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1 di 62 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


2 di 62 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

3 di 62 Domande

Secondo il “Profilo Professionale dell’Infermiere”, le aree previste per la formazione postbase e la pratica specialistica sono:














La risposta corretta è la C
Le aree previste per la formazione postbase e la pratica specialistica, secondo il "Profilo Professionale dell’ Infermiere", sono sanità pubblica, pediatria, psichiatria, geriatria, area critica. La scelta di queste aree riflette l'importanza di coprire una gamma variegata di bisogni assistenziali legati a diverse età e condizioni di salute. Infatti, ciascuna di queste aree rappresenta un campo specifico dell'assistenza infermieristica che richiede conoscenze specialistiche e competenze evolute per rispondere efficacemente alle diverse necessità di cura: - **Sanità pubblica**: si concentra sulla prevenzione delle malattie, promozione della salute e interventi a livello di comunità . - **Pediatria**: si dedica alla cura e al sostegno della salute dei bambini, dagli infanti agli adolescenti. - **Psichiatria**: mira alla cura e al sostegno di persone con disturbi mentali o comportamentali. - **Geriatria**: si concentra sulle cure dedicate agli anziani, tenendo conto delle molteplici patologie e delle fragilità legate all'invecchiamento. - **Area critica**: comprende la cura di pazienti in condizioni di vita critica o in ambienti ad alta intensità di cure, come le terapie intensive. Questa ripartizione assicura che l'assistenza infermieristica sia in grado di rispondere in modo complesso e integrato alle sfide sanitarie attuali, preparando gli infermieri a un intervento professionale qualificato e specifico per ogni contesto di cura.

4 di 62 Domande

L’adesione al Programma Nazionale di Educazione Continua in Medicina:














La risposta corretta è la A
L'adesione al Programma Nazionale di Educazione Continua in Medicina è obbligatoria. Questo impegno garantisce l'aggiornamento continuo dei professionisti della salute, assicurando che le loro conoscenze e competenze rimangano al passo con l'evolversi della scienza medica. L'educazione continua è cruciale nel campo della medicina, poiché consente ai professionisti sanitari di fornire cure basate sulle più recenti evidenze scientifiche, garantendo una migliore qualità delle prestazioni e un miglioramento della sicurezza dei pazienti. La formazione continua affronta vari aspetti della pratica medica, inclusi i nuovi sviluppi in termini di tecnologie, trattamenti e linee guida. Supporta inoltre la riflessione su competenze etiche e comunicative, contribuendo alla crescita professionale e personale. Questo programma rappresenta un pilastro nella promozione di un’ eccellenza sanitaria, dimostrando l’ importanza di mantenere aggiornato il personale medico e paramedico al fine di rispondere con competenza alle esigenze in continua evoluzione del settore salute.

5 di 62 Domande

Quali tra i seguenti possono essere scopi dell’educazione della persona assistita?:














La risposta corretta è la D
Gli scopi dell'educazione della persona assistita includono la promozione del benessere, la prevenzione della malattia, il recupero della salute e la promozione dell'adattamento. Questa risposta è completa poiché racchiude i principali obiettivi dell'educazione nel contesto assistenziale: in primo luogo, mantenere o migliorare il benessere generale; prevenire l'insorgenza di condizioni patologiche; supportare la persona nel processo di guarigione da malattie e infine, aiutarla ad adattarsi a eventuali cambiamendi dovuti al proprio stato di salute. Questi obiettivi sottolineano un approccio olistico all'assistenza, centrato sulla persona.

6 di 62 Domande

La legge 1° febbraio 2006, n. 43, prevede:














La risposta corretta è la C
La legge 1 ° febbraio 2006, n. 43, prevede che i Collegi professionali diventino Ordini professionali, imponendo l'obbligo di iscrizione. Questa trasformazione rafforza il ruolo di questi enti nella tutela delle professioni, assicurando una maggior regolamentazione e controllo sull'accesso e l'esercizio delle professioni stesse. La normativa mira così a garantire standard elevati nelle professioni regolamentate, proteggendo sia i professionisti che i consumatori. Questa mossa legislativa si inserisce in un più ampio processo di modernizzazione e adeguamento alle esigenze del mercato e della società , richiedendo una iscrizione obbligatoria come forma di garanzia della qualità e della competenza professionale.

7 di 62 Domande

L’art. 1 della legge n. 251 del 10 agosto 2000 chiarisce che gli operatori delle professioni sanitarie infermieristiche e della professione sanitaria di ostetrica svolgono assistenza:














La risposta corretta è la B
L'art. 1 della legge n. 251 del 10 agosto 2000 specifica che gli operatori delle professioni sanitarie infermieristiche e della professione sanitaria di ostetrica esercitano il loro lavoro con autonomia professionale, adottando metodologie di pianificazione per obiettivi. Questo approccio li guida a stabilire obiettivi specifici per la cura del paziente, contribuendo a fundamentare le decisioni cliniche su una base obiettiva e misurabile. Questo principio risponde alla necessità di una pratica basata sull'evidenza, che valorizza la multidisciplinarietà ma pone l'accento sulla capacità degli operatori di sviluppare un piano di cura personalizzato. Le metodologie di pianificazione per obiettivi consentono di definire strategie terapeutiche che tengono conto delle condizioni di salute specifiche del paziente, dei suoi bisogni e delle sue aspettative, promuovendo così un'assistenza sanitaria di qualità e centrata sulla persona. Questa visione è in linea con le tendenze moderne della sanità che incoraggiano l'empowerment del professionista sanitario, garantendogli uno spazio di operatività definito e la possibilità di contribuire attivamente alla gestione del paziente. L'autonomia professionale riconosciuta dalla legge rappresenta dunque un fattore chiave per l'efficacia e l'efficienza del sistema sanitario, sottolineando l'importanza di un approccio personalizzato e basato su obiettivi chiaramente definiti nel contesto dell'assistenza infermieristica e ostetrica.

8 di 62 Domande

Nell’ambito del nursing, un problema e?:














La risposta corretta è la C
Nell'ambito del nursing, un problema è un bisogno che la persona non è in grado di soddisfare. Questa definizione correttamente incapsula l'essenza del concetto di "problema" in contesti sanitari, dove il focus è sull'individuo e sulle sue capacità o meno di gestire autonomamente le proprie necessità di salute. Tale prospettiva pone le basi per l'assistenza infermieristica, la quale mira a riconoscere, valutare e intervenire sui bisogni non soddisfatti. I problemi di salute possono variare da questioni fisiche, come ferite o malattie, a sfide psicologiche o sociali, ogniuno richiedendo un approccio personalizzato e basato sulle specifiche necessità dell'individuo. L'importanza di identificare questi bisogni insoddisfatti sta nel fatto che permettono agli infermieri di formulare un piano di cura su misura, che miri non solo al trattamento dei sintomi, ma anche all'incoraggiamento dell'autogestione e alla promozione della salute generale del paziente. In questo contesto, intervenire sui problemi significa facilitare il percorso del paziente verso un maggiore benessere fisico e mentale, potenziando la sua capacità di risposta alle sfide sanitarie e migliorando, di conseguenza, la qualità della vita.

