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1 di 50 Domande

Prima di misurare la pressione arteriosa ad un paziente positivo per HCV, l'infermiere deve:














La risposta corretta è la B
Prima di misurare la pressione arteriosa ad un paziente positivo per HCV, l'infermiere deve lavarsi le mani con sapone detergente. Questa procedura è raccomandata come pratica standard per la prevenzione delle infezioni. Il virus dell'epatite C (HCV) è un virus a RNA che causa l'epatite C, una patologia che colpisce il fegato. L'infezione da HCV può variare da una malattia lieve di poche settimane ad una malattia cronica che può portare a cirrosi o carcinomi epatici. La trasmissione avviene principalmente attraverso l'esposizione al sangue infetto, e le precauzioni base per prevenire la diffusione includono una corretta igiene delle mani. L'importanza dell'igiene delle mani nell'assistenza sanitaria è ampiamente documentata come la prima linea di difesa contro la trasmissione di infezioni. La semplice azione di lavarsi le mani con sapone detergente riduce significativamente la presenza di microrganismi patogeni sulle mani, contribuendo a prevenire la trasmissione di virus come l'HCV da parte degli operatori sanitari ai pazienti e viceversa. Nonostante il potenziale di infezione del virus dell'epatite C, l'adozione di misure igieniche appropriate durante l'assistenza sanitaria, quali lavare accuratamente le mani, è fondamentale per la sicurezza sia dei pazienti che del personale sanitario. Questa pratica è considerata essenziale per mantenere un ambiente clinico sicuro ed è un semplice, ma potente, strumento di prevenzione delle infezioni.

2 di 50 Domande

L'alterazione delle caratteristiche qualitative e quantitative della voce e' detta ...














La risposta corretta è la E
L'alterazione delle caratteristiche qualitative e quantitative della voce è chiamata disfonia. La disfonia è un disturbo che si manifesta con difficoltà o cambiamenti nella voce, dove il tono, il volume o la qualità sonora si alterano. La causa può dipendere da diverse problematiche a livello delle corde vocali o delle strutture adiacenti nella laringe. Spesso si origina da un'infiammazione, dall'uso eccessivo della voce, da infezioni, comportamenti vocali scorretti o da condizioni più serie come noduli, polipi, edema di Reinke, cancro delle corde vocali o paralisi laringea. Ogni modificazione strutturale, funzionale o organica che coinvolge le corde vocali può riflettersi nella produzione della voce, portando a variazioni della sua qualità, che può diventare rauca, fioca, strozzata o avere un tono anormalmente alto o basso. Il trattamento e la gestione della disfonia variano in base alla causa sottostante, potendo includere terapie vocali, mediche o, nei casi più severi, interventi chirurgici per ripristinare la qualità vocale del soggetto. La diagnosi tempestiva da parte di uno specialista è essenziale per prevenire danni a lungo termine alla voce.

3 di 50 Domande

La raccolta immediatamente dopo l'uso di aghi e taglienti, in quale tipo di contenitori, tra quelli indicati, deve essere effettuata?














La risposta corretta è la B
La raccolta immediatamente dopo l'uso di aghi e taglienti deve essere effettuata in contenitori di plastica rigido. Questa procedura è essenziale per garantire la sicurezza e ridurre il rischio di lesioni da taglio o puncture per il personale sanitario e per chiunque gestisca i rifiuti. Utilizzare contenitori di plastica rigida è fondamentale per la gestione sicura degli oggetti affilati come aghi e taglienti in ambiente sanitario. Questi contenitori sono progettati per resistere alla perforazione e ridurre il rischio di esposizione accidentale a infezioni, come quelle trasmesse attraverso il sangue. La patologia in questione, anche se non direttamente, si riferisce alla prevenzione di infezioni da agenti patogeni trasmissibili. La corretta eliminazione dei taglienti riduce le possibilità di lesioni che possono portare a patologie gravi trasmesse per contatto con strumenti contaminati, come l'HIV, l'epatite B e C. La prevenzione include l'utilizzo di appositi contenitori di plastica rigido, che sono progettati per assicurare che gli aghi e altri materiali affilati siano smaltiti in modo sicuro, prevenendo così il rischio di incidenti e la diffusione di infezioni. Questi contenitori sono solitamente gialli, ben etichettati e realizzati in modo da non poter essere facilmente aperti una volta chiusi, evitando in tal modo esposizioni accidentali.

4 di 50 Domande

Per ipokaliemia si intende ...














La risposta corretta è la B
Per ipokaliemia si intende la riduzione della concentrazione serica di potassio. Questo avviene quando il livello di potassio nel sangue è inferiore alla norma, causando vari disturbi nel corpo. L'ipokaliemia può manifestarsi a seguito di una riduzione dell'apporto di potassio, un aumento delle perdite urinarie o gastrointestinali di questo elemento, o per spostamento intracellulare del potassio. Il potassio è essenziale per numerose funzioni cellulari, compresa la trasmissione degli impulsi nervosi, la contrazione del muscolo cardiaco e quello scheletrico, nonché il mantenimento dell'equilibrio idroelettrolitico e del pH corporeo. Livelli inadeguati di potassio possono pertanto provocare disturbi cardiaci, come aritmie, debolezza muscolare, affaticamento e, in casi severi, paralisi. E' importante anche sapere che per chi soffre di questa condizione può essere necessaria la somministra di integratori di potassio, sempre sotto stretto controllo medico, per evitare una possibile iperkaliemia, ovvero l'eccesso di potassio, che può essere altrettanto pericoloso. Gli approcci al trattamento variano in base alla severità e alla causa sottostante dell'ipokaliemia, e possono includere, oltre agli integratori, modifiche dietetiche o il trattamento delle condizioni mediche che hanno portato alla sua insorgenza.

5 di 50 Domande

Matteo, 13 mesi, e' ricoverato per diarrea acuta, vomito e febbre, calo ponderale 10%. Si diagnostica una gastroenterite da Rotavirus. Il candidato indichi quali dei seguenti dati rileva con priorita'.














La risposta corretta è la E
La domanda riguarda i dati da rilevare prioritariamente in un bambino di 13 mesi, Matteo, ricoverato per sintomi quali diarrea acuta, vomito, febbre e calo ponderale del 10%, diagnosticato con gastroenterite da Rotavirus. La risposta corretta è: Peso, turgore della cute, dolore addominale, diuresi. Il motivo per cui questa risposta è corretta si affonda nella natura stessa della patologia in questione. Una gastroenterite di origine virale, come quella causata dal Rotavirus, porta a una marcata disidratazione e squilibri elettrolitici dovuto alla perdita di liquidi tramite vomito e diarrea. Questi sintomi rappresentano un rischio significativo nei bambini, soprattutto in età pre-scolare, per via della loro ridotta capacità di compenso di fluidi corporei rispetto agli adulti. Il peso del bambino è un indicatore primario per valutare il grado di disidratazione e il calo ponderale. Il turgore della cute è un altro indicatore rivelatore di disidratazione; una cute che non ritorna prontamente alla sua posizione normale quando pizzicata suggerisce una perdita di elasticità dovuta alla disidratazione. Il dolore addominale può indicare sia l'estensione dell'infezione sia potenziali complicanze. Infine, la diuresi va monitorata per valutare le funzioni renali e l'entità della disidratazione. In conclusione, dati come il peso, turgore della cute, dolore addominale e diuresi sono essenziali per monitorare lo stato di idratazione del bambino e l'efficacia delle terapie mirate alla reidratazione, elementi chiave nella gestione della gastroenterite virale da Rotavirus. Questi indicatori aiutano a prevenire complicanze gravi come la disidratazione severa e squilibri elettrolitici, comuni in questa condizione.

