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1 di 3 Domande

Scenario AA81: Un uomo, fabbro di 42 anni, si reca in pronto soccorso in seguito ad un incidente sul lavoro, che ha causato la penetrazione di un corpo estraneo a livello dell’occhio sinistro. L’uomo riferisce che si trattava di un oggetto metallico arrugginito. Il medico di guardia di turno procede alla rimozione del corpo estraneo mediante una pinza sterile; tuttavia, una parte del corpo estraneo risulta piuttosto difficile da rimuovere. Qualche giorno dopo l’infortunio, l’uomo si reca nuovamente in pronto soccorso, poiché l’occhio è piuttosto irritato ed infiammato. Il paziente viene dunque trasferito nel reparto di oculistica per essere sottoposto ad indagini strumentali approfondite. Viene effettuato un test di colorazione con fluoresceina che evidenzia la presenza di un’ulcera corneale nella zona interessata dal trauma. Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA81): Quale sintomo/segno non si manifesta solitamente in presenza di un’ulcera corneale?

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La risposta corretta è la B.

In base ai reperti clinico-anamnestici e al test di colorazione con fluoresceina, la diagnosi piĂš probabile è rappresentata dall’ulcera corneale, un difetto dell’epitelio corneale con infiammazione sottostante dovuta all’invasione di batteri, funghi, virus o acanthamoeba. Può essere indotta da un trauma meccanico o da carenza nutrizionale, ma non si manifesta clinicamente con diplopia. Invece, i sintomi consistono nel progressivo arrossamento, sensazione di corpo estraneo, dolore, fotofobia ed iper-lacrimazione (risposte A, C, D ed E errate). Sulla base della gravitĂ , estensione e profonditĂ  dell’ulcera si possono verificare diverse complicanze:

  1. una cicatrizzazione con apposizione di tessuto fibroso come esito del processo di riparazione, con conseguente opacizzazione corneale e deficit visivo (se il processo coinvolge la regione centro-pupillare);
  2. neo-angiogenesi a livello corneale con conseguente riduzione della fisiologica trasparenza corneale e deficit visivo;
  3. irite, iridociclite e prolasso dell’iride;
  4. ipopion;
  5. panoftalmite

La diagnosi viene eseguita mediante l’utilizzo della lampada a fessura, che si basa sulla colorazione alla fluoresceina con utilizzo di una lampada a luce blu-cobalto. Qualora si ritenga opportuno, per la diagnosi si possono utilizzare esami microbiologici.

Fonte Immagine: Kotomin I, Valtink M, Hofmann K, et al. Sutureless fixation of amniotic membrane for therapy of ocular surface disorders. PLoS One. 2015;10(5): e0125035. Published 2015 May 8. doi: 10.1371/journal.pone.0125035


2 di 3 Domande

Scenario clinico AA82: Diamanti, 37 anni, si reca dal Dott. Conelli, lamentando gonfiore a livello della regione scrotale di sinistra, insorto 2 giorni prima dopo una partita di calcio. All’anamnesi il paziente afferma di non avere dolore, ma percepisce un notevole fastidio descritto come “senso di pesantezza a livello dello scroto”. Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA82): quale tra le seguenti è la condizione più verosimilmente associabile alla presentazione clinica e all’esame obiettivo di questo paziente?

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Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA82).

La risposta corretta è la C.

L’idrocele è un accumulo sieroso di liquido nello spazio tra la tunica vaginale propria e la vaginale comune, che circonda tutto l’emi-scroto. L’idrocele del neonato è definito comunicante, in quanto presenta un’anomalia congenita, ovvero la pervietà del dotto peritoneo-vaginale: dal peritoneo parte un’espansione sacciforme che arriva fino allo scroto.

L’idrocele dell’adulto è, invece, non comunicante, cioè non c’è comunicazione tra cavità peritoneale e scrotale. Le cause che possono determinarlo sono:

  • primarie: da uno scompenso della capacitĂ  di secrezione della tunica vaginale del testicolo;
  • secondario: ad ernia inguinale, trauma, neoplasia, infiammazione, per cause iatrogene (spesso in pazienti operati di chirurgia addominale e per varicocele si riscontrano stasi venosa e linfatica nel basso addome e quindi anomalie del riassorbimento del liquido sieroso), post-traumatico (per traumatismi dell’area genitale), infezione (ad esempio virale e parassitaria).

Clinicamente l’idrocele si presenta come una tumefazione lenta e progressiva dell’emiscroto, indolore, ma associato ad un senso di peso e fastidio: nel caso in cui la quantità di liquido sia notevole, è difficile palpare il testicolo e si nota un aumento di volume dello scroto, di consistenza teso-elastica e ballottabile.

La risposta A non è corretta.

La cisti epididimale Ă¨ una formazione a contenuto liquido, che si sviluppa progressivamente con andamento lento all’interno dell’epididimo. Si riscontra solitamente una sensazione di peso o dolenzia nel lato interessato. Tale ipotesi è da escludere perchĂŠ non determina delle tumefazioni cosĂŹ vistose e non corrisponde con la clinica e l’esame obiettivo del caso presentato.

