di esecuzione, rapidità e bassa dose di radiazioni assorbite dal paziente, mantiene un ruolo fondamentale nella diagnostica delle patologie toraco-polmonari. Nella maggior parte dei casi, rappresenta l’esame di prima scelta.

Le due proiezioni più frequentemente utilizzate sono quella postero-anteriore (frontale) e, a meno che non vi siano delle condizioni che ne limitino l’esecuzione (es. decubito obbligato), la latero-laterale. Il radiogramma da noi esaminato è stato eseguito in proiezione P-A.

Nel caso specifico possiamo notare la presenza di un corpo radiopaco in esofago, indice di ingestione di corpo estraneo da parte del piccolo paziente.

L’ingestione e l’aspirazione di corpi estranei sono evenienze piuttosto comuni nella fascia d’età compresa tra 6 mesi e 4 anni. In questo paziente, la posizione della moneta sul RX del torace anteriore-posteriore ci permette di vedere direttamente il corpo estraneo nell’esofago, anche perché vediamo la rima aerea all’interno della trachea pervia.

Dopo aver valutato lo stato del paziente (capacità respiratoria, incapacità di deglutire, ecc.), è importante valutare le caratteristiche dei corpi estranei ingeriti. I corpi estranei ingeriti di solito si bloccano in tre punti: ingresso toracico (60%-80%), alla giunzione gastroesofagea (10%-20%) e all’arco aortico (5%-20%), che corrispondono anatomicamente grossomodo a: C4-C6, T8 e T4 rispettivamente. Una volta che passano il piloro, la maggior parte dei corpi estranei passano attraverso il resto del tratto GI.

Sebbene l’aspirazione di corpi estranei sia una possibilità da prendere in considerazione, l’assenza di sintomi respiratori e la posizione della moneta nella radiografia con evidenza di trachea pervia con rima iperdiafana tipica dell’aria,e rendono improbabile questa diagnosi: se si sospetta la presenza di un corpo estraneo aspirato, il paziente deve sottoporsi alla broncoscopia.


3 di 3 Domande

Paziente di 72 anni viene trasportato d’urgenza presso il PS in quanto presenta dispnea severa, tosse e saturazione di 81% in aria ambiente. Viene sottoposto ad una TC del torace (immagine seguente). Quale reperto patologico si apprezza?

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La risposta corretta è la D.

Dal reperto TC mostrato e sulla scorta dei dati clinici possiamo apprezzare a carico del polmone di sinistra una massiva quota fluida da riferire a versamento pleurico, che coinvolge tutto l’ambito polmonare sinistro; tale versamento determina atelettasia compressiva del parenchima polmonare limitrofo.


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