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1 di 10 Domande

Il signor Ponti, un commerciante di mezz’età, si rivolge presso il servizio di dermatologia del Policlinico “San Matteo” di Pavia per via di un disturbo dermatologico. Anamnesi patologica prossima: lamenta un’eruzione cutanea pruriginosa estesa della caviglia sinistra. Il disturbo è insorto da circa 40 giorni: ha applicato preparazioni per uso topico a base di ossido di zinco ed antistaminici senza trarne beneficio. Anamnesi patologica remota: positiva per ipertensione arteriosa, diabete mellito di tipo 2, BPCO. Anamnesi farmacologica: assume metformina, lisinopril, atorvastatina, paracetamolo al bisogno per lombalgia ricorrente. Esame obiettivo: I parametri vitali sono nella norma. L'eruzione che si evidenzia all'esame visivo è riportata nell'immagine qui sotto. Quale diagnosi tra quelle riportate di seguito è corretta?

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La risposta corretta è la B.

Le eruzioni di tinea corporis sono generalmente di forma tondeggiante od ovoidale: questo soggetto presenta un’eruzione coerente con la diagnosi di Tinea corporis.

Le dermatofitosi sono infezioni fungine che interessano la porzione cheratinizzata di cute e annessi. La sintomatologia è varia.

Le infezioni umane sono causate da Epidermophyton, Microsporum, e Trichophyton spp.

La trasmissione avviene da persona a persona, da animale a persona.

La maggior parte delle persone non sviluppa clinicamente l’infezione, la quale si può avere più frequentemente nei pazienti che hanno una immunosopressione.

Possiamo ritrovare: Tinea barbae, Tinea capitis, Tinea corporis, Tinea cruris, Tinea pedis.

La tinea corporis è una dermatofitosi caratterizzata da chiazze anulari di colore dal rosa al rosso con bordi desquamati rilevati; le chiazze possono confluire cosÏ da formare chiazze estese di forma irregolare.

Nei pazienti, immunocompromessi la tinea corporis può estendersi, dando origine ad eruzioni di dimensioni considerevoli.

L’agente patogeno che piĂš frequentemente scatena questa condizione patologica è Trichophyton Rubrum, ma sono frequenti anche le tigne provocate da qualunque altro dermatofito.

La diagnosi si basa sull’aspetto clinico e sull’esame delle scarificazioni cutanee in un preparato a fresco con idrossido di potassio: con l’osservazione al microscopio ottico si distinguono cosĂŹ le caratteristiche ife segmentate e le artrospore.

Casi di tigna di gravitĂ  lieve-moderata sono trattati con antimicotici topici (terbinafina o clotrimazolo, ma quando la terapia topica non è risolutiva o le dimensioni della lesione sono particolarmente estese è necessaria la terapia sistemica), mentre i casi con eruzioni piĂš estese e gravi possono richiedere una terapia sistemica (in questi casi, la terapia piĂš efficace è l’itraconazolo orale di terminafina, fluconazolo, itraconazolo; in seconda scelta si può optare per griseofulvina, piĂš efficace ma con effetti collaterali piĂš gravi).

 

La risposta A non è corretta.

La pitiriasi rosea è una patologia infiammatoria auto-limitante di incerta eziologia, caratterizzata dall’eruzione di papule o placche di tipo eritematoso-desquamativo.

Insorge solitamente tra 10-35 anni e colpisce di piĂš le donne.

La causa può essere un’infezione virale (forse dovute a herpes virus umani 6, 7, e 8). Alcuni farmaci possono causare eruzioni cutanee simil-pitiriasi rosea.

Le lesioni hanno una caratteristica desquamazione centrale con bordo leggermente rialzato (collaretto) e possono somigliare a una tigna (tinea corporis).

La maggior parte dei pazienti avverte prurito, soltanto occasionalmente di grado grave.

Un prodromo di malessere, cefalea, e qualche volta artralgia precede le lesioni in una minoranza di pazienti.

 

La risposta C non è corretta.

L’eritema polimorfo o multiforme è una patologia dermatologica caratterizzata da una o più lesioni a coccarda sulla cute con aspetto simili a un bersaglio. Si chiama polimorfo o multiforme, perché l’area centrale delle singole coccarde, può avere caratteristiche diverse (es. papula, erosione, vescicola, bolla, etc) in base allo stato evolutivo.

