Simulazione

Cliccando in alto a destra sul pulsante 2 è possibile "Consegnare", "Salvare e Interrompere", "Salvare e Continuare" il compito.

1 di 3 Domande

Il signor Ponti, un commerciante di mezz’età, si rivolge presso il servizio di dermatologia del Policlinico “San Matteo” di Pavia. Lamenta un’eruzione cutanea pruriginosa estesa sulla caviglia sinistra. Il disturbo è insorto da circa 40 giorni: ha applicato preparazioni per uso topico a base di ossido di zinco ed antistaminici senza trarne beneficio. Soffre di ipertensione arteriosa, diabete mellito di tipo 2, BPCO. Per quanto riguarda la anamnesi farmacologica assume metformina, lisinopril, atorvastatina, paracetamolo al bisogno per lombalgia ricorrente. I parametri vitali sono nella norma. L'eruzione che si evidenzia all'esame visivo è riportata nell'immagine qui sotto. Quale diagnosi tra quelle riportate di seguito è corretta?

product image













La risposta corretta è la B.

Questo soggetto presenta un’eruzione coerente con la diagnosi di tinea corporis, le cui eruzioni sono generalmente di forma tondeggiante od ovoidale.

Le dermatofitosi sono infezioni fungine, che interessano la porzione cheratinizzata di cute e annessi, la cui sintomatologia è varia. Le infezioni umane sono causate da Epidermophyton, Microsporum, e Trichophyton spp. La trasmissione avviene da persona a persona, da animale a persona. La maggior parte degli individui non sviluppa clinicamente l’infezione, la quale si può avere più frequentemente nei pazienti che hanno una immunosopressione. La tinea corporis è caratterizzata da chiazze anulari di colore dal rosa al rosso, con bordi desquamati rilevati, che possono confluire così da formare chiazze estese di forma irregolare. Nei pazienti immunocompromessi la tinea corporis può estendersi, dando origine ad eruzioni di dimensioni considerevoli.

L’agente patogeno, che più frequentemente scatena questa condizione patologica, è Trichophyton Rubrum, ma sono frequenti anche le tigne provocate da qualunque altro dermatofito.

La diagnosi si basa sull’aspetto clinico e sull’esame delle scarificazioni cutanee in un preparato a fresco con idrossido di potassio: con l’osservazione al microscopio ottico si distinguono così le caratteristiche ife segmentate e le artrospore.

Casi di tigna di gravità lieve-moderata sono trattati con antimicotici topici azolici in primis, ma, quando la terapia topica non è risolutiva o le dimensioni della lesione sono particolarmente estese, è necessaria la terapia sistemica; i casi con eruzioni più estese e gravi possono richiedere una terapia sistemica invece sin da subito: in questi casi la terapia più efficace è l’itraconazolo, terbinafina, fluconazolo o griseofulvina.

La risposta A non è corretta.

La pitiriasi rosea è una patologia infiammatoria auto-limitante, di incerta eziologia, caratterizzata dall’eruzione di papule o placche di tipo eritematoso-desquamativo. Insorge solitamente tra 10-35 anni e colpisce di più le donne. La causa può essere un’infezione virale (forse dovuta a herpes virus umani 6, 7, e 8) o svilupparsi dopo l’uso di alcuni farmaci che possono causare eruzioni cutanee simil-pitiriasi rosea. Le lesioni hanno una caratteristica desquamazione centrale con bordo leggermente rialzato (collaretto) e possono somigliare a una tigna (tinea corporis). La maggior parte dei pazienti avverte prurito, soltanto occasionalmente di grado grave.

In una minoranza di pazienti precedono le lesioni cefalea e/o artralgia.

La risposta C non è corretta.

L’eritema polimorfo o multiforme è una patologia dermatologica, caratterizzata da una o più lesioni “a coccarda” sulla cute con aspetto simile a un bersaglio.

Si chiama polimorfo o multiforme perché l’area centrale delle singole coccarde può avere caratteristiche diverse (es. papula, erosione, vescicola, bolla, etc.) in base allo stato evolutivo.

L’eritema polimorfo si verifica a causa di un iperreattività della cute o delle mucose nei confronti di svariati agenti scatenanti: molti pazienti sviluppano tale patologia, subito prima, durante o dopo un’infezione da herpes virus.

Questo paziente non manifesta queste caratteristiche e sintomi

La risposta D non è corretta.

La psoriasi è una patologia infiammatoria, che nella maggior parte dei casi si manifesta con papule e placche di color salmone ben circoscritte, eritematose e ricoperte da squame argentee.

Colpisce circa l’1-5% della popolazione mondiale (le persone di carnagione chiara sono a maggior rischio, i neri sono a rischio più basso).

L’eziologia è multifattoriale e include la predisposizione genetica. È una patologia infiammatoria che insorge in seguito a traumi, uso di farmaci, infezioni in soggetti predisposti.

