La risposta corretta è la B
Le polmoniti acquisite in comunità (CAP) costituiscono fino al 80% di tutte le polmoniti; l’agente eziologico prevalente è lo Streptococcus pneumoniae.
La polmonite è un’infiammazione acuta dei polmoni. Di solito la diagnosi iniziale si basa sulla RX torace e su reperti clinici.
L’infezione può essere batterica, virale, fungina o parassitaria.
Si può sviluppare in un paziente immunocompetente o immunodepresso.
Ma dato che gli agenti patogeni e le prognosi tendono a essere simili in pazienti con condizioni e fattori di rischio simili, le polmoniti possono essere classificate come: non nosocomiali e nosocomiali.
Queste categorizzazioni permettono di selezionare empiricamente il trattamento.
È opportuno eseguire degli esami colturali del sangue e dell’escreato, per isolare il germe responsabile dell’infezione ed individuare una terapia antibiotica mirata.
Inoltre, è opportuno eseguire l’analisi delle urine per la ricerca di antigeni di pneumococco e legionella. Questo paziente presenta segni e sintomi di polmonite sinistra, acquisita in comunità: la radiografia del torace mostra un’area di ipodiafania, circoscritta al lobo polmonare basale sinistro, il cui agente eziologico probabilmente responsabile è lo Streptococcus pneumoniae (pneumococco), il patogeno più comune all’origine delle polmoniti acquisite in comunità nei soggetti con meno di 60 anni.
L’infezione di solito determina un coinvolgimento polmonare o dell’orecchio medio. Le polmoniti sostenute da S. pneumoniae sono di tipo lobare e forniscono solitamente un reperto radiografico come quello mostrato; meno frequentemente causano broncopolmonite.
I pazienti ospedalizzati, che hanno contratto polmoniti acquisite in comunità, vengono trattati con:
– terapia in associazione: ceftriaxone, cefotaxime, ceftaroline, ertapenem o ampicillina-sulbactam più un macrolide (come azitromicina o claritromicina) o doxiciclina,
– in monoterapia: fluorochinolone (levofloxacina o moxifloxacina) è un’alternativa appropriata per i pazienti che non possono ricevere una terapia di associazione formata da un beta-lattamico più un macrolide.
In linea di massima la terapia combinata con un beta-lattamico più un macrolide e la monoterapia con un fluorochinolone sono di efficacia generalmente paragonabile per le polmoniti acquisite in comunità, anche se alcuni studi osservazionali hanno suggerito che i regimi di combinazione di beta-lattamici e macrolidi sono associati a migliori risultati clinici in pazienti con polmonite acquisite in comunità di grado severo, probabilmente a causa degli effetti immunomodulatori dei macrolidi.
Le risposte A e C non sono corrette.
Lo Pseudomonas aeruginosa è un batterio gram-negativo, che è considerato un patogeno opportunista. Esso causa infezione polmonare, soprattutto in pazienti ospedalizzati (prediligendo quelli debilitati, immunocompromessi o affetti da HIV, con ventilazione assistita, con gravi ustioni). Raramente provoca infezioni polmonari acquisite in comunità nei soggetti sani.
Dunque, sicuramente, è più probabile che la diagnosi sia di Streptococcus Pneumoniae.
La Klebsiella, invece, può causare una grave polmonite, che interessa tipicamente uno dei lobi superiori del polmone, talvolta i lobi inferiori, inducendo un processo necrotizzante, con flogosi ed emorragia del parenchima polmonare, che produce un denso ed abbondante espettorato denso, marrone scuro o gelatinoso di colore rosso ribes.
Più diffusa nella popolazione con età>60 anni o nei pazienti con comorbilità (ad esempio diabetici, alcolisti cronici, nei soggetti affetti da BPCO, epatopatie e insufficienza cardiaca), la polmonite provocata da Klebsiella pneumoniae è spesso dovuta a aspirazione.
Non essendoci questi fattori di rischio in questo paziente, è più probabile che la patologia sia causata da Streptococcus pneumoniae.
La risposta D non è corretta
L’escherichia coli è un batterio gram negativo, che costituisce il principale commensale aerobio, che colonizza il colon.
La risposta E non è corretta
Il Mycoplasma pneumoniae è una causa frequente di polmonite, in particolare polmonite non nosocomiale. È responsabile della polmonite primaria atipica. L’andamento della malattia può essere considerato il prototipo delle polmoniti atipiche, colpisce soprattutto i bambini e i giovani.
Si manifesta con brividi e febbre, nausea, vomito, violenti accessi di tosse ed escreato biancastro.
La RX di questo paziente non è compatibile con quella classica da M. Pneumoniae. L’RX del torace dei pazienti con Mycoplasma solitamente mostra un quadro a “vetro smerigliato”, più spesso ai lobi inferiori e con distribuzione dall’ilio alla periferia. I macrolidi sono di solito gli antibiotici di scelta.