L’eritema polimorfo si verifica a causa di un’iperreattività della cute o delle mucose, nei confronti di svariati agenti scatenanti: molti pazienti sviluppano un eritema polimorfo, subito prima, durante o dopo un’infezione da herpes virus.

Questo paziente non manifesta queste caratteristiche.

 

La risposta D non è corretta.

La psoriasi è una patologia infiammatoria che nella maggior parte dei casi si manifesta con papule e placche di color salmone ben circoscritte, eritematose e ricoperte da squame argentee.

Colpisce circa l’1-5% della popolazione mondiale. Inoltre colpisce di piĂš le persone con una carnagione chiara, mentre le persone con una carnagione piĂš scura sono meno a rischio.

L’eziologia è multifattoriale e include la predisposizione genetica.

Solitamente, per quanto riguarda i sintomi essi sono minimi. Tuttavia, in casi gravi vi può essere prurito. Ma le implicazioni estetiche possono essere importanti.

Una manifestazione particolare della psoriasi è l’artrite psoriasica.

La diagnosi si basa sull’aspetto e sulla distribuzione delle lesioni: in questo paziente non abbiamo elementi per sospettare una psoriasi.

Il trattamento può comprendere l’utilizzo di emollienti, farmaci topici, fototerapia e, nelle forme gravi, di farmaci sistemici.

 

La risposta E non è corretta.

La sifilide è causata dalla spirocheta Treponema pallidum ed è caratterizzata da 3 fasi cliniche e sintomatiche sequenziali ma distinte. Il T. pallidum, una spirocheta che non può sopravvivere a lungo all’esterno del corpo umano.

Il T. pallidum penetra nel corpo attraverso le mucose o la cute, raggiunge i linfonodi periferici nel giro di poche ore, e rapidamente diffonde a tutto l’organismo.

La sifilide secondaria è caratterizzata da una eruzione cutanea maculopapulare diffusa (soprattutto le regioni palmari e plantari e la mucosa orale).

In questo paziente nulla ci suggerisce una tale eziologia.

La penicillina è il farmaco di scelta.


2 di 10 Domande

Maschio di 27 anni con chiazza eritemato-desquamativa al gomito che, da qualche settimana, presenta lesioni simili di dimensioni piĂš piccole asintomatiche in sede lombare.
Qual è la diagnosi piÚ probabile?

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La psoriasi è una patologia infiammatoria che nella maggior parte dei casi si manifesta con papule e placche di color salmone ben circoscritte, eritematose e ricoperte da squame argentee.

Colpisce circa l’1-5% della popolazione mondiale, colpendo di piĂš le persone con una carnagione chiara, mentre le persone con una carnagione piĂš scura neri sono meno a rischio.

L’eziologia è multifattoriale e include la predisposizione genetica. È una patologia infiammatoria che insorge in seguito a traumi, uso di farmaci, infezioni in soggetti predisposti.

Vi sono 5 maggiori varianti cliniche:

– Psoriasi a placche: piĂš del 80% dei casi (quella mostrata nel nostro caso),

– Psoriasi guttata: circa il 10% dei casi,

– Psoriasi inversa: si manifesta in concomitanza alla psoriasi a placche, o in maniera isolata,

– Psoriasi eritrodermica: meno del 3% dei casi,

– Psoriasi pustolosa: meno del 3% dei casi.

La psoriasi si presenta con placche e papule che tendono alla desquamazione in aree eritematose circoscritte pruriginose. Può evolvere in una forma grave che coinvolge le articolazioni, detta artrite psoriasica.

Le lesioni di solito si manifestano sulle superfici estensorie (gomiti e ginocchia), come in questo caso, ma l’etĂ  di esordio è tipicamente molto piĂš tardi, durante l’infanzia.

Solitamente, per quanto riguarda i sintomi essi sono minimi. Tuttavia, in casi gravi vi può essere prurito. Ma le implicazioni estetiche possono essere importanti. Una manifestazione particolare della psoriasi è l’artrite psoriasica.

