La risposta corretta è la A.
La figura mostra i segni di un trauma balistico al capo, cioè una ferita d’arma da fuoco.
Il calibro consiste nel diametro della canna. Le ferite provocate dalle armi da fuoco sono ferite di tipo traumatico, fisico, dovute all’impatto di proiettili (pallottole, pallettoni o pallini), oppure per lo scoppio di munizioni sul corpo.
A seconda del tipo di arma utilizzata, del suo calibro, della distanza tra vittima e arma, della distanza dello sparo, si possono avere diversi tipi di lesione. Osservando la nostra immagine, possiamo dedurre che molto probabilmente si tratta di una ferita da una arma da sparo, a canna corta e a carica singola. Si evidenzia, infatti, un forame d’ingresso principale, dai margini netti ma frastagliati (forma stellata), associato all’impronta dell’asta di guida dell’otturatore; non sono presenti fenomeni di affumicatura o il “tatuaggio”, che ci fanno capire che l’arma è stata posta a contatto con il capo. Nelle ferite da pallottola è di solito presente un orifizio di uscita generalmente più grande di quello d’entrata (a causa dell’apertura “a fiore” o “a fungo” del proiettile, oppure per il trascinamento di tessuto osseo o parenchimatoso).
Nelle lesioni per colpi a distanza ravvicinata (40-50 cm) è presente, di norma, anche un annerimento perilesionale, dovuto al deposito di polvere da sparo (non presente fra i reperti del nostro caso).
Gli effetti del trauma balistico sono dovuti alla penetrazione del proiettile (corpo estraneo) a livello di organi e tessuti. Gli effetti immediati sono da ricondurre all’emorragia secondaria alla lesione di strutture vascolari come arterie o vene; la gravità del sanguinamento dipende dalla sede coinvolta e dalla possibilità di rallentare o arrestare l’emorragia grazie all’ausilio di mezzi di compressione.
Le risposte B, C e D non sono corrette.
Per i motivi sopra citati, le risposte B, C e D sono da ritenersi errate.