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1 di 3 Domande

Il signor Volpe, un uomo di mezza età, già licenziato più volte, con lavoro saltuario, affetto da disturbo schizo-affettivo, viene portato d’urgenza al PS del Policlinico “San Raffaele” di Milano a causa di un evento traumatico accidentale.
Anamnesi patologica prossima: è precipitato dal secondo piano di un condominio. Appare spaventato ed indica il petto, mostrandosi visibilmente provato dal dolore. Esame obiettivo: La pressione arteriosa è di 140/95 mmHg, ha una frequenza cardiaca di 120bpm. Esami di laboratorio-strumentali: Viene eseguita una radiografia del torace che evidenzia quanto riportato nell'immagine sottostante. Qual è la diagnosi più probabile per questo soggetto?

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La risposta corretta è la E.

L’aorta può rompersi completamente o non completamente dopo un trauma toracico contusivo o penetrante.

La mortalità per questa patologia è molto elevata e richiede un pronto trattamento.

Dal punto di vista clinico, si presenta con segni clinici molto aspecifici ed i più comuni sono ansia, tachicardia, pulsazioni asimmetriche, riduzione del flusso di sangue alle estremità inferiori e murmure sistolico precordiale.

La diagnosi viene spesso sospettata a causa dei meccanismi della lesione e/o dei segni alla RX torace e confermata da TC, ecografia o aortografia.

Reperti indicativi alla RX torace comprendono i seguenti:

– La dilatazione del mediastino è l’evidenza radiografica più sensibile per l’ipotesi di lesione aortica traumatica: nella RX del caso si ha una dilatazione del mediastino sufficiente per definire la diagnosi. È possibile riscontrare anche una deviazione della trachea verso destra o un abbassamento del bronco di sinistra.

– La frattura della 1a o della 2a costa

– La obliterazione del bulbo aortico

– Emotorace, pneumotorace, o contusione polmonare

Tuttavia, alcuni di questi suggestivi reperti radiografici potrebbero non essere presenti immediatamente.

Il trattamento è la riparazione aperta o il posizionamento di stent.

 

La risposta A non è corretta.

Per Aneurisma Ventricolare si intende un rigonfiamento localizzato della parete ventricolare.

Generalmente, lo ritroviamo di solito in corrispondenza di un grosso infarto transmurale del ventricolo sinistro e non è riconducibile ad un evento traumatico: all’esame radiografico può presentarsi come una prominenza lungo il margine del cuore sinistro (la RX torace mostra una caratteristica prominenza dell’ombra cardiaca).

Viene meglio diagnosticato per mezzo dell’ecocardiografia: può essere sospettato un aneurisma ventricolare quando sono visibili o palpabili movimenti precordiali paradossi.

L’ECG mostra un sopraslivellamento persistente del segmento ST.

 

La risposta B non è corretta.

Impatti importanti da decelerazione possono provocare lesioni a carico della trachea e delle vie aeree principali, solitamente entro 2 cm dalla carena o all’origine dei bronchi lobari.

All’Rx torace standard o alla TC del torace possiamo ritrovare: la presenza di aria in mediastino, un pneumotorace esteso, la presenza di aria attorno alla cuffia del tubo endotracheale.

Altri segni clinici includono: dispnea, emottisi, enfisema sottocutaneo del collo, perdita continua di aria da un drenaggio toracico e all’ascultazione il segno di Hamman (uno scricchiolio sincrono con l’intero ciclo cardiaco). L’esame principale, è rappresentato dalla fibro-tracheo-broncoscopia

 

La risposta C non è corretta.

La lesione cardiaca chiusa è un trauma toracico chiuso che causa la contusione del muscolo miocardico, la rottura di una camera cardiaca, o la rottura di una valvola cardiaca. A volte un colpo alla parete toracica anteriore provoca un arresto cardiaco senza alcuna lesione strutturale (commotio cordis).

La contusione miocardica può essere minore e asintomatica, anche se solitamente andiamo a ritrovare la tachicardia. Alcuni pazienti sviluppano anomalie e/o aritmie di conduzione.

La radiografia del torace può evidenziare fratture costali, che rappresentano una comune causa di danno cardiaco, assenti in questo caso.

