Simulazione

Cliccando in alto a destra sul pulsante 2 è possibile "Consegnare", "Salvare e Interrompere", "Salvare e Continuare" il compito.

1 di 3 Domande

Giovanni, un bambino di 2 anni e mezzo, viene portato d’urgenza dai genitori presso il PS del presidio ospedaliero “Santa Chiara” di Trento.
Anamnesi patologica prossima: il bambino presenta febbre e difficoltà respiratoria. Il bambino si è svegliato normalmente e stava bene, è andato regolarmente all’asilo, sin quando l’insegnante della scuola materna ha notato che il bambino era diventato improvvisamente nervoso, rosso ed ha iniziato a piangere in maniera incessante. Il maestro riferisce che era caldo al tatto, stava sudando molto più del solito e la sua temperatura corporea era di 39°C. Anamnesi fisiologica: Nato a termine, da una gravidanza normale, ha goduto fin’ora sempre di buona salute ed ha effettuato tutte le vaccinazioni. Esame obiettivo: appare notevolmente agitato e fa molta fatica a respirare. È seduto in posizione eretta e presenta il collo iperesteso e la bocca aperta. La sua temperatura corporea è di 39,8°C, la frequenza respiratoria di 51 atti/min, la frequenza cardiaca di 142 bpm/min, la pressione sanguigna di 98/62 mm Hg e la saturazione di ossigeno al 97,8% in aria ambiente. Esami di laboratorio-strumentali: La radiografia in proiezione latero-laterale del collo è mostrata nell'immagine sottostante, mentre la laringoscopia mostra una epiglottite ingrossata di colore rosso ciliegia. Qual è il passo successivo più appropriato nella gestione del piccolo paziente?

product image













La risposta corretta è la E.

L’epiglottite è un’infezione batterica a decorso rapido dell’epiglottide e dei tessuti circostanti, che può portare a improvvisa ostruzione respiratoria e al decesso. L’epiglottite è una emergenza pediatrica e si verifica spesso nei bambini che hanno 2-7 anni. Il trattamento richiede una intubazione nasotracheale, per aiutare il paziente nella respirazione: intorno al 5% dei bambini muore senza intubazione.

Solitamente, in ospedale si presenta un bambino precedentemente sano che ha una improvvisa insorgenza di febbre alta, mal di testa, difficoltà respiratorie.

La laringoscopia mostra una epiglottide ingrossata ed iperemica di colore rosso ciliegia.La scialorrea è molto frequente. Il bambino di solito mantiene la posizione eretta ed il collo iperesteso nel tentativo di mantenere una pervietà delle vie aeree.  L’abbandono di questa posizione può preannunciare un’insufficienza respiratoria.

L’epiglottite in passato affliggeva principalmente i bambini, ed era generalmente causata da Haemophilus influenzae di tipo B. Oggi, grazie alla diffusa vaccinazione, è stata quasi completamente eradicata nei bambini.

Altri microrganismi che possono causare questa condizione: Streptococcus pneumoniae, Staphylococcus aureus, Haemophilus parainfluenzae, streptococchi β-emolitici, Branhamella catarrhalis, e Klebsiella pneumoniae.

Le radiografie latero-laterali delle vie aeree superiori mostrano il segno del pollice dovuta alla presenza di un’epiglottide ingrossata.

 

La risposta A non è corretta.

L’epiglottite è una emergenza pediatrica e si verifica spesso nei bambini che hanno 2-7 anni. Il trattamento richiede una intubazione nasotracheale, per aiutare il paziente nella respirazione.

 

La risposta B non è corretta.

Non sono indicati nel trattamento di questa patologia.

 

La risposta C non è corretta.

La tracheostomia viene preferibilmente eseguita in sala operatoria da un chirurgo. Questa procedura viene utilizzata quando non è possibile un intubazione attraverso le vie aeree naso-faringee a causa dell’edema epiglottico.

 

La risposta D non è corretta.

Prima di tutto va garantita una pervietà delle vie aeree, successivamente va impostata una terapia antibiotica che fornisca una copertura contro I batteri che potrebbero aver causato questa patologia. Quindi la terapia di prima scelta in questo bambino portato l al “Santa Chiara” di Trento è l’intubazione naso-tracheale.


