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1 di 20 Domande

Secondo il “Profilo Professionale dell’Infermiere”, le aree previste per la formazione postbase e la pratica specialistica sono:














La risposta corretta è la C
Le aree previste per la formazione postbase e la pratica specialistica, secondo il "Profilo Professionale dell’Infermiere", sono sanità pubblica, pediatria, psichiatria, geriatria, area critica. La scelta di queste aree riflette l'importanza di coprire una gamma variegata di bisogni assistenziali legati a diverse età e condizioni di salute. Infatti, ciascuna di queste aree rappresenta un campo specifico dell'assistenza infermieristica che richiede conoscenze specialistiche e competenze evolute per rispondere efficacemente alle diverse necessità di cura: - **Sanità pubblica**: si concentra sulla prevenzione delle malattie, promozione della salute e interventi a livello di comunità. - **Pediatria**: si dedica alla cura e al sostegno della salute dei bambini, dagli infanti agli adolescenti. - **Psichiatria**: mira alla cura e al sostegno di persone con disturbi mentali o comportamentali. - **Geriatria**: si concentra sulle cure dedicate agli anziani, tenendo conto delle molteplici patologie e delle fragilità legate all'invecchiamento. - **Area critica**: comprende la cura di pazienti in condizioni di vita critica o in ambienti ad alta intensità di cure, come le terapie intensive. Questa ripartizione assicura che l'assistenza infermieristica sia in grado di rispondere in modo complesso e integrato alle sfide sanitarie attuali, preparando gli infermieri a un intervento professionale qualificato e specifico per ogni contesto di cura.

2 di 20 Domande

L’adesione al Programma Nazionale di Educazione Continua in Medicina:














La risposta corretta è la A
L'adesione al Programma Nazionale di Educazione Continua in Medicina è obbligatoria. Questo impegno garantisce l'aggiornamento continuo dei professionisti della salute, assicurando che le loro conoscenze e competenze rimangano al passo con l'evolversi della scienza medica. L'educazione continua è cruciale nel campo della medicina, poiché consente ai professionisti sanitari di fornire cure basate sulle più recenti evidenze scientifiche, garantendo una migliore qualità delle prestazioni e un miglioramento della sicurezza dei pazienti. La formazione continua affronta vari aspetti della pratica medica, inclusi i nuovi sviluppi in termini di tecnologie, trattamenti e linee guida. Supporta inoltre la riflessione su competenze etiche e comunicative, contribuendo alla crescita professionale e personale. Questo programma rappresenta un pilastro nella promozione di un’eccellenza sanitaria, dimostrando l’importanza di mantenere aggiornato il personale medico e paramedico al fine di rispondere con competenza alle esigenze in continua evoluzione del settore salute.

3 di 20 Domande

Quali tra i seguenti possono essere scopi dell’educazione della persona assistita?:














La risposta corretta è la D
Gli scopi dell'educazione della persona assistita includono la promozione del benessere, la prevenzione della malattia, il recupero della salute e la promozione dell'adattamento. Questa risposta è completa poiché racchiude i principali obiettivi dell'educazione nel contesto assistenziale: in primo luogo, mantenere o migliorare il benessere generale; prevenire l'insorgenza di condizioni patologiche; supportare la persona nel processo di guarigione da malattie e infine, aiutarla ad adattarsi a eventuali cambiamendi dovuti al proprio stato di salute. Questi obiettivi sottolineano un approccio olistico all'assistenza, centrato sulla persona.

4 di 20 Domande

La legge 1° febbraio 2006, n. 43, prevede:














La risposta corretta è la C
La legge 1° febbraio 2006, n. 43, prevede che i Collegi professionali diventino Ordini professionali, imponendo l'obbligo di iscrizione. Questa trasformazione rafforza il ruolo di questi enti nella tutela delle professioni, assicurando una maggior regolamentazione e controllo sull'accesso e l'esercizio delle professioni stesse. La normativa mira così a garantire standard elevati nelle professioni regolamentate, proteggendo sia i professionisti che i consumatori. Questa mossa legislativa si inserisce in un più ampio processo di modernizzazione e adeguamento alle esigenze del mercato e della società, richiedendo una iscrizione obbligatoria come forma di garanzia della qualità e della competenza professionale.

