Simulazione

Cliccando in alto a destra sul pulsante 2 è possibile "Consegnare", "Salvare e Interrompere", "Salvare e Continuare" il compito.

1 di 3 Domande

Scenario LJ5S: Un uomo di 38 anni con infezione da HIV e con scarsa aderenza alla terapia antiretrovirale, giunge in Pronto Soccorso riferendo febbre da circa 10 giorni, affaticabilità e dispnea ingravescente. All'esame obiettivo riscontro di fini crepitii diffusi su tutto l'ambito. Dalle indagini radiologiche si rileva la presenza di aree "a vetro smerigliato" per cui si pone diagnosi di sospetta polmonite da Pneumocistis jirovecii. Con quali valori di conta assoluta di linfociti CD4+ e' maggiormente compatibile il quadro clinico descritto?














La risposta corretta è la A.
Il principale bersaglio da parte di HIV-1 e HIV-2 è rappresentato dalle cellule presentanti, sulla loro superficie, una particolare proteina denominata CD4. Tale proteina viene riconosciuta dalla gp-120 collocata sulla superficie esterna del virus. Il CD-4 è particolarmente rappresentato sui linfociti T-helper, fondamentali nel processo di difesa immunitaria dell’essere umano. Una volta legato il CD-4 presente sulla superficie dei linfociti, il virus può penetrare al suo interno e avviare il ciclo di replicazione. I virus neoformati abbandonano poi la cellula ospite, provocando la perforazione della membrana e quindi anche la sua morte. La sintomatologia è variabile e dipende dalla compromissione del sistema immunitario. L’AIDS si manifesta con perdita di peso, diarrea cronica, febbre, sudorazione notturna, astenia, artralgie, infezioni da microrganismi opportunisti normalmente non pericolosi per i soggetti immunocompetenti, neoplasie. Il tipo di manifestazione clinica è correlabile al numero di linfociti CD4 circolanti. La condizione di AIDS conclamata viene definita da uno o più fra i seguenti criteri: l’insorgenza di gravi infezioni provocate da patogeni opportunisti, alcune neoplasie favorite dal deficit dell’immunità cellulo-mediata,  disturbi neurologici oppure un numero di linfociti T CD4+ (helper) inferiore a 200/ul. La polmonite da Pneunocistys jirovecii può essere considerata una manifestazione di AIDS conclamata poiché si tratta di un patogeno opportunista che normalmente non da origine a patologia in soggetti immunocompetenti.
Le risposte B, C, D ed E non sono corrette.
Il quadro clinico descritto, cioè una infezione polmonare da parte di un microrganismo patogeno opportunista, è segno di AIDS conclamata e quindi compatibile con un livello di CD4 inferiore a 200/ul.

2 di 3 Domande

Scenario LJ5S: Un uomo di 38 anni con infezione da HIV e con scarsa aderenza alla terapia antiretrovirale, giunge in Pronto Soccorso riferendo febbre da circa 10 giorni, affaticabilità e dispnea ingravescente. All'esame obiettivo riscontro di fini crepitii diffusi su tutto l'ambito. Dalle indagini radiologiche si rileva la presenza di aree "a vetro smerigliato" per cui si pone diagnosi di sospetta polmonite da Pneumocistis jirovecii. Quale terapia e' opportuno impostare?














