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1 di 64 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


2 di 64 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

3 di 64 Domande

Il questionario, come fonte di ricerca, viene definito come:














La risposta corretta è la A
Il questionario, come fonte di ricerca, viene definito come un insieme di domande standardizzate. Questa definizione enfatizza l'importanza della standardizzazione nella metodologia di ricerca, consentendo la raccolta di dati in modo sistematico e comparabile. La standardizzazione aiuta a ridurre le variazioni nelle risposte che potrebbero essere attribuite alle differenze nel modo in cui vengono poste le domande, permettendo così analisi più affidabili e conclusioni valide.

4 di 64 Domande

Secondo il D.L.vo 502/92 e successive modifiche, il PSN indica fra l'altro:














La risposta corretta è la A
Il D.L.vo 502/92, con le sue modifiche, definisce il PSN come indicatore dei livelli essenziali di assistenza sanitaria. Questa normativa stabilisce i criteri secondo i quali viene garantita, su tutto il territorio nazionale, l'assistenza sanitaria uniforme per tutti i cittadini. I livelli essenziali di assistenza comprendono il complesso dei servizi che lo Stato si impegna a fornire a ciascun individuo, indipendentemente dalla sua capacità economica, con lo scopo di proteggere il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione italiana. Questa indicazione è cruciale per assicurare l'equità e l'universalità dell'accesso alle cure sanitarie.

5 di 64 Domande

La legge 833/78 e':














La risposta corretta è la A
La legge 833/78 è stata integrata dal Decreto Legislativo 502/92, non abrogata. La legge 833/78 rappresenta una pietra miliare nella storia della sanità in Italia poiché istituì il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), un sistema volto a garantire l'assistenza sanitaria universale ai cittadini. Il Decreto Legislativo 502/92 ha introdotto importanti novità nella gestione e nell'organizzazione del SSN, mirando a un sistema più efficiente e orientato alla qualità dei servizi, senza tuttavia abrogare la legge originaria ma incorporandola in un contesto riformato.

6 di 64 Domande

L'obbligo del segreto professionale e' sancito:














La risposta corretta è la A
L'obbligo del segreto professionale è sancito dal codice penale. Questo principio stabilisce che determinate professioni sono tenute a mantenere la confidenzialità delle informazioni acquisite durante l'esercizio della loro attività professionale, sotto pena di sanzioni penali, al fine di tutelare la privacy e i diritti degli individui. Questo è fondamentale per mantenere un rapporto di fiducia tra cliente/paziente e professionista.

7 di 64 Domande

"La composizione del Comitato di Biotetica deve globalmente garantire le qualifiche e l'esperienza necessarie a valutare gli aspetti etici e scientifico/metodologici degli studi proposti" e' sancita dal:














La risposta corretta è la A
Il Decreto Legge 18 marzo 1998 sancisce che "La composizione del Comitato di Bioetica deve globalmente garantire le qualifiche e l'esperienza necessarie a valutare gli aspetti etici e scientifico/metodologici degli studi proposti". Questo decreto legge stabilisce i criteri per la composizione dei comitati di bioetica, assicurando che essi abbiano le competenze adeguate per confrontarsi con le questioni etiche e scientifiche impegnative poste dalla ricerca biomedica e da altri studi pertinenti, garantendo standard elevati nella protezione dei soggetti coinvolti e nel rispetto dei principi etici.

8 di 64 Domande

La legge 24 dicembre 2007 n.244 trasferisce la gestione amministrativa del programma ECM ed il supporto alla Commissione Nazionale per la formazione continua alle:














La risposta corretta è la A
La legge del 24 dicembre 2007, n. 244, ha trasferito la gestione amministrativa del programma ECM e il supporto alla Commissione Nazionale per la formazione continua all'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali. Questo passaggio ha centralizzato in un'unica entità la responsabilità di tali compiti, facilitando una gestione più unificata e coordinata della formazione continua in medicina, essenziale per garantire agli operatori sanitari un aggiornamento professionale costante e coerente con le evoluzioni del settore.