Vi sono 5 maggiori varianti cliniche di psoriasi:

  • a placche;
  • psoriasi guttata;
  • psoriasi inversa (si manifesta in concomitanza alla psoriasi a placche, o in maniera isolata);
  • psoriasi eritrodermica;
  • psoriasi pustolosa.

La diagnosi si basa sull’aspetto e sulla distribuzione delle lesioni che di solito si manifestano sulle superfici estensorie (gomiti e ginocchia).

La diagnosi è prevalentemente clinica e si basa sull’anamnesi e sull’esame obiettivo. Non esistono analisi di laboratorio per la sua diagnosi.

La biopsia cutanea, anche se non patognomonica, presenta caratteristiche coerenti con la psoriasi e aiuta a escludere altre condizioni simili.

Il trattamento può comprendere l’utilizzo di emollienti, farmaci topici, fototerapia e, nelle forme gravi, di farmaci sistemici.

La risposta E non è corretta.

La sifilide è un patologia causata dalla Spirocheta Treponema pallidum, caratterizzata da 3 fasi cliniche e sintomatiche, sequenziali ma distinte.

Il T. pallidum, una spirocheta che non può sopravvivere a lungo all’esterno del corpo umano e che penetra nel corpo attraverso le mucose o la cute, raggiunge i linfonodi periferici nel giro di poche ore, e rapidamente si diffonde in tutto l’organismo.

In questo paziente nulla ci suggerisce una tale eziologia.

Fonte Immagine:

AMA

 

Sentamilselvi G, Janaki C, Murugusundram S. Trichomycoses. International Journal of Trichology. 2009;1(2):100-107. doi:10.4103/0974-7753.58552.

MLA

 

Sentamilselvi, G, C Janaki, and Sundaram Murugusundram. “Trichomycoses.” International Journal of Trichology 1.2 (2009): 100–107. PMC. Web. 6 Feb. 2018.

APA

 

Sentamilselvi, G., Janaki, C., & Murugusundram, S. (2009). Trichomycoses. International Journal of Trichology, 1(2), 100–107. http://doi.org/10.4103/0974-7753.58552


2 di 3 Domande

Scenario clinico AA11: La signora Publito si reca presso l’ambulatorio del Dott. Trecci, pediatra di famiglia, per far visitare la propria figlia Anna, di 10 anni, in seguito alla comparsa di macchie pruriginose e lievemente dolorose a livello della gamba sinistra. Dalla anamnesi emerge che recentemente la famiglia è stata in gita in campeggio, mentre all’esame obiettivo il Dott. Trecci rileva la presenza di macchie edematose ed eritematose. Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA11): Qual è sospetto diagnostico?

product image













Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA11).

La risposta corretta è la C.

La dermatite allergica da contatto è una reazione da ipersensibilità di tipo IV, che si sviluppa in 2 fasi: inizialmente vi è la sensibilizzazione ad un Ag, successivamente vi è una reazione allergica dopo la riesposizione (l’antigene viene presentato ai linfociti sensibilizzati, che scatenano una risposta infiammatoria in poche ore). Pertanto, è una risposta di ipersensibilità ritardata agli agenti esterni, mediata dalle cellule T, che si traduce in una lesione geometrica corrispondente alla regione di contatto.

Le cause di dermatite allergica da contatto sono molto numerose.

Dal punto di vista clinico il sintomo principale è il prurito, mentre il dolore è di solito causato dal infezione o dal grattamento. Le lesioni cutanee possono variare da semplice eritema fino alla formazione di vescicole. Inoltre, nei casi di grave allergia, vi possono essere edema, bolle, ulcerazioni, croste e lichenificazione. Le mani, il viso o le palpebre, che comunemente entrano in contatto con l’ambiente, sono più spesso coinvolte.

La risposta A non è corretta.

La dermatite atopica è una patologia infiammatoria autoimmune, ad eziologia multifattoriale, attribuita sia a componenti genetiche (immunologiche e di proprietà barriera della cute), sia ad esposizione ambientale, diagnosticabile sulla base delle informazioni anamnestiche e sull’esame obiettivo.

Si manifesta di solito prima dei 7 anni ed è spesso associata ad una storia di asma o rinite allergica. Il prurito è il sintomo primario e si palesa con desquamazione, placche eritematose, cute secca ed escoriazioni; le lesioni cutanee vanno dall’eritema lieve alla lichenificazione grave. Nei bambini più grandi e negli adulti le zone flessorie (ma non l’inguine) sono più frequentemente coinvolte, mentre nei neonati e nei bambini, le superfici estensorie, la regione posteriore del cuoio capelluto e la faccia sono tipicamente coinvolte, mentre la regione del pannolino è risparmiata. 