La diagnosi si basa sull’aspetto e sulla distribuzione delle lesioni: in questo paziente non abbiamo elementi per sospettare una psoriasi.

Il trattamento può comprendere l’utilizzo di emollienti, farmaci topici, fototerapia e, nelle forme gravi, di farmaci sistemici.


3 di 10 Domande

Il Dott. Rossino, pediatra dell’Ospedale Gemelli, trovando il caso di Angelo, interessante effettua una fotografia della lesione presentata dal bambino, per chiedere una consulenza ad un collega dermatologo. Quale diagnosi tra le seguenti descrive il problema presentato?

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La risposta corretta è la D.

Questo soggetto ha un emangioma superficiale infantile, il tumore vascolare benigno piĂš comune in etĂ  pediatrica.

Gli emangiomi infantili (EI) sono i tumori infantili piĂš diffusi, che colpiscono il 10-12% dei neonati entro il primo anno di vita.

Gli EI sono dei tumori vascolari benigni dell’infanzia; sono lesioni vascolari rilevate, di colore rosso o purpureo, iperplastiche con bordi ben delineati che compaiono nel primo anno di vita e inizialmente crescono rapidamente.

La maggior parte dei tumori regrediscono spontaneamente entro il secondo anno di vita; quelli che ostacolano la vista, le vie aeree o altre strutture necessitano di trattamento.

Possono essere riscontrati anche in tessuti profondi e nei visceri come ad esempio nel fegato.

Una minoranza può avere delle conseguenze estetiche, ulcerarsi o provocare forme invalidanti come strabismo da emangioma palpebrale e talvolta provocare lesioni delle vie respiratorie come quelle tracheali.

 

La risposta A non è corretta.

L’emangioma capillare (nevo a fragola) è uno dei tumori infantili piĂš comuni; è tre volte piĂš comune nei maschi rispetto alla popolazione femminile.

Solitamente, svanisce spontaneamente entro i due anni di vita (avvolte delle lesioni a livello del collo possono persistere senza complicanze).

Dal punto di vista clinico, si presenta poco dopo la nascita sotto forma di lesione unilaterale, in rilievo, di colore rosso chiaro (solitamente a livello della palpebra, sulla glabella o sulla linea mediana della nuca).

Oppure se si presenta come una lesione piĂš profonda appare di colore violaceo.

 

La risposta B non  è corretta.

L’igroma cistico del collo (o linfangioma cistico) è un tumore congenito del collo caratterizzato da cavitĂ  pluriconcamerate a contenuto liquido di tipo linfatico (una massa di consistenza soffice, indolore e comprimibile, solitamente traslucida alla transilluminazione). Generalmente, si risconta alla nascita, è asintomatico e caratterizzato da una massa a consistenza elastica; necessitĂ  di asportazione chirurgica. Nei casi piĂš gravi può causare un grave distress respiratorio per le importanti dimensioni che raggiunge e la conseguente dislocazione delle strutture del collo.

 

La risposta C non è corretta.

L’emangioma cavernoso, o semplicemente cavernoma, in campo medico, è una forma di angioma (lesione vascolare a carattere benigno, cioè una massa di vasi sanguigni di forma sinusoidale dilatati e irregolari)  localizzata a livello cerebrale o midollo spinale.

 

La scelta E non è corretta.

Un angioma rubino è un tumore benigno, a localizzazione cutanea, che trae origine da una cellula endoteliale di un vaso sanguigno.

Dal punto di vista clinico si presenta, come una chiazza o una papula di colore rosso-purpureo con dimensioni che oscillano tra i 3 e i 5 millimetri; raramente raggiunge il centimetro.


4 di 10 Domande

Il signor Mieli, un anziano signore ex postino in pensione, si rivolge presso l’ambulatorio dermatologico dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Pisa per la valutazione di una lesione cutanea della guancia sinistra.
Anamnesi patologica prossima: presenza di una lesione della guancia sinistra divenuta sanguinolenta da circa 20 giorni, ma già presente da almeno 1 anno. Anamnesi fisiologica: Il paziente attualmente è in pensione ed in passato ha fatto il postino per circa 40 anni, trascorrendo quindi diverse ore al giorno all'aperto. Per 20 anni ha fumato 15-20 sigarette al giorno. Anamnesi patologica remota: negativa per patologie rilevanti. Esame obiettivo: è possibile apprezzare un’ulcera cutanea di circa 1,5 cm di diametro. Esami di laboratorio-strumentali: viene eseguito un esame bioptico a tutto spessore, che rivela la presenza di cellule maligne dell'epidermide che si estendono al derma in nuclei isolati, compatibile con le caratteristiche del carcinoma basocellulare. Qual è il trattamento più idoneo da intraprendere per la gestione del caso?

