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1 di 3 Domande

Si presenta dal proprio medico curante un uomo di mezz’età di mestiere benzinaio, a causa di un problema dermatologico. Lamenta una eruzione cutanea in entrambe le regioni ascellari. Riferisce che tale eruzione è comparsa da qualche settimana, ma nel corso dei giorni è cresciuta ed è diventata più scura, più spessa e più grande ed occasionalmente gli provoca un prurito moderato. Non presenta patologie cutanee e croniche in generale. I parametri vitali sono buoni ed all’esame obiettivo cutaneo si apprezzano delle macchie spesse ed iper-pigmentate in corrispondenza di entrambe le ascelle (immagine sottostante). Quale di questi esami di laboratorio è il più appropriato per questo caso?

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La risposta corretta è la B.
In base ai reperti clinico-anamnestici e all’immagine del caso clinico, l’esame più appropriato per il paziente, affetto verosimilmente da Acanthosis nigricans, una condizione clinica caratterizzata da placche cutanee vellutate e iper-pigmentate, a livello del collo e delle ascelle, e meno frequentemente in altri siti o su superfici mucose, è la misurazione della glicemia a digiuno. Tale patologia è il quadro clinico più suggestivo di insulino-resistenza (IR); deriva verosimilmente dall’eccessiva stimolazione di vie mitogenetiche indotta dagli alti livelli di insulina circolante con la mediazione del recettore IGF-1. È presente in quasi tutte le forme di IR sotto forma di ispessimenti brunastri vellutati che si estendono per diversi centimetri sulla cute delle ascelle, della zona nucale e dell’inguine; nei casi più gravi interessa anche le sedi perioculare, orale, perianale e le superficie planari. Istologicamente è caratterizzata da ipercheratosi, iper-pigmentazione e papillomatosi. Sebbene sia strettamente correlata all’iper-insulinemia, non si riscontra nell’IR da anticorpi anti-recettore insulinico. Al di fuori dell’IR, può essere presente in sindromi congenite e nelle forme paraneoplastiche. All’opposto, la biopsia e la TC per valutare il suo potenziale maligno, non trovano un razionale (risposta D errata). Al contrario, il test di stimolazione dell’ACTH è una procedura utilizzata per valutare la produzione di cortisolo da parte dell'organismo e per contribuire a diagnosticare l'insufficienza surrenalica primaria. Il test di stimolo con ACTH più comune è il test rapido (risposta A errata). Infine, la valutazione degli elettroliti sierici e dei lipidi ematici non rappresentano indagini di prima linea per la diagnosi di diabete mellito (risposte B ed E errate).

2 di 3 Domande

Uomo di 50 anni, capostazione presso la linea ferroviaria locale, si reca dal dermatologo di fiducia, per la valutazione di un neo. Il neo si presenta disepitelizzato ed il paziente afferma di non far mai uso della protezione solare quando si espone al sole.  Ha sempre avuto numerose lentiggini e nei. Quale delle seguenti caratteristiche sotto riportate è maggiormente predittivo per un cattivo out in questo caso?

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La risposta corretta è la D.
La correlazione tra spessore di Breslow del melanoma primitivo e la prognosi è stata ampiamente riconosciuta: infatti, tale spessore è considerato il fattore prognostico più importante. In particolare, lo spessore secondo Breslow viene misurato dallo strato granuloso o, se la lesione è ulcerata, dalla base dell’ulcerazione, fino al punto di massima infiltrazione. In aggiunta, sono stati elaborati 5 criteri, riassumibili nell’acronimo ABCDE per individuare il melanoma:
- asimmetria;
- bordi irregolari;
- colore, presenza di molteplici sfumature di colore, rosso, blu, nero, grigio, o bianco nella stessa lesione;
- diametro ≥ 6 mm;
- evoluzione, cambiamenti repentini nelle dimensioni, forma o colore di una vecchia lesione o comparsa di una nuova lesione.
Tali criteri non consentono di valutare la prognosi del melanoma, ma servono per la sua individuazione (risposte A, B, C ed E errate).
Fonte: Linee Guida AIOM

3 di 3 Domande

Scenario CF79F: Un ragazzo di 19 anni presenta un intenso dolore a livello della coscia, prevalentemente notturno, che regredisce dopo la somministrazione di acido acetilsalicilico. Quale neoformazione è sospettabile con questo quadro clinico-radiologico?

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La risposta corretta è la B.
L’osteoma osteoide è un tumore benigno frequente tra gli 8 e i 18 anni soprattutto nel sesso maschile. È solitamente localizzato all’interno della corticale delle ossa lunghe e predilige le sedi intorno al piccolo trocantere, all’omero prossimale e al terzo distale della tibia; raramente può situarsi a livello vertebrale. La sua struttura è caratterizzata da un nucleo centrale -detto nidus- circondato da un’ampia zona di tessuto osseo reattivo, che determina un quadro radiografico caratteristico in cui il nidus appare come area osteolitica con intorno una spessa zona di tessuto reattivo.
Il sintomo principale è il dolore improvviso, intenso e ben localizzato che si accentua durante la notte e si attenua con la somministrazione di FANS (specialmente aspirina).
Per la diagnosi, oltre alla radiografia, è indicata anche la scintigrafia ossea, mentre nello staging è necessario eseguire la TC o la RMN. Il trattamento è chirurgico.
 
La risposta A non è corretta.
Il condroblastoma è un tumore osseo benigno delle cellule immature della cartilagine, piuttosto raro ma più frequente tra i 10 e i 20 anni. Si localizza prevalentemente a livello delle epifisi delle ossa lunghe e si manifesta principalmente con dolore e tumefazione articolare, che può raggiungere anche grandi dimensioni tali da limitare notevolmente la mobilità del paziente.
La risposta C non è corretta.
Il condrosarcoma è un tumore maligno originante dalle cellule cartilaginee, per lo più tra i 20 e i 60 anni. Interessa particolarmente le ossa lunghe, la pelvi e le scapole. Si manifesta come una tumefazione in rapida crescita e nelle fasi più avanzate determina dolore presente anche a riposo e durante la notte.
La risposta D non è corretta.
L’osteosarcoma è un tumore maligno delle cellule ossee. Piuttosto raro, costituisce una neoplasia aggressiva più frequente nell’età pediatrica e che si localizza quasi sempre a livello delle ossa lunghe. Il sintomo principale è il dolore insorto in assenza di traumi, che perdura per più di due settimane e non risponde a terapia analgesica e che può essere associato anche a gonfiore dell’arto.
La risposta E non è corretta.
L’encondroma è un tumore osseo benigno origina da cellule del tessuto cartilagineo all’interno del midollo osseo. In genere si presenta come una cisti cartilaginea che può anche causare fratture e deformità dell’osso. 

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