9 di 62 Domande

L’infermiere esprime lo specifico disciplinare:














La risposta corretta è la E
L'infermiere esprime lo specifico disciplinare documentando il proprio specifico professionale. Questa risposta è corretta perché , nella pratica infermieristica, la documentazione funge da strumento essenziale per garantire la continuità delle cure, l'accuratezza delle informazioni condivise tra i professionisti e la responsabilità legale per le azioni svolte. La documentazione professionale include appunti precisi sulle condizioni del paziente, interventi infermieristici, risposte del paziente agli interventi e conclusioni infermieristiche, come i piani di cura che riguardano direttamente la salute e il benessere del paziente. La corretta documentazione riflette il ragionamento clinico e le decisioni prese dall'infermiere, che sono centrali nella pratica specifica della professione. Questa pratica aiuta anche a stabilire standard di assistenza e fornisce una base per la valutazione delle prestazioni infermieristiche. Pertanto, documentando il proprio specifico professionale, l'infermiere non solo adempie ai requisiti legali e etici ma contribuisce anche direttamente alla qualità dell'assistenza fornita e alla sicurezza del paziente.

10 di 62 Domande

Il modello olistico pone al centro della sua concezione:














La risposta corretta è la E
Il modello olistico pone al centro della sua concezione l'individuo come essere unico ed irripetibile, espressione di una storia personale. Questa concezione si basa sul riconoscimento dell'unicità dell'individuo nell'ambito sanitario e del benessere, enfatizzando che ogni persona ha una storia, delle esperienze e dei bisogni che sono propri e differenti da qualunque altro individuo. Infatti, l’ approccio olistico riconosce che la salute e il benessere di una persona derivano da un'interconnessione e un equilibrio tra diverse dimensioni: fisica, emotiva, sociale, spirituale e mentale. Questo modello considera quindi l'individuo nella sua totalità , ponendo attenzione non solo alla patologia specifica o ai sintomi fisici, ma integrando tutte le componenti che contribuiscono al suo stato di salute. Si differenzia dagli approcci più tradizionali concentrati principalmente sull'aspetto fisico, proponendo invece un trattamento più personalizzato che tenga conto delle diverse realtà e necessità individuali. Il riconoscimento della complessità e unicità dell'essere umano invita alla realizzazione di interventi più mirati e adeguati alle esigenze di ogni persona, migliorando l'efficacia dell'assistenza sanitaria e del sostegno psicologico.

11 di 62 Domande

Il C.C.N.L. e?:














La risposta corretta è la C
Il C.C.N.L. è il contratto sottoscritto dalle Organizzazioni Sindacali di categoria maggiormente rappresentative e dall’ ARAN, che regola il rapporto di lavoro dei dipendenti in aspetti giuridici ed economici. Quest'acronimo sta per Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, ed è essenziale nel delineare diritti e doveri delle parti in ambito lavorativo, influenzando significativamente le condizioni di lavoro in Italia.

12 di 62 Domande

Secondo le Linee Guida per la rianimazione cardiopolmonare dell’European Resuscitation Council (ERC) del 2005, l’utilizzo del Defibrillatore Semiautomatico Esterno nel bambino e?:














La risposta corretta è la E
Secondo le Linee Guida per la rianimazione cardiopolmonare dell’ European Resuscitation Council (ERC) del 2005, l'utilizzo del Defibrillatore Semiautomatico Esterno è sconsigliato nel lattante e consigliato nel bambino tra 1 e 8 anni. Questa indicazione si basa sul riconoscimento delle particolari necessità legate all'età nella gestione dell'arresto cardiaco. Il defibrillatore semiautomatico esterno (DAE) è un dispositivo salvavita per arresto cardiaco dovuto a fibrillazione ventricolare (FV) o tachicardia ventricolare senza polso (TV), ritmi che possono beneficiare enormemente di una defibrillazione tempestiva. Nel contesto pediatrico, la fibrillazione ventricolare è meno comune, ma può comunque presentarsi, in particolare in bambini maggiori e adolescenti. Nei lattanti, l'arresto cardiaco ha più spesso un'origine asfittica o da cause non arritmiche, rendendo meno probabile il successo della defibrillazione. Per questo motivo, il consiglio di priorizzare la RCP con compressioni toraciche e ventilazioni assistite e di limitare l'uso del DAE ai bambini oltre il primo anno di vita, fino ai 8 anni. È fondamentale che i soccorritori siano adeguatamente formati per riconoscere la fascia d'età del bambino e utilizzare il dispositivo correttamente, incluso l'utilizzo di pad/attenuatori pediatrici quando disponibili, per ridurre l'energia erogata e adeguarla all'età del bambino. Queste indicazioni riflettono un'attenta valutazione dei rischi e dei benefici derivanti dall'utilizzo del DAE in fasce d'età differenti, bilanciando la necessità di agire rapidamente in caso di arresto cardiaco con la sicurezza del piccolo paziente.

13 di 62 Domande

In caso di ambito assistenziale in cui vi siano soggetti potenzialmente affetti da malattia contagiosa (es. AIDS), quali precauzioni/segnalazioni puo? legittimamente mettere in atto il personale sanitario?














La risposta corretta è la D
Il personale sanitario, in ambiti assistenziali con soggetti potenzialmente affetti da malattie contagiose come l'AIDS, deve adottare le precauzioni universali indipendentemente dai pazienti che assiste. Questa pratica è essenziale per prevenire la trasmissione delle infezioni. Le precauzioni universali includono l'utilizzo di guanti, mascherine, occhiali protettivi e camici, oltre alla corretta igiene delle mani e alla gestione sicura degli strumenti affilati. Questa approccio è basato sulla premessa che non è sempre possibile conoscere lo stato di salute di tutti i pazienti, soprattutto relativamente alle infezioni trasmissibili attraverso il sangue e altri fluidi corporei. La nocività e la facilità di trasmissione di agenti patogeni come il virus dell'immunodeficienza umana (HIV), responsabile dell'AIDS, rendono fondamentali le precauzioni universali. Le meticilina è usata come strumento di protezione contro molteplici rischi, agendo come un'efficace barriera tra il personale sanitario e i fluidi corporei che potrebbero contenere agenti infettivi. Le buone pratiche di igiene e l'uso appropriato dei dispositivi di protezione individuale sono componenti chiave per prevenire la trasmissione di infezioni come l'AIDS, garantendo sia la sicurezza dei pazienti sia quella degli operatori sanitari. L'adozione di queste misure universali riflette l'importanza di un approccio preventivo nell'assistenza sanitaria, riconoscendo che la tutela della salute pubblica e la sicurezza degli operatori sanitari sono intimamente connesse. La prassi delle precauzioni universali sottolinea il ruolo centrale della prevenzione, prioritizzando la sicurezza generale nel contesto dell'assistenza sanitaria.