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La risposta corretta è la B.

Per questo paziente sarebbe indicata l’escissione chirurgica micrografica di Mohs.

Il carcinoma basocellulare (BCC) è la piÚ diffusa neoplasia maligna cutanea. I carcinomi basocellulari derivano da cheratinociti vicini allo strato basale che possono essere definiti come cheratinociti basaloidi.

Circa il 95% delle diagnosi di BCC vengono effettuate in individui di etĂ  compresa tra i 40 e i 79 anni di etĂ . L’incidenza è circa del 30% piĂš elevata negli uomini rispetto alle donne. Quasi il 90% dei BCC si sviluppa a livello della testa o del collo. Il tasso di incidenza per 100.000 abitanti varia da paese a paese (115 BCC in Gran Bretagna, 70-80 BCC in Germania, Svizzera e Italia, 170 BCC in USA e piĂš di 800 BCC in Australia).

La metastasi è rara, ma la crescita locale può essere molto distruttiva: generalmente rimane circoscritto al distretto anatomico, in cui ha avuto origine senza generare metastasi, ma può invadere le strutture circostanti interessando nervi e ossa.

La diagnosi viene formulata mediante biopsia.

Da un punto di visto istopatologico esistono 4 tipi di CB:

Il tipo superficiale

– l’istotipo nodulare

– l’istotipo infiltrante

– l’istotipo piano-cicatriziale o sclerodermiforme.

Il trattamento del carcinoma basocellulare varia in base alle dimensioni, agli strati cutanei interessati e alla localizzazione.

Per questo paziente sarebbe opportuna la chirurgia micrografica di Mohs. Essa è una tecnica chirurgica escissionale con controllo completo (100%) dei margini e ricostruzione grafica tridimensionale della massa tumorale. La Chirurgia di Mohs (CM) rappresenta una tecnica chirurgica di indiscussa efficacia terapeutica, utile per ottenere la radicalitĂ  nell’asportazione delle neoplasie cutanee. La CM nasce da una brillante intuizione di un chirurgo americano del Wisconsin, che quasi alle soglie della laurea, ancora studente, la concepĂŹ nel lontano 1930.

Per quanto riguarda questa tecnica: si procede a progressiva rimozione sequenziale di sottili strati istologici con ispezione microscopica per verificare che i margini rimossi siano scevri da cellule tumorali (attraverso il controllo microscopico dei margini in estemporanea).

Altre tecniche di rimozione della neoplasia comprendono: l’elettrodissecazione e il curettage (non sono raccomandate però per le lesioni del viso a causa dell’ esito cicatriziale conseguente o per quelle ad alto rischio).

 

La risposta A non è corretta.

Il basalioma superficiale (a basso rischio può essere trattato con terapia topica, basata su 5-fluorouracile e imiquimod) è caratterizzato da isole di cellule simil-germinative follicolari che si dipartono dallo strato basale dell’epidermide. Tali isole germinative rimangono sempre localizzate nel derma papillare.

Questo paziente ha un basalioma nodulare, non è efficace la terapia topica.

 

La risposta C non  è corretta.

Il basalioma presenta un basso potenziale metastatico ma deve essere rimosso con elettrodissecazione e curettage oppure con escissione chirurgica;

In questo paziente è indicata: La Chirurgia di Mohs (CM) vista la localizzazione al viso.

L’escissione chirurgica è indicata per basaliomi, localizzati su tronco e arti e prevede l’asportazione con margine di tessuto sano di 3-5 mm per istotipi non aggressivi.

 

La risposta D non  è corretta.

La chemioterapia, viene utilizzata in caso di metastasi. In questo paziente non ci sono metastasi. Inoltre, il carcinoma basocellulare matastatizza raramente.