6 di 50 Domande

Maria, 73 anni, in terapia con dicumarolici, viene ricoverata in rianimazione per emorragia cerebrale. Intubata e sottoposta a ventilazione meccanica. Il candidato indichi l'azione che ritiene piu' corretta.














La risposta corretta è la D
Maria, che ha 73 anni e sta assumendo dicumarolici, è stata ricoverata per un'emorragia cerebrale, ora intubata e in ventilazione meccanica. L'azione più corretta è il posizionamento supino con inclinazione max 30 gradi. Questa posizione è consigliata perché minimizza il rischio di aumentare la pressione intracranica, che può peggiorare l'emorragia cerebrale. Quando si verifica un'emorragia cerebrale, il sangue fuoriuscito dall'arteria può causare danni al cervello sia direttamente sia aumentando la pressione intracranica, causando ulteriori danni o interrompendo l'afflusso di sangue vitale. La gestione della posizione del paziente è cruciale nella cura delle persone con emorragia cerebrale. Mantenere la testa e il tronco in posizione leggermente elevata può aiutare a ridurre la pressione intracranica e facilitare il drenaggio dei fluidi, aiutando così a prevenire l'aumento del danno cerebrale. È riconosciuto nell'ambito delle pratiche di cura neurocritica, e stabilire la corretta inclinazione del letto fa parte dell'approccio standard. Questa pratica è anche fondamentale per la gestione delle vie aeree e per la prevenzione della polmonite da aspirazione, entrambi rischi significativi in pazienti in ventilazione meccanica. Questi principi sono conformi alle guide e ai protocolli moderni per la gestione degli eventi cerebrovascolari acuti, dove il monitoraggio e la regolazione della pressione intracranica svolgono un ruolo vitale nella minimizzazione dei danni e nella promozione della ripresa.

7 di 50 Domande

Giulio, 39 anni, viene accompagnato in Pronto Soccorso in seguito ad incidente con trauma toracico e aritmico. Il candidato indichi quali dei seguenti dati rileva con priorita'.














La risposta corretta è la B
Giulio, dopo un trauma toracico e aritmico, ha bisogno di un controllo della Pressione Arteriosa (PA), Saturazione dell'Ossigeno (SaO2), Frequenza Respiratoria (FR), dolore, e di eventuali variazioni di forma e aspetto di addome e torace. Questi parametri sono prioritari perché offrono un quadro immediato delle condizioni vitali e possono segnalare condizioni d'urgenza quali un pneumotorace, un'emotorace, lesioni agli organi interni, o altri problemi cardiaci o respiratori. La valutazione di questi specifici aspetti è cruciale per intervenire tempestivamente e prevenire complicazioni. Le lesioni causate da traumi toracici possono variare ampiamente e riguardare diverse strutture tra cui polmoni, cuore, grandi vasi e cassa toracica. Inoltre, monitorare la PA e la SaO2 è essenziale per valutare la funzione cardiaca e polmonare, mentre la valutazione del dolore e delle variazioni fisiche di addome e torace può indicare lesioni nascoste, compromissioni degli organi interni o la necessità di ulteriori indagini diagnostiche. Questi controlli contribuiscono a stabilire un piano di cura mirato, minimizzando il rischio di esiti negativi per il paziente.

8 di 50 Domande

Vittorio, 68 anni, operato di emicolectomia per via laparotomica; dopo 8 ore dall'intervento presenta drenaggi addominali, SNG, catetere vescicale con diuresi di 150 ml con urine ipercromiche, PA 95/65 mmHg, FC 105 b/m'. Il candidato indichi quale complicanza ipotizza e come interviene.














La risposta corretta è la A
Vittorio, operato di emicolectomia, mostra segni preoccupanti come diuresi ridotta con urine ipercromiche e parametri vitali alterati, indicativi di una possibile emorragia post-operatoria. La risposta corretta è la valutazione di ferita chirurgica e liquido di drenaggio. Questa condizione si spiega con la perdita di sangue che può avvenire dopo interventi chirurgici, soprattutto in tecniche come l'emicolectomia. La ridotta diuresi, il cambiamento nel colore delle urine, insieme a un calo della pressione arteriosa e un incremento della frequenza cardiaca, sono segnali di un potenziale sanguinamento. L'emorragia post-operatoria necessita di un pronto intervento per identificare la fonte del sanguinamento e limitare ulteriori complicazioni. Questa situazione può presentarsi nelle ore immediatamente successive all'intervento e richiede una rapida valutazione dei segni clinici, inclusi la revisione delle aree di drenaggio e l'osservazione diretta della ferita chirurgica, per confermare la presenza di emorragia e intervenire tempestivamente. La precocità nell'identificare e gestire tali situazioni è cruciale per evitare conseguenze più gravi sullo stato di salute del paziente.

9 di 50 Domande

Gianni, 82 anni, e' stato sottoposto ad intervento di chirurgia maggiore in anestesia generale. Il candidato indichi quali delle seguenti azioni mette in atto per prevenire il delirium postoperatorio.














La risposta corretta è la A
Per prevenire il delirium postoperatorio in Gianni, 82 anni, sottoposto a chirurgia maggiore in anestesia generale, si attuano interventi non farmacologici come la stimolazione cognitiva e sensoriale, la precoce mobilizzazione e la prevenzione della disidratazione. Questa risposta è corretta perché il delirium, uno stato di confusione mentale acuta, può essere influenzato negativamente dall'immobilità, disidratazione e dalla mancanza di stimoli adeguati, fattori spesso presenti nei pazienti postoperatori anziani. Prevenire il delirium in tali pazienti richiede la messa in atto di strategie su più fronti che mirano a ridurre i fattori di rischio. Tra queste, la stimolazione cognitiva può aiutare a mantenere attiva la mente del paziente attraverso attività come dialoghi, giochi di memoria o la lettura. La stimolazione sensoriale, ad esempio mediante l'uso di luce naturale o la riduzione dei rumori ambientali eccessivi, contribuisce a mantenere il ciclo sonno-veglia. La mobilizzazione precoce è importante per evitare la debolezza muscolare e stimolare la circolazione, riducendo così il rischio di complicazioni che possono favorire l'insorgenza del delirio. Infine, garantire un'adeguata idratazione contribuisce al mantenimento delle funzioni fisiologiche vitali. Queste misure sono parte integrante di un approccio globale che punta non solo a prevenire il delirium ma anche a promuovere una migliore e più rapida ripresa del paziente dopo l'intervento chirurgico.

10 di 50 Domande

Giuseppina, 83 anni, fumatrice, ricoverata per "grave dispnea in soggetto con BPCO riacutizzata". Il candidato indichi quali interventi attua per ridurre la dispnea a riposo.