9 di 64 Domande

Quando si parla di prevalenza di una certa malattia in una popolazione si intende:














La risposta corretta è la A
La prevalenza di una malattia in una popolazione si riferisce al numero di casi della malattia presenti in quella popolazione in un determinato momento. La prevalenza offre una fotografia istantanea del carico di malattia all'interno di una comunità , permettendo di comprendere quanto sia diffusa una patologia. Questo dato è cruciale per pianificare le strategie di salute pubblica e per allocare risorse in modo efficace. Non essendo legata a un nuovo evento ma al totale dei casi, differisce dalla frequenza o incidenza, che invece misura quanti nuovi casi emergono in un certo periodo.

10 di 64 Domande

La prevenzione primaria consiste:














La risposta corretta è la A
La prevenzione primaria consiste nella rimozione dei fattori di rischio. Questa strategia mira a evitare l'insorgenza di malattie eliminando o modificando le cause o i fattori che possono aumentarne il rischio. In questo modo, l'accento è posto sulla salvaguardia della salute sul lungo periodo attraverso l'adozione di uno stile di vita salubre, la promozione di ambienti sicuri e la riduzione dell'esposizione a sostanze nocive. Questo approccio permette non solo di migliorare la qualità della vita individuale, ma anche di ridurre i carichi sul sistema sanitario prevenendo possibili patologie prima che si manifestino.

11 di 64 Domande

In caso di puntura accidentale l'operatore deve sottoporsi ad accertamenti sanitari














La risposta corretta è la A
In caso di puntura accidentale, l'operatore deve sempre sottoporsi ad accertamenti sanitari. Questo accade perché è importante valutare il rischio di esposizione a patogeni trasmissibili per via ematica come il virus dell'HIV, dell'epatite B e C. Gli accertamenti permettono di prendere tempestivamente le misure preventive o terapeutiche necessarie per ridurre il rischio d'infezione.

12 di 64 Domande

Requisiti fondamentali di un disinfettante sono ( indicare quello errato):














La risposta corretta è la A
Un requisito errato per un disinfettante è l'inattività in presenza di sostanze organiche. In realtà , un disinfettante efficace deve mantenere la sua attività anche in presenza di queste, dato che spesso vengono applicati su superfici o strumenti che possono essere contaminati da materiale organico, come sangue o altri fluidi corporei. Questa capacità assicura una disinfezione efficace in una varietà di contesti, specialmente in ambienti sanitari dove la presenza di materiale organico è comune.

13 di 64 Domande

Quali fra le seguenti misure di prevenzione si sono dimostrate particolarmente efficaci nel ridurre l'incidenza di infezioni delle vie urinarie in pazienti con catetere a permanenza:














La risposta corretta è la A
L'adozione di un sistema di drenaggio chiuso si è dimostrata particolarmente efficace nel ridurre l'incidenza di infezioni delle vie urinarie in pazienti con catetere a permanenza. Questo metodo previene la contaminazione del sistema di drenaggio, uno dei principali canali attraverso cui possono insorgere le infezioni. Un sistema di drenaggio chiuso mantiene l'ambiente sterile e riduce il rischio di ingresso di agenti infettivi nel tratto urinario, contrastando così efficacemente le infezioni.

14 di 64 Domande

Per revisione sistematica della letteratura scientifica si intende:














La risposta corretta è la A
Una revisione sistematica della letteratura scientifica è un'analisi critica condotta scientificamente, mirata a sintetizzare la qualità degli studi e i loro risultati. Questo processo implica una metodologia rigorosa che assicura la validità e l’ affidabilità delle conclusioni, attraverso una raccolta, una valutazione sistematica, e una sintesi delle evidenze disponibili su una specifica questione di ricerca. Questo tipo di revisione è essenziale per consolidare la conoscenza attuale e per formulare raccomandazioni basate sull’ evidenza in campo scientifico e clinico.

