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1 di 3 Domande

La signora Breme, si reca con il figlio Antonio di 17 anni, presso il P.S. del policlinico Umberto I di Roma, poichè il ragazzino lamenta dolore alla mano destra in seguito ad una caduta. Antonio viene sottoposto ad un RX del polso destro. Quale è la diagnosi?

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La risposta corretta è la E.
In questo RX del polso-mano possiamo apprezzare una rima di iperdiafania a decorso obliquo a carico dello scafoide, che ne interrompe la corticale a tutto spessore, indicativo di frattura: i monconi ossei appaiono tutto sommato. Le altre strutture ossee in esame non presentano alterazioni da riferire all’evento traumatico.
Le risposte A,B,C e D non sono corrette.
Tutte le altre opzioni non sono corrette.

2 di 3 Domande

La Prof.ssa Pistone, docente presso un istituto superiore, si reca con un suo alunno di 17 anni presso il P.S. dell’ospedale San Raffaele di Milano. Anamnesi patologica prossima:  il ragazzo accusa un forte dolore al police della mano destra dopo essere stato coinvolto in una rissa. Esami strumentali: viene sottoposto ad un RX della mano destra.  Quale è la diagnosi?

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La risposta corretta è la B.
Le fratture metacarpali rappresentano il 30-40% di tutte le fratture della mano, sono solitamente il risultato di un trauma diretto, possono verificarsi negli atleti o come infortuni sul lavoro a causa di stress ripetuti.
Le fratture delle ossa metacarpali possono essere suddivise in relazione alla zona colpita: la testa, il collo, l'asta o la base del metacarpo.
Sono diagnosticate mediante RX della mano dove possono essere identificate mediante l’osservazione delle rime di fratture, visibili come interruzioni della corticale che possono più o meno approfondarsi nella midollare dell’osso fratturato e vengono sospettate in pazienti che hanno subito un trauma diretto o indiretto alla mano con segni di dolore e gonfiore sul dorso della mano.

3 di 3 Domande

La signora Grimaldo, una donna di 34 anni, viene portata in ambulanza presso il P.S. del policlinico Umberto I di Roma. Anamnesi patologica prossima:  dolore epigastrico ad insorgenza acuta e vomito. Esami strumentali: viene sottoposta ad una TC dell’addome. Quale patologia è diagnosticabile mediante questa TC?

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La risposta corretta è la C.
La pancreatite acuta è un processo infiammatorio acuto del pancreas caratterizzata da dolore addominale e livelli elevati di enzimi pancreatici.
I calcoli biliari (compresa la microlitiasi) sono la causa più comune di pancreatite acuta: il meccanismo con cui il passaggio dei calcoli biliari induce pancreatite è sconosciuto. Due fattori sono stati suggeriti come possibile evento scatenante nella pancreatite da calcoli biliari: reflusso della bile nel dotto pancreatico a causa di un'ostruzione transitoria dell'ampolla durante il passaggio dei calcoli biliari, od ostruzione all'ampolla secondaria al calcolo o all’edema risultante dal passaggio del calcolo stesso.
Clinicamente si manifesta nella maggior parte dei casi con dolore addominale epigastrico persistente e grave con esordio acuto che in alcuni pazienti può localizzarsi nel quadrante superiore destro o, raramente, può essere confinato sul lato sinistro.
Nei pazienti con pancreatite biliare, il dolore è ben localizzato e l'insorgenza è rapida, raggiungendo la massima intensità tra 10 e 20 minuti. Al contrario, nei pazienti con pancreatite dovuta a cause ereditarie, metaboliche o all'alcol, l'inizio del dolore può essere meno brusco scarsamente localizzato. In circa il 50% dei pazienti, il dolore si irradia alla schiena, persiste per diverse ore o giorni e il paziente può trovarne un leggero giovamento se si siede o si piega in avanti.
Circa il 90% dei pazienti ha associati nausea e vomito che possono persistere anche per diverse ore.
I pazienti con pancreatite acuta grave possono presentare dispnea a causa dell'infiammazione diaframmatica secondaria a pancreatite, versamento pleurico o sindrome da distress respiratorio.
La diagnosi si basa sulla clinica, l’esame fisico, le indagini di laboratorio, che mostrano nella maggior parte dei pazienti un aumento di lipasi e amilasi, e metodiche di imaging di cui la TAC è il gold standard.
I risultati della scansione della tomografia computerizzata addominale con mezzo di contrasto, nel caso di una pancreatite edematosa interstiziale acuta comprendono l'ingrandimento focale o diffuso del pancreas con aumento eterogeneo con contrasto endovenoso mentre la necrosi del tessuto pancreatico, pancreatite necrotica, è riconosciuta come mancanza di enhancement dopo somministrazione di contrasto endovenoso.
Se eseguita tre o più giorni dopo l'inizio del dolore addominale, la TAC con mezzo di contrasto può stabilire in modo affidabile la presenza e l'estensione della necrosi pancreatica insieme alle complicanze locali che ne possono derivare.
Occasionalmente si potrebbe anche osservare un calcolo biliare che consentirebbe di definire l’esatta eziologia della pancreatite acuta.

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