14 di 62 Domande

Quali dei seguenti metodi di controllo non farmacologico del dolore e? inesistente?














La risposta corretta è la E
Il metodo di controllo non farmacologico del dolore inesistente tra quelli proposti è le tecniche di allontanamento. Le tecniche di controllo del dolore non farmacologico autentiche e validate comprendono immaginazione guidata, tecniche di rilassamento e tecniche di distrazione. Questi metodi sono radicati nella capacità del cervello di influenzare la percezione del dolore tramite meccanismi psicologici. Le tecniche di rilassamento, per esempio, possono aiutare a ridurre la tensione muscolare e migliorare l'umore, il che può influenzare positivamente la percezione del dolore. L'immaginazione guidata si basa sul potere della mente di generare immagini che possono distogliere l'attenzione dal dolore o creare sensazioni piacevoli. Infine, le tecniche di distrazione utilizzano l'attività mentale per deviare l'attenzione dal dolore a pensieri o attività piacevoli, riducendo così la sensazione di dolore. Questi metodi sono parte di un approccio olistico al controllo del dolore, che considera la persona nella sua interezza, comprendendo sia gli aspetti fisici sia quelli psicologici. Non esistendo specifiche menzioni nelle fonti autorevoli della cosiddetta "tecnica di allontanamento", si intuisce che tale termine non appartiene al corpus delle pratiche accettate e validate per il controllo del dolore non farmacologico. Quindi, sebbene ogni individuo possa reagire diversamente ai vari metodi di controllo del dolore, è essenziale affidarsi a tecniche supportate da evidenze scientifiche e pratiche cliniche consolidate.

15 di 62 Domande

La procedura e?:














La risposta corretta è la B
La procedura è una successione logica di azioni, espressa in forma scritta, per eseguire un intervento secondo criteri di correttezza. La precisazione sulla forma scritta distingue le procedure da altri tipi di indicazioni che possono essere trasmesse oralmente, enfatizzando l'importanza della documentazione e della sistematicità nell'approccio alle operazioni da svolgere, garantendo affinché tutti gli step siano chiari e replicabili con precisione.

16 di 62 Domande

La scala di CHEOPS consente di rilevare nel bambino:














La risposta corretta è la B
La scala di CHEOPS è uno strumento utilizzato per rilevare il dolore nel bambino. Questa valutazione è importante poiché il dolore nei bambini, soprattutto nei più piccoli o in quelli non in grado di esprimere verbalmente le loro sensazioni, necessita di un metodo affidabile per essere riconosciuto e valutato adeguatamente. Il dolore è una sensazione e un'esperienza emotiva spiacevole associata a un danno tessutale effettivo o potenziale. È soggettivo e fortemente influenzato dai fattori fisiologici, psicologici e ambientali. La valutazione del dolore in pediatria può essere particolarmente complessa a causa delle varie età , capacità di comunicazione e sviluppo cognitivo dei bambini. Metodi come la scala di CHEOPS sono quindi essenziali per garantire una valutazione accurata e un trattamento adeguato del dolore nel bambino. Queste scale si basano sulla osservazione di comportamenti specifici che indicano dolore, come il pianto, espressioni facciali di disagio, posizioni del corpo che suggeriscono dolore o disagio e altri indicatori comportamentali di dolore. La corretta identificazione e valutazione del dolore sono passi fondamentali nel fornire cure appropriate, ridurre la sofferenza e migliorare la qualità della cura pediatrica.

17 di 62 Domande

Uno dei seguenti esame deve essere effettuato sul cordone ombelicale di ogni neonato:














La risposta corretta è la C
Il test di Coombs Diretto, gruppi sanguigni e fattore Rh devono essere determinati sul cordone ombelicale di ogni neonato. Questa analisi è fondamentale per diagnosticare e prevenire le complicazioni dovute all'incompatibilità sanguigna tra madre e neonato, inclusa l'ematemesi del neonato. La patologia specificamente correlata a questa pratica è la Malattia Emolitica del Neonato (MEN), una condizione in cui gli anticorpi della madre attraversano la placenta e distruggono i globuli rossi del neonato. Questa situazione si verifica se vi è incompatibilità di gruppo sanguigno tra madre e figlio, specialmente connessa al fattore Rh. Il Test di Coombs Diretto è usato per rilevare gli anticorpi legati ai globuli rossi nel sangue del neonato, mostrando se c’ è stato un attacco immunitario contro di essi. Identificare precocemente il gruppo sanguigno e il fattore Rh del neonato e la presenza di anticorpi consente di adottare trattamenti mirati per prevenire le gravi conseguenze della MEN, inclusa l'anemia, l'ittero e, nei casi più severi, l'edema letale del feto. Comprendere la MEN è essenziale per prevenire e gestire le sue complicanze, enfatizzando l'importanza di eseguire queste analisi su ogni neonato al fine di scattare immediatamente con le idonee cure mediche.

18 di 62 Domande

La Febbre remittente e? caratterizzata da:














La risposta corretta è la C
La febbre remittente è caratterizzata da un rialzo termico che durante il periodo del fastigio presenta oscillazioni giornaliere di due-tre gradi, senza mai raggiungere la completa defervescenza. Questo tipo di febbre si differenzia dalle altre forme per l'andamento delle temperature corporee. Nella febbre remittente, il termometro mostra una variazione notevole della temperatura nel corso della giornata, che tuttavia non scende mai al di sotto della soglia febbrile. Questo andamento è indice di un'infezione o di un'infiammazione in corso, dove il corpo combatte attivamente contro un agente patogeno. La febbre in sé è una risposta dell'organismo volta a creare un ambiente meno favorevole alla sopravvivenza dei microbi, aumentando la temperatura al di sopra di quella ideale per la maggior parte degli agenti patogeni. Una caratterizzazione dettagliata delle diverse tipologie di febbre ci aiuta a comprendere meglio il contesto clinico in cui si manifestano. Infatti, la febbre remittente può essere associata a varie condizioni, come certe infezioni batteriche o virali, e il suo pattern termico è utile per guidare l'approfondimento diagnostico. Diversamente da altri tipi di febbre, dove la temperatura può rimanere costante (febbre continua) o variare significativamente tra valori febbrili e non-febbrili nello stesso giorno (febbre intermittente), la febbre remittente offre un segnale chiaro dell'andamento della malattia in esame, suggerendo la necessità di un'indagine mirata sulla natura dell'infezione o dell'infiammazione.