15 di 64 Domande

Il nucleo delle cellule dell'organismo umano adempie alle seguenti funzioni:














La risposta corretta è la A
Il nucleo delle cellule dell'organismo umano è essenzialmente la sede in cui il DNA cellulare si replica e viene trascritto. Questo ruolo è cruciale perché la replicazione del DNA garantisce che ogni cellula figlia riceva una copia completa del DNA durante la divisione cellulare. La trascrizione del DNA in RNA è il primo passo della sintesi proteica; l'RNA messaggero (mRNA) trasporta le istruzioni genetiche dal nucleo ai ribosomi nel citoplasma, dove avviene la sintesi delle proteine. Questi processi sostengono la crescita, la riparazione e la manutenzione delle cellule e del tessuto organico.

16 di 64 Domande

Un paziente portatore di catetere vescicale da alcune ore ha il sacchetto per raccolta urine vuoto, l'infermiere deve:














La risposta corretta è la A
Un paziente con catetere vescicale e il sacchetto per la raccolta delle urine vuoto indica un problema, per cui l'infermiere deve avvertire il medico. Questa procedura è necessaria poiché la mancanza di produzione di urina (anuria) può essere sintomo di un'ostruzione del catetere o di un problema renale grave, richiedendo una valutazione medica tempestiva per determinare la causa e intervenire adeguatamente. Le altre opzioni potrebbero essere rischiose senza una diagnosi medica specifica.

17 di 64 Domande

Un paziente che vomita deve:














La risposta corretta è la A
Un paziente che vomita deve essere messo in posizione di sicurezza per evitare il rischio di aspirazione del vomito nei polmoni, che potrebbe causare soffocamento o infezioni come la polmonite ab ingestis. Questa manovra è cruciale per mantenere le vie aeree aperte e prevenire eventuali complicazioni causate dall'inalazione di materiale vomitato.

18 di 64 Domande

Di fronte ad un improvviso arresto respiratorio l'infermiere deve














La risposta corretta è la A
Di fronte a un improvviso arresto respiratorio, l'infermiere deve assicurare la pervietà delle vie aeree. Questa azione ha la priorità perché garantire che le vie respiratorie del paziente siano libere da ostruzioni è essenziale per permettere un adeguato scambio di ossigeno e anidride carbonica, elemento cruciale per la sopravvivenza del paziente. Questo intervento immediato è fondamentale per prevenire ulteriori danni derivanti dall'ipossia.

19 di 64 Domande

Come si somministra l'enoxaparina














La risposta corretta è la A
L'enoxaparina si somministra via sottocutanea con siringhe pre-riempite. Questa modalità di somministrazione è specifica per garantire un rilascio controllato del farmaco nel corpo. La somministrazione sottocutanea è preferita per l'enoxaparina perché riduce il rischio di sangue coaguli e viene utilizzata prevalentemente per la prevenzione e il trattamento di condizioni tromboemboliche.

20 di 64 Domande

Qual e' la scadenza delle pomate una volta aperte?














La risposta corretta è la A
Le pomate, una volta aperte, hanno una scadenza di due o tre mesi. Questo intervallo di tempo è considerato sicuro per evitare la contaminazione o la diminuzione dell'efficacia del prodotto dovuta alla esposizione a fattori esterni come l'aria, la luce o la manipolazione. La precisazione della durata massima di conservazione dopo l'apertura è fondamentale per mantenere l'integrità del farmaco e garantire la sicurezza dell'utente. Questa regola generale aiuta a prevenire l'uso di prodotti potenzialmente degradati.

21 di 64 Domande

Quali sono gli ormoni prodotti dalla tiroide














La risposta corretta è la A
Gli ormoni prodotti dalla tiroide sono la Calcitonina, FT3 (triiodotironina libera), e FT4 (tiroxina libera). La Calcitonina aiuta a regolare i livelli di calcio nel sangue, mentre FT3 e FT4 sono cruciali per la regolazione del metabolismo. La tiroide, quindi, gioca un ruolo centrale nella regolazione di molteplici funzioni corporee grazie a questi ormoni.

22 di 64 Domande

Quali fra le seguenti e' la corretta definizione di sintomo:














La risposta corretta è la A
La corretta definizione di sintomo è ogni sensazione soggettiva avvertita dal paziente. Questo significa che il sintomo è qualcosa di avvertito internamente dall'individuo, come dolore o mal di testa, che non può essere osservato direttamente da altre persone. È qualcosa di personale e comunicato dal paziente al medico o all'operatore sanitario. Questa definizione differenzia chiaramente il sintomo dai segni, che sono manifestazioni oggettive della malattia e possono essere misurate o osservate esternamente.

