La risposta corretta è la E.
L’embolia polmonare colpisce circa 116-117 persone ogni 100 000 persone l’anno, e causa numerosi decessi ogni anno. Colpisce prevalentemente gli adulti.
Dal punto di vista eziologico, quasi tutti gli emboli polmonari originano da trombi situati a livello delle vene degli arti inferiori. Gli emboli possono avere origine anche dalle vene delle braccia o dalle vene centrali del torace (raramente).
I fattori di rischio per la trombosi venosa profonda e l’embolia polmonare comprendono ad esempio il riposo a letto e il confinamento senza camminare. Questo paziente (Antonio) probabilmente è stato a letto per un lungo periodo. Il quadro clinico del paziente in combinazione con il difetto riempimento vista all’angiografia polmonare sono diagnostici per un quadro di embolia polmonare.
La Compliance polmonare diminuisce in tutte le condizioni in cui il polmone diventa più rigido (patologie restrittive, fibrosi ecc.) ed aumenta nelle patologie in cui il polmone è meno rigido (enfisema).
La Compliance toracica diminuisce nei casi in cui è ridotta la distensibilità della gabbia toracica, come nell’obesità o nella cifo-scoliosi.
La compliance dei polmoni, in questo paziente tenederà a diminuire: tale riduzione si verifica per una serie di motivi, come l’edema polmonare, emorragia polmonare e perdita del surfattante.
La risposta A non è corretta.
Respirando normalmente con una frequenza di 12-15 atti respiratori/min, l’aria totale ventilata è pari a circa 500×15 = 7500ml/min. Non tutta questa quantità è tuttavia realmente disponibile agli scambi gassosi, poiché essa in parte si distribuisce nelle vie aeree di conduzione: questo volume è definito spazio morto anatomico. Oltre allo spazio morto anatomico, è anche importante tenere a menta la definizione di spazio morto fisiologico, che comprende altro allo spazio morto anatomico, anche quella quantità di aria che raggiunge unità alveolari non perfuse. Lo spazio morto fisiologico può aumentare considerevolmente in alcune situazioni patologiche.
In caso di embolia polmonare, lo spazio morto alveolare aumenta anziché diminuire, a causa della ostruzione vascolare.
La risposta B non è corretta.
A livello polmonare ci sono una serie di riflessi che tendono a mantenere il più possibile omogeneo il rapporto VA/Q.
Tuttavia gli squilibri tra ventilazione e perfusione non sono completamente eliminabili (in caso di embolia), e il sangue che lascia gli alveoli più perfusi che ventilati sarà più ricco in CO2 e più povero in O2. Il sangue che lascia gli alveoli più ventilati che perfusi sarà invece più povero di CO2 ma non più ricco di O2 che di norma: questo dipende dal diverso andamento delle due curve di dissociazione della CO2 e dell’O2 per l’emoglobina.
In caso di EP, si ha una broncocostrizione di aeree polmonari non perfuse; l’aumento delle resistenze delle vie aeree aumenta e non diminuisce in questo paziente.
La risposta C non è corretta.
La ventilazione alveolare al minuto è ottenibile dalla formula: (500ml – 150ml) x 15/m ed è pari a 5200 ml/m.
500ml rappresentano il Volume Corrente.
150ml è lo spazio morto anatomico.
15/m è la frequenza respiratoria.
In caso di embolia polmonare l’aumento della frequenza respiratoria provoca un aumento della ventilazione alveolare, a causa della stimolazione dei recettori.
Dunque questa risposta non è corretta.
La risposta D non è corretta.
Una legge particolare è la legge di Ohm: il flusso sanguigno è direttamente proporzionale alla differenza di pressione ed inversamente proporzionale alla resistenza. E’ la differenza di pressione a determinare l’entità del flusso. Q = DeltaP/R.
Andando a considerare quello che avviene in questa formula quando è presente un embolo, possiamo dire che un embolo blocca l’afflusso di sangue e di conseguenza la resistenza polmonare aumenta.