La risposta corretta è la C
Giuseppina, affetta da grave dispnea a causa della riacutizzazione della BPCO, riduce la sua dispnea adottando la posizione ortopnoica e limitando il dispendio energetico. Questa indicazione tiene conto della fisiopatologia della BPCO, una patologia polmonare ostruttiva caratterizzata da ostruzione cronica al flusso aereo, non completamente reversibile e progressiva. La dispnea, uno dei sintomi cardine, si intensifica con l'avanzare della malattia. Facilitare la respirazione mediante la posizione ortopnoica, ovvero seduta o semiseduta, aiuta a diminuire la pressione sul diaframma e a migliorare la capacità di espansione toracica, rendendo più efficace ogni respiro con un minore dispendio di energia. Rendere meno faticoso ogni atto respiratorio è essenziale nei pazienti con BPCO riacutizzata, dove l'ostruzione delle vie aeree e l'iperinflazione polmonare richiedono sforzi maggiori per ogni respiro. Limitare l'attività fisica aiuta altresì a conservare energia per i muscoli respiratori, riducendo il rischio di affaticamento e contribuendo ulteriormente al sollievo della dispnea. Questo approccio pragmatico enfatizza l'importanza di stratagemmi non farmacologici nella gestione sintomatica della BPCO, in aggiunta alle terapie specifiche per la malattia.

11 di 50 Domande

Olga, 46 anni, affetta da disturbo bipolare sta assumendo il litio. Il candidato indichi quali effetti avversi deve monitorare l'infermiere














La risposta corretta è la E
Olga, affetta da disturbo bipolare e in trattamento con litio, deve essere monitorata per gli effetti avversi quali tremori fini, nausea, vomito e diarrea. La correttezza di questa risposta risiede nel profilo di effetti collaterali classicamente associato al litio, un farmaco largamente impiegato nella gestione del disturbo bipolare. L'utilizzo del litio può infatti condurre a diversi effetti indesiderati, tra cui spiccano disturbi gastrointestinali (quali nausea, vomito e diarrea) e neurologici (come i tremori fini). Questi sintomi sono comuni soprattutto nelle fase iniziali del trattamento o quando i livelli plasmatici del farmaco superano la soglia terapeutica, richiedendo un attento monitoraggio e, ove necessario, un adeguamento della posologia. La patologia del disturbo bipolare, trattata con litio, comporta una gestione farmacologica mirata a stabilire l’umore del paziente, ma implica la necessità di un monitoraggio costante degli effetti collaterali per prevenire le complicanze e garantire la sicurezza del trattamento. La risposta trae origine dall’osservazione dell’impatto che il litio può avere sul sistema gastrointestinale e nervoso, aspetti ben documentati nella letteratura clinica riguardante la gestione e gli effetti collaterali del trattamento del disturbo bipolare.

12 di 50 Domande

Gianni, 65 anni, affetto da fibrillazione atriale, viene dimesso con prescrizione di dicumarolici. Il candidato indichi quali informazioni fornisce al paziente.














La risposta corretta è la C
Gianni, 65 anni, affetto da fibrillazione atriale e dimesso con prescrizione di dicumarolici, non deve incrementare il consumo di verdure a foglia larga, deve evitare traumi, monitorare la comparsa di emorragie anche di piccole entità e effettuare controllo dell'INR regolarmente. Questo perché i dicumarolici agiscono come anticoagulanti diminuendo la capacità del sangue di coagulare. Il consumo di verdure a foglia larga può interferire con l'efficacia di questi medicinali poiché sono ricche di vitamina K, necessaria alla coagulazione del sangue e quindi può diminuire l'effetto dei dicumarolici. È importante evitare traumi per ridurre il rischio di emorragie, dado che i pazienti in terapia anticoagulante presentano un rischio maggiore di sanguinamenti, anche con lesioni minori. Il monitoraggio di eventuali emorragie e la regolare verifica dell'INR (International Normalized Ratio) permettono di monitorare l'efficacia del trattamento anticoagulante, assicurando che il sangue non sia troppo liquido o troppo denso, bilanciando così il rischio di emorragie con quello di trombosi.

13 di 50 Domande

Mario, pesa 60 Kg. Prescritto 10.000 UI Eparina sodica in 50 ml di soluzione fisiologia in pompa siringa. E' disponibile Epsoclar fiale 25.000UI/5ml soluzione per uso endovenoso. Il candidato indichi quanti ml di eparina devono essere aspirati.














La risposta corretta è la B
Per preparare la soluzione prescritta a Mario, si devono aspirare 2 ml di Eparina. La correttezza di questo calcolo deriva dal rapporto fra la concentrazione dell'Eparina disponibile e la dose richiesta. Con una concentrazione di 25.000 UI in 5 ml, per ottenere 10.000 UI si calcola la proporzione, risultando in 2 ml esatti. L'Eparina è un anticoagulante utilizzato per prevenire e trattare la formazione di coaguli sanguigni. Funziona incrementando l'attività dell'antitrombina III, che inibisce la coagulazione del sangue. È communemente prescritta per la gestione di disturbi come la trombosi venosa profonda, la embolia polmonare, e per prevenire la formazione di coaguli nei pazienti con rischi elevati, come quelli con fibrillazione atriale non valvolare o in post-chirurgia. Il dosaggio esatto e la modalità di somministrazione sono fondamentali per assicurare l'efficacia del trattamento evitando rischi come emorragie dovute a sovradosaggio. La gestione corretta della concentrazione e del volume della soluzione determina la precisione dell'effetto terapeutico desiderato, rendendo essenziale una calibrazione accurata, come dimostrato nel calcolo per il caso di Mario.

14 di 50 Domande

Devono essere somministrati 50 mg di tramadolo in gocce; il flacone e' da 100mg/ml; ogni goccia equivale a 2,5 mg. Il candidato indichi quante gtt devono essere somministrate.














La risposta corretta è la C
Per somministrare 50 mg di Tramadolo con un flacone da 100mg/ml dove ogni goccia equivale a 2,5 mg, si richiedono 20 gocce. Questo calcolo è basato sulla concentrazione del farmaco e sulla dose desiderata, ponendo in evidenza la corrispondenza tra la quantità di principio attivo per goccia e la dose totale richiesta dal trattamento. Il Tramadolo è un analgesico oppioide prescritto per il trattamento del dolore da moderato a severo. Agisce all'interno del sistema nervoso centrale (SNC) per modificare la percezione e la risposta al dolore. Il suo meccanismo prevede l'inibizione della ricaptazione della noradrenalina e della serotonina, offrendo effetti analgesici attraverso la modulazione dei percorsi del dolore. È fondamentale rispettare le dosi prescritte considerando l'elevata potenza e i rischi associati all'uso degli oppioidi, compreso il rischio di dipendenza e di effetti avversi. Il calcolo accurato della dose in gocce garantisce l'efficacia del trattamento mantenendo la sicurezza del paziente, adeguandosi alle sue esigenze specifiche di gestione del dolore.

15 di 50 Domande

Devono essere somministrati 2mg/kg di gentamicina solfato ad un bambino dal peso di 20 kg. Disponendo di fiale da 2ml che contengono 80mg di principio attivo, il candidato indichi quanto ne occorre aspirare.














La risposta corretta è la A
Il bambino di 20 kg necessita di 2mg/kg di gentamicina solfato, quindi 40mg in totale. Con fiale da 80mg/2ml, ne occorre aspirare 1 ml. La gentamicina è un antibiotico aminoglicosidico efficace contro vari batteri Gram-negativi e alcuni Gram-positivi, impiegato in infezioni gravi. La sua azione è connessa alla sua capacità di inibire la sintesi proteica batterica. Il dosaggio deve essere calibrato con precisione per evitare rischi di nefrotossicità e ototossicità, comuni effetti collaterali dei farmaci aminoglicosidici. È essenziale monitorare la funzione renale durante il trattamento. La scelta della dose e la sua adattabilità in funzione del peso del paziente sono essenziali per massimizzare l'efficacia del trattamento riducendo al minimo i rischi associati alla terapia antibiotica.