19 di 62 Domande

Tra le regole fondamentali per migliorare la sicurezza del paziente ospedalizzato si ritrova:














La risposta corretta è la A
L'adozione di un foglio unico di terapia è una regola fondamentale per migliorare la sicurezza del paziente ospedalizzato. Questa approccio semplifica il processo di somministrazione dei medicinali, riducendo il rischio di errori. Un foglio unico di terapia assicura che tutte le prescrizioni mediche siano centralizzate in un unico documento informativo. Facilita la comunicazione tra i professionisti della salute e aiuta a prevenire errori di dosaggio o di somministrazione del farmaco, problemi comuni che possono compromettere gravemente la sicurezza del paziente. La centralizzazione e standardizzazione delle informazioni sulla terapia riducono le possibilità di malintesi o dimenticanze, contribuendo a garantire che il paziente riceva sempre il trattamento corretto. Inoltre, la presenza di tutte le prescrizioni in un unico posto permette ai caregiver di avere una panoramica completa della terapia del paziente, favorendo una gestione più efficiente e sicura delle cure. Queste misure, sebbene possano sembrare semplici, hanno un impatto significativo sulla riduzione degli errori medici e sull'aumento della sicurezza del paziente in ambito ospedaliero.

20 di 62 Domande

Prima di effettuare la Contenzione fisica su pazienti ospedalizzati, l’infermiere deve riportare sulla documentazione infermieristica che:














La risposta corretta è la B
Prima di procedere alla contenzione fisica dei pazienti ospedalizzati, l'infermiere deve assicurarsi che siano state adottate altre misure meno invasiva, che vi sia una prescrizione medica e che l'intervento sia clinicamente giustificato, tenendo conto delle condizioni generali del paziente. La contenzione fisica si rende necessaria quando un paziente rappresenta una minaccia immediata per sé stesso o per gli altri e tutte le altre alternative sono state esaurite. Questa procedura, per quanto estrema, viene considerata solo quando non vi sono altre opzioni per garantire la sicurezza. La contenzione deve sempre essere eseguita nel rispetto della dignità del paziente e seguendo specifici criteri clinici, valutando rischi e benefici. È importante che la contenzione sia parte di un piano di cura individualizzato, rivisto e aggiornato regolarmente, e che si tenti di ridurre al minimo il suo utilizzo attraverso metodi alternativi, come tecniche di de-escalation, modificazioni dell'ambiente, e uso di farmacologia opportuna quando indicato. Questo approccio garantisce che la contenzione sia usata solo come ultima risorsa, proteggendo i pazienti da possibili danni o disagi e rispettando i loro diritti.

21 di 62 Domande

Il sistema di raccolta delle urine a circuito chiuso ha come peculiarita?:














La risposta corretta è la C
Il sistema di raccolta delle urine a circuito chiuso si caratterizza per avere un dispositivo di svuotamento, una valvola antireflusso e una membrana perforabile. Queste peculiarità sono fondamentali per ridurre il rischio di infezioni, soprattutto in pazienti che necessitano di cateterizzazione urinaria per lunghi periodi. La valvola antireflusso previene il ritorno dell'urina dalla sacca al paziente, impedendo così la risalita dei batteri. La membrana perforabile permette il prelievo di campioni asettici per eventuali analisi, senza compromettere la sterilità del sistema. Questi elementi rendono il sistema più sicuro e igienico, essenziali per la prevenzione delle infezioni del tratto urinario, tra cui le infezioni delle vie urinarie (UTI) e la batteriemia, che possono derivare da pratiche improprie nella gestione della cateterizzazione urinaria. La loro importanza è supportata da linee guida in ambito clinico volte a minimizzare i rischi associati all'uso prolungato di cateteri urinari.

22 di 62 Domande

La presenza di valori sopra la norma nell’esame dell’Hb glicosilata nel paziente diabetico e? sintomo di:














La risposta corretta è la B
La presenza di valori sopra la norma nell’ esame dell’ Hb glicosilata nel paziente diabetico è sintomo di alterazioni in eccesso dei valori glicemici durante la giornata. Questo indica che, nonostante il trattamento, il controllo glicemico del paziente non è ottimale e si verificano picchi di glucosio nel sangue. L'Hb glicosilata, o emoglobina A1c, è un parametro che fornisce una stima del controllo glicemico mediato negli ultimi 2-3 mesi. Valori elevati di HbA1c indicano che, in media, la concentrazione di glucosio nel sangue è stata alta in questo periodo. Ciò può essere dovuto a diverse cause, comprese le alterazioni nella dieta, la mancata aderenza alla terapia farmacologica o l'insufficiente dosaggio dei farmaci antidiabetici. Un controllo glicemico non ottimale aumenta il rischio di complicanze a lungo termine del diabete, come malattie cardiovascolari, danno renale, disturbi visivi e neuropatia diabetica. Pertanto, mantenere l'HbA1c entro i valori target è cruciale per ridurre tali rischi e migliorare la qualità di vita del paziente diabetico. Questa misura dell'HbA1c è quindi un indicatore prezioso per i medici, in quanto fornisce una panoramica più ampia del controllo della malattia rispetto alle sole misurazioni giornaliere della glicemia.

23 di 62 Domande

Un bambino e' ricoverato per un'importante forma di infezione urinaria da Escherichia Coli. Il candidato indichi quali dispositivi di protezione individuale adotterebbe per evitare la trasmissione batterica oltre al lavaggio delle mani?














La risposta corretta è la B
Per assistere un bambino ricoverato per un'importante forma di infezione urinaria da Escherichia Coli, si adottano guanti e sovracamice come dispositivi di protezione individuale, oltre al lavaggio delle mani. Questa scelta è corretta perché l'infezione da Escherichia Coli, un batterio presente comunemente nell'intestino, può diffondersi soprattutto attraverso il contatto diretto. Il sovracamice protegge la pelle e i vestiti del caregiver o del professionista sanitario dalla contaminazione con fluidi corporei, che possono essere veicoli per il trasferimento di batteri. I guanti, d'altro canto, prevengono il contatto diretto della pelle con superfici, fluidi o materiali contaminati da Escherichia Coli, riducendo notevolmente il rischio di acquisire e trasmettere l'infezione durante le procedure di cura o di pulizia. L'utilizzo combinato di questi DPI costituisce una pratica cruciale nell'aderire alle precauzioni standard per il controllo delle infezioni, mirate a proteggere sia i pazienti sia il personale sanitario, e a prevenire la diffusione dei patogeni all'interno delle strutture sanitarie. La corretta implementazione di queste misure è essenziale per gestire efficacemente le infezioni urinarie gravi causate da agenti patogeni come Escherichia Coli e limitarne la trasmissione.