La risposta B non è corretta.

L’ernia è una fuoriuscita di un viscere dalla cavità addominale, rivestito da tegumenti attraverso un’area di debolezza della parete, un orifizio o un canale naturale.

Clinicamente si presenta generalmente come una tumefazione:

  • molle e teso-elastica;
  • non dolente, a meno che non sia complicata;
  • che trasmette l’impulso della tosse, (quindi, è molto importante: visitare il paziente, farlo tossire e se trasmette l’impulso potrebbe essere un’ernia);
  • riducibile o non riducibile in addome;
  • non trans-illuminabile (se si utilizza una lucetta attraverso questa protrusione il contenuto non è trasparente e come tale non è trans-illuminabile).

I sintomi dipendono dalla sede, dalla grandezza, dal fatto se sia riducibile o non, dal contenuto del sacco e dal fatto che ci sia un ansa o un omento.

La risposta D non è corretta.

Il varicocele consiste in una dilatazione varicosa delle vene del plesso pampiniforme del testicolo; è legato ad una stasi o reflusso venoso all’interno di queste vene. È una patologia rara prima della pubertà, ma abbastanza frequente proprio a cavallo della pubertà fino all’età giovanile. Colpisce il testicolo di sinistra nel 80-90% dei casi per ragioni di tipo anatomico, mentre il varicocele destro è meno frequente e spesso associato al controlaterale (varicocele bilaterale).

La sua sintomatologia è abbastanza scarsa e quasi mai è associato a dolore. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, si correla a problemi di fertilitĂ  maschile (che nel 15-20% dei casi è causata da tale patologia). Spesso il paziente non ha dolore, ma giunge dal medico, perchĂŠ nota una tumefazione, un ingrossamento e un senso di peso a lato del testicolo. All’esame obiettivo si nota una tumefazione a lato dello scroto, il piĂš delle volte situata superiormente al testicolo, che alla palpazione ha una consistenza nettamente inferiore al testicolo ed una sensazione palpatoria simile ad un “sacco di vermi”. La manovra di Valsalva può essere utile per valutare il plesso venoso: si distinguono, infatti, clinicamente tre gradi di varicocele:

  • I grado: il varicocele è solamente palpabile con la manovra di Valsalva ma non è visibile ad occhio nudo;
  • II grado: Il varicocele è palpabile anche a riposo;
  • III grado: il varicocele è visibile ad occhio nudo.

Nella visita va sempre valutata, inoltre, la consistenza del testicolo stesso, perché esso può risentire dell’ipossia e del danno del varicocele e ciò può determinare sterilità.

La risposta E non è corretta.

L’epididimite è un’infiammazione dell’epididimo. I microorganismi responsabili della forma a trasmissione sessuale sono Chlamydia trachomatis e Neisseria gonorrhoeae (si tratta della forma clinica prevalente negli uomini giovani e sessualmente attivi).

Invece, la forma non sessualmente trasmessa (piÚ frequente in età adulta) è causata da bacilli gram-negativi; questa si presenta come una IVU con febbre e prostatite.

Nella forma sessualmente trasmessa viene coinvolta l’uretra e ci può essere una secrezione. Il sintomo principale è il dolore scrotale, con durata di solito <12 ore, che può essere localizzato all’estremità superiore del testicolo. Il dolore viaggia lungo il funicolo spermatico fino al fianco, dove provoca dolore addominale e può accompagnarsi a nausea e vomito. All’inizio l’epididimo infiammato può essere palpato separatamente dal testicolo; con il passare del tempo, vi è solo un’ampia massa rigonfia. Il segno di Prehn consiste nell’evocare dolore all’elevazione del testicolo dei pazienti con epididimite. Se vi sono dubbi diagnostici, è indicata l’ecografia del testicolo.

Bibliografia Immagine:

AMA Siviero I, MĂŠio IB, Ferrante SM, Forny DN, da Cunha AL. Torsion of a Communicating Hydrocele Presented as Acute Scrotum: A Case Report and Literature Review. Case Rep Pediatr. 2016; 2016:7236104.
MLA Siviero, Ivonete et al. “Torsion of a Communicating Hydrocele Presented as Acute Scrotum: A Case Report and Literature Review” Case reports in pediatrics vol. 2016 (2016): 7236104.
APA Siviero, I., MĂŠio, I. B., Ferrante, S. M., Forny, D. N., & da Cunha, A. L. (2016). Torsion of a Communicating Hydrocele Presented as Acute Scrotum: A Case Report and Literature Review. Case reports in pediatrics, 2016, 7236104.