5 di 20 Domande

L’art. 1 della legge n. 251 del 10 agosto 2000 chiarisce che gli operatori delle professioni sanitarie infermieristiche e della professione sanitaria di ostetrica svolgono assistenza:














La risposta corretta è la B
L'art. 1 della legge n. 251 del 10 agosto 2000 specifica che gli operatori delle professioni sanitarie infermieristiche e della professione sanitaria di ostetrica esercitano il loro lavoro con autonomia professionale, adottando metodologie di pianificazione per obiettivi. Questo approccio li guida a stabilire obiettivi specifici per la cura del paziente, contribuendo a fundamentare le decisioni cliniche su una base obiettiva e misurabile. Questo principio risponde alla necessità di una pratica basata sull'evidenza, che valorizza la multidisciplinarietà ma pone l'accento sulla capacità degli operatori di sviluppare un piano di cura personalizzato. Le metodologie di pianificazione per obiettivi consentono di definire strategie terapeutiche che tengono conto delle condizioni di salute specifiche del paziente, dei suoi bisogni e delle sue aspettative, promuovendo così un'assistenza sanitaria di qualità e centrata sulla persona. Questa visione è in linea con le tendenze moderne della sanità che incoraggiano l'empowerment del professionista sanitario, garantendogli uno spazio di operatività definito e la possibilità di contribuire attivamente alla gestione del paziente. L'autonomia professionale riconosciuta dalla legge rappresenta dunque un fattore chiave per l'efficacia e l'efficienza del sistema sanitario, sottolineando l'importanza di un approccio personalizzato e basato su obiettivi chiaramente definiti nel contesto dell'assistenza infermieristica e ostetrica.

6 di 20 Domande

Nell’ambito del nursing, un problema e?:














La risposta corretta è la C
Nell'ambito del nursing, un problema è un bisogno che la persona non è in grado di soddisfare. Questa definizione correttamente incapsula l'essenza del concetto di "problema" in contesti sanitari, dove il focus è sull'individuo e sulle sue capacità o meno di gestire autonomamente le proprie necessità di salute. Tale prospettiva pone le basi per l'assistenza infermieristica, la quale mira a riconoscere, valutare e intervenire sui bisogni non soddisfatti. I problemi di salute possono variare da questioni fisiche, come ferite o malattie, a sfide psicologiche o sociali, ogniuno richiedendo un approccio personalizzato e basato sulle specifiche necessità dell'individuo. L'importanza di identificare questi bisogni insoddisfatti sta nel fatto che permettono agli infermieri di formulare un piano di cura su misura, che miri non solo al trattamento dei sintomi, ma anche all'incoraggiamento dell'autogestione e alla promozione della salute generale del paziente. In questo contesto, intervenire sui problemi significa facilitare il percorso del paziente verso un maggiore benessere fisico e mentale, potenziando la sua capacità di risposta alle sfide sanitarie e migliorando, di conseguenza, la qualità della vita.

7 di 20 Domande

L’infermiere esprime lo specifico disciplinare:














La risposta corretta è la E
L'infermiere esprime lo specifico disciplinare documentando il proprio specifico professionale. Questa risposta è corretta perché, nella pratica infermieristica, la documentazione funge da strumento essenziale per garantire la continuità delle cure, l'accuratezza delle informazioni condivise tra i professionisti e la responsabilità legale per le azioni svolte. La documentazione professionale include appunti precisi sulle condizioni del paziente, interventi infermieristici, risposte del paziente agli interventi e conclusioni infermieristiche, come i piani di cura che riguardano direttamente la salute e il benessere del paziente. La corretta documentazione riflette il ragionamento clinico e le decisioni prese dall'infermiere, che sono centrali nella pratica specifica della professione. Questa pratica aiuta anche a stabilire standard di assistenza e fornisce una base per la valutazione delle prestazioni infermieristiche. Pertanto, documentando il proprio specifico professionale, l'infermiere non solo adempie ai requisiti legali e etici ma contribuisce anche direttamente alla qualità dell'assistenza fornita e alla sicurezza del paziente.