16 di 50 Domande

una scala di valutazione identifica un alto numero di falsi negativi. Il candidato indichi qual e' l'affermazione corretta.














La risposta corretta è la B
Una scala di valutazione con un alto numero di falsi negativi ha bassa sensibilità. Tale risultato indica che la scala non è in grado di identificare adeguatamente le persone che hanno effettivamente la condizione o la patologia di interesse. La sensibilità di una scala di valutazione misura la sua capacità di riconoscere correttamente quei soggetti che sono realmente afflitti dalla patologia o condizione in esame. In termini di patologia, la bassa sensibilità indica che la scala fa fatica a rilevare la condizione quando questa è presente, rischiando di lasciare molti casi non diagnosticati o sottovalutati. Questo concetto è cruciale in molti ambiti della medicina e della diagnostica, poiché una scala altamente sensibile è essenziale per garantire che il minor numero possibile di casi rimanga non identificato. La sensibilità è quindi un parametro di fondamentale importanza per determinare l'affidabilità e l'efficacia di uno strumento diagnostico, ponendo le basi per ulteriori indagini e trattamenti corretti in presenza di una determinata patologia. Se lo strumento utilizzato non è sufficientemente sensibile, molti soggetti con la condizione potrebbero non essere rilevati, portando a una sottovalutazione dell'incidenza della patologia e a una mancata assistenza per chi ne è affetto.

17 di 50 Domande

Il candidato indichi quali delle seguenti affermazioni e' corretta.














La risposta corretta è la B
La risposta corretta è: negli studi prospettici la raccolta dati avviene dall'inizio dello studio in avanti nel tempo. Questo significa che, in tali studi, gli individui vengono seguiti a partire dal momento presente verso il futuro, per valutare l'impatto di determinati fattori di rischio o interventi sulla loro salute. Gli studi prospettici, infatti, sono progettati per osservare gruppi di individui nel tempo per determinare come variabili specifiche possano influenzare lo sviluppo di certe condizioni o malattie. Si partono da individui liberi dalla condizione di interesse e si osservano nel tempo per vedere chi sviluppa la malattia e chi no, permettendo così di stabilire relazioni di causa-effetto tra variabili di interesse e outcome. Una delle principali caratteristiche degli studi prospettici è che, essendo pianificati e condotti prospectively, c'è un maggiore controllo sulla raccolta dei dati. Questo aspetto consente di ridurre bias e confondimenti, che possono invece interessare studi retrospettivi, dove i dati sono analizzati dopo essere stati raccolti per altre ragioni. In altre parole, negli studi prospettici, la progettazione e la raccolta dati conduce attraverso un'osservazione diretta nel tempo, permettendo di costruire una sequenza temporale chiara e significativa tra esposizione e effetto, aumentando l'affidabilità dei risultati ottenuti.

18 di 50 Domande

il candidato indichi le caratteristiche dei quesiti clinico assistenziali di foreground nella pratica dell'evidence Based Practice.














La risposta corretta è la D
I quesiti clinico assistenziali di foreground nella pratica dell'evidence Based Practice si distinguono per la loro specificità. Questo implica che tali domande sono dettagliate e mirate, focalizzate su aspetti particolari della cura o del trattamento del paziente. La specificità aiuta i clinici a ricercare e applicare le evidenze più direttamente rilevanti per le domande cliniche specifiche, migliorando quindi l'efficacia della pratica clinica. La specificità è fondamentale nella formulazione dei quesiti di foreground perché permette ai professionisti sanitari di identificare e applicare le ricerche più pertinenti e di alta qualità alla pratica clinica. Invece di affrontare argomenti larghi e generici, che potrebbero produrre risultati di ricerca vasti ma meno applicabili direttamente, un quesito di foreground ben formulato indirizza esigenze cliniche precise. Ad esempio, invece di chiedersi genericamente "Quali sono i trattamenti per la depressione?", un quesito di foreground specifico chiederebbe "Qual è l'efficacia della terapia cognitivo comportamentale rispetto alla farmacoterapia nella gestione della depressione moderata in adulti di età compresa tra i 18 e i 65 anni?". Questo livello di dettaglio guida i professionisti verso ricerche e prove cliniche altamente rilevanti, facilitando decisioni cliniche informate e basate sull'evidenza. La capacità di focalizzarsi su questioni specifiche consente inoltre di ridurre il tempo necessario per trovare le evidenze più pertinenti, incrementando l'efficienza della pratica basata sull'evidenza.

19 di 50 Domande

Martina, parto fisiologico alla 38 settimana, allatta al seno. Il candidato indichi quali informazioni sono fondamentali per la prevenzione delle ragadi al seno.














La risposta corretta è la B
Martina, parto fisiologico alla 38^ settimana e allattamento al seno, per la prevenzione delle ragadi deve assicurarsi che il neonato afferrare con bocca aperta capezzolo ed areola. Questa prassi è essenziale perché una corretta posizione di suzione durante l'allattamento minimizza la pressione eccessiva sul capezzolo, un fattore chiave nel prevenire le dolorose ragadi. Quando il bambino afferra correttamente sia il capezzolo che l'areola, la distribuzione della pressione di suzione e le sollecitazioni meccaniche sui tessuti del seno sono ottimizzate, riducendo il rischio di formazione delle ragadi. Le ragadi al seno sono lacerazioni superficiali della pelle che possono manifestarsi quando il neonato non attacca correttamente al seno, applicando una suzione mal distribuita che può danneggiare la delicata pelle del capezzolo. Queste lesioni risultano molto dolorose e possono compromettere la continuità dell'allattamento. La corretta tecnica di suzione inoltre garantisce una migliore estrazione del latte, beneficiando sia la madre che il neonato. Mantenere una buona salute dei capezzoli durante l'allattamento è fondamentale per prevenire infezioni e garantire un'esperienza serena per madre e bambino.

20 di 50 Domande

Sandra, 73 anni, ex operaia metallurgica, e' affetta da BPCO; vive da sola con limitazioni nelle Attivita' di Vita Quotidiana (ADL). Il candidato indichi quali aspetti considera fondamentale discutere con lei.














La risposta corretta è la A
La risposta corretta alla domanda posta, riguardante gli aspetti fondamentali da discutere con Sandra, affetta da BPCO e con limitazioni nelle Attività di Vita Quotidiana, è la gestione della terapia farmacologica inalatoria, l'attività fisica costante e le modificazioni delle abitudini alimentari. Questi elementi sono essenziali nel trattamento della BPCO per diverse ragioni. La BPCO, ovvero la Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva, è una malattia che provoca ostruzione al flusso aereo nei polmoni e porta a difficoltà respiratorie. Un trattamento efficace della BPCO richiede un approccio olistico che includa la gestione della terapia farmacologica, modifiche dello stile di vita e supporto psicosociale. La terapia farmacologica inalatoria è cruciale perché aiuta a ridurre l'ostruzione delle vie aeree e a controllare i sintomi. Le attività fisiche costanti sono raccomandate per migliorare la capacità respiratoria e l'efficienza muscolare, migliorerà anche la qualità della vita del paziente. Cambiare le abitudini alimentari è importante per mantenere un peso sano, dal momento che sia la perdita che l'eccesso di peso possono aggravare i sintomi della BPCO. Dunque, per Sandra, integrare nella sua routine giornaliera la gestione ottimale della terapia inalatoria, assicurarsi di aderire a un programma di attività fisica regolare e adottare una dieta equilibrata sono passaggi chiave non solo nel limitare l'aggravarsi dei sintomi della BPCO ma anche nel migliorare la sua generale qualità di vita. Questi approcci mirati contribuiscono a ottimizzare la funzione respiratoria, a ridurre il rischio di riacutizzazioni e a supportare il benessere complessivo della paziente.