I pazienti con contusione miocardica che causa anomalie di conduzione richiedono un monitoraggio cardiaco per almeno 1 giorno (sono a rischio di improvvise aritmie durante questo periodo). Durante, queste 24 ore il trattamento è principalmente di supporto (ad esempio trattamento di aritmie sintomatiche o dell’insufficienza cardiaca)

 

La risposta D non è corretta.

La lesione del diaframma di origine traumatica è una patologia rara e che, nel paziente gravemente traumatizzato, può essere misconosciuta in quanto gli operatori possono venire “distratti” dalla presenza di altre importanti lesioni macroscopicamente più evidenti.

I quadri di presentazione clinica sono molteplici e possono variare dallo shock alla presenza di occlusione intestinale ed insufficienza respiratoria.

Osservando una RX di questo genere ci aspetteremmo di identificare un’erniazione degli organi addominali nel torace.

 

 

 


2 di 3 Domande

Alessia una ragazza che lavora come segretaria presso uno studio dentistico, si reca dal proprio medico curante, la Dott.ssa Perrone, per un problema alle mani. Anamnesi patologica prossima: lamenta da circa 6 mesi dolore e intorpidimento di entrambe le mani, disturbi che vengono accentuate dall’esposizione a basse temperature.
Anamnesi patologica remota: positiva per asma provocata dall'esercizio fisico, dolore alla schiena ed ipotiroidismo in trattamento. Anamnesi farmacologica: assume levotiroxina ogni giorno. Anamnesi fisiologica: Non consuma alcol o droghe, ma ha fumato per circa 10 anni. Esami di laboratorio-strumentali: Gli esami di laboratorio sono nella norma, ma il TSH è aumentato (4,7 µU/mL). L’anticorpo anti-nucleo è negativo. Esame obiettivo: I reperti mostrati dall’esame obiettivo svolto dalla Dott.ssa Perrone sono mostrati nella immagine sottostante. Quale fra le seguenti rappresenta la migliore terapia da impostare per questa paziente?

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La risposta corretta è la C.

Il medico curante di Alessia, dovrebbe come prima diagnosi pensare al fenomeno di Raynaud primitivo, che consiste in una maggiore risposta vascolare alla temperatura fredda o allo stress emotivo senza una causa di fondo.

Il fenomeno di Raynaud può essere primitivo o secondario.

Il fenomeno di Raynaud primitivo consiste in un vasospasmo in risposta al freddo o a uno stress emotivo, che provoca sensazione dolorosa e variazioni del colorito cutaneo reversibili (pallore, cianosi, eritema o una combinazione di questi) a carico di una o più dita. Gli attacchi possono determinare: formicolio, intorpidimento e dolore, associati a cambiamenti di colore della pelle, che vanno da una condizione di pallore (attacco bianco) fino alla cianosi (attacco blu). Occasionalmente, ne sono interessate altre zone come il naso.

Si riscontra maggiormente nelle donne di età<30 anni senza evidenza di una malattia vascolare periferica, di connettivite (es. Sclerodermia) e di lesioni dei tessuti superficiali. Per quanto riguarda la medicina di laboratorio, generalmente gli anticorpi anti-nucleo e VES sono negativi.

Per quanto riguarda il fenomeno di Raynaud primitivo, non sono necessari ulteriori accertamenti e il trattamento si basa sull’utilizzo di calcio-antagonisti diidropiridinici (ad esempio la nifedipina o amlodipina) e nell’evitare fattori precipitanti come ad esempio le basse temperature e gli stress emotivi.

 

La risposta A non è corretta.

L’ipotiroidismo, potrebbe determinare un’intolleranza al freddo. I cambiamenti di cromia cutanea di questo paziente non sono tipici dell’ipotiroidismo.

 

Le risposte B, D ed E non sono corrette.

La clonidina, gli inibitori dell’angiotensina II ed i beta-bloccanti non sono utili nel trattamento del fenomeno di Raynaud primitivo.Il trattamento si basa sull’utilizzo di calcio-antagonisti diidropiridinici (ad esempio la nifedipina o amlodipina).


