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1 di 3 Domande

Quale tra questi batteri NON produce una tossina che danneggia la superficie cellulare?














La risposta corretta è la B.
Il Clostridium botulinum è un batterio Gram + anaerobico, proteolitico e sporigeno che normalmente colonizza l’intestino degli erbivori. Per questo motivo è facilmente riscontrabile nel terreno o negli alimenti. Produce una esotossina termolabile ma acidoresistente e con azione neurotossica. Le forme di botulismo più diffuse sono quello alimentare, quello del neonato e quello da ferita. Nel botulismo alimentare, l’ingestione accidentale di tale tossina da parte dell’uomo porta alla paralisi muscolare flaccida, diplopia, e debolezza muscolare a causa del legame di tale tossina ad alcune proteine (la SNAP-25, la sintaxina e la sinaptobrevina) collocate a livello della giunzione muscolare, impedendo quindi il rilascio dell’acetilcolina contenuta nelle vescicole sinaptiche. Nei casi più gravi, la paralisi dei muscoli respiratori porta alla morte del soggetto. Potendo il botulismo mimare altre patologie a carattere neurologico, la diagnosi di certezza viene fatta mediante test immunologici o isolando l’agente patogeno nel siero o nelle feci del paziente. Il cardine della terapia prevede la somministrazione dell’antitossina il più precocemente possibile dalla comparsa dei sintomi, insieme alla terapia di supporto cardiocircolatorio e ventilatorio, quando necessario. La ripresa è molto lenta.
La risposta A non è corretta.
Il Clostridium perfrigens è un batterio Gram positivo anaerobico responsabile principalmente di tossinfezioni alimentari ma anche di altre condizioni come la gangrena gassosa. Questo batterio produce fosfolipasi cioè enzimi in grado di danneggiare i fosfolipidi della membrana cellulare potendone causare la morte.
La risposta C non è corretta.
Lo Streptococcus pyogenes è uno streptococco beta-emolitico appartenente al gruppo A di Lancefield. E’ il principale agente responsabile della faringite batterica. Produce tossine emolizzanti quali la Streptolisina S e la Streptolisina O, responsabili della lisi cellulare.
La risposta D non è corretta.
Lo Staphilococcus aureus è un batterio Gram positivo capace di produrre citolisine ed emolisine che contribuiscono alla sua patogenicità. Quella maggiormente diffusa è l’emolisina alfa, ma vi sono anche le forme beta, gamma, delta e la leucocidina di Panton-Valentine.
La risposta E non è corretta.
Solo il Clostridium botulinum non produce una tossina che danneggia la superficie cellulare.

2 di 3 Domande

Quale tra questi agenti eziologici NON e' compreso nello spettro di sensibilita' dell'Imipenem-cilastatina?














La risposta corretta è la A.
L’imipenem è un antibiotico beta lattamico, appartenente alla classe dei carbapenemi, che viene spesso impiegato in associazione alla cilastanina, un inibitore della diidropeptidasi-1. I carbapenemi hanno uno spettro d’azione molto ampio e una attività battericida molto rapida dovuta alla capacità di attraversare velocemente le porine D2 della parete batterica. L’imipenem svolge una azione di tipo battericida mediante l’inibizione delle reazioni di transpeptidazione, necessarie per la sintesi della parete batterica. Non viene inibito dall’azione delle beta lattamasi batteriche ma, tuttavia, è soggetto all’azione delle diidropeptidasi responsabili dell’inattivazione dell’antibiotico a livello renale. Per ovviare a questo problema, è stato associato alla cilastatina, molecola in grado di inibire l’attività idrolitica delle diidropeptidasi, consentendo quindi all’imipenem di agire anche a livello dell’apparato genito urinario. Tale antibiotico viene utilizzato per trattare numerose infezioni sostenute da patogeni Gram +, Gram – . I micobatteri non sono sensibili a questo farmaco in quanto mancano di una parete cellulare.
Le risposte B, C, D ed E non sono corrette.
La Nocardia asteroides, la Pseudomonas aeruginosa e gli Enterococchi sono sensibili ad imipenem-cilastatina.




3 di 3 Domande

Quali cellule sono bersaglio esclusivo dei Papillomavirus umani?














La risposta corretta è la C.
Il Papillomavirus Umano o HPV è un virus appartenente alla famiglia dei Papillomaviridae con tropismo specifico per le cellule umane cutanee e mucosali. Si riconoscono circa 120 tipi di HPV, divisibili in 16 gruppi diversi, che possono essere distinti in base alla specificità del tessuto colonizzabile. La maggior parte delle infezioni viene trasmessa per via sessuale, ma non è rara la trasmissione attraverso il contatto della mucosa orale o attraverso il contatto cutaneo. Le lesioni più frequenti sono di tipo benigno come verruche cutanee e condilomi genitali, ma alcuni genotipi, classificati come HPV ad alto rischio, attaccano per lo più le mucose e sono responsabili di forme neoplastiche maligne come il cancro alla cervice uterina, all’ano, al cavo orale, alla laringe e all’esofago. Non tutte le infezioni da HPV portano allo sviluppo di una lesione benigna o maligna; nella maggior parte dei casi si tratta di infezioni asintomatiche destinate a regredire spontaneamente grazie all’attività del sistema immunitario.
Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.
Il Papillomavurus umano ha tropismo specifico per le cellule cutanee e mucosali. Epatociti e neuroni non vengono infettati.

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