21 di 50 Domande

Maria, 80 anni, ricoverata in medicina, in terapia infusiva reidratante; dopo 12 ore dall'inizio dell'infusione presenta segni di trombo-flebite in sede di Catetere Venoso Periferico. Il candidato indichi la procedura corretta.














La risposta corretta è la D
La procedura corretta in caso di trombo-flebite in sede di Catetere Venoso Periferico (CVP) è rimuovere il CVP, applicare un impacco caldo-umido e incannulare un altro accesso. La tromboflebite si riferisce all'infiammazione di una vena causata o complicata dalla formazione di un trombo (coagulo di sangue) all'interno del vaso sanguigno. La condizione può avere luogo nel contesto di cateteri venosi, dove l'irritazione fisica e l'esposizione a dispositivi estranei possono promuovere sia l'infiammazione sia la coagulazione. I sintomi includevano arrossamento, gonfiore, dolore lungo il decorso della vena e, talvolta, sintomi sistemici come febbre. La gestione corretta mira a prevenire ulteriori danni e alleviare i sintomi: la rimozione del CVP riduce la sorgente di irritazione; l'applicazione di impacchi caldo-umidi aiuta a ridurre l'infiammazione e promuovere la circolazione, facilitando la risoluzione della trombosi. Incannulare un altro accesso assicura che il trattamento o le terapie necessarie possano continuare senza interruzione. Questo insieme di azioni si propone di gestire in modo efficace sia le conseguenze immediate della tromboflebite sia di prevenire complicazioni future, massimizzando il comfort del paziente e la sicurezza del trattamento.

22 di 50 Domande

Carla, ottant'anni, ricoverata in neurologia per ictus ischemico con emiparesi sinistra e disartria. L'infermiere deve effettuare il test dell'acqua per sospetta disfagia. Il candidato indichi la procedura corretta.














La risposta corretta è la B
Il test dell'acqua per sospetta disfagia in Carla, che ha 80 anni e ricoverata per ictus ischemico con emiparesi sinistra e disartria, si svolge in posizione seduta somministrando ripetutamente fino a 10 ml d'acqua, e si osservano i segni di disfagia. Questa procedura è considerata corretta perché è adatta a valutare la capacità del paziente di deglutire piccole quantità di liquido senza soffocare o tossire, indicatori chiave di disfagia. La disfagia è un disturbo di deglutizione che può manifestarsi a seguito di un ictus. Questa condizione colpisce la capacità del soggetto di deglutire in modo sicuro e efficiente, portando a rischio di aspirazione, polmonite, disidratazione e malnutrizione. Il test dell'acqua è una valutazione iniziale per identificare la presenza di disfagia. Somministrare l'acqua a piccoli sorsi consente di valutare la funzionalità deglutitoria senza sovraccaricare le capacità del paziente, adattandosi alle sue condizioni e limitazioni post-ictus. La metodologia di somministrazione ripetuta e controllata aiuta nell'identificare i pazienti che necessitano di ulteriori investigazioni diagnostiche e interventi specifici per la gestione della disfagia, riducendo i rischi di complicazioni. Questo approccio segue le linee guida per un'assistenza centrata sul paziente, ponendo attenzione alle sue capacità residue e aiutandolo a recuperare la funzionalità deglutitoria in sicurezza.

23 di 50 Domande

il laccio emostatico va rimosso appena refluisce il sangue all'interno della provetta. Il candidato indichi la motivazione corretta














La risposta corretta è la A
Il laccio emostatico va rimosso appena refluisce il sangue all'interno della provetta per evitare l'emoconcentrazione. L'emoconcentrazione si verifica quando il flusso sanguigno in una parte del corpo è limitato per un periodo prolungato, come può accadere con l'uso prolungato di un laccio emostatico durante la raccolta del sangue. Questo provoca un aumento relativo delle cellule del sangue e degli altri componenti soluti rispetto al volume plasmatico. In pratica, riducendo o interrompendo temporaneamente il flusso sanguigno venoso, mentre le cellule del sangue rimangono confinate in un'area, il plasma può continuare a filtrare nei tessuti circostanti. Questo porta a un aumento della concentrazione di cellule del sangue nella zona ristretta, influenzando così la concentrazione dei componenti del sangue e potenzialmente alterando i risultati dei test. Rimuovendo tempestivamente il laccio, si previene questa alterazione consentendo un flusso sanguigno normale e quindi una composizione più naturale del prelievo di sangue.

24 di 50 Domande

Luca, 50 anni, e' ventilato con la NIV (Non Invasive Ventilation). Il candidato indichi quando si ipotizza la necessita' di passarlo all'intubazione endotracheale.














La risposta corretta è la D
Luca, di 50 anni, viene ventilato tramite NIV (Non Invasive Ventilation) e la necessità di passare all'intubazione endotracheale si ipotizza quando diminuisce lo stato di coscienza del paziente. La diminuzione dello stato di coscienza in un paziente può influenzare negativamente la capacità di mantenere libere le vie aeree e di proteggere la trachea dalle aspirazioni, situazioni che mettono a rischio la sicurezza del paziente stesso. Infatti, la ventilazione non invasiva, seppur vantaggiosa per evitare le complicanze associate all'intubazione endotracheale, richiede che il paziente sia in grado di cooperare, di avere sufficiente stato di coscienza per poter tossire e gestire efficacemente le secrezioni bronchiali. La diminuzione dello stato di coscienza rende il paziente incapace di mantenere le vie aeree permeabili e di proteggere la propria trachea dagli agenti patogeni, aumentando il rischio di aspirazione e complicanze polmonari. Tali condizioni sottolineano l'importanza del monitoraggio accurato dello stato neurologico in pazienti in ventilazione non invasiva e giustificano la necessità di un passaggio all'intubazione endotracheale qualora si verifichi un deterioramento della coscienza, al fine di garantire una ventilazione efficace e prevenire eventuali complicanze.

25 di 50 Domande

Albino, 64 anni in insufficienza respiratoria acuta, viene ventilato con pallone Ambu, fonte di ossigeno a 10l/min e reservoir. Il candidato indichi qual e' il range percentuale di ossigeno che si sta somministrando?














La risposta corretta è la E
Albino, 64 anni in insufficienza respiratoria acuta, riceve una somministrazione di ossigeno attraverso un pallone Ambu con fonte di ossigeno a 10l/min e reservoir, il range percentuale di ossigeno somministrato è del 60%-95%. Questa percentuale è determinata dalla capacità del sistema di fornire un'alta concentrazione di ossigeno, sfruttando tanto il flusso proveniente dalla fonte quanto il reservoir. Le maschere con reservoir sono ideate per migliorare l'efficienza della somministrazione di ossigeno, permettendo concentrazioni più alte rispetto a sistemi privi di tale componente aggiuntivo. Il funzionamento si basa sulla presenza del sacchetto reservoir, che si riempie di ossigeno. Durante l'inspirazione, il paziente attinge ossigeno sia dal sacchetto che dal flusso diretto, consentendo di raggiungere concentrazioni elevati. La specificazione di un intervallo tra il 60% e il 95% riflette la variabilità legata al ritmo respiratorio del paziente e alla precisione con cui il sistema viene gestito, garantendo così una flessibilità nel soddisfare le esigenze di ossigenazione del soggetto in maniera efficiente e sicura. Questo approccio è fondamentale in situazioni di emergenza come l'insufficienza respiratoria acuta in cui è cruciale stabilizzare i livelli di ossigeno del paziente rapidamente.

