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1 di 3 Domande

Un uomo, 62 anni, ospedalizzato in seguito a intervento coronarico percutaneo per infarto miocardico inferiore acuto. L’operazione è stata un successo, anche se attualmente il paziente è freddo, sudato e a malapena reattivo. La PA è di 85/60 mmHg. L’analisi del sangue venoso prima della procedura era normale. Viene eseguito anche un ECG (allegato). Quale dei seguenti è l'intervento più appropriato?

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La risposta corretta è la E.
Per il paziente del caso clinico, che ha subito un intervento coronarico percutaneo per infarto miocardico inferiore acuto, in base ai reperti elettrocardiografici, l’intervento più appropriato è rappresentato dalla somministrazione del solfato di magnesio IV: infatti, l’uso primario del magnesio rappresenta il principale trattamento della tachicardia ventricolare polimorfa/torsione di punta. Si ritiene che la torsione di punta si manifesti in seguito a EADs (Early After Depolarizations) con conseguente automaticità innescata, blocco unidirezionale e sviluppo del circuito di rientro intramurale. Il magnesio sopprime gli EAD oltre all’automaticità, riducendo la corrente attraverso i canali IKr e i canali del Calcio tipo L, di conseguenza ha dimostrato efficacia nella stabilizzazione del ritmo elettrocardiografico.

2 di 3 Domande

Cosa è mostrato in questa ecografia addominale superiore?

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La risposta corretta è la E.

Nell’ecografia del caso presentato si apprezza, in corrispondenza del gruppo caliceale inferiore del rene di destra, una millimetrica (6,5 mm) formazione iperecogena con piccolo cono d’ombra posteriore, da riferire a formazione litiasica.

 


3 di 3 Domande

Scenario clinico AA2: I coniugi Mableti si recano presso il pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Bambino Gesù di Grosseto per far visitare il loro figlio di 9 mesi, in quanto il piccolo presenta un rash a livello perianale. Riferiscono che prima di allora il bambino non ha avuto alcun problema, mentre a partire dalla ultima settimana ha iniziato a sviluppare un rash eritematoso, a margini poco definiti, che, col passare dei giorni, è diventato sempre più evidente di un colore rosso particolarmente acceso. Il piccolo non sembra lamentare particolari fastidi, tranne quando gli viene cambiato il pannolino. Egli viene regolarmente allattato dalla madre e non presenta diarrea. Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA2): quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA2).

La risposta corretta è la B.

L’eruzione cutanea descritta e mostrata in foto, localizzata sull’area perianale e nell’area del pannolino, è compatibile con una diagnosi di dermatite da pannolino.

È un processo flogistico responsabile di arrossamenti cutanei fastidiosi in corrispondenza delle natiche e dei genitali di bambini molto piccoli in seguito all’uso del pannolino. Dal punto di vista clinico si presenta come un eritema di colore rosso acceso con un margine mal definito e con macchie di erosione epidermica sulla parte convessa dei glutei, mentre le pieghe inguinali sono risparmiate. Tale arrossamento cutaneo si verifica, solitamente, nei primi 15 mesi di vita.
Dal punto di vista clinico il bambino presenta fastidio, associato a dolore nel momento del cambio del pannolino per sfregamento della zona irritata.

La diagnosi è clinica ed immediata, visto che la zona eritematosa coincide con la regione gluteo-perineale, solitamente ricoperta dai pannolini. La guarigione avviene nel giro di pochi giorni.

La risposta A non è corretta.

La dermatite seborroica è una patologia infiammatoria, che si manifesta su quelle aree di cute che presentano una quantità fisiologicamente maggiore di ghiandole sebacee, contrariamente alla dermatite atopica.

Dalla eziologia sconosciuta, si ritiene tuttavia che la Malassezia ovale possa giocare un ruolo nella sua genesi; ipotesi di eziopatogenesi sono anche attribuite a stress, fattori genetici ed ambientali ed il clima freddo tende ad esacerbarla. Può essere associata a psoriasi o precederne lo sviluppo.

I picchi di incidenza coincidono con i primi 3 mesi di vita e nei soggetti adulti tra 30 e 70 anni. Tende ad avere un carattere lievemente recidivante ed i segni e sintomi consistono in chiazze eritematose e desquamazioni untuose di color ocra-giallo, forfora e prurito. La dermatite seborroica nell’area del pannolino si presenta solitamente con placche eritematose, aventi una specie di “scalino”, manifestazioni non evidenti nel caso presentato.

La risposta C non è corretta.

La candida è una infezione, provocata da un fungo, generalmente Candida Albicans. Quando localizzata nella regione inguinale, è maggiormente frequente nel sesso femminile, tuttavia, anche il caldo, l’umidità e il sudore, presenti nei pressi dei genitali maschili, possono rappresentare un terreno fertile per la sua crescita. Si manifesta con arrossamento della regione pelvica, degli organi genitali, dolore e piccoli rigonfiamenti o pustole bianco-giallastre e pruriginose. Le caratteristiche delle lesioni (soprattutto la presenza di pustole, vescicole, ragadi e fessurazioni) distinguono l’infezione da candida da quelle presentate ed inoltre la candida da pannolino è una evenienza davvero poco frequente.

La risposta D non è corretta.

L’infezione streptococcica perianale è una patologia della regione perianale, prevalentemente dell’età pediatrica, anche se si verifica più di rado anche in adulti. L’agente eziologico responsabile è lo Streptococco Beta emolitico del gruppo A. L’aspetto più comune e caratteristico di è la formazione di un’area di eritema rosso acceso, umida, a limiti netti, attorno all’orifizio anale; nelle condizioni di più vecchia data l’eritema è meno evidente e compaiono fessurazioni dolorose, perdite ematiche e secrezione siero-purulenta. Tali manifestazioni non sono compatibili con il caso presentato.

La risposta E non è corretta.

La dermatite atopica è una patologia infiammatoria autoimmune, ad eziologia multifattoriale, attribuita sia a componenti genetiche (immunologiche e di proprietà barriera della cute), sia ad esposizione ambientale, diagnosticabile sulla base delle informazioni anamnestiche e sull’esame obiettivo. Si manifesta di solito prima dei 7 anni ed è spesso associata ad una storia di asma o rinite allergica. Il prurito è il sintomo primario, seguito da desquamazione, placche eritematose, cute secca ed escoriazioni; le lesioni cutanee vanno dall’eritema lieve alla lichenificazione grave. Nei bambini più grandi e negli adulti le zone flessorie (ma non l’inguine) sono più frequentemente coinvolte, mentre nei neonati e nei bambini più piccoli, le superfici estensorie, la regione posteriore del cuoio capelluto e la faccia sono tipicamente coinvolte, mentre la regione del pannolino è risparmiata.


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