2 di 3 Domande

Si reca presso il PS del Policlinico di Bari, Federico, un ragazzo di 15 anni, studente di Liceo. Anamnesi patologica prossima: fastidio all'occhio destro, che risulta rosso dalla mattina da quando si è svegliato. Nega di avere prurito, dolore o secrezioni che fuoriescono dall'occhio. Anamnesi personale fisiologica: non soffre di alcuna allergia né a farmaci né ad agenti ambientali. Anamnesi farmacologica: non assume nessun tipo di farmaco. Esame obiettivo: è negativo e i suoi parametri vitali sono nella norma. L'occhio si presenta come mostrato nell'immagine (sottostante). Qual è il miglior passo da intraprendere nella gestione di questo paziente?



product image













La risposta corretta è la B.

Questo paziente ha un emorragia sottocongiuntivale, una condizione solitamente benigna determinata da uno stravaso di sangue al di sotto della congiuntiva, che si verifica come conseguenza di un trauma locale anche di scarsa entità, di un colpo di vento, da aumenti della pressione determinati ad esempio da colpi di tosse o starnuti, anche se talvolta può essere la spia di picchi ipertensivi arteriosi o coagulopatie. Anche se tale manifestazione tende ad allarmare il paziente, dopo aver escluso cause maggiori (picchi ipertensivi e/o coagulopatie) si può considerare l’evenienza come una manifestazione episodica che tenderà a riassorbirsi spontaneamente bel giro di alcuni giorni o settimane a seconda dell’entità dello stravaso ematico: pertanto l’osservazione è il miglior trattamento possibile da attuare.

 

La risposta A non è corretta.

Come detto non è necessaria alcuna terapia: talvolta si possono fare degli impacchi di acqua fredda o utilizzare colliri a base di eparina per accelerare un pochino il riassorbimento, anche se non tutti sono d’accordo sul loro utilizzo e a loro reale efficacia. Sicuramente gli antibiotici non sono necessari dato che tale condizione non presenta un’eziologia infettiva, a differenza di una congiuntivite di tipo batterico che si caratterizza per una iperemia congiuntivale associata alla fuoriuscita di secrezioni purulente, irritazione oculare e prurito.

 

La risposta C non è corretta.

Come detto in taluni casi alla base di tale manifestazione ci possono essere coaugulopatie, ma n on è questo il caso visto che dalla storia ed anamnesi clinica non emerge che Federico soffra di malattie della coagulazione nè assuma alcun farmaco, pertanto tale ipotesi è da scartare.

 

La risposta D non è corretta.

Essendo una condizione assolutamente benigna che si risolve spontaneamente nell’arco di poco tempo non c’è bisogno di recarsi da un oculista, che comunque non potrebbe dare alcuna indicazione clinico-terapeutica se non quello dell’attesa.

 

La risposta E non è corretta.

La pressione intraoculare viene monitorata nei soggetti in cui si sospetta il glaucoma, una patologia oculare correlata ad un aumento importante della pressione intraoculare. Il glaucoma nelle fasi iniziali non presenta sintomi, per poi presentarsi con una graduale perdita della visione periferica nel corso di un periodo lungo, anche di anni, con successiva conseguente visione a tunnel fino in taluni casi alla cecità; altre manifestazioni cliniche comprendono la dilatazione pupillare ed un eritema pericongiuntivale. Il trattamento consiste nella somministrazione topica di colliri colinergici o nella somministrazione per os di Betabloccanti.

 


3 di 3 Domande

Il signor Mieli, un anziano signore ex postino in pensione, si rivolge presso l’ambulatorio dermatologico dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Pisa per la valutazione di una lesione cutanea della guancia sinistra.
Anamnesi patologica prossima: presenza di una lesione della guancia sinistra divenuta sanguinolenta da circa 20 giorni, ma già presente da almeno 1 anno. Anamnesi fisiologica: Il paziente attualmente è in pensione ed in passato ha fatto il postino per circa 40 anni, trascorrendo quindi diverse ore al giorno all'aperto. Per 20 anni ha fumato 15-20 sigarette al giorno. Anamnesi patologica remota: negativa per patologie rilevanti. Esame obiettivo: è possibile apprezzare un’ulcera cutanea di circa 1,5 cm di diametro. Esami di laboratorio-strumentali: viene eseguito un esame bioptico a tutto spessore, che rivela la presenza di cellule maligne dell'epidermide che si estendono al derma in nuclei isolati, compatibile con le caratteristiche del carcinoma basocellulare. Qual è il trattamento più idoneo da intraprendere per la gestione del caso?

product image













La risposta corretta è la B.