 

La risposta E non è corretta.

La radioterapia non è comunque un trattamento di prima scelta per questo paziente, come descritto in precedenza nel commento della risposta B.


5 di 10 Domande

Federica, insegnante di scuola media, si rivolge presso l'ambulatorio di dermatologia dell’Arcispedale “Sant’Anna” di Ferrara per sottoporsi ad una visita a causa di una lesione al piede destro. Anamnesi patologica prossima: lesione al piede destro insorta da circa un anno che gradualmente è aumentata di dimensioni. È asintomatica e non ha né dolore o prurito. Anamnesi patologica remota: negativa per patologie rilevanti. Anamnesi fisiologica: Non ha storia di abitudini voluttuarie quali tabagismo o consumo di alcol. Esame obiettivo: L'esame della cute evidenzia un nodulo iperpigmentato di 7mm con bordi scuri e una depressione centrale che si sviluppa quando la lesione viene compressa ai bordi. Non si evidenziano altre alterazioni. Tra le seguenti qual è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è D.

La lesione cutanea di questa paziente è coerente con un dermatofibroma.

I dermatofibromi sono delle piccole papule o noduli duri di colorito rosso-bruno, composti da tessuto fibroso.

Dal punto di vista istologico ritroviamo una proliferazione di fibroblasti.

L’eziologia è sconosciuta ma è stato osservato che in alcuni casi possono svilupparsi a seguito di traumi o punture di insetti.

Generalmente insorgono sulle cosce o sulle gambe ma possono presentarsi ovunque.

Di solito, le lesioni misurano 0,5-1 cm di diametro, dure e appaiono come formazioni nodulari iperpigmentate non dolenti. Premendo i margini della lesione si può notare la formazione di un’area di depressione centrale, fenomeno dovuto alla componente fibrosa di cui è costituito il dermatofibroma. La diagnosi di dermatofibroma spesso può essere fatta clinicamente. Le lesioni vengono talvolta sottoposte a biopsia per escludere una proliferazione melanocitica o altri tumori. L’asportazione non è necessaria a meno che la lesione non diventi sintomatica, sanguinante, o muta nella forma e nel colore e se la paziente la richiede per motivi estetici.

 

La risposta A non è corretta.

ll carcinoma squamocellulare è un tumore maligno che origina dai cheratinociti e invade il derma; questo tipo di tumore solitamente si sviluppa in zone foto-esposte. Il carcinoma spinocellulare è il secondo tumore della pelle per diffusione.

Localmente, può avere un comportamento molto aggressivo, e negli stadi avanzati si sviluppano metastasi. Può svilupparsi su tessuto sano, su una cheratosi attinica preesistente oppure su una placca di leucoplachia orale, o su una cicatrice da ustione. Le lesioni sono a forma di papula, placche squamose o noduli di consistenza dura che non generano un’area di avvallamento centrale quando vengono compressi i margini.

 

La risposta B non è corretta.

ll sarcoma di Kaposi è un tumore causato dall’herpesvirus tipo 8. Ci sono varie forme: forma classica (associata all’AIDS), forma endemica (in Africa), o iatrogena (p.es., dopo il trapianto di organi). Questa paziente non rientra in nessuna di queste 3 forme.

La diagnosi viene formulata mediante biopsia.

Le lesioni si presentano come placche, noduli o macule multicentriche di colore rosso violaceo o marrone, su tronco, arti o viso.

Le caratteristiche della lesione della paziente, ricordano quelle di un dermatofibroma.

 

La risposta C non  è corretta.

Il granuloma piogenico è un tumore vascolare benigno nodulare carnoso, essudante o crostoso, solitamente di colore scarlatto, costituito da capillari proliferanti in uno stroma edematoso. Aumenta di dimensione nel giro di pochi mesi fino a raggiungere la forma di una massa peduncolata o sessile. Questo tipo di lesione interessa generalmente labbra o mucosa orale e può dare origine a sanguinamenti in seguito a un trauma di piccola entità.

 

La risposta E non è corretta.

Il carcinoma basocellulare è la piÚ diffusa neoplasia maligna cutanea, può essere pigmentato ma quando si comprimono i bordi non genera la depressione centrale tipica invece del dermatofibroma e colpisce raramente in individui di giovane età.

