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1 di 3 Domande

Una donna di 41 anni che viene curata con la terapia bloccante (carbimazolo e tiroxina) per la malattia di Graves arriva al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea lamentando che negli ultimi giorni presenta diplopia e perdita intermittente della visione dei colori. La sua funzione tiroidea è attualmente stabile, anche se presenta un marcato esoftalmo a causa della malattia tiroidea; all’esame obiettivo viene confermato l’esoftalmo e si descrive diplopia nello sguardo laterale. Inoltre, rispetto al suo ultimo esame eseguito in clinica, presenta anche acuità visiva diminuita bilateralmente. Di seguito viene mostrata un'immagine del paziente: quale dei seguenti è il prossimo passo più appropriato?

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La risposta corretta è la C.

L’immagine del paziente mostra un marcato esoftalmo. I segni e i sintomi del paziente suggeriscono una significativa patologia dell’occhio causata dalla patologia tiroidea sottostante.

Quando si parla di orbitopatia basedowiana si intende il complesso delle manifestazioni oculari che si osservano nei pazienti affetti nella malattia di Graves-Basedow; si caratterizza per esoftalmo, lagoftalmo, secchezza oculare, diplopia, fino alla compressione del nervo ottico.

Nel caso di oftalmopatia di Graves i corticosteroidi sono il cardine della terapia: la prima scelta prevede l’uso di corticosteroidi ad alte dosi, tuttavia, sembra che 30-40 mg di prednisolone al giorno siano efficace quanto dosi più elevate. Per i pazienti con malattia potenzialmente letale può essere usato metilprednisolone EV.


2 di 3 Domande

Un uomo di 54 anni con una storia di diabete mellito si presenta all’attenzione del dott. Belli per una visita. Egli lamenta un gonfiore che colpisce la caviglia sinistra e l'avampiede e dice che mentre cammina ha l’impressione che la caviglia ceda. Ha una neuropatia diabetica periferica, con alterata sensibilità dalla gamba in giù su entrambi gli arti inferiori. Di seguito viene mostrata un'immagine della caviglia: quale dei seguenti è l’intervento terapeutico più adeguato?

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La risposta corretta è la C.

Il paziente è affetto da artropatia di Charcot a livello della caviglia sinistra e dell’avampiede, a causa dal suo diabete mellito.

L’immobilizzazione in un tutore gessato è l’intervento iniziale di scelta. Andrà ricontrollato regolarmente a partire dal terzo mese di utilizzo, per determinare eventuali progressi.


3 di 3 Domande

Un uomo di 32 anni arriva presso l’ambulatorio di dermatologia dell’ IDI di Roma lamentando la comparsa di lesioni pruriginose e rilevate sui palmi di entrambe le mani. Ha una storia familiare di eczema e ha recentemente iniziato un nuovo lavoro presso una ditta di pulizia.
L'aspetto dei palmi è mostrato nell’immagine sottostante. Quale delle seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la C.

Le vescicole multiple che si osservano a livello dei palmi delle mani dei piedi, associati a prurito e irritazione, sono coerenti con la diagnosi di eczema disidrosico (ponfolice)

Il ponfolice è talvolta definito eczema disidrosico; la sua causa non è del tutto nota ma si ipotizzano infezioni micotiche, dermatite da contatto o stress; inoltre, può essere esacerbato da sostanze irritanti come i detergenti e può verificarsi in risposta ad allergeni come il nichel.

Emollienti, medicazioni per favorire la ritenzione di umidità, e corticosteroidi topici sono tutti potenziali interventi terapeutici.


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