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1 di 3 Domande

I radiofarmaci impiegati per l'esecuzione della scintigrafia ossea sono:














La risposta corretta è la B.
La scintigrafia è la metodica diagnostica più adatta per il riscontro di lesioni ossee secondarie a neoplasie primitive di altri organi.  I radiofarmaci più utilizzati per l’esecuzione di una scintigrafia ossea sono analoghi ai difosfonati, per la loro capacità di legarsi ai cristalli di idrossiapatite idratata presenti nelle lesioni ossee metabolicamente attive o nei centri di crescita. Questi farmaci analoghi ai difosfonati vengono marcati con il 99mTc. Questa tecnica di medicina nucleare riflette l’intensità del processo metabolico in relazione all’attività delle cellule neoplastiche. A causa di questa maggiore attività osteoblastica, come nel caso delle metastasi ossee da K prostata, le lesioni interessanti lo scheletro saranno ipercaptanti e quindi avranno una maggiore concentrazione di radiofarmaco.
La risposta A non è corretta.
Il Tl-201 (Tallio-201) è un radiofarmaco, analogo del potassio, che viene utilizzato nella scintigrafia della tiroide e delle paratiroidi e nella scintigrafia miocardica. Nei pazienti sottoposti ad esame con questo isotopo è importante valutare la funzionalità renale perché in caso di insufficienza può verificarsi una condizione di iperpotassiemia.
Le risposte C, D ed E non sono corrette.
Gli analoghi del Ferro e del Magnesio non vengono impiegati nella scintigrafia ossea.

2 di 3 Domande

Scenario XD1A: Una donna di 37 anni affetta da carcinoma mammario con intenso dolore in sede lombosacrale si sottopone a scintigrafia ossea che evidenzia una lesione metastatica in tale sede. Il trattamento radiometabolico palliativo del dolore da metastasi ossee da carcinoma mammario si basa sull'utilizzo di:














La risposta corretta è la A.
Le metastasi sono le lesioni ossee di tipo neoplastico più frequenti; questa sede è terza, in quanto a frequenza, solo a polmone e fegato. Nel 25% dei casi le metastasi ossee sono asintomatiche ma nella maggior parte dei pazienti la loro prima manifestazione è il dolore, acuto o cronico. Le strategie terapeutiche impiegate per il controllo del dolore neoplastico sono molteplici, tuttavia in circa il 50% dei pazienti non si raggiunge un controllo adeguato. La terapia radiometabolica, quindi la somministrazione di radiofarmaci come 89-Stronzio Cloruro (Metastron), 186-Renio HEDP (Re-Bone) e 153-Samario EDTMP (Quadramet), rappresenta  una buona opzione per la palliazione del dolore da metastasi scheletriche. Si tratta di radionuclidi analoghi del calcio e dei difosfonati che hanno la capacità agire a livello del tessuto osseo patologico. L’effetto antalgico viene ottenuto nel 75-85% dei pazienti, con completo controllo nel 30-50% di questi.
La risposta B non è corretta.
I peptidi marcati con Ittrio-90 vengono impiegati nella terapia radiorecettoriale dei tumori neuroendocrini del tratto gastroenteropancreatico. L’Ittrio-90 viene inoltre impiegato nella radioimmunoterapia di alcuni tipi di linfomi, nella radiosinoviortesi e nella marcatura di microsfere impiegate per la radioembolizzazione intra arteriosa di neoplasie primitive e metastasi epatiche.
La risposta C non è corretta.
I farmaci analoghi della somatostatina marcati con radioisotopi beta emittenti sono i radiofarmaci maggiormente impiegati attualmente per la terapia radiometabolica dei tumori neuroendocrini.
La risposta D non è corretta.
Gli anticorpi monoclonali marcati con lo Iodio-131 trovano largo impiego nel trattamento dell’ipertiroidismo dovuto a condizioni quali il morbo di Basedow, il gozzo tossico multinodulare, l’adenoma tossico e il carcinoma differenziato della tiroide. In quest’ultimo caso, questo trattamento può essere indicato per l’ablazione del tessuto tiroideo residuo post chirurgico, per la terapia delle recidive locoregionali e delle metastasi a distanza.
La risposta E non è corretta.
I peptidi marcati con Ittrio-90 e i radiofarmaci analoghi della somatostatina non vengono impiegati nel trattamento sintomatico delle metastasi ossee da carcinoma mammario.

3 di 3 Domande

Scenario SQ2J: Un paziente con recente riscontro bioptico di neoplasia polmonare deve sottoporsi a esame PET-TC. Considerato l'ambito oncologico, si decide di eseguire la PET-TC con 18-fluorodesossiglucosio perche':














La risposta corretta è la A.
Il fluorodesossiglucosio, un analogo del glucosio marcato con Fluoro-18, è un radiofarmaco, cioè una molecola che contiene al suo interno un atomo radioattivo. E’ impiegato nell’imaging con PET. Il razionale del suo utilizzo sta nel fatto che le cellule neoplastiche in rapida crescita utilizzano il glucosio come substrato energetico. La loro richiesta è funzione del loro metabolismo. Le cellule neoplastiche infatti hanno, di norma, una attività metabolica più spiccata di quella del tessuto sano, motivo per cui avranno un maggiore fabbisogno energetico e quindi una maggiore necessità di glucosio. Il suo accumulo all’interno delle cellule tumorali permetterà di evidenziare tali lesioni. La PET con 18-FDG, in ambito oncologico, viene impiegata principalmente per la caratterizzazione di lesioni di dubbia natura identificate con altre tecniche di imaging, nella stadiazione, nella valutazione dell’efficacia terapeutica e nel follow up dei pazienti.
La risposta B non è corretta.
Il tempo di decadimento (noto anche come tempo di dimezzamento, cioè il tempo necessario affinché il 50% degli atomi iniziali siano decaduti) del 18-fluorodesossiglucosio è di 110 minuti.
La risposta C non è corretta.
Il 18-fluorodesossiglucosio, essendo un analogo del glucosio, viene utilizzato come substrato energetico da parte delle cellule neoplastiche e non come elemento costituente la membrana cellulare. Segue infatti le vie metaboliche dei glucidi ma, una volta iniziata la glicolisi, non viene riconosciuto dal secondo enzima appartenente a questa via e questo provoca il suo accumulo all’interno delle cellule.
La risposta D non è corretta.
Il tempo di decadimento (noto anche come tempo di dimezzamento, cioè il tempo necessario affinché il 50% degli atomi iniziali siano decaduti) del 18-fluorodesossiglucosio è di 110 minuti.
La risposta E non è corretta.
Le risposte B e C non sono corrette poiché il 18-FDG ha un tempo di dimezzamento di circa 110 minuti e non viene impiegato come costituente cellulare ma come substrato energetico.

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