26 di 50 Domande

Ilaria, 80 anni e' ricoverata in Terapia Intensiva Post-Operatoria e manifesta segni/sintomi di delirium. Il candidato indichi quali sono le possibili cause di delirium in un paziente ricoverato in Terapia Intensiva.














La risposta corretta è la C
Ilaria, ricoverata in Terapia Intensiva Post-Operatoria, manifesta segni/sintomi di delirium a causa principalmente di sedazione non adeguata e patologia acuta. Il delirium è una sindrome che comporta una riduzione della capacità di attenzione e della cognizione, che di solito si sviluppa in breve tempo ed è spesso fluttuante nel corso della giornata. Si tratta di un disturbo comune tra i pazienti ricoverati in ospedale, in particolare nelle unità di terapia intensiva, dove i fattori come le condizioni acute di salute e gli effetti della sedazione giocano un ruolo critico. L’insorgenza del delirium può essere influenzata da una gamma di fattori tra cui i disordini metabolici, i cambiamenti fisiologici indotti dallo stress chirurgico, le infezioni, l'interruzione dei cicli sonno-veglia, e il uso di farmaci, tra cui le modalità di sedazione. Gli anziani e i pazienti con patologie acute sono particolarmente vulnerabili. La gestione inadeguata del dolore, la sedazione profonda o non adeguata, e le complicazioni derivanti dalla malattia di base possono precipitare o esacerbare il quadro di delirium, evidenziando l'importanza di un approccio attento e personalizzato nella cura dei pazienti in ambiente di terapia intensiva.

27 di 50 Domande

Antonella, 53 anni, e' sottoposta ad intubazione oro-tracheale per intervento chirurgico in anestesia generale. Il candidato indichi quale deve essere la pressione della cuffia nel tubo endotracheale.














La risposta corretta è la B
La pressione della cuffia nel tubo endotracheale per Antonella, sottoposta ad intubazione oro-tracheale, deve essere inferiore alla pressione di perfusione dei capillari della mucosa. Questa disposizione mira a prevenire i danni alla mucosa tracheale causati da una pressione eccessiva che potrebbe interrompere la circolazione sanguigna locale. La pressione adeguata favorisce un bilancio tra la necessità di mantenere la cuffia aderente per evitare perdite d'aria o aspirazione, e quella di ridurre il rischio di necrosi della mucosa tracheale. Infatti, mantenere la pressione della cuffia a livelli ottimali è cruciale per impedire complicazioni come lesioni tracheali, stenosi e altre patologie associate all'intubazione prolungata o alla gestione inadeguata della cuffia. Uno stato di pressione eccessivamente alto può alterare la microcircolazione locale e portare a danni ischemici, mentre una pressione troppo bassa può non permettere una adeguata ventilazione e la clearance delle secrezioni, potenzialmente portando a polmoniti da aspirazione. Pertanto, la soglia sicura di pressurizzazione mira a evitare che la circolazione capillare alla mucosa sia compromessa, riducendo così delle serie complicazioni post-intervento legate a gestione inadeguata della pressione della cuffia.

28 di 50 Domande

Il candidato indichi con quale intervallo di tempo e' raccomandato sostituire la medicazione trasparente del CVC.














La risposta corretta è la D
La raccomandazione per la sostituzione della medicazione trasparente del CVC prevede un intervallo di tempo di ogni 7 giorni, a meno che la medicazione non sia bagnata o sporca. Questa indicazione è importante per limitare il rischio di infezioni associate a cateteri venosi centrali, mantenendo al contempo una pratica clinica basata sulla prevenzione. Le linee guida specificheranno come la gestione attenta del catetere, inclusa la sostituzione periodica e l'intervento immediato qualora la medicazione diventi inadeguata (bagnata o sporca), sia cruciale per la prevenzione delle complicanze. Questo avviene perché una medicazione integra e pulita è essenziale per proteggere il punto di inserzione del catetere da contaminanti esterni, riducendo notevolmente la probabilità di infezioni del flusso sanguigno correlate al catetere. Allo stesso tempo, prolungare eccessivamente l'intervallo oltre i 7 giorni senza una necessità clinica può aumentare ill rischio di infezione, mentre sostituzioni troppo frequenti possono portare ad irritazioni o danni alla pelle, compromettendo l'integrità della barriera cutanea. Pertanto, l'adempimento a queste raccomandazioni riflette un equilibrio tra il ridurre i rischi di infezione e garantire la cura e il comfort del paziente.

29 di 50 Domande

Giuseppe, 72 anni, e' ricoverato in Terapia Intensiva Neurochirurgica post-trauma cerebrale, il monitoraggio tramite catetere intracranico rileva un aumento della pressione intracranica. Il candidato indichi il significato di tale situazione clinica:














La risposta corretta è la E
Il monitoraggio tramite catetere intracranico di Giuseppe, che ha 72 anni e si trova in Terapia Intensiva Neurochirurgica post-trauma cerebrale, mostra un aumento della pressione intracranica; ciò significa che la pressione di perfusione cerebrale diminuisce. Questo fenomeno si verifica quando la pressione necessaria a mantenere il flusso sanguigno nel cervello si riduce a causa dell'aumento della pressione intracranica. Infatti, il cervello è protetto da una rigidità strutturale detta cranio che, sebbene fornisca una difesa fisica, limita lo spazio disponibile per l'espansione. In caso di aumento della pressione intracranica, ad esempio da edema o sanguinamento a seguito di una lesione, lo spazio per il sangue può diminuire, influenzando negativamente la perfusione cerebrale. La pressione di perfusione cerebrale è calcolata come la differenza tra la pressione arteriosa media e la pressione intracranica. Una diminuzione di questa pressione evidenzia quindi un flusso sanguigno cerebrale potenzialmente inadeguato, che può portare a ischemia e danni cerebrali. Aumenti sostenuti della pressione intracranica possono causare danni al tessuto cerebrale circostante e, nei casi più gravi, portare ad erniazioni cerebrali con risultati potenzialmente fatali.

30 di 50 Domande

Alberto, 40 anni, e' coinvolto in un incidente stradale, il candidato indichi quali sono le informazioni principali che l'infermiere di Centrale Operativa 118 deve raccogliere quando risponde alla chiamata di soccorso.














La risposta corretta è la D
L'infermiere di Centrale Operativa 118, in caso di incidente stradale come quello coinvolgente Alberto, deve raccogliere informazioni sulla quantità e tipologia dei mezzi coinvolti, il numero delle persone ferite, il luogo dell'incidente, e il numero di persone imprigionate. Questa risposta è corretta perché consente ai soccorritori di prepararsi adeguate risorse e attrezzature prima dell'arrivo sul posto, garantendo così un intervento rapido e mirato. È essenziale raccogliere dati precisi per organizzare al meglio l'operazione di soccorso, in modo da comprendere la gravità della situazione e agire in modo efficiente, provvedendo, ad esempio, a inviare mezzi adeguati per l'eventuale estricazione delle persone imprigionate. Identificare la tipologia dei mezzi coinvolti aiuta a prevedere la possibile natura delle lesioni, mentre conoscere il luogo dell'incidente permette di pianificare il percorso più veloce per l'arrivo. Infine, sapere il numero delle persone ferite e imprigionate consente ai soccorsi di adattare il livello di risposta, predisponendo - se necessario - un maggiore numero di ambulanze o l'invio di un'unità di soccorso specializzata. Questo insieme di informazioni forma la base per ogni operazione di soccorso effettiva, riducendo i tempi di intervento e migliorando l'efficienza della risposta in situazioni di emergenza.