23 di 64 Domande

Quali fra i seguenti possono essere segni e/o sintomi di ipossiemia














La risposta corretta è la A
I segni e/o sintomi di ipossiemia includono cianosi, tachicardia e turbe neurologiche. L'ipossiemia si verifica quando i livelli di ossigeno nel sangue sono anormalmente bassi, influenzando la capacità dell'organismo di funzionare correttamente. Questo stato può manifestarsi con cianosi, dovuta alla scarsa ossigenazione del sangue, tachicardia, come tentativo del corpo di compensare e aumentare l'apporto di ossigeno, e con disfunzioni neurologiche, a causa della sensibilità del cervello alla riduzione di ossigeno.

24 di 64 Domande

Nel paziente in trattamento dialitico periodico si dovranno seguire tutti questi accorgimenti ad esclusione di uno:














La risposta corretta è la A
Nel trattamento dialitico periodico, l'accorgimento da escludere è che la dieta debba essere ipocalorica. La dialisi aiuta a rimuovere i rifiuti e l'eccesso di liquidi dal sangue quando i reni non possono più svolgere adeguatamente questa funzione. È importante una dieta controllata, ma non necessariamente ipocalorica; infatti, la restrizione calorica non è di solito una priorità nella gestione nutrizionale dei pazienti in dialisi. Essi devono piuttosto concentrarsi sulla limitazione dell'apporto di liquidi, dell'apporto proteico, e sulla correzione della frequente ipertensione attraverso un'adeguata regolazione dell'apporto idrico e salino, in quanto queste misure aiutano a gestire i sintomi e a prevenire ulteriori complicanze legate alla malattia renale cronica o alla dialisi stessa.

25 di 64 Domande

Far riferimento ad un modello concettuale:














La risposta corretta è la A
Far riferimento a un modello concettuale permette di definire il ruolo specifico dell'infermiere. Questo approccio incentra l'attenzione sul contesto e gli obiettivi dell'assistenza infermieristica, delineando le funzioni, le responsabilità e i principi etici che guide l'azione dell'infermiere all'interno della professione. Un modello concettuale fornisce quindi una cornice teorica fondamentale per guidare la pratica infermieristica in modo sistematico e scientifico, enfatizzando l'importanza della teoria nella definizione delle pratiche quotidiane e nel decision-making clinico.

26 di 64 Domande

L'estensione al personale maschile della professione infermieristica e' avvenuta in Italia:














La risposta corretta è la A
L'estensione al personale maschile della professione infermieristica in Italia è avvenuta con la Legge n. 124 del 25 febbraio 1971. Questa legge ha segnato una svolta storica, eliminando la discriminazione di genere nella professione infermieristica italiana, consentendo così agli uomini di accedere alla professione su base paritaria con le donne. Prima di questa data, la professione era riservata esclusivamente alle donne. La legge ha quindi contribuito alla parità di genere nel settore sanitario, riconoscendo ufficialmente l'importanza e l'apporto professionale indipendentemente dal genere. Questa mossa ha aperto la strada a ulteriori riforme per la parità e l'inclusività nel lavoro.

27 di 64 Domande

Quali tra i seguenti interventi riguardanti l'assistenza ad un paziente affetto da demenza ( che presenta crisi di disorientamento e confusione specie notturne) risulta meno adeguato rispetto agli altri indicati:














La risposta corretta è la A
L'intervento meno adeguato nell'assistenza a un paziente affetto da demenza con crisi di disorientamento e confusione specie notturne è l'applicare mezzi di contenzione al letto del paziente. Questa pratica è considerata meno adeguata perché non rispetta l'approccio centrato sulla persona, che privilegia invece strategie meno invasive e più rispettose dell'individuo. Le misure di contenzione fisica dovrebbero essere considerate solo quando strettamente necessarie, in quanto possono aumentare l'agitazione e il disagio del paziente, oltre a presentare rischi per la sua sicurezza fisica. Gli altri interventi elencati mirano a creare un ambiente sicuro e rassicurante per il paziente, riducendo i fattori che possono aggravare la confusione e la disorientamento.