3 di 3 Domande

Scenario clinico AA93. Domanda 1: il Sig. Bogli si reca presso l’ospedale San Giuseppe di Palermo, mostrando all’attenzione del Dott. Glamisio, la presenza di una papula di color rosso sul dito e riferendo che tale lesione è comparsa improvvisamente da circa due settimane, senza che avesse subito traumi nella zona interessata dalla lesione. All’anamnesi emerge che la papula per due volte ha sanguinato, ma per il resto non ha recato alcun disturbo e che il paziente non ha avuto problemi di salute in precedenza, né qualche membro della famiglia presenta o ha presentato in passato condizioni simili. All’esame obiettivo il resto della superficie cutanea si presenta normale, così come le unghie e le superfici mucose. Dal resto della visita il paziente appare in ottimo stato di salute. Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA93): quale è la diagnosi iniziale?

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Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA93).

La risposta corretta è la D.

Il paziente è affetto da granuloma piogenico, un tumore vascolare, benigno, nodulare carnoso, essudante o crostoso, solitamente di colore scarlatto, costituito da capillari proliferanti in uno stroma edematoso. Aumenta di dimensione nel giro di pochi mesi fino a raggiungere la forma di una massa peduncolata o sessile. I granulomi piogeni compaiono comunemente su mani, dita e viso, ma possono essere ovunque.

Di solito sono noduli vascolari solitari fino a 2 cm di diametro, con una superficie umida e lucida, a meno che non presentino croste o ulcerazioni, e tendono a sanguinare facilmente.

La risposta A non è corretta.

Il mollusco contagioso è un’infezione, causata dal virus omonimo, che è un membro della famiglia dei poxvirus, appartenente alla stessa famiglia del vaiolo. Si manifesta con gruppi di papule a superficie liscia, a forma di cupola, con ombelicatura centrale, di color rosa o di aspetto cereo o di aspetto perlaceo e di diametro compreso tra 2 e 5 mm, che può comparire su qualunque superficie cutanea (fatta eccezione per le regioni palmo-plantari). Si manifesta più frequentemente fra I bambini di 2-6 anni di età e nei soggetti immunocompromessi o che soffrono di dermatite eczematosa. Le lesioni non sono solitamente pruriginose o dolorose e possono essere rilevate solo casualmente durante un esame obiettivo. Tuttavia, esse possono infiammarsi e dare prurito, non appena l’organismo inizia ad attaccare il virus.

La risposta B non è corretta.

I dermatofibromi sono delle piccole papule o noduli duri di colorito rosso-bruno, composti da tessuto fibroso. Dal punto di vista istologico ritroviamo una proliferazione di fibroblasti.

L’eziologia è sconosciuta, tuttavia, è stato osservato che, in alcuni casi. possono svilupparsi a seguito di traumi o punture di insetti. Generalmente insorgono sulle cosce o sulle gambe, ma possono presentarsi ovunque. Di solito, le lesioni, che misurano 0,5-1 cm di diametro, appaiono dure, sotto forma di formazioni nodulari iperpigmentate non dolenti. Premendo i margini, si può notare la formazione di un’area di depressione centrale, fenomeno dovuto alla componente fibrosa, di cui è costituito il dermatofibroma.

La risposta C non è corretta.

I cheloidi sono cicatrici, dovute a un eccesso di cicatrizzazione con eccessiva proliferazione fibroblastica. Sono considerati fibromi cutanei, ammassi di tessuto neoplastico benigno. I cheloidi si manifestano per cause differenti: locali, individuali e chirurgiche. Inoltre, sono più probabili nelle lesioni diffuse, ad esempio quelle da ustione, indipendentemente dalla gravità della lesione stessa. I cheloidi possono, anche, essere causati dalla sutura errata in seguito ad interventi chirurgici, oppure dalla costituzione dell’individuo, che presenta un’attività fibroblastica eccedente la norma, che dà luogo a situazioni di questo genere.

La risposta E non è corretta.

Lo xantogranuloma giovanile è un processo patologico, determinato da un accumulo macrofagocitario, che clinicamente si manifesta con la presenza di noduli giallastri-rossicci, di consistenza molle, che tendono a localizzarsi prevalentemente a carico del viso e cuoio capelluto, ma possono formarsi in qualsiasi distretto corporeo, presentando dimensioni variabili da pochi millimetri fino anche ad un paio di

centimetri. Tale patologia talvolta, anche se in rare condizioni, si associa ad altre malattie quali: diabete, leucemia mieloide cronica, neurofibromatosi di tipo I ed iperlipidemia IIb.

Bibliografia Immagine:

AMA Balakrishnan G. Vascular anomalies of the upper limb. Indian J Plast Surg. 2011;44(2):276-82.
MLA Balakrishnan, G. “Vascular anomalies of the upper limb” Indian journal of plastic surgery: official publication of the Association of Plastic Surgeons of India vol. 44,2 (2011): 276-82.
APA Balakrishnan G. (2011). Vascular anomalies of the upper limb. Indian journal of plastic surgery: official publication of the Association of Plastic Surgeons of India, 44(2), 276-82.

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