La dermatite atopica cronica si manifesta con pelle ispessita ed escoriata e con la presenza di papule diffuse.

Quando compare in età pediatrica, spesso tende a regredire totalmente o parzialmente in età adulta.

Tale patologia non è compatibile con le alterazioni cutanee presenti in questa paziente.     

La risposta B non è corretta.

Le infezioni da dermatofiti, comuni in tutto il mondo, sono le cause prevalenti di infezione fungina della pelle, dei capelli e delle unghie.

Portano ad una varietà di manifestazioni cliniche: tinea pedis, tinea corporis, tinea cruris, granuloma di Majocchi, tinea capitis e tinea unguium (dermatofitia onicomicosi). I dermatofiti responsabili sono funghi filamentosi nei generi Trichophyton, Microsporum e Epidermophyton.

Le eruzioni di tinea corporis sono generalmente di forma tondeggiante od ovoidale. La trasmissione avviene da persona a persona, da animale a persona. La maggior parte delle persone non sviluppa clinicamente l’infezione, la quale si può avere più frequentemente nei pazienti che hanno una immunosopressione.

La tinea corporis è una dermatofitosi, caratterizzata da chiazze anulari di colore dal rosa al rosso con bordi desquamati rilevati; le chiazze possono confluire così da formare chiazze estese di forma irregolare. Tale patologia non è compatibile con le alterazioni cutanee presenti in questa paziente.  

La risposta D non è corretta.

L’impetigine può essere bollosa o non bollosa. Si caratterizzata per la presenza di croste o bolle.

Colpisce più frequentemente volto e arti.

I due patogeni più comuni sono: lo Staphylococcus aureus e lo Streptococcus beta-emolitico di gruppo A. Lo Staphylococcus aureus è la causa prevalente di impetigine non-bollosa ed di ogni impetigine bollosa (la formazione delle bolle è dovuta alla azione della tossina esfoliativa prodotta dagli stafilococchi). L’impetigine non bollosa si caratterizza per la presenza di gruppi di vescicole o pustole, che tendono ad andare incontro a rottura e danno origine a una crosta che ricopre le lesioni. L’impetigine bollosa è simile, tranne per il fatto che le vescicole tendono a formare delle bolle, che si rompono e tendono a ricoprirsi di una patina o crosta color miele. Tale patologia non è compatibile con le alterazioni cutanee, presenti in questa paziente.       

La risposta E non è corretta.

L’eritema nodoso è una forma specifica di pannicolite, caratterizzata da noduli sottocutanei palpabili, morbidi e dolenti, non isolati, di colore rosso o violaceo, che compaiono in sede pretibiale e occasionalmente in altre sedi. Tuttavia, queste lesioni solitamente non si ulcerano e si risolvono dopo 2-8 settimane senza cicatrici. Tale patologia non è compatibile con le alterazioni cutanee, presenti in questa paziente.       

Fonte Immagine:

AMA Baysak S, Gönül M, Atacan D, Ergin C. A Case Report of Allergic Contact Dermatitis due to Mandragora Radix. Case Reports Immunol. 2015; 2015:591438.
MLA Baysak, Sevim et al. “A Case Report of Allergic Contact Dermatitis due to Mandragora Radix” Case reports in immunology vol. 2015 (2015): 591438.
APA Baysak, S., Gönül, M., Atacan, D., & Ergin, C. (2015). A Case Report of Allergic Contact Dermatitis due to Mandragora Radix. Case reports in immunology, 2015, 591438.

3 di 3 Domande

Paziente di 55 anni riferisce dolore lombare continuo, con irradiazione nell'area inguinale ed all’anca sinistra. Sulla base anche del reperto radiografico mostrato, qual è la diagnosi più probabile?

product image













La risposta corretta è la D.

Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e alla RX, l’ipotesi diagnostica più probabile è rappresentata dalla pielonefrite xantogranulomatosa conseguente ad ostruzione litiasica: infatti, la radiografia mostra delle calcificazioni nella regione renale sinistra, a livello delle ultime coste. Inoltre, per confermare tale diagnosi è utile approfondimento diagnostico mediante TC dell’addome. Al contrario, l’ernia discale non può essere valutata con una radiografia (risposta A errata). Ancora, una spondilodiscite è difficile da valutare radiograficamente, ma le possibili alterazioni morfo-strutturali a carico delle vertebre coinvolte non sono apprezzabili in tale radiografia (risposta B errata). Infine, anche una massa retroperitoneale non può essere solitamente valutata radiograficamente, ma è necessario effettuare una TC per un’adeguata caratterizzazione (risposta C errata).


Consegna il compito!


Tempo Rimasto 3 minuti!

Dottore, non aggiorni questa pagina prima del completamento della correzione.
Clicchi su "Consegna il Compito" per ottenere la correzione del compito.

consegna v3 il compito