8 di 20 Domande

Il modello olistico pone al centro della sua concezione:














La risposta corretta è la E
Il modello olistico pone al centro della sua concezione l'individuo come essere unico ed irripetibile, espressione di una storia personale. Questa concezione si basa sul riconoscimento dell'unicità dell'individuo nell'ambito sanitario e del benessere, enfatizzando che ogni persona ha una storia, delle esperienze e dei bisogni che sono propri e differenti da qualunque altro individuo. Infatti, l’approccio olistico riconosce che la salute e il benessere di una persona derivano da un'interconnessione e un equilibrio tra diverse dimensioni: fisica, emotiva, sociale, spirituale e mentale. Questo modello considera quindi l'individuo nella sua totalità, ponendo attenzione non solo alla patologia specifica o ai sintomi fisici, ma integrando tutte le componenti che contribuiscono al suo stato di salute. Si differenzia dagli approcci più tradizionali concentrati principalmente sull'aspetto fisico, proponendo invece un trattamento più personalizzato che tenga conto delle diverse realtà e necessità individuali. Il riconoscimento della complessità e unicità dell'essere umano invita alla realizzazione di interventi più mirati e adeguati alle esigenze di ogni persona, migliorando l'efficacia dell'assistenza sanitaria e del sostegno psicologico.

9 di 20 Domande

Il C.C.N.L. e?:














La risposta corretta è la C
Il C.C.N.L. è il contratto sottoscritto dalle Organizzazioni Sindacali di categoria maggiormente rappresentative e dall’ARAN, che regola il rapporto di lavoro dei dipendenti in aspetti giuridici ed economici. Quest'acronimo sta per Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, ed è essenziale nel delineare diritti e doveri delle parti in ambito lavorativo, influenzando significativamente le condizioni di lavoro in Italia.

10 di 20 Domande

Secondo le Linee Guida per la rianimazione cardiopolmonare dell’European Resuscitation Council (ERC) del 2005, l’utilizzo del Defibrillatore Semiautomatico Esterno nel bambino e?:














La risposta corretta è la E
Secondo le Linee Guida per la rianimazione cardiopolmonare dell’European Resuscitation Council (ERC) del 2005, l'utilizzo del Defibrillatore Semiautomatico Esterno è sconsigliato nel lattante e consigliato nel bambino tra 1 e 8 anni. Questa indicazione si basa sul riconoscimento delle particolari necessità legate all'età nella gestione dell'arresto cardiaco. Il defibrillatore semiautomatico esterno (DAE) è un dispositivo salvavita per arresto cardiaco dovuto a fibrillazione ventricolare (FV) o tachicardia ventricolare senza polso (TV), ritmi che possono beneficiare enormemente di una defibrillazione tempestiva. Nel contesto pediatrico, la fibrillazione ventricolare è meno comune, ma può comunque presentarsi, in particolare in bambini maggiori e adolescenti. Nei lattanti, l'arresto cardiaco ha più spesso un'origine asfittica o da cause non arritmiche, rendendo meno probabile il successo della defibrillazione. Per questo motivo, il consiglio di priorizzare la RCP con compressioni toraciche e ventilazioni assistite e di limitare l'uso del DAE ai bambini oltre il primo anno di vita, fino ai 8 anni. È fondamentale che i soccorritori siano adeguatamente formati per riconoscere la fascia d'età del bambino e utilizzare il dispositivo correttamente, incluso l'utilizzo di pad/attenuatori pediatrici quando disponibili, per ridurre l'energia erogata e adeguarla all'età del bambino. Queste indicazioni riflettono un'attenta valutazione dei rischi e dei benefici derivanti dall'utilizzo del DAE in fasce d'età differenti, bilanciando la necessità di agire rapidamente in caso di arresto cardiaco con la sicurezza del piccolo paziente.

11 di 20 Domande

In caso di ambito assistenziale in cui vi siano soggetti potenzialmente affetti da malattia contagiosa (es. AIDS), quali precauzioni/segnalazioni puo? legittimamente mettere in atto il personale sanitario?