La risposta corretta è la D.
Il Trimetoprim è un antibiotico batteriostatico, appartenente alla categoria delle diaminopirimidine. La sua struttura presenta analogie con il gruppo pteridinico del folato; per questo motivo, svolge appunto la sua azione agendo come inibitore competitivo della diidrofolato reduttasi, enzima responsabile della sintesi dell'acido tetraidrofolico, indispensabile per la replicazione batterica. Il Trimetoprim viene utilizzato in associazione al Sulfametossazolo, un principio attivo appartenente alla classe dei sulfamidici, I quali si comportano come antimetaboliti dell'acido paraminobenzoico (PABA) e inibiscono l'enzima diidropteorato sintetasi che a sua volta utilizza il PABA per sintetizzare l'acido diidrofolico. I due farmaci, entrambi batteriostatici, vengono utilizzati in una unione sinergica (il Cotrimossazolo, CTX) per un importante numero di infezioni da batteri Gram + (tra cui l'MRSA), Gram -, Protozoi come Cystoisospora e Cyclospora spp, e infezioni fungine da Pneumocystis jirovecii. Il CTX viene utilizzato anche nel trattamento delle infezione da Tropheryma whippelii (che causa il morpo di Whipple). Si tratta di un bacillo Gram +capace di localizzarsi a livello del sistema nervoso centrale e, caratteristica estremamente importante del cotrimossazolo, è la capacità di attraversare la barriera ematoencefalica.
La risposta A non è corretta.
Il fluconazolo è un farmaco antimicotico, appartenente alla classe dei triazoli, impiegato per il trattamento di infezioni fungine sistemiche e superficiali. Agisce inibesndo la 14-alfa-demetilasi del citocromo P450 fungino. Lo Pneumocystis jirovecii, nonostante sia un micete, non è sensibile a questo farmaco.
La risposta B non è corretta.
L’amoxicillina-acido clavulanico è un antibiotico costituito dall’associazione dell’amoxicillina, un betalattamico, e il clavulanato, un inibitore della beta lattamasi batteriche. Questo farmaco inibisce la sintesi di peptidoglicano, un componente strutturale fondamentale della parete batterica. Lo Pneunocystis jirovecii non è sensibile a questo antibiotico.
La risposta C non è corretta.
Il meropenem è un antibiotico beta lattamico ad ampio spettro, appartenente alla classe dei carbapenemi. Ha uno spettro d’azione molto esteso nei confronti di Gram positivi e Gram negativi. Non ha efficacia sulle infezioni fungine anzi, al contrario, può favorirne lo sviluppo.
La risposta E non è corretta.
Nè il fluconazolo nè l’amoxicillina-clavulanato rappresentano le terapie più adatte per una infezione da Pneumocystis jirovecii.

3 di 3 Domande

Scenario GC6R: Un giovane di 14 anni giunge all'attenzione del medico per la comparsa di febbre, malessere generalizzato e faringodinia. All'esame obiettivo si riscontra essudato a livello tonsillare. Nel sospetto di un'infezione da EBV, quale tra i seguenti segni clinici e' MENO frequentemente presente?














La risposta corretta è la A.
Il virus di Epstein Barr, o HHV4, è un virus a DNA appartenente alla famiglia degli Herpesvirus. E’ responsabile della mononucleosi infettiva ed è coinvolto nella genesi di alcune forme neoplastiche. La classica sintomatologia d’esordio è di tipo similinfluenzale con febbre (alta e per lo più serale), astenia, faringite importante e spesso essudativa, e linfoadenopatie. Queste interessano solitamente le stazioni linfonodali laterocervicali, sono simmetriche e possono rappresentare l’unico segno d’esordio. Possono manifestarsi anche splenomegalia, epatomegalia e dolorabilità in ipocondrio destro, raramente ittero, petecchie palatali ed eruzioni cutanee maculopapulari. La rottura della milza è fra le complicanze più frequenti ma possono verificarsi anche complicanze neurologiche come encefaliti e meningiti, convulsioni, neuropatie, complicanze respiratorie da ostruzione delle vie aeree superiori o infiltrati polmonari, complicanze ematologiche come anemia emolitica, trombocitopenia e granulocitopenia. Non sono state segnalate particolari problematiche renali. L’EBV è associato anche ad alcune neoplasie, primo fa tutti il linfoma di Burkitt. La diagnosi viene fatta mediante esami sierologici e virologici. La terapia prevede il trattamento sintomatico per la febbre con paracetamolo o fans, e il trattamento dell’infezione con l’acyclovir che inibisce la replicazione virale, ed eventualmente la somministrazione di corticosteroidi che tuttavia non sono raccomandati di routine.
Le risposte B, C, D ed E non sono corrette.
L’epatomegalia, le linfoadenopatie laterocervicali e la splenomegalia rappresentano le manifestazioni più frequenti fra quelle provocate dall’infezione da virus di Epstein Barr.

Consegna il compito!


Tempo Rimasto 3 minuti!

Dottore, non aggiorni questa pagina prima del completamento della correzione.
Clicchi su "Consegna il Compito" per ottenere la correzione del compito.

consegna v3 il compito