24 di 62 Domande

il genitore di un bambino operato per empiema chiede informazioni all'infermiere sul decorso intraoperatorio e sulla condizione attuale. Quale risposta il candidato ritiene sia deontologicamente e professionalmente corretta?














La risposta corretta è la C
Il genitore chiede informazioni sull'andamento dell'operazione di empiema del figlio e sulla sua condizione. La risposta corretta sia da punto di vista deontologico che professionale è : "Marco al momento presenta un decorso nella normna; avviso il chirurgo che le spiegherà più precisamente." Questa risposta è appropriata perché rispetta i principi della riservatezza e professionalità , rassicurando il genitore sullo stato attuale del bambino e affidando al chirurgo, con la sua expertise specifica, il compito di fornire dettagli medici più approfonditi. L'empiema è un accumulo di pus nell'area tra i polmoni e la parete interna del torace (spazio pleurico), solitamente causato da un'infezione. Senza trattamento, può provocare difficoltà respiratorie gravi e trasformarsi in una condizione potenzialmente letale. Il trattamento spesso necessita di un intervento chirurgico per drenare il pus e rimuovere i tessuti infetti, permettendo ai polmoni di espandersi completamente. È essenziale che complicanze durante e dopo l'operazione siano gestite immediatamente per evitare risvolti negativi. Un decorso post-operatorio "nella norma" suggerisce che il trattamento sta procedendo come previsto senza segni immediate di problemi, il che è positivo e fonte di conforto per i genitori. Tuttavia, per dettagli specifici riguardo l'operazione e la prognosi, è corretto affidarsi agli specialisti che hanno diretta conoscenza del caso e delle sue particolarità , permettendo così di mantenere integrità professionale e di comunicazione.

25 di 62 Domande

Per prevenire le infezioni delle vie aeree superiori non bisogna:














La risposta corretta è la D
La corretta risposta alla domanda è che, per prevenire le infezioni delle vie aeree superiori, non bisogna diminuire l'umidificazione della casa. Mantenere un adeguato livello di umidità negli ambienti interni può aiutare a prevenire l'irritazione delle mucose nasali e della gola, che altrimenti potrebbero diventare più suscettibili a infezioni. Le infezioni delle vie aeree superiori si riferiscono a una varietà di malattie, che includono il comune raffreddore, la faringite, la laringite e la sinusite. Queste infezioni possono essere causate da una moltitudine di virus e, in minor misura, da batteri. Fattori ambientali, come la scarsa umidificazione degli ambienti, possono esacerbare la suscettibilità a queste infezioni. In particolare, l'aria secca può portare alla disidratazione delle mucose, rendendole meno efficaci nel catturare e neutralizzare microbi e particelle irritanti. Questo meccanismo di difesa è cruciale per prevenire l'ingresso e la proliferazione di agenti patogeni nelle vie respiratorie. Perciò , un ambiente ben umidificato contribuisce a mantenere integre le mucose respiratorie, riducendo il rischio di infezioni. La manutenzione di un'adeguata umidità relativa interna, specialmente in mesi invernali quando l'uso del riscaldamento tende a rendere l'aria interna particolarmente secca, è pertanto un importante fattore preventivo contro le infezioni delle vie aeree superiori.

26 di 62 Domande

La documentazione infermieristica:














La risposta corretta è la E
La documentazione infermieristica ha valore di atto pubblico in senso lato in quanto redatta da soggetto incaricato di pubblico servizio. Questa affermazione è corretta poiché riflette l'importanza e la validità legale dei documenti infermieristici all'interno del sistema sanitario. La documentazione infermieristica rappresenta un elemento essenziale nell'ambito dell'assistenza sanitaria, fungendo da strumento per la registrazione accurata e dettagliata delle cure erogate ai pazienti. Tale pratiche permettono di garantire una comunicazione efficace tra i membri del team sanitario, oltre a fornire un resoconto affidabile nel caso di verifiche legali o procedure di accreditamento. L'affermazione secondo cui ha "valore di atto pubblico in senso lato" sottolinea il riconoscimento ufficiale dei documenti infermieristici come parte integrante della rendicontazione delle prestazioni sanitarie, risultando così fondamentali per la qualità delle cure, la sicurezza del paziente e la verifica degli interventi sanitari effettuati. In questo ambito, il professionista infermieristico agisce non solo con competenza e professionalità clinica, ma anche sotto la giurisdizione di normative che regolamentano la documentazione medica, conferendo così un'appropriata formalità legale ai documenti prodotti. Infine, la precisezza, la completezza e l'autenticità dei documenti infermieristici sono aspetti chiave che contribuiscono alla loro rilevanza come atti pubblici in senso lato, essendo testimonianza diretta delle cure prestate, delle decisioni cliniche adottate e dell'evoluzione dei quadri clinici dei pazienti.

27 di 62 Domande

Il disordine della progressione del bolo alimentare dalla bocca allo stomaco e' detta ...














La risposta corretta è la A
Il disordine della progressione del bolo alimentare dalla bocca allo stomaco è detto disfagia. La disfagia è una condizione caratterizzata dalla difficoltà di deglutizione, ovvero il processo di movimento del cibo dalla bocca allo stomaco presenta ostacoli. Ciò può avvenire per varie ragioni, che riguardano sia problemi meccanici fisici sia disturbi della coordinazione dei muscoli necessari per deglutire. La disfagia può manifestarsi in due forme principali: la disfagia orofaringea e la disfagia esofagea. La prima è causata da problemi nel processo di inizio della deglutizione, come la difficoltà nel formare o muovere il bolo alimentare nella parte posteriore della gola, spesso legata a disturbi dei nervi o dei muscoli. La seconda forma, invece, coinvolge difficoltà nel trasporto del bolo attraverso l'esofago verso lo stomaco, che può risultare da ostruzioni fisiche o da disfunzioni della motilità esofagea. Entrambe le forme di disfagia possono comportare sintomi quali il rigurgito del cibo, dolore durante la deglutizione, sensazione di cibo bloccato nella gola o nel petto, e possono significativamente influenzare la qualità della vita e richiedono spesso una valutazione medica accurata per identificare la causa sottostante e determinare il trattamento più adeguato.