Per questo paziente sarebbe indicata l’escissione chirurgica micrografica di Mohs.

Il carcinoma basocellulare (BCC) è la più diffusa neoplasia maligna cutanea. I carcinomi basocellulari derivano da cheratinociti vicini allo strato basale che possono essere definiti come cheratinociti basaloidi.

Circa il 95% delle diagnosi di BCC vengono effettuate in individui di età compresa tra i 40 e i 79 anni di età. L’incidenza è circa del 30% più elevata negli uomini rispetto alle donne. Quasi il 90% dei BCC si sviluppa a livello della testa o del collo. Il tasso di incidenza per 100.000 abitanti varia da paese a paese (115 BCC in Gran Bretagna, 70-80 BCC in Germania, Svizzera e Italia, 170 BCC in USA e più di 800 BCC in Australia).

La metastasi è rara, ma la crescita locale può essere molto distruttiva: generalmente rimane circoscritto al distretto anatomico, in cui ha avuto origine senza generare metastasi, ma può invadere le strutture circostanti interessando nervi e ossa.

La diagnosi viene formulata mediante biopsia.

Da un punto di visto istopatologico esistono 4 tipi di CB:

Il tipo superficiale

– l’istotipo nodulare

– l’istotipo infiltrante

– l’istotipo piano-cicatriziale o sclerodermiforme.

Il trattamento del carcinoma basocellulare varia in base alle dimensioni, agli strati cutanei interessati e alla localizzazione.

Per questo paziente sarebbe opportuna la chirurgia micrografica di Mohs. Essa è una tecnica chirurgica escissionale con controllo completo (100%) dei margini e ricostruzione grafica tridimensionale della massa tumorale. La Chirurgia di Mohs (CM) rappresenta una tecnica chirurgica di indiscussa efficacia terapeutica, utile per ottenere la radicalità nell’asportazione delle neoplasie cutanee. La CM nasce da una brillante intuizione di un chirurgo americano del Wisconsin, che quasi alle soglie della laurea, ancora studente, la concepì nel lontano 1930.

Per quanto riguarda questa tecnica: si procede a progressiva rimozione sequenziale di sottili strati istologici con ispezione microscopica per verificare che i margini rimossi siano scevri da cellule tumorali (attraverso il controllo microscopico dei margini in estemporanea).

Altre tecniche di rimozione della neoplasia comprendono: l’elettrodissecazione e il curettage (non sono raccomandate però per le lesioni del viso a causa dell’ esito cicatriziale conseguente o per quelle ad alto rischio).

 

La risposta A non è corretta.

Il basalioma superficiale (a basso rischio può essere trattato con terapia topica, basata su 5-fluorouracile e imiquimod) è caratterizzato da isole di cellule simil-germinative follicolari che si dipartono dallo strato basale dell’epidermide. Tali isole germinative rimangono sempre localizzate nel derma papillare.

Questo paziente ha un basalioma nodulare, non è efficace la terapia topica.

 

La risposta C non  è corretta.

Il basalioma presenta un basso potenziale metastatico ma deve essere rimosso con elettrodissecazione e curettage oppure con escissione chirurgica;

In questo paziente è indicata: La Chirurgia di Mohs (CM) vista la localizzazione al viso.

L’escissione chirurgica è indicata per basaliomi, localizzati su tronco e arti e prevede l’asportazione con margine di tessuto sano di 3-5 mm per istotipi non aggressivi.

 

La risposta D non  è corretta.

La chemioterapia, viene utilizzata in caso di metastasi. In questo paziente non ci sono metastasi. Inoltre, il carcinoma basocellulare matastatizza raramente.

 

La risposta E non è corretta.

La radioterapia non è comunque un trattamento di prima scelta per questo paziente, come descritto in precedenza nel commento della risposta B.


Consegna il compito!


Tempo Rimasto 3 minuti!

Dottore, non aggiorni questa pagina prima del completamento della correzione.
Clicchi su "Consegna il Compito" per ottenere la correzione del compito.

consegna v3 il compito