La risposta corretta è la D
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e obbiettivi, la diagnosi più probabile è l’alopecia androgenetica: infatti, il paziente mostra tipicamente graduale peggioramento della calvizie con assottigliamento dell’attaccatura dei capelli alle tempie e a livello del vertice. Anche alcune donne possono essere colpite. Tale patologia è una malattia ereditaria androgeno-dipendente, nella quale svolge un ruolo preminente il diidrotestosterone. Al contrario, l’alopecia areata, una malattia autoimmune, determina solitamente improvvisa perdita non cicatriziale di peli in soggetti senza alcuna evidente patologia cutanea o sistemica. È meno comune dell’alopecia androgenetica, rappresentando il 2% dei casi di alopecia. La perdita di capelli non segue alcun modello e le chiazze sono di solito rotonde o ovali (risposta A errata).
Così, la tinea capitis, un’infezione dermatofitica del cuoio capelluto, è un’infezione fungina superficiale causata da dermatofiti. Il Trichophyton tonsurans è la causa più comune, seguito da Microsporum canis, M. audouinii, Trichophyton sp (ad esempio, T. schoenleinii, T. violaceum). In dettaglio, la tinea capitis causa la graduale comparsa di chiazze rotonde di desquamazione secca, alopecia, o entrambe (risposta B errata). Invece, l’alopecia senilis, raramente riscontrata prima dei 40 anni, solitamente interessa inizialmente il vertice e si diffonde anteriormente e posteriormente fino a colpire simmetricamente tutta la corona. È causata da alterazioni atrofiche dovute all’età avanzata. È meno comune dell’alopecia androgenetica e le sopracciglia possono essere interessate (risposta C errata). Infine, l’alopecia telogeni effluvium, un’alopecia non cicatrizzante, è caratterizzata da caduta di capelli intensa senza chiazze glabre. Solitamente, è dovuta a stress estremo dovuto a malnutrizione, diete, disturbi emotivi, chirurgia maggiore, anemia, malattie febbrili (risposta E errata).