La risposta corretta è la D
Il personale sanitario, in ambiti assistenziali con soggetti potenzialmente affetti da malattie contagiose come l'AIDS, deve adottare le precauzioni universali indipendentemente dai pazienti che assiste. Questa pratica è essenziale per prevenire la trasmissione delle infezioni. Le precauzioni universali includono l'utilizzo di guanti, mascherine, occhiali protettivi e camici, oltre alla corretta igiene delle mani e alla gestione sicura degli strumenti affilati. Questa approccio è basato sulla premessa che non è sempre possibile conoscere lo stato di salute di tutti i pazienti, soprattutto relativamente alle infezioni trasmissibili attraverso il sangue e altri fluidi corporei. La nocività e la facilità di trasmissione di agenti patogeni come il virus dell'immunodeficienza umana (HIV), responsabile dell'AIDS, rendono fondamentali le precauzioni universali. Le meticilina è usata come strumento di protezione contro molteplici rischi, agendo come un'efficace barriera tra il personale sanitario e i fluidi corporei che potrebbero contenere agenti infettivi. Le buone pratiche di igiene e l'uso appropriato dei dispositivi di protezione individuale sono componenti chiave per prevenire la trasmissione di infezioni come l'AIDS, garantendo sia la sicurezza dei pazienti sia quella degli operatori sanitari. L'adozione di queste misure universali riflette l'importanza di un approccio preventivo nell'assistenza sanitaria, riconoscendo che la tutela della salute pubblica e la sicurezza degli operatori sanitari sono intimamente connesse. La prassi delle precauzioni universali sottolinea il ruolo centrale della prevenzione, prioritizzando la sicurezza generale nel contesto dell'assistenza sanitaria.

12 di 20 Domande

Quali dei seguenti metodi di controllo non farmacologico del dolore e? inesistente?














La risposta corretta è la E
Il metodo di controllo non farmacologico del dolore inesistente tra quelli proposti è le tecniche di allontanamento. Le tecniche di controllo del dolore non farmacologico autentiche e validate comprendono immaginazione guidata, tecniche di rilassamento e tecniche di distrazione. Questi metodi sono radicati nella capacità del cervello di influenzare la percezione del dolore tramite meccanismi psicologici. Le tecniche di rilassamento, per esempio, possono aiutare a ridurre la tensione muscolare e migliorare l'umore, il che può influenzare positivamente la percezione del dolore. L'immaginazione guidata si basa sul potere della mente di generare immagini che possono distogliere l'attenzione dal dolore o creare sensazioni piacevoli. Infine, le tecniche di distrazione utilizzano l'attività mentale per deviare l'attenzione dal dolore a pensieri o attività piacevoli, riducendo così la sensazione di dolore. Questi metodi sono parte di un approccio olistico al controllo del dolore, che considera la persona nella sua interezza, comprendendo sia gli aspetti fisici sia quelli psicologici. Non esistendo specifiche menzioni nelle fonti autorevoli della cosiddetta "tecnica di allontanamento", si intuisce che tale termine non appartiene al corpus delle pratiche accettate e validate per il controllo del dolore non farmacologico. Quindi, sebbene ogni individuo possa reagire diversamente ai vari metodi di controllo del dolore, è essenziale affidarsi a tecniche supportate da evidenze scientifiche e pratiche cliniche consolidate.

13 di 20 Domande

La procedura e?:














La risposta corretta è la B
La procedura è una successione logica di azioni, espressa in forma scritta, per eseguire un intervento secondo criteri di correttezza. La precisazione sulla forma scritta distingue le procedure da altri tipi di indicazioni che possono essere trasmesse oralmente, enfatizzando l'importanza della documentazione e della sistematicità nell'approccio alle operazioni da svolgere, garantendo affinché tutti gli step siano chiari e replicabili con precisione.

14 di 20 Domande

La scala di CHEOPS consente di rilevare nel bambino:














La risposta corretta è la B
La scala di CHEOPS è uno strumento utilizzato per rilevare il dolore nel bambino. Questa valutazione è importante poiché il dolore nei bambini, soprattutto nei più piccoli o in quelli non in grado di esprimere verbalmente le loro sensazioni, necessita di un metodo affidabile per essere riconosciuto e valutato adeguatamente. Il dolore è una sensazione e un'esperienza emotiva spiacevole associata a un danno tessutale effettivo o potenziale. È soggettivo e fortemente influenzato dai fattori fisiologici, psicologici e ambientali. La valutazione del dolore in pediatria può essere particolarmente complessa a causa delle varie età, capacità di comunicazione e sviluppo cognitivo dei bambini. Metodi come la scala di CHEOPS sono quindi essenziali per garantire una valutazione accurata e un trattamento adeguato del dolore nel bambino. Queste scale si basano sulla osservazione di comportamenti specifici che indicano dolore, come il pianto, espressioni facciali di disagio, posizioni del corpo che suggeriscono dolore o disagio e altri indicatori comportamentali di dolore. La corretta identificazione e valutazione del dolore sono passi fondamentali nel fornire cure appropriate, ridurre la sofferenza e migliorare la qualità della cura pediatrica.

