La risposta corretta è la E.
Gli stafilococchi sono microrganismi Gram-positivi aerobi. Lo Staphylococcus aureus è il germe più patogeno; causa tipicamente infezioni cutanee e talvolta polmoniti, endocarditi e osteomieliti. Porta spesso alla formazione di ascessi (dall’immagine radiografica si nota un consolidamento lobare con lesione cavitaria con infiltrato, coerente con il quadro di polmonite da Staphylococcus Aureus).
Dobbiamo considerare inoltre, altri aspetti importanti della storia clinica di questo paziente che supportano questa nostra ipotesi diagnostica: il paziente è un tossicodipendente che ha avuto una precedente endocardite infettiva. L’endocardite probabilmente, sarà stata sostenuta dallo Staphylococcus aureus e correlata quindi all’uso di stupefacenti.
A causa dell’alta mortalità derivante dalla polmonite da Staphylococcus Aureus è necessario trattare questo paziente con antibiotici per via parenterale in regime di ricovero ospedaliero.
I ceppi di S. aureus resistente alla meticillina (MRSA) sono diventati frequenti, specialmente negli ospedali e stanno diventano anche molto frequenti in ambiente non ospedaliero nella maggior parte delle regioni geografiche. Di conseguenza, per cui il trattamento farmacologico della polmonite necrotizzante, cavitaria e/o con empiema deve includere nello spettro d’azione anche MRSA.
La terapia antimicrobica per MRSA comunitario prevede l’utilizzo di vancomicina o linezolid fino al momento in cui non si ottengono risultati colturali con antibiogramma. La clindamicina può essere utilizzata come alternativa alla vancomicina o al linezolid se il germe isolato è sensibile a ceftarolina (unica cefalosporina efficace contro MRSA).
La risposta A non è corretta.
La Tubercolosi per questo paziente è una diagnosi improbabile. La tubercolosi è una malattia infettiva causata da Mycobacterium tuberculosis (per la quale gli esseri umani rappresentano il principale reservoir).
I farmaci di scelta per la tubercolosi sono: isoniazide, rifampicina, etambutolo e pirazinamide per via orale. Osservando un RX, ci aspetteremmo di ritrovare una lesione cavitaria, ma tipicamente localizzata nelle aree periferiche dei lobi superiori. Il quadro mostrato in questa RX non è suggestivo di Tubercolosi, né la storia clinica del paziente.
La risposta B non è corretta.
P. jirovecii è un microrganismo ubiquitario trasmesso per via aerogena che non provoca alcuna malattia nei pazienti immunocompetenti. Tuttavia, alcuni pazienti sono a rischio di sviluppare una polmonite da P. jirovecii:
– I pazienti con infezione da HIV
– Riceventi di trapianto d’organo
– Pazienti con tumori ematologici
– Pazienti in trattamento con corticosteroidi
Non sappiamo, dal caso clinico se il paziente ha o meno HIV, nonostante per questo paziente ci sia in corso un esame sierologico per HIV.
Il Trimetoprim e sulfametossazolo vengono associati per il trattamento di prima scelta per la polmonite da Pneumocystis Jiroveci che si presenta in pazienti immunocompromessi come quelli affetti da HIV.
Alla RX, inoltre Pneumocystis Jiroveci provoca polmonite interstiziale e analizzando bene la nostra RX questo quadro non è presente.
La risposta C non è corretta.
I fluorochinoloni (Fluorochinoloni) mostrano una capacità battericida dovuta all’inibizione dell’attività della DNA-girasi, enzimi essenziali per la replicazione del DNA batterico. I fluorochinoloni si dividono in 2 gruppi, sulla base dello spettro antimicrobico e della farmacologia:
Vecchi: ciprofloxacina, norfloxacina e ofloxacina.
Recenti: gemifloxacina, levofloxacina, e moxifloxacina.
La levofloxacina è indicata per la terapia delle polmoniti nosocomiali e il suo spettro d’azione non copre le infezioni sostenute da MRSA.
La risposta D non è corretta.
La clindamicina è un antibiotico lincosamide principalmente batteriostatico. Si lega alla subunità ribosomiale 50S, inibendo pertanto la sintesi proteica batterica.
La clindamicina viene utilizzata per il trattamento delle polmoniti ab-ingestis, un tipo di infezione polimicrobica sostenuta da germi anaerobi proveniente dal distretto del cavo orale.
Benché si tratta di un tipo di polmonite che può essere cavitaria o con formazione di ascessi non ci sono informazioni cliniche a sostegno di questa ipotesi eziologica.