I carcinomi basocellulari derivano da cheratinociti vicini allo strato basale che possono essere definiti come cheratinociti basaloidi.

Circa il 95% delle diagnosi di BCC vengono effettuate in individui di etĂ  compresa tra i 40 e i 79 anni di etĂ .


6 di 10 Domande

Il signor Scheato, di mestiere programmatore informatico, si presenta presso l’ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Giosa, per una visita di controllo. Anamnesi patologica prossima: Non lamenta alcun disturbo particolare, ma riferisce solamente di aver notato da circa un anno una piccola protuberanza sulla cute del volto, che sanguina alle sollecitazioni meccaniche e non regredisce. Anamnesi patologica remota: positiva per ipertensione controllata attraverso dieta e farmaci antipertensivi. Anamnesi farmacologica: assume farmaci antipertensivi (non meglio precisati).
Anamnesi fisiologica: trascorre la sua vita lavorativa al chiuso al computer e non svolge attività fisica. Esame obiettivo: il Dott. Giosa rileva tale lesione come una papula di 7 mm normo pigmentata, con teleangectasie e che centralmente presenta una crosta. Quale tra le seguenti è l'evoluzione che ci si potrebbe aspettare da questa lesione?














La risposta corretta è la B.

È una classica presentazione del carcinoma basocellulare di tipo nodulare. Si tratta di una neoplasia che assume la forma di lesione nodulare perlacea con superficie teleangectasica e bordi lievemente rilevati rispetto al piano cutaneo. La crescita della massa comporta successivamente la formazione di croste ed ulcere a causa dell’aumentato fabbisogno delle cellule neoplastiche che vanno in sofferenza anossica. È la piĂš comune neoplasia maligna cutanea caratterizzata da un basso potenziale metastatico; evolve lentamente ma progredendo può comportare la distruzione di tessuti viciniori fino ad estendersi al sistema nervoso centrale se non viene asportata per tempo. Tra i fattori di rischio per lo sviluppo di carcinoma basocellulare si annoverano l’esposizione alla radiazione solare senza adeguati filtri, pelle di colore chiaro, dermatite cronica, xeroderma pigmentoso. Si conosce una forma genetica di carcinoma basocellulare che da origine a quel disordine ereditario chiamato “sindrome del carcinoma basocellulare nevoide”, associato a una mutazione del gene PTCH.

La risposta A è errata.

Questa opzione identifica la cheratosi seborroica che entra in diagnosi differenziale con melanoma maligno, carcinoma spinocellulare e basalioma, ma si tratta di una lesione benigna, caratterizzata istologicamente dalla presenza di piccole cisti infarcite di cheratina nell’area superficiale. L’improvvisa comparsa di numerose lesioni da cheratosi seborroica pruriginose può essere considerata una sindrome paraneoplastica detta segno di Leser-Trelat associato ad adenocarcinomi gastrointestinali; si tratta tuttavia di una teoria controversa non accettata unanimemente.

 

La risposta C è errata.

La descrizione fornita da questa opzione descrive il melanoma maligno. Sebbene anche il basalioma sia pigmentato, la lesione qui descritta è tipicamente riferibile a quest’ultimo.

 

La risposta D è errata.

Quanto riportato in questa opzione descrive l’evoluzione del cheratoacantoma che può simulare per caratteristiche l’evoluzione del carcinoma spinocellulare ma che insorge improvvisamente con rapida crescita, fino a raggiungere le dimensioni di 1-2 cm di diametro in 15 giorni. La lesione assume la forma di una papula cupoliforme che può presentare una crosta sulla superficie e si stabilizza per mesi o anni prima di regredire.

 

La risposta E è errata.

Quanto riportato da questa opzione è riferibile al carcinoma spinocellulare, una lesione squamosa eritematosa che può andare incontro ad ulcerazione e nel 3% dei casi può metastatizzare colpendo i linfonodi. I fattori di rischio per lesioni con potenziale metastatico comprendono una localizzazione nel tessuto cicatriziale, immunodeficienza, esposizione a raggi X e radiazioni ultraviolette, localizzazione sul capo o sul collo. La prognosi è buona se viene completamente asportato, ma la sopravvivenza si riduce al 50% se trattato chirurgicamente in una fase metastatica.