28 di 64 Domande

Quale fra le seguenti affermazioni riferite al paziente ustionato e' falsa?














La risposta corretta è la A
La prognosi del paziente ustionato non è determinata unicamente dalla gravità della lesione, indipendentemente dall'estensione. La gravità dell'ustione, infatti, è un fattore chiave nella valutazione della prognosi, ma l'estensione delle ustioni, l'età del paziente, le sue condizioni generali e la natura dell'agente che ha causato l'ustione sono tutti fattori che contribuiscono in modo significativo alla determinazione delle prospettive di recupero. Gli interventi terapeutici tempestivi ed efficaci sono altresì cruciali per migliorare l'outcome. Questo approccio multidimensionale riflette come il trattamento e l'evoluzione delle ustioni richiedano un'attenta valutazione di più variabili per stabilire un piano di cura ottimale.

29 di 64 Domande

Il medico prescrive di somministrare 500 ml di una soluzione in quattro ore. Come deve l'infermiere regolare la velocita' di infusione al minuto?














La risposta corretta è la A
Il medico ha prescritto di somministrare 500 ml di una soluzione in quattro ore. Per regolare correttamente la velocità di infusione, l'infermiere deve impostare il flusso a 42 gocce al minuto. Questo calcolo si basa sull'uso di un microgocciolatore standard, in cui 1 ml equivale a circa 20 gocce. Si divide la quantità totale (500 ml) per il numero di ore (4), ottenendo 125 ml all'ora, poi si moltiplica per le gocce per ml (20) dividendo il risultato per 60 minuti, per ottenere le gocce al minuto.

30 di 64 Domande

Se tra i familiari di un paziente ed un infermiere si crea una certa tensione dovuta all'ansia per le condizioni del congiunto, come sarebbe piu' opportuno gestire la situazione?














La risposta corretta è la A
Nella gestione della tensione tra i familiari di un paziente e un infermiere, l'approccio più adeguato è cercare un luogo tranquillo e riservato per dialogare con i familiari, mostrando apertura e disponibilità a fornire chiarimenti. Questa strategia mira a creare un ambiente sereno dove esprimere preoccupazioni e ottenere risposte senza ulteriori stress. È importante stabilire un canale comunicativo chiaro e privo di interferenze, che possa aiutare a ridurre l'ansia derivante dalle condizioni del congiunto e facilitare la comprensione reciproca.

31 di 64 Domande

I Limiti dell'EBN sono:














La risposta corretta è la A
Un limite dell'EBN (Evidence-Based Nursing) è che si basa sulle migliori evidenze "disponibili" e non sulle migliori evidenze "possibili". Ciò significa che, anche se l'EBN mira a integrare esperienza clinica individuale con le più valide informazioni scientifiche esterne, si limita alle ricerche e agli studi effettivamente disponibili al momento, che potrebbero non essere l'idealmente migliori o più recenti, a causa di restrizioni come l'accesso alle fonti, la data di pubblicazione, o le limitazioni metodologiche degli studi stessi.

32 di 64 Domande

Nella formulazione di un questionario di ricerca sono da evitare:














La risposta corretta è la A
Nella formulazione di un questionario di ricerca si devono evitare domande doppie, imbarazzanti ed ambigue. Questo perché ogni domanda deve mirare a un chiaro obiettivo, evitando confusione e disagio nel rispondente. Domande doppie potrebbero generare ambiguità interpretativa, quelle imbarazzanti scoraggiare la sincerità delle risposte, mentre le ambigue porterebbero a dati di difficile interpretazione. La precisione e la chiarezza sono fondamentali per la validità dei dati raccolti.