28 di 62 Domande

Se vengono prescritti 750 mg di antibiotico disponibili in confezione anidra - flaconcino da 1g + fiala diluente da 4ml - una volta disciolta la soluzione quale delle seguenti quantita' dovra' essere somministrata?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale quantità di soluzione deve essere somministrata se vengono prescritti 750 mg di un antibiotico fornito in una confezione che include un flaconcino anidro da 1 g e una fiala diluente da 4 ml. La risposta corretta è A) 3,000 ml. Questo perché , una volta disciolto il grammo di antibiotico nella fiala diluente da 4 ml, ogni ml contiene 250 mg di antibiotico. Per somministrare 750 mg, necessari per la dose prescritta, si dovranno quindi somministrare 3 ml della soluzione risultante, dato che 750 diviso per 250 mg/ml equivale a 3 ml. Questa metodologia di calcolo è comunemente usata in farmacologia per determinare le dosi appropriate di un medicamento quando vengono fornite in forma concentrata da diluire prima dell'uso.

29 di 62 Domande

Presentazione clinica tipica del diabete di tipo I:














La risposta corretta è la B
La presentazione clinica tipica del diabete di tipo I include un inizio acuto con sete, poliuria e dimagrimento. questa triade sintomatologica riflette le caratteristiche principali del disordine autoimmunitario, dove il sistema immunitario attacca per errore le cellule beta del pancreas, provocando una carenza critica di insulina. L'insulina è vitale per il trasporto di glucosio nel sangue verso le cellule del corpo, dove viene utilizzato per produrre energia. Senza sufficiente insulina, il glucosio si accumula nel sangue, causando l'iperglicemia. Come conseguenza, il corpo cerca di eliminare l'eccesso di glucosio attraverso i reni, portando a poliuria (aumento della frequenza urinaria) e polidipsia (sete intensa) in risposta alla disidratazione causata dalla poliuria. L'incapacità del corpo di utilizzare il glucosio come fonte di energia porta il metabolismo a bruciare i grassi e le proteine muscolari, risultando in una rapida perdita di peso. Questa condizione può svilupparsi a qualsiasi età , ma è più comune nell'infanzia o nell'adolescenza. Il diabete di tipo I richiede un trattamento immediato con insulina per controllare i livelli di glucosio nel sangue e prevenire complicazioni potenzialmente letali.

30 di 62 Domande

Devi preparare un'infusione di Dobutamina. La formula farmaceutica che hai a disposizione e': fiale di Dobutamina da 250mg/20 ml. Il protocollo aziendale prevede che 250 mg di tale farmaco vengano diluiti fino a 50 ml con soluzione fisiologica. Quanti microgrammi (ug) sono presenti in ogni ml della soluzione finale?














La risposta corretta è la E
La soluzione finale, preparata diluendo 250 mg di Dobutamina fino a 50 ml con soluzione fisiologica, contiene 5000 µg (microgrammi) per ogni ml. Questo calcolo è corretto perché 250 mg equivalgono a 250,000 µg, e quando questa quantità viene diluita a 50 ml, il risultato è 5000 µg per ml. La Dobutamina è una catecolamina con azione inotropa positiva, usata principalmente nel trattamento dell'insufficienza cardiaca acuta e di alcuni casi di shock cardiogeno. Agendo sui recettori β1-adrenergici del cuore, aumenta la contrattilità e la frequenza cardiaca, migliorando così la gittata cardiaca. Può anche produrre vasodilatazione riducendo così la resistenza vascolare periferica. Tale meccanismo d'azione si traduce in un aumento dell'apporto di ossigeno ai tessuti e in una migliore performance cardiaca nei pazienti con insufficienza cardiaca o in stato di shock. La Dobutamina è quindi un trattamento di supporto per migliorare la funzione cardiaca e mantenere adeguata la circolazione in pazienti con grave compromissione cardiaca. La sua somministrazione richiede un'accurata diluizione e monitoraggio, data la sua potente attività cardiostimolante e le possibili reazioni avverse, come tachicardia, palpitazioni e arritmie, che necessitano di un attento controllo medico durante l'infusione.

31 di 62 Domande

Indica la definizione corretta di trasmissione per ''droplets''














La risposta corretta è la D
La trasmissione per ''droplets'' è definita come una trasmissione semidiretta attraverso goccioline prodotte durante la tosse, gli starnuti e il parlare. Questo tipo di trasmissione avviene quando le piccole goccioline emesse da una persona infetta arrivano nelle vie respiratorie di un'altra persona, tramite un meccanismo che non richiede un contatto diretto. Le goccioline, di dimensione superiore a 5 micrometri, possono trasportare agenti patogeni e causare infezioni. Differiscono dalla trasmissione aerea, poiché queste goccioline sono troppo pesanti per rimanere sospese nell'aria e viaggiare a lunghe distanze, pertanto, la trasmissione avviene di solito a breve raggio, entro pochi metri dal soggetto infetto. Infezioni respiratorie come influenza, raffreddore comune, pertosse e COVID-19 si diffondono in questo modo. La natura delle goccioline richiede una vicinanza fisica tra la persona infetta e la persona suscettibile affinché la trasmissione avvenga. Questo sottolinea l'importanza delle misure preventive quali indossare mascherine in presenza di malattie trasmissibili e mantenere la distanza sociale per ridurre il rischio di trasmissione di malattie respiratorie.

32 di 62 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

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La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


33 di 62 Domande

Nella scala di Norton, viene utilizzato generalmente un punteggio uguale o minore di 12 per indicare:














La risposta corretta è la C
Nella scala di Norton, un punteggio uguale o minore di 12 generalmente indica i pazienti a rischio di lesioni da decubito (LdD). Questa valutazione è corretta perché la lesione da decubito, comunemente nota come piaga o ulcera da decubito, si riferisce a danni alla pelle e/o al tessuto sottostante, solitamente sopra una protrusione ossea, a causa di pressione o pressione combinata con movimento. Le ulcere da decubito sono più frequenti in individui con mobilità limitata, particolarmente quelli che sono costretti a letto o su una sedia a rotelle per lunghi periodi. La patologia nasce quando l'apporto di sangue alla pelle viene ridotto a causa della pressione prolungata, portando eventualmente alla necrosi dei tessuti. I fattori di rischio comprendono l'immobilità , la malnutrizione, il diabete, problemi alla circolazione sanguigna, età avanzata e incontinenza. La scala di Norton, valutando vari fattori come la condizione fisica, la condizione mentale, l'attività , la mobilità e l'incontinenza, mira a identificare i pazienti che hanno maggiori probabilità di sviluppare questi danni, permettendo così l'adozione di misure preventive adeguate. Conseguentemente, un punteggio basso indica una maggiore vulnerabilità alle lesioni da decubito, rendendo essenziale un'attenta osservazione e interventi mirati a ridurre la pressione sulla pelle e migliorare la circolazione.

34 di 62 Domande

La sequenza LONDRAPARIGINEWYORKTOKYO e' proposta senza le vocali in....














