La risposta corretta è la C.
La rabbia è una patologia ad eziologia virale ma a carattere zoonosico, causata da un virus neurotropo appartenente al genere Lyssavirus e alla famiglia Rhabdoviridae. La principale via di esposizione a questo virus è il morso di animali infetti, quindi attraverso la saliva, o il contatto diretto delle mucose o le ferite dell’epidermide. Il virus presenta un particolare tropismo per le cellule nervose e muscolari. Il periodo di incubazione può variare da 7 giorni a un anno, con una media di circa 1 o 2 mesi. Nella forma “furiosa” la prima fase, prodromica aspecifica, dura da 1 a 4 giorni e esordisce con febbre, cefalea, astemia, mialgie, malessere generale, nausea e vomito. Tipica è la comparsa di parestesie e fascicolazioni in sede di inoculo. La seconda fase, encefalitica acuta, può essere preceduta da agitazione, ipereccitabilità e iperattività motoria, a cui subentrano allucinazioni, confusione, aggressività, convulsioni, smasmi muscolari, paralisi distrettuali, meningismo, alternati da periodi di benessere psicofisico, sino allo stato di coma. La terza fase, rabica, è caratterizzata da alterazioni dei centri tronco encefalici, con interessamento dei centri del respiro, e dei nervi cranici. Le difficoltà nella deglutizione e l’eccessiva salivazione danno luogo alla tipica “bava alla bocca”. Nell’ultimo stadio, che si verifica a circa 4 giorni di distanza dall’esordio, il paziente non trattato va incontro a morte. La forma paralitica è caratterizzata invece da una paralisi ascendente. La diagnosi può essere fatta solo con l’identificazione del microrganismo su saliva, urina, LCR, o biopsia cutanea. E’ fondamentale, in caso di esposizione, una accurata profilassi locale, con detersione della ferita, e sistemica con immunoglobuline seguite dalla vaccinazione.
Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.
La principale via di contagio è la saliva degli animali infetti.