15 di 20 Domande

Uno dei seguenti esame deve essere effettuato sul cordone ombelicale di ogni neonato:














La risposta corretta è la C
Il test di Coombs Diretto, gruppi sanguigni e fattore Rh devono essere determinati sul cordone ombelicale di ogni neonato. Questa analisi è fondamentale per diagnosticare e prevenire le complicazioni dovute all'incompatibilità sanguigna tra madre e neonato, inclusa l'ematemesi del neonato. La patologia specificamente correlata a questa pratica è la Malattia Emolitica del Neonato (MEN), una condizione in cui gli anticorpi della madre attraversano la placenta e distruggono i globuli rossi del neonato. Questa situazione si verifica se vi è incompatibilità di gruppo sanguigno tra madre e figlio, specialmente connessa al fattore Rh. Il Test di Coombs Diretto è usato per rilevare gli anticorpi legati ai globuli rossi nel sangue del neonato, mostrando se c’è stato un attacco immunitario contro di essi. Identificare precocemente il gruppo sanguigno e il fattore Rh del neonato e la presenza di anticorpi consente di adottare trattamenti mirati per prevenire le gravi conseguenze della MEN, inclusa l'anemia, l'ittero e, nei casi più severi, l'edema letale del feto. Comprendere la MEN è essenziale per prevenire e gestire le sue complicanze, enfatizzando l'importanza di eseguire queste analisi su ogni neonato al fine di scattare immediatamente con le idonee cure mediche.

16 di 20 Domande

La Febbre remittente e? caratterizzata da:














La risposta corretta è la C
La febbre remittente è caratterizzata da un rialzo termico che durante il periodo del fastigio presenta oscillazioni giornaliere di due-tre gradi, senza mai raggiungere la completa defervescenza. Questo tipo di febbre si differenzia dalle altre forme per l'andamento delle temperature corporee. Nella febbre remittente, il termometro mostra una variazione notevole della temperatura nel corso della giornata, che tuttavia non scende mai al di sotto della soglia febbrile. Questo andamento è indice di un'infezione o di un'infiammazione in corso, dove il corpo combatte attivamente contro un agente patogeno. La febbre in sé è una risposta dell'organismo volta a creare un ambiente meno favorevole alla sopravvivenza dei microbi, aumentando la temperatura al di sopra di quella ideale per la maggior parte degli agenti patogeni. Una caratterizzazione dettagliata delle diverse tipologie di febbre ci aiuta a comprendere meglio il contesto clinico in cui si manifestano. Infatti, la febbre remittente può essere associata a varie condizioni, come certe infezioni batteriche o virali, e il suo pattern termico è utile per guidare l'approfondimento diagnostico. Diversamente da altri tipi di febbre, dove la temperatura può rimanere costante (febbre continua) o variare significativamente tra valori febbrili e non-febbrili nello stesso giorno (febbre intermittente), la febbre remittente offre un segnale chiaro dell'andamento della malattia in esame, suggerendo la necessità di un'indagine mirata sulla natura dell'infezione o dell'infiammazione.

17 di 20 Domande

Tra le regole fondamentali per migliorare la sicurezza del paziente ospedalizzato si ritrova:














La risposta corretta è la A
L'adozione di un foglio unico di terapia è una regola fondamentale per migliorare la sicurezza del paziente ospedalizzato. Questa approccio semplifica il processo di somministrazione dei medicinali, riducendo il rischio di errori. Un foglio unico di terapia assicura che tutte le prescrizioni mediche siano centralizzate in un unico documento informativo. Facilita la comunicazione tra i professionisti della salute e aiuta a prevenire errori di dosaggio o di somministrazione del farmaco, problemi comuni che possono compromettere gravemente la sicurezza del paziente. La centralizzazione e standardizzazione delle informazioni sulla terapia riducono le possibilità di malintesi o dimenticanze, contribuendo a garantire che il paziente riceva sempre il trattamento corretto. Inoltre, la presenza di tutte le prescrizioni in un unico posto permette ai caregiver di avere una panoramica completa della terapia del paziente, favorendo una gestione più efficiente e sicura delle cure. Queste misure, sebbene possano sembrare semplici, hanno un impatto significativo sulla riduzione degli errori medici e sull'aumento della sicurezza del paziente in ambito ospedaliero.