7 di 10 Domande

Scenario clinico AA33:
Rita, una ragazza di 26 anni, si reca presso l’ambulatorio del Dott. Struttura, proprio medico curante, riferendo la presenza di un rash asintomatico a livello delle gambe. La paziente afferma che il suddetto rash è comparso 3 mesi prima ed ha fatto seguito alla comparsa di un altro rash, sviluppatosi invece circa un anno prima, anch’esso asintomatico e localizzato nella parte superiore della schiena. La giovane riferisce inoltre che ha avvertito per diversi mesi episodi di dispnea in seguito a sforzi, ma per il resto si presenta in ottimo stato di salute. L’anamnesi è negativa per patologie severe o allergie; la paziente inoltre non si sottopone ad alcuna terapia medica. La ragazza riferisce anche che circa 3 anni prima, per diversi mesi, ha sofferto di un’eruzione cutanea ricorrente e dolente, che si presentava a livello delle gambe.
Quale tra le seguenti affermazioni riguardanti la diagnosi non è vera?














La risposta corretta è la C.

Esistono forme papulari di eczema, ma la distribuzione e la mancanza di prurito non sono tipiche. L’eczema ha anche una componente epidermica prominente che nelle immagini presentate non si apprezza.


8 di 10 Domande

Scenario clinico AA33:
Rita, una ragazza di 26 anni, si reca presso l’ambulatorio del Dott. Struttura, proprio medico curante, riferendo la presenza di un rash asintomatico a livello delle gambe. La paziente afferma che il suddetto rash è comparso 3 mesi prima ed ha fatto seguito alla comparsa di un altro rash, sviluppatosi invece circa un anno prima, anch’esso asintomatico e localizzato nella parte superiore della schiena. La giovane riferisce inoltre che ha avvertito per diversi mesi episodi di dispnea in seguito a sforzi, ma per il resto si presenta in ottimo stato di salute. L’anamnesi è negativa per patologie severe o allergie; la paziente inoltre non si sottopone ad alcuna terapia medica. La ragazza riferisce anche che circa 3 anni prima, per diversi mesi, ha sofferto di un’eruzione cutanea ricorrente e dolente, che si presentava a livello delle gambe.
Quale è la diagnosi?














La risposta corretta è la B.

Le lesioni da sarcoidosi cutanea possono variare nella morfologia. Il paziente presenta lesioni micro-papulari sulla schiena: queste piccole papule sono emisferiche e possono essere arancio-marroni o rosso-marroni. La lesione lineare è un esempio di “cicatrice da sarcoidosi”: si tratta di una forma del fenomeno KĂśbner, dove varie patologie cutanee, tra cui sarcoidi, psoriasi, verruche, molluschi e lichen planus, si sviluppano in corrispondenza della pelle traumatizzata da tagli o graffi (Il fenomeno di Koebner o isomorfismo reattivo di Koebner è una reazione isomorfa della cute che riproduce la comparsa, in sede di traumi e di processi flogistici, delle tipiche lesioni cutanee della dermatosi in atto. Tale fenomeno lo si può riscontrare in diverse patologie, come nella psoriasi, vitiligine, nel lichen e nelle verruche piane). Cicatrici di vecchia data, spesso sopra le ginocchia, possono rendersi ipertrofiche e sollevarsi. Le lesioni sopra lo stinco sono di solito di tipo a placca: possono essere di forma irregolare, a volte serpigine nel profilo e possono assomigliare ad una necrobiosi lipoidica.

La parte superiore della schiena può essere interessata da eruzioni fotosensibili, ma in genere sono coinvolte anche le braccia, le gambe e/o il viso e il collo, spesso con una chiara demarcazione tra i siti fotoesposti e quelli non fotoesposti.

L’eruzione che la paziente dichiara di aver avuto di tre anni prima, probabilmente era dovuta alle stesse condizioni, mentre l’eruzione precedente alle gambe probabilmente era un eritema nodoso e sia questo che i sintomi respiratori sono correlati all’eruzione attuale sa sarcoidosi.