33 di 64 Domande

I passaggi metodologici di uno studio di ricerca sono:














La risposta corretta è la A
I passaggi metodologici di uno studio di ricerca non possono essere completamente riassunti in una singola risposta proposta, quindi "Nessuna delle risposte può essere ritenuta esaustiva." Questo perché la metodologia di ricerca scientifica è un processo complesso e articolato che comprende diverse fasi, tutte essenziali per assicurare la validità e la credibilità dei risultati. Le fasi della ricerca includono la definizione del problema, la formulazione di una ipotesi, la progettazione dello studio, la raccolta e l'analisi dei dati e infine la condivisione dei risultati con la comunità scientifica. La scelta accurata di ogni fase è critica per garantire che lo studio fornisca informazioni affidabili e replicabili.

34 di 64 Domande

L'obbligo del segreto professionale e' sancito:














La risposta corretta è la A
L'obbligo del segreto professionale è sancito dal codice penale. Questo obbligo costituisce una garanzia legale per la riservatezza delle informazioni acquisite nell'esercizio della professione. È concepito per proteggere la privacy degli individui, evitando che dati sensibili vengano divulgati senza autorizzazione. La violazione di tale obbligo può portare a conseguenze penali per il professionista responsabile della divulgazione non autorizzata delle informazioni riservate.

35 di 64 Domande

La Legge 251 del 10 Agosto del 2000 sancisce:














La risposta corretta è la A
La Legge 251 del 10 Agosto 2000 stabilisce la disciplina delle Professioni Sanitarie Infermieristiche, Tecniche, della Riabilitazione, della Prevenzione e della Professione Ostetrica. Questa legge mira a regolamentare aspetti cruciali legati all'esercizio di queste professioni sanitarie, introducendo standard per la formazione, i doveri e le responsabilità dei professionisti, al fine di garantire una qualità elevata dell'assistenza sanitaria alla popolazione.

36 di 64 Domande

Secondo la Legge 42/99 "Disposizioni in materia di Professioni Sanitarie" il campo proprio di attivita' e di responsabilita' della professione infermieristica e' definito da:














La risposta corretta è la A
La Legge 42/99 stabilisce che il campo di attività e di responsabilità dell'infermiere è definito dal Profilo Professionale, dal Codice Deontologico, e dagli ordinamenti didattici di base e post base. Questa normativa, assicurando una chiara delimitazione delle competenze, garantisce che la formazione e l'etica professionale siano i pilastri su cui si basa l'esercizio della professione infermieristica, escludendo influenze esterne come i contratti di lavoro.

37 di 64 Domande

"La composizione del Comitato di Biotetica deve globalmente garantire le qualifiche e l'esperienza necessarie a valutare gli aspetti etici e scientifico/metodologici degli studi proposti" e' sancita dal:














La risposta corretta è la A
La domanda riguarda quale normativa sancisce che la composizione del Comitato di Bioetica deve assicurare qualifiche ed esperienza per valutare gli aspetti etici e scientifici degli studi. La risposta corretta è il Decreto Legge 18 marzo 1998. Questo decreto stabilisce i requisiti necessari per la composizione dei comitati di bioetica, assicurando che abbiano le competenze per valutare adeguatamente gli studi proposti dal punto di vista etico e metodologico. È importante per garantire che la ricerca in ambito medico e scientifico sia condotta in maniera responsabile e rispettosa dei principi etici.

38 di 64 Domande

Il codice deontologico dell'infermiere e' stato redatto da:














La risposta corretta è la A
Il codice deontologico dell'infermiere è stato redatto dalla Federazione Nazionale Collegio IPASVI. Questo documento fondamentale definisce i principi etici e le responsabilità professionali degli infermieri, sottolineando l'importanza della tutela della salute del paziente, del rispetto della sua dignità e dei diritti. La Federazione, rappresentando gli interessi degli infermieri, ha il compito di promuovere la qualità dell'assistenza infermieristica, garantendo che i professionisti operino secondo standard etici elevati.

39 di 64 Domande

Cosa si intende per Microzoopsia














La risposta corretta è la A
La Microzoopsia è un fenomeno che si manifesta con la visione allucinatoria di animali, caratterizzando la percezione distorta di creature di piccole dimensioni. Tale condizione è spesso associata a disturbi neurologici o psichiatrici, come la migrazione corticale. Le allucinazioni visive possono variare da semplici distorsioni visive a visioni complesse di animali che non sono presenti nella realtà , incidendo significativamente sulla qualità di vita dell'individuo affetto.