La risposta corretta è la D
La sequenza 'LONDRAPARIGINEWYORKTOKYO', senza le vocali, diventa 'LNDRPRGNWYRKTKY'. La sequenza originale rappresenta i nomi di città famose – Londra, Parigi, New York e Tokyo – da cui sono state rimosse tutte le lettere vocali. La risposta corretta elimina esattamente ogni vocale, seguendo l'ordine delle città sopracitate, per lasciare solamente le consonanti. Questo metodo consente di identificare il pattern corretto e di assicurarsi che la sequenza rimasta sia fedele alla domanda, escludendo le risposte errate e confermando la precisione nella trasformazione richiesta.

35 di 62 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


36 di 62 Domande

Nel processo di assistenza infermieristica la valutazione NON e':














La risposta corretta è la B
Nel processo di assistenza infermieristica, la valutazione non è la fase in cui vengono decisi gli interventi. Infatti, tale fase è comunemente nota come "pianificazione". Durante la valutazione, l’ infermiere raccoglie e analizza il bisogno di assistenza del paziente per stabilire le condizioni di partenza e definire gli obiettivi di cura. La decisione degli interventi specifici da attuare per raggiungere tali obiettivi rientra, invece, nella fase di pianificazione che segue la valutazione iniziale e precede l'attuazione delle azioni infermieristiche programmate.

37 di 62 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


38 di 62 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


39 di 62 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


40 di 62 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


41 di 62 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


42 di 62 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


43 di 62 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


44 di 62 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


45 di 62 Domande

Quale/quali scale di valutazione dei rischi di LdD prendono in considerazione il parametro "Percezione sensoriale"?














La risposta corretta è la C
La scala Braden-Bergstrom è quella che prende in considerazione il parametro "Percezione sensoriale" per la valutazione dei rischi di lesioni da decubito (LdD). La percezione sensoriale è centrale nella valutazione perché si focalizza sulla capacità dell'individuo di rispondere significativamente alla pressione relativa al disagio, un fattore chiave nella prevenzione delle LdD. La patologia in questione, le lesioni da decubito, anche note come ulcere da pressione, si manifestano quando la pelle e i tessuti sottostanti subiscono danni a seguito di pressione prolungata o forze di taglio. Sono particolarmente comuni in soggetti con mobilità ridotta o alterata percezione sensoriale, rendendo cruciale la valutazione di quest'ultimo parametro. La scala Braden per la previsione del rischio di ulcere da pressione è concepita appositamente per valutare vari fattori chiave che contribuiscono al rischio di sviluppare ulcere da pressione, tra cui la percezione sensoriale, che evidenzia la capacità dell’ individuo di avvertire e rispondere al dolore o al disagio causati dalla pressione, un aspetto critico nel processo di valutazione del rischio. Ciò enfatizza l'importanza di tale percezione nell'identificazione dei pazienti a rischio, dirigendo così le strategie preventive in maniera mirata e efficace.

46 di 62 Domande

L’ atteggiamento di caring e':














La risposta corretta è la E
L'atteggiamento di caring è proprio dei professionisti che operano in campo sociosanitario e in altri campi di supporto alla persona. Questo concetto rappresenta l'approccio empatico e di supporto nei confronti dei pazienti o clienti, indipendentemente dall'ambito professionale di referimento. Il caring, ovvero la cura, sottolinea l'importanza di una relazione basata sulla comprensione, ascolto e attenzione verso l'altro, elemento cruciale nella pratica di molteplici professioni incentrate sul benessere e assistenza individuale. Questo atteggiamento non è confinato a una singola professione, ma attraversa vari settori, riconoscendo l'universalità del bisogno di cure attente e personalizzate. La cura nel senso più ampio del termine implica un'interazione che va oltre il semplice intervento tecnico-professionale, abbracciando una dimensione umana fondamentale nei rapporti di aiuto. In nessun riferimento specifico viene limitato esclusivamente ad alcune professioni, sottolineando quindi la sua applicabilità trasversale.

47 di 62 Domande

Il Gange e' piu' tortuoso del Po; il Nilo e' meno tortuoso del Po e piu' tortuoso del Gange. Pertanto:














La risposta corretta è la C
L'enunciato è sicuramente errato. È dato che il Gange è più tortuoso del Po e il Nilo meno tortuoso del Po ma più tortuoso del Gange, il che è logicamente impossibile seguendo l'ordine dato, rendendo l'affermazione contraddittoria.

48 di 62 Domande

Completare la seguente affermazione con l'alternativa corretta: I trigliceridi derivano dall'esterificazione del glicerolo con tre ____ .














La risposta corretta è la D
I trigliceridi derivano dall'esterificazione del glicerolo con tre acidi grassi. Questo processo biochimico è fondamentale per la creazione di molecole di grasso, essenziali per il nostro metabolismo energetico. Infatti, i trigliceridi rappresentano la forma principale di stoccaggio degli acidi grassi all'interno del corpo e sono un'importante fonte di energia.

49 di 62 Domande

Quale dei seguenti valori registrati in esito all'esame di laboratorio del Ph sanguigno puo' considerarsi normale?














La risposta corretta è la D
Un valore normale del pH sanguigno, registrato in esame di laboratorio, è compreso tra 7,38 e 7,42 per il sangue arterioso. Questo intervallo indica una corretta acidità o alcalinità del sangue essenziale per il mantenimento delle funzioni vitali. Il pH sanguigno è un indicatore chiave dell'equilibrio acido-base nel corpo; valori al di fuori di questo range possono segnalare disturbi gravi, incluse condizioni quali acidosi o alcalosi, che alterano i processi metabolici cruciali.

50 di 62 Domande

Nel rispetto del Codice deontologico, l'infermiere:














La risposta corretta è la B
Nel rispetto del Codice deontologico, l'infermiere rispetta la consapevole ed esplicita volontà dell'assistito di non essere informato sul suo stato di salute, con la condizione che tale mancata informativa non rappresenti un pericolo per sé o per gli altri. Questo principio si basa sul rispetto dell'autonomia del paziente, fondamento etico della professione infermieristica, che tuttavia prevede un'eccezione in caso il silenzio possa causare danni al diretto interessato o altrui. Il rispetto per la decisione del paziente si inserisce nell'ambito della comunicazione terapeutica, garantendo parallelamente la sicurezza di tutti gli individui coinvolti.

51 di 62 Domande

Le medicazioni di ferite con alginato di calcio:














La risposta corretta è la A
Le medicazioni di ferite con alginato di calcio possono essere usate sia per le ferite pulite sia per quelle con secrezioni infette. L'alginato di calcio è un materiale particolarmente assorbente derivato dalle alghe, capace di gestire sia le ferite che drenano che quelle infette, favorisce l'ambiente di guarigione idratando la ferita e assorbendo l'eccesso di fluidi. Questo tipo di medicazione si adatta bene alle diverse tipologie di lesioni, contribuendo efficacemente alla loro cura.