3 di 3 Domande

Il signor Vellati, ex docente in pensione, viene trasportato al PS del Policlinico di Bari, a causa di problemi respiratori.
Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea acuta. Riferisce che i sintomi respiratori sono comparsi da circa 1 settimana, intensificandosi gradualmente. Anamnesi patologica remota: positiva per ipertensione arteriosa in terapia da diversi anni. Anamnesi farmacologica: assume idroclorotiazide, nifedipina ed acido acetilsalicilico. Esame obiettivo: appare dispnoico e diaforetico, la pressione arteriosa è di 190/60 mmHg e la frequenza cardiaca di 125 bpm con polso regolare. La saturazione periferica di ossigeno è dell’89% con cannule nasali a 5 L/min. È possibile apprezzare turgore giugulare e la presenza di edema declive; all'auscultazione toracica si distinguono crepitii polmonari diffusi bilateralmente. Viene udito anche un terzo tono cardiaco, l’impulso apicale è dislocato lateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: Si esegue un elettrocardiogramma che evidenzia tachicardia sinusale ed un RX toracico, riportato di seguito. Quale tra i seguenti farmaci è in grado di ridurre il rischio di mortalità di questo paziente?

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La risposta corretta è la E.

In questo paziente possiamo sospettare un’insufficienza cardiaca congestizia.

Probabilmente, essa è insorta per via di un prolungato periodo di ipertensione mal controllata. Gli ace-inibitori, gli antagonisti dell’aldosterone o sartani ed i beta bloccanti riducono la mortalità nei pazienti con insufficienza cardiaca.

I Beta bloccanti (carvedilolo, metoprololo, bisoprololo) riducono la frequenza cardiaca e la contrattilità miocardica, con conseguente riduzione della pressione arteriosa e di conseguenza aumentano la sopravvivenza nei pazienti con questo disturbo acuto.

Questa Rx è stata effettuata in urgenza e di conseguenza la qualità è bassa, vi si può notare comunque (ad un occhio attento): edema polmonare di grado moderato, versamento pleurico sinistro con opacità interstiziali bilaterali.

In alcuni pazienti selezionati (affetti da diabete, arteriopatia periferica cronica o BPCO), si potrebbe prendere in considerazione l’uso di un β-bloccante cardioselettivo (acebutololo, atenololo, betaxololo ed altri).

 

La risposta A non è corretta.

Il Triamterene è un diuretico risparmiatore di potassio.

Fra i diuretici risparmiatori di potassio possiamo ritrovare: Spironolattone (antagonista dell’aldosterone; debole antagonismo verso i recettori per gli androgeni. Riduce la ritenzione di Na e la perdita di K a livello renale; Tossicità: iperkalemia, ginecomastia, effetti additivi con altri farmaci risparmiatori di potassio), Amiloride (Blocca i canali epiteliali del sodio nei tubuli collettori), Eplerenone (simile allo spironolattone, ma più selettivo per il recettore aldosteronico) e Triamterene (meccanismo simile a quello dell’amiloride, ma meno potente e più tossico).

I primi 2 farmaci citati (spironolattone e eplerenone) riducono la mortalità in pazienti con insufficienza cardica.
Gli ultimi due farmaci citati no.

 

La risposta B non è corretta.

La Digitale è un nome generico che viene riferito alla famiglia di piante che forniscono il più usato e utile glicoside cardiaco, la digossina.

La digossina si ottiene dalla digitale bianca. La digossina, si assorbe per il 65-80% dopo somministrazione orale.

Tutti i i glicosidici inibiscono l’ATP-asi Na+/K+ dipendente, il trasportatore, legato alla membrana, spesso chiamato “pompa del sodio”.

La digossina per quanto rigurda ins. Cardiaca congestizia non ha effetti sul miglioramento della sopravvivenza, anche se può diminuire i giorni di ospedalizzazione in questi pazienti.

 

Le risposta C non è corretta.

Gli ace-inibitori, gli antagonisti dell’aldosterone o sartani ed i beta bloccanti riducono la mortalità nei pazienti con insufficienza cardiaca. L’amlodipina è un calcio-antagonista con azione periferica e non riduce la mortalità.

 

La risposta D non è corretta.

Non ha nessun effetto.


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