18 di 20 Domande

Prima di effettuare la Contenzione fisica su pazienti ospedalizzati, l’infermiere deve riportare sulla documentazione infermieristica che:














La risposta corretta è la B
Prima di procedere alla contenzione fisica dei pazienti ospedalizzati, l'infermiere deve assicurarsi che siano state adottate altre misure meno invasiva, che vi sia una prescrizione medica e che l'intervento sia clinicamente giustificato, tenendo conto delle condizioni generali del paziente. La contenzione fisica si rende necessaria quando un paziente rappresenta una minaccia immediata per sé stesso o per gli altri e tutte le altre alternative sono state esaurite. Questa procedura, per quanto estrema, viene considerata solo quando non vi sono altre opzioni per garantire la sicurezza. La contenzione deve sempre essere eseguita nel rispetto della dignità del paziente e seguendo specifici criteri clinici, valutando rischi e benefici. È importante che la contenzione sia parte di un piano di cura individualizzato, rivisto e aggiornato regolarmente, e che si tenti di ridurre al minimo il suo utilizzo attraverso metodi alternativi, come tecniche di de-escalation, modificazioni dell'ambiente, e uso di farmacologia opportuna quando indicato. Questo approccio garantisce che la contenzione sia usata solo come ultima risorsa, proteggendo i pazienti da possibili danni o disagi e rispettando i loro diritti.

19 di 20 Domande

Il sistema di raccolta delle urine a circuito chiuso ha come peculiarita?:














La risposta corretta è la C
Il sistema di raccolta delle urine a circuito chiuso si caratterizza per avere un dispositivo di svuotamento, una valvola antireflusso e una membrana perforabile. Queste peculiarità sono fondamentali per ridurre il rischio di infezioni, soprattutto in pazienti che necessitano di cateterizzazione urinaria per lunghi periodi. La valvola antireflusso previene il ritorno dell'urina dalla sacca al paziente, impedendo così la risalita dei batteri. La membrana perforabile permette il prelievo di campioni asettici per eventuali analisi, senza compromettere la sterilità del sistema. Questi elementi rendono il sistema più sicuro e igienico, essenziali per la prevenzione delle infezioni del tratto urinario, tra cui le infezioni delle vie urinarie (UTI) e la batteriemia, che possono derivare da pratiche improprie nella gestione della cateterizzazione urinaria. La loro importanza è supportata da linee guida in ambito clinico volte a minimizzare i rischi associati all'uso prolungato di cateteri urinari.

20 di 20 Domande

La presenza di valori sopra la norma nell’esame dell’Hb glicosilata nel paziente diabetico e? sintomo di:














La risposta corretta è la B
La presenza di valori sopra la norma nell’esame dell’Hb glicosilata nel paziente diabetico è sintomo di alterazioni in eccesso dei valori glicemici durante la giornata. Questo indica che, nonostante il trattamento, il controllo glicemico del paziente non è ottimale e si verificano picchi di glucosio nel sangue. L'Hb glicosilata, o emoglobina A1c, è un parametro che fornisce una stima del controllo glicemico mediato negli ultimi 2-3 mesi. Valori elevati di HbA1c indicano che, in media, la concentrazione di glucosio nel sangue è stata alta in questo periodo. Ciò può essere dovuto a diverse cause, comprese le alterazioni nella dieta, la mancata aderenza alla terapia farmacologica o l'insufficiente dosaggio dei farmaci antidiabetici. Un controllo glicemico non ottimale aumenta il rischio di complicanze a lungo termine del diabete, come malattie cardiovascolari, danno renale, disturbi visivi e neuropatia diabetica. Pertanto, mantenere l'HbA1c entro i valori target è cruciale per ridurre tali rischi e migliorare la qualità di vita del paziente diabetico. Questa misura dell'HbA1c è quindi un indicatore prezioso per i medici, in quanto fornisce una panoramica più ampia del controllo della malattia rispetto alle sole misurazioni giornaliere della glicemia.

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