9 di 10 Domande

Scenario clinico AA33:
Rita, una ragazza di 26 anni, si reca presso l’ambulatorio del Dott. Struttura, proprio medico curante, riferendo la presenza di un rash asintomatico a livello delle gambe. La paziente afferma che il suddetto rash è comparso 3 mesi prima ed ha fatto seguito alla comparsa di un altro rash, sviluppatosi invece circa un anno prima, anch’esso asintomatico e localizzato nella parte superiore della schiena. La giovane riferisce inoltre che ha avvertito per diversi mesi episodi di dispnea in seguito a sforzi, ma per il resto si presenta in ottimo stato di salute. L’anamnesi è negativa per patologie severe o allergie; la paziente inoltre non si sottopone ad alcuna terapia medica. La ragazza riferisce anche che circa 3 anni prima, per diversi mesi, ha sofferto di un’eruzione cutanea ricorrente e dolente, che si presentava a livello delle gambe.
Quale tra le seguenti opzioni non rientra in un adeguato piano terapeutico per questa paziente?














La risposta corretta è la E.

Le biopsie cutanee sono essenziale per stabilire la diagnosi (in tal caso di sarcoidosi) cosĂŹ come le indagini successive per confermare il coinvolgimento polmonare che in tal caso viene trattato con steroidi orali.

Si noti che l’estensione dell’interessamento cutaneo non è correlato all’estensione della malattia sistemica: l’eruzione precedente alle gambe era probabilmente era un eritema nodoso che può essere dovuto a sarcoidosi.

Le lesioni cutanee possono essere trattate con potenti steroidi topici, ma la risposta è spesso solo parziale. Gli steroidi intralesionali possono essere considerati per lesioni piÚ spesse, mentre gli steroidi orali somministrati per un coinvolgimento sistemico agirebbero certamente anche a livello cutaneo, ma quando si usano steroidi orali solo per lesioni cutanee, il rischio di effetti collaterali deve essere commisurato con il beneficio.


10 di 10 Domande

Scenario clinico AA33:
Rita, una ragazza di 26 anni, si reca presso l’ambulatorio del Dott. Struttura, proprio medico curante, riferendo la presenza di un rash asintomatico a livello delle gambe. La paziente afferma che il suddetto rash è comparso 3 mesi prima ed ha fatto seguito alla comparsa di un altro rash, sviluppatosi invece circa un anno prima, anch’esso asintomatico e localizzato nella parte superiore della schiena. La giovane riferisce inoltre che ha avvertito per diversi mesi episodi di dispnea in seguito a sforzi, ma per il resto si presenta in ottimo stato di salute. L’anamnesi è negativa per patologie severe o allergie; la paziente inoltre non si sottopone ad alcuna terapia medica. La ragazza riferisce anche che circa 3 anni prima, per diversi mesi, ha sofferto di un’eruzione cutanea ricorrente e dolente, che si presentava a livello delle gambe. Quale tra le seguenti non è una caratteristica della sarcoidosi?














La risposta corretta è la B.

La sarcoidosi è una malattia granulomatosa cronica ad evoluzione sistemica che può colpire qualsiasi organo, la cui eziologia è tuttora sconosciuta. È piĂš frequente nel sesso femminile e l’esordio è di solito nel terzo o quarto decennio. Gli organi piĂš colpiti sono i linfonodi (in particolare quelli intratoracici),i polmoni, il cuore, il fegato e la milza, la cute (in un quarto dei casi) e l’occhio. I sintomi comuni includono lesioni cutanee, oculari (uveite anteriore) o articolari: circa il 25% dei pazienti con sarcoidosi hanno un coinvolgimento cutaneo, che può essere il primo ed unico reperto mostrato; poi vi può esserci tosse, febbre, malessere generale, artralgia, eritema nodoso, dunque la diagnosi iniziale è molto difficoltosa. La sarcoidosi ad un RX del torace si manifesta solitamente con un’adenopatia ilare bilaterale, con tipico aspetto “a farfalla”, e nei casi piĂš avanzati un interessamento interstiziale. Inoltre la sarcoidosi può essere responsabile di cardiomiopatia sia pericardica che restrittiva, ma la presenza di calcificazioni è un reperto insolito .La mortalitĂ  complessiva si aggira intorno al 2-5%.


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