52 di 62 Domande

In quale dei seguenti gruppi puo' essere inserito "postillare"?














La risposta corretta è la E
"Postillare" può essere inserito nel gruppo "commentare, spiegare, interpretare, esporre". Questo perché postillare significa appunto aggiungere commenti o note esplicative a un testo. La parola deriva dal latino postilla, una forma diminutiva di postea (dopo), indicando qualcosa aggiunto successivamente. La risposta corretta endenota quindi l'azione di arricchire un discorso o un testo con annotazioni che ne ampliano il significato o ne chiariscono il contenuto.

53 di 62 Domande

Se la parola VOLO viene scritta sotto DOTE, la parola PENE viene scritta sotto VOLO e l'ultima parola e' URTO, allora in diagonale (sinistra verso destra) si puo' leggere:














La risposta corretta è la B
Sovrapponendo le parole come indicato, in diagonale da sinistra a destra si può effettivamente leggere "DONO". Questo perché , sovrapponendo le parole (DOTE, VOLO, PENE, URTO) come indicato, la D di DOTE, la O di VOLO, la N di PENE e la O di URTO si allineano perfettamente in diagonale, formando così la parola "DONO". Questa disposizione mostra come, posizionando strategicamente le parole, si possano trovare messaggi nascosti.

54 di 62 Domande

Completare la proporzione. Se Pasticciere sta a Artigiano allora e' logico che ''..?..'' stia a ''..?...''














La risposta corretta è la B
La proporzione completa è : Pasticciere sta a Artigiano così come Cassiera sta a Impiegata. Questo perché un Pasticciere è un tipo di Artigiano specializzato mentre una Cassiera è un tipo di Impiegata nel settore del commercio. Entrambi gli esempi mostrano una relazione di specializzazione entro una categoria professionale più ampia.

55 di 62 Domande

Il “problem solving” e?:














La risposta corretta è la A
Il "problem solving" è una metodologia scientifica per la risoluzione dei problemi. Questa definizione mette in evidenza la natura sistematica e strutturata del processo, che si basa sull'analisi degli elementi di un problema per trovare la soluzione più efficace. Non specifica un campo di applicazione, quindi non è limitata a un'area come l'assistenza infermieristica o la psicologia, ma è uno strumento versatile che può essere utilizzato in vari contesti.

56 di 62 Domande

Quale tra le affermazioni elencate, relative all'uso dei guanti non sterili, e? da considerare NON CORRETTA?














La risposta corretta è la A
L'uso dei guanti non sterili non evita il lavaggio delle mani. Questa affermazione è errata perché il lavaggio delle mani è un'importante pratica di igiene che deve essere mantenuta anche quando si usano i guanti. I guanti infatti non forniscono una protezione assoluta e possono essere soggetti a perforazioni o contaminazione, rendendo necessario il lavaggio delle mani prima e dopo il loro uso per ridurre il rischio di trasmissione di infezioni.

57 di 62 Domande

La teoria dei bisogni nell’infermieristica e? stata elaborata da:














La risposta corretta è la A
La teoria dei bisogni nell’ infermieristica è stata elaborata da Virginia Henderson. Questa teoria pone al centro l'individuo, enfatizzando il suo supporto fino al raggiungimento dell'indipendenza. Henderson identifica 14 bisogni fondamentali che l'infermieristica dovrebbe indirizzare, facilitando così il processo di recupero e autonomia del paziente. Questo modello ha influenzato profondamente l'approccio al paziente, promuovendo un'assistenza che considera la persona nella sua interezza.

58 di 62 Domande

Il trattamento della pancreatite acuta prevede:














La risposta corretta è la A
Il trattamento della pancreatite acuta prevede il continuo svuotamento del contenuto gastrico. Questa pratica è mirata a ridurre lo stimolo alla secrezione pancreatica, consentendo all'organo di riposarsi e recuperare. La pancreatite acuta è infatti un'infiammazione del pancreas che può variare da lieve a severa. Le cause principali comprendono i calcoli biliari e l'abuso di alcol. Affrontare la patologia richiede un quadro di interventi mirati a supportare e proteggere la funzionalità pancreatica riducendo gli stimoli che potrebbero aggravare l'infiammazione.

59 di 62 Domande

Qual’e? la parola da scartare?














La risposta corretta è la A
La parola da scartare è "Rinvigorire". Mentre "Logorare", "Spossare" e "Affaticare" hanno tutte come significato far perdere forza o energia, "Rinvigorire" sta ad indicare esattamente il contrario, ovvero dare nuova forza o energia. La scelta di questa risposta si basa dunque sulla contrapposizione semantica tra "Rinvigorire" e le altre opzioni fornite.

60 di 62 Domande

Una soluzione A e? ipertonica rispetto a una soluzione B se:














La risposta corretta è la A
Una soluzione A è ipertonica rispetto a una soluzione B quando, separandole con una membrana semipermeabile, si instaura un flusso netto di solvente da B verso A. Questo fenomeno si verifica perché la soluzione ipertonica (A) ha una concentrazione maggiore di soluti rispetto alla soluzione ipotonica (B), causando il movimento del solvente verso la soluzione più concentrata per ridurre la differenza di concentrazione attraverso la membrana.

61 di 62 Domande

A quale tipo di cellule si riferiscono le seguenti caratteristiche: sono in grado di replicarsi indefinitamente; non sono specializzate; possono dare vita a cellule specializzate?














La risposta corretta è la A
Le caratteristiche descritte si riferiscono alle cellule staminali: queste hanno il potere di replicarsi per un numero indefinito di volte, non sono specializzate a differenza di altri tipi cellulari e possiedono la capacità unica di differenziarsi in diversi tipi di cellule specializzate in base alla necessità dell'organismo, svolgendo un ruolo fondamentale nella riparazione e nel rinnovamento dei tessuti. Le cellule staminali sono quindi cruciali per la medicina rigenerativa e gli studi sulla crescita e riparazione dei tessuti.

62 di 62 Domande

Se "sciogliere il filo di una matassa per trarne un gomitolo" sta a "dipanare" allora "gridare in modo sguaiato" sta a "__________":














La risposta corretta è la C
Sciogliere il filo di una matassa per trarne un gomitolo sta a dipanare come gridare in modo sguaiato sta a strepitare. Strepitare significa esattamente emettere suoni o voci forti e disarmonici, proprio come fa chi grida in maniera rumorosa e senza controllo. Questa azione riflette l'emissione di suoni acuti e intensi che possono essere percepiti come sgradevoli o eccessivamente vibranti, tipici di una gridata sguaiata.

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