40 di 64 Domande

Uno di questi agenti non e' responsabile della sepsi delle vie urinarie.














La risposta corretta è la A
La risposta corretta alla domanda è che Brucella non è responsabile della sepsi delle vie urinarie. La sepsi urinaria è tipicamente causata da batteri che entrano nel flusso sanguigno tramite il sistema urinario. Agenti come Proteus, Escherichia coli e Pseudomonas sono noti per essere causativi in queste infezioni. Brucella, invece, è primariamente conosciuta come l'agente causativo della brucellosi, una malattia zoonotica, e non è comunemente associata alle infezioni del sistema urinario.

41 di 64 Domande

Cosa si intende per antisepsi?














La risposta corretta è la A
L'antisepsi si riferisce a un insieme di norme mirate a impedire o rallentare la moltiplicazione sia di germi patogeni che non. Questo approccio non mira necessariamente ad uccidere tutti i microrganismi come farebbe la sterilizzazione, ma è focalizzato sul contenimento della loro proliferazione, rendendolo cruciale soprattutto in ambiti medici per prevenire infezioni.

42 di 64 Domande

Requisiti fondamentali di un disinfettante sono ( indicare quello errato):














La risposta corretta è la A
Il requisito fondamentale di un disinfettante che è errato è l'Inattività in presenza di sostanze organiche. Infatti, un efficace disinfettante deve mantenere la sua attività anche in presenza di materiale organico, dato che spesso viene utilizzato per pulire superfici o strumenti potenzialmente contaminati da sostanze organiche come sangue, saliva o altri fluidi corporei. Queste sostanze possono servire da barriera o nutrimento per i microbi, quindi un disinfettante deve essere in grado di superare questo ostacolo per eliminare efficacemente i microrganismi nocivi.

43 di 64 Domande

Nell'esecuzione del lavaggio sociale delle mani e' buona norma adottare le seguenti precauzioni tranne una. Quale?














La risposta corretta è la A
Nell'esecuzione del lavaggio sociale delle mani, non è buona norma adottare l'uso degli spazzolini per le unghie. Il lavaggio sociale delle mani è essenziale per rimuovere i germi e prevenire la diffusione di infezioni, e prevede l'uso di un detergente, l'asportazione di anelli, bracciali e orologi e l'asciugatura con salviettine monouso o aria calda. Gli spazzolini per le unghie potrebbero non essere raccomandati in quanto possono danneggiare la pelle e aumentare il rischio di trasmissione di microrganismi.

44 di 64 Domande

Cosa si intende per colonizzazione














La risposta corretta è la A
La colonizzazione si verifica quando il microrganismo è presente sulla superficie di un corpo, come pelle e mucose, e si riproduce in quantità tale da mantenere la sua numerosità senza causare alcuna reazione nell'ospite. Questo significa che, nonostante la presenza di questi microrganismi, non ci sono manifestazioni di malattia né alterazioni rilevabili attraverso esami clinici, poiché non provocano danni o reazioni significative nell'organismo ospite. La colonizzazione può quindi essere considerata un equilibrio tra l'ospite e il microrganismo, dove quest'ultimo vive in simbiosi senza causare patologie.

45 di 64 Domande

Tra gli svantaggi degli RCT ( randomized controlleted trial ) ritroviamo:














La risposta corretta è la A
Tra gli svantaggi degli RCT (randomized controlled trial) vi sono i costi elevati e le difficoltà organizzative che comportano. Questo perché gli RCT richiedono una pianificazione scrupolosa, risorse finanziarie consistenti e gestione logistica complessa per organizzare i gruppi di controllo, assicurare l'adesione ai protocolli e monitorare gli esiti. Questi studi sono molto apprezzati per la loro capacità di minimizzare i bias e conferire un elevato livello di evidenza scientifica, ma proprio la loro natura controllata e rigorosa li rende complessi e costosi da realizzare.

46 di 64 Domande

Il filo di Catgut














La risposta corretta è la A
Il filo di Catgut è un materiale riassorbibile. Questo significa che viene utilizzato in chirurgia per suturare tessuti che guariranno nel tempo, decomponendosi e venendo assorbito dal corpo, eliminando così la necessità di rimozione successiva. Questo aspetto lo rende particolarmente utile per le suture interne.