31 di 50 Domande

Emma, neonato a termine ricoverato presso il Nido, presenta difficolta' a mantenere una temperatura corporea stabile. Il candidato ne indichi la motivazione:














La risposta corretta è la D
Emma, neonato a termine ricoverato presso il Nido, presenta difficoltà a mantenere una temperatura corporea stabile a causa di difficoltà a regolare la termogenesi. I neonati, infatti, hanno un sistema di termoregolazione immaturo che può comportare problemi nel mantenere la propria temperatura adeguata in ambienti troppo freddi o caldi. Questa difficoltà è dovuta principalmente alla loro ampia superficie corporea rispetto alla massa corporea e alla minore capacità di termogenesi, ovvero la produzione di calore, in particolar modo attraverso il brivido, meccanismo non completamente efficiente nei neonati. A questo si aggiunge una limitata capacità di conservare il calore prodotto a causa del ridotto strato di grasso sottocutaneo. Tali fattori rendono i neonati particolarmente suscettibili alle variazioni di temperatura ambientale, necessitando così di particolare attenzione per evitare episodi di ipotermia o ipertermia, che possono avere conseguenze serie sul loro benessere e sull'equilibrio fisiologico. La termoregolazione diventa quindi una funzione vitale che si perfezionerà con la crescita e lo sviluppo del bambino, ma che nel periodo neonatale necessita di essere attentamente sorvegliata e supportata.

32 di 50 Domande

Martina, lattante ricoverata in Pediatria presenta cardiopatia congenita semplice. Il candidato indichi qual e' il monitoraggio prioritario da effettuare tra i seguenti:














La risposta corretta è la A
Martina, lattante ricoverata in Pediatria per cardiopatia congenita semplice, deve avere come prioritario il monitoraggio del peso e della diuresi. Questo è particolarmente importante nelle cardiopatie congenite in quanto questi parametri possono rivelare variazioni nel bilancio idrico, cruciali per rilevare una potenziale insufficienza cardiaca o problemi nella gestione dei liquidi, che sono aspetti critici in questa condizione. Le cardiopatie congenite presentano un ampio spettro di malformazioni che si sviluppano nel cuore in fase fetale. Alcune possono essere lievi e non influenzare significativamente la funzione cardiaca, mentre altre più serie possono causare una notevole compromissione della capacità del cuore di pompare efficacemente il sangue. In quest'ultimo caso, il monitoraggio del peso e della diuresi diventano strumenti fondamentali per valutare la risposta del paziente alla terapia e l'eventuale sviluppo di un'insufficienza cardiaca. Infatti, un aumento del peso rapido senza una spiegazione evidente può indicare una ritenzione idrica, mentre una diuresi scarsa può essere segno di un ridotto output cardiaco. Monitorare strettamente questi parametri può evidenziare precocemente problemi che necessitano interventi immediati al fine di ottimizzare la gestione e ridurre il rischio di complicanze.

33 di 50 Domande

Edoardo, neonato con coartazione aortica diagnosticata e' sottoposto a monitoraggio in vista del successivo iter terapeutico. Il candidato indichi quali parametri vanno monitorati con maggiore frequenza.














La risposta corretta è la D
La coartazione aortica in Edoardo richiede un monitoraggio frequente della pressione arteriosa e dei polsi agli arti inferiori. Questo perché la coartazione aortica è una condizione cardiaca congenita che provoca il restringimento dell'aorta, la principale arteria che esce dal cuore. Tale restringimento può aumentare la pressione sanguigna prima della coartazione e ridurla dopo di essa, influenzando principalmente la circolazione agli arti inferiori. Di conseguenza, osservare variazioni nella pressione arteriosa e negli impulsi degli arti inferiori può offrire indicazioni preziose sull'efficacia del flusso sanguigno e della pressione dopo la sezione ristretta dell'aorta. Tale condizione influisce non solo sulla pressione sanguigna ma può anche provocare un flusso sanguigno inadeguato agli organi e agli arti inferiori, rendendo essenziale il controllo di questi parametri. Questo monitoraggio aiuta a identificare tempestivamente eventuali peggioramenti o complicazioni, sostenendo così una gestione clinica mirata a salvaguardare la salute cardiovascolare del neonato.

34 di 50 Domande

Il candidato indichi quali tra le seguenti affermazioni e' corretta.














La risposta corretta è la E
La risposta corretta E afferma che i percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (PDTA) definiscono l'iter diagnostico, terapeutico e assistenziale da attivare in una situazione clinica standard. Questo significa che i PDTA sono progettati per guidare i professionisti sanitari nella gestione delle condizioni cliniche più comuni attraverso un percorso predeterminato con l'obiettivo di garantire ai pazienti un'assistenza di elevata qualità, uniforme e basata sulle migliori evidenze scientifiche disponibili. I PDTA rappresentano una componente fondamentale per la standardizzazione delle cure, essenziali per ridurre la variabilità nella pratica clinica e migliorare l'efficienza dei servizi sanitari. La loro progettazione è finalizzata all'ottimizzazione della gestione del paziente, dall'inizio alla fine del suo percorso di cura, includendo la diagnosi, il trattamento e la verifica degli esiti assistenziali. Essi fungono da guida per i clinici, incoraggiando l'adozione delle migliori pratiche e la personalizzazione del trattamento sulla base delle condizioni cliniche standard e delle linee guida aggiornate. In sintesi, i PDTA servono per garantire che tutti i pazienti ricevano un trattamento e un'assistenza olistici e fondati sulle migliori evidenze attuali, facilitando al contempo la comunicazione e la collaborazione tra i diversi professionisti e settori del sistema sanitario coinvolti nella cura del paziente.

35 di 50 Domande

La specificita' di una scala di valutazione viene espressa con un numero. Il candidato indichi qual e' l'affermazione corretta.














La risposta corretta è la D
La specificità di una scala di valutazione espressa con un numero è correttamente identificata tra 0 e 1. Questo stato perché intervallo 0-1 rappresenta una probabilità, essendo 0 che un evento non accada mai e 1 che un evento accada sempre. Quindi, in termini di specificità, questo intervallo misura quanta certezza esiste che la scala identifichi correttamente non-occorrenze dell'evento o condizione valutata.

36 di 50 Domande

Giorgia, peso 50 kg, prescritta aminofillina 80 mg in 500 ml di soluzione fisiologica. Il candidato indichi a quale velocita' (ml/h) deve essere impostato il regolatore di flusso per infondere 0,45 mg/kg/h.














