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1 di 3 Domande

Ragazzo di 23 anni con febbre alta (39 °C) da circa 1 settimana e tosse con escreato purulento viene sottoposto a RX del torace. Quale è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

In questo RX del torace si può apprezzare a sinistra una ipodiafania medio-basale che maschera la limitante cardiaca omolaterale, come da impegno flogistico di tipo alveolare; si associa inoltre aspetto sfumato dell’emi-diaframma sinistro ed obliterazione del seno costo-frenico complementare da quota pleurogena consensuale (quindi vi è una polmonite + versamento pleurico). Si apprezza inoltre lieve accentuazione del disegno polmonare di tipo interstiziale. Emi-diaframma destro regolare nel profilo con seno costo-frenico complementare libero. Volumetria cardiaca mal valutabile.

Le risposte A, C, D ed E non sono corrette.

Non vi sono segni radiologici che possano far pensare a tutte le altre opzioni indicate.


2 di 3 Domande

Osservando attentamente l'immagine allegata, indicare di quale lesione verosimilmente si tratta:

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La risposta corretta è la B.

Il danno da energia elettrica può originare in particolare da due fonti: domestica e industriale (folgorazione o elettrocuzione) oppure atmosferica (fulminazione). Gli effetti dell’energia dipendono da diversi fattori, chiamati “fattori di Kouwenhoven”. Le lesioni da energia elettrica si traducono, sul corpo umano, in lesioni da calore (si ha una trasformazione dell’energia elettrocinetica in energia termica) e lesioni da effetti elettrofisiologici come tetanizzazione, arresto respiratorio e arresto cardiocircolatorio. Un tipo di lesione patognomonica, anche se non sempre presente, è il cosiddetto “marchio elettrico”, cioè una ustione localizzata sulla cute, a livello del punto di applicazione dell’energia. La diagnosi di certezza del “marchio” è istologica, quindi microscopica: mostra una necrosi coagulativa dei tessuti e una deformazione degli strati più profondi dell’epidermide, le cui cellule dello strato basale assumono una forma allungata, con una disposizione a palizzata. A livello macroscopico possiamo invece avere una lesione rilevata, senza perdita di sostanza, non suppurativa, con margini netti e di colorito giallo grigiastro, oppure una lesione con forma simile a quella di un cratere, ben delimitata, con margini netti e carbonizzati, delimitanti una zona centrale giallo-grigiastra o rossa, in cui si ha perdita di sostanza a spese di epidermide e derma.

Le risposte A, C, D non sono corrette.

Le lesioni provocate da fonti di energia meccanica, termica e caustica hanno caratteristiche differenti rispetto a quelle proposte nella nostra immagine.


3 di 3 Domande

Dati i risultati della spirometria riportata, quale ulteriore indagine è opportuna per chiarire l'ipotesi diagnostica?

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La risposta corretta è la A.

Il test più frequentemente utilizzato per la misura dei volumi statici e dinamici è la spirometria che, con l’applicazione del principio di Venturi, misura la quantità di aria inspirata ed espirata. I volumi polmonari vengono espressi in litri, a pressione ambientale satura di vapore acqueo a 37°C.

Per chiarire la natura di questa condizione è indicato eseguire alcuni esami integrativi, come il test di reversibilità, o test di broncodilatazione.

Le risposte B, C, E non sono corrette

I risultati ottenuti dal nostro esame spirometrico non correlano in alcun modo con il sospetto di cardiopatie, nefropatie o neoplasie polmonari, per cui le ipotesi suggerite dalle risposte B, C ed E non sono giustificabili.


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