47 di 64 Domande

Quale decubito deve assumere il paziente per l'esecuzione di una gastroduodenoscopia














La risposta corretta è la A
Per l'esecuzione di una gastroduodenoscopia, il paziente deve assumere un decubito laterale sinistro. Questa posizione è scelta perché favorisce l'avanzamento dell'endoscopio nello stomaco e nel duodeno, riducendo il rischio di aspirazione e migliorando il comfort del paziente durante la procedura.

48 di 64 Domande

Fra i tipi di intervento sottoelencati, quale e' piu' appropriato attuare per un paziente con diagnosi medica di Sospetto Infarto del Miocardio?














La risposta corretta è la A
Per un paziente con sospetto Infarto del Miocardio, è più appropriato tranquillizzare il paziente, pianificare il monitoraggio dei parametri vitali e preparare un accesso venoso per eventuali emergenze. Questa procedura assicura che il paziente rimanga calmo, che le sue condizioni vitali siano costantemente sotto controllo per rilevare eventuali deterioramenti, e che sia possibile somministrare rapidamente trattamenti in caso di necessità , massimizzando così le probabilità di un esito positivo. Questa pratica è in linea con le prime misure di supporto vitale e gestione immediata delle emergenze cardiache, dove la priorità è monitorare le condizioni vitali e assicurare un accesso venoso per l'amministrazione rapida di farmaci o fluidi.

49 di 64 Domande

Dove agiscono i farmaci da un punto di vista molecolare?














La risposta corretta è la A
I farmaci agiscono generalmente legandosi alle proteine. Questo avviene perché molte proteine svolgono funzioni chiave nei processi biologici e possono essere bersagli efficaci per l'azione dei farmaci. Per esempio, alcune proteine agiscono come recettori o enzimi e, legandosi a queste, i farmaci possono modificare la loro funzione, portando a un effetto terapeutico.

50 di 64 Domande

Cos'e' una reazione avversa ai farmaci?














La risposta corretta è la A
Una reazione avversa ai farmaci è un effetto nocivo e non voluto che si manifesta quando si assume un medicinale. Questo definisce ogni conseguenza indesiderabile che può emergere dall'uso di un farmaco nel dosaggio normale destinato allo scopo di prevenzione, diagnosi o terapia. Le reazioni avverse possono variare da lievi a gravi e sono un fattore importante da considerare nel processo di prescrizione e nell'uso dei farmaci.

51 di 64 Domande

Quali sono gli ormoni prodotti dalla tiroide














La risposta corretta è la A
La tiroide produce Calcitonina, FT3, FT4. Questi ormoni svolgono ruoli cruciali: la Calcitonina aiuta a regolare i livelli di calcio, mentre FT3 (Triiodotironina libera) e FT4 (Tiroxina libera) sono fondamentali per il metabolismo e l'influenza della crescita e dello sviluppo. Queste informazioni dimostrano come la funzione tiroidea sia essenziale per l'equilibrio omeostatico dell'organismo, soprattutto per quello che concerne il metabolismo e il controllo dei livelli di calcio.

52 di 64 Domande

Quali fra le seguenti e' la corretta definizione di Febbre?














La risposta corretta è la A
La febbre è definita correttamente come un rialzo della temperatura corporea sopra le normali variazioni quotidiane, rappresentando una risposta dell'organismo a diverse condizioni patologiche. Questo sintomo si manifesta quando il sistema immunitario reagisce a vari stimoli infettivi o non, inducendo un aumento della temperatura corporea oltre i valori normali solitamente nell'intervallo di 36,5 °C - 37,5 °C. Questo meccanismo è spesso una risposta difensiva per rendere l'ambiente corporeo meno favorevole alla sopravvivenza dei patogeni.

53 di 64 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

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La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


54 di 64 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


55 di 64 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


56 di 64 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


57 di 64 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


58 di 64 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


59 di 64 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


60 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


61 di 64 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


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Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

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La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


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La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

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La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


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