La risposta corretta è la E
Giorgia deve ricevere aminofillina a una velocità di 0,45 mg/kg/h, il che significa che, pesando 50 kg, richiede 22,5 mg/h (0,45mg/kg/h x 50kg). Da 80mg in 500ml, per conseguire la dose richiesta, la velocità di infusione deve essere impostata a 140,6 ml/h. Questo calcolo è basato sulla proporzione diretta tra la concentrazione del farmaco nella soluzione e il volume richiesto per raggiungere la dose desiderata per ora. L'amministrazione di aminofillina richiede precisione perché il suo impiego non corretto può portare a complicazioni. L'amministrazione deve essere calibrata in base al peso del paziente e alla concentrazione della soluzione farmacologica, come dimostrato nel calcolo precedente. L'aminofillina è utilizzata per trattare malattie respiratorie come l'asma bronchiale o la broncopneumopatia cronica ostruttiva, grazie alla sua capacità di rilassare i muscoli dei bronchi e migliorare la ventilazione polmonare. Gestire correttamente la velocità di infusione dell'aminofillina è cruciale per prevenire rischi di tossicità o inefficacia del trattamento. Questa sostanza, essendo un derivato della teofillina, agisce come broncodilatatore, facilitando il flusso d'aria nei polmoni e alleviando i sintomi di affanno. Una titolazione accurata come indicato (140,6 ml/h) assicura che il paziente riceva una terapia efficace riducendo al contempo il rischio di effetti collaterali indesiderati, quali nervosismo, disturbi del sonno, tachicardia o eccezionalmente, convulsioni o aritmie. Concludendo, la gestione accurata del dosaggio e della velocità di infusione è fondamentale nell'uso dell'aminofillina per il trattamento delle patologie respiratorie.

37 di 50 Domande

il candidato indichi l'opzione corretta.














La risposta corretta è la E
I quesiti di foreground orientano la ricerca verso letteratura primaria, che è la risposta corretta. I quesiti di foreground sono domande specifiche formulate per acquisire nuove conoscenze e dettagli su diagnosi, terapie, prognosi ecc., per casi clinici particolari. Essi necessitano di fonti dirette come studi controllati randomizzati, meta-analisi e linee guida basate su evidenze, ovvero la cosiddetta "letteratura primaria", per ottenere informazioni dettagliate e aggiornate. La letteratura primaria fornisce dati originali e nuovi insights, essenziali per prendere decisioni cliniche informate, implementare le migliori pratiche e promuovere interventi sanitari basati su prove di efficacia. Questi studi sono la prima pubblicazione dei risultati di ricerca, fondamentali per lo sviluppo della medicina basata sull'evidenza, consentendo ai professionisti sanitari di valutare la validità, l'importanza e l'applicabilità dei risultati nella pratica clinica.

38 di 50 Domande

Emilia, 65 anni, viene ricoverata per ictus ischemico; il medico prescrive terapia farmacologica trombolitica endovena. Durante il trattamento Emilia lamenta forte cefalea e nausea. Il candidato indichi le prime fasi del suo intervento.














La risposta corretta è la A
Emilia, colpita da ictus ischemico e in trattamento con terapia trombolitica, lamenta forte cefalea e nausea. La risposta corretta è di chiamare il medico e monitorare la paziente fino al suo arrivo. Questo approccio è giustificato dal fatto che, in caso di comparsa di cefalea intensa e nausea durante un trattamento trombolitico, è essenziale valutare tempestivamente la paziente per la possibile insorgenza di complicanze, come un sanguinamento cerebrale. La terapia trombolitica è utilizzata per sciogliere i trombi che ostruiscono i vasi sanguigni nel cervello durante un ictus ischemico. Tuttavia, questa terapia può comportare rischi, tra cui il sanguinamento. Quando si manifestano sintomi come cefalea acuta e nausea, può essere indicativo di una grave complicanza. La priorità è quindi assicurare un monitoraggio clinico attento e intervenire prontamente in caso di peggioramento dei sintomi o di emergere di nuove manifestazioni. La comunicazione tempestiva con il personale medico specializzato permetterà di prendere le decisioni terapeutiche più appropriate in base alla valutazione del quadro clinico aggiornato della paziente. L’importanza del monitoraggio sta nel rilevare precocemente le possibili complicanze, limitando così i rischi di esiti avversi gravi.

39 di 50 Domande

Viene segnalato il ricovero di Giulio portatore di Klebsiella Pneumoniae multiresistente. Il candidato scelga quali misure sono appropriate.














La risposta corretta è la C
Il ricovero di Giulio, portatore di Klebsiella Pneumoniae multiresistente, richiede che si adottino misure precise: stanza singola, precauzioni solo per contatto, uso di guanti e sovracamici. Questa risposta è corretta perché la Klebsiella pneumoniae è un batterio che può causare diverse infezioni, inclusa la polmonite, e può essere particolarmente resistente agli antibiotici. L'isolamento in stanza singola e l'adozione di precauzioni per contatto sono essenziali per prevenire la trasmissione dell'agente patogeno a pazienti e operatori sanitari, dato il suo alto tasso di resistenza. I guanti e i sovracamici sono raccomandati per ridurre ulteriormente il rischio di trasmissione attraverso il contatto diretto o indiretto. Infatti, la Klebsiella pneumoniae può sopravvivere su superfici inanimate, rendendo necessario l'uso di questi dispositivi di protezione individuale per limitare la diffusione dell'infezione. La modalità di trasmissione primaria è per contatto, dunque le misure selezionate mirano a minimizzare questo rischio senza necessità di misure per via aerea, le quali sarebbero eccessive in questo contesto. Questo approccio basato sulla modalità di trasmissione e sulla resistenza dell'agente patogeno assicura una prevenzione efficace rispettando le indicazioni basate sulle evidenze più recenti riguardo il controllo delle infezioni.

40 di 50 Domande

l'incidenza delle lesioni da pressione nel reparto di medicina e' pari al 18%. Il candidato indichi l'affermazione corretta.














La risposta corretta è la B
L'incidenza delle lesioni da pressione nel reparto di medicina è del 18%, il che indica che l'incidenza è la proporzione di nuovi eventi in una popolazione in un determinato periodo di tempo. Questa affermazione è corretta perché l'incidenza misura quanto frequentemente si verificano nuovi casi di una particolare condizione o malattia in una popolazione definita e in un lasso di tempo specifico. Le lesioni da pressione, spesso riferite a decubiti o ulcere da pressione, sono aree di danneggiamento della pelle e dei tessuti sottostanti causate da una pressione prolungata. Queste lesionij tendono a formarsi dove l'osso è vicino alla pelle, come talloni, caviglie, fianchi e coccige. Queste lesioni si sviluppano quando la pressione sufficiente per impedire la circolazione del sangue in un'area di tessuto sottoposta a continuo appoggio, supera la normale resistenza della pelle e dei tessuti. La mancanza di circolazione può causare la morte del tessuto, risultando in ulcere. I fattori di rischio includono immobilità, malnutrizione, incontinenza, malattie che influenzano la circolazione del sangue, e l'uso di dispositivi medicali. È essenziale identificarli precocemente per iniziare trattamenti mirati a ridurre la pressione sull'area interessata, gestire il dolore, e prevenire infezioni. Prevenzione e cure adeguate sono cruciali per gestire questa condizione, ancor più nei reparti di medicina dove la mobilità dei pazienti può essere limitata.

41 di 50 Domande

Il candidato scelga quale indicazione sulla tricotomia e' corretta:














La risposta corretta è la A
La risposta corretta alla domanda è che la tricotomia va effettuata solo se strettamente necessaria, con dispositivi non traumatici, poco prima dell'intervento chirurgico. Questa prassi è consigliata per ridurre il rischio di infezioni post-operatorie. La tricotomia, ovvero la rasatura dei peli nella zona che verrà operata, se eseguita in anticipo o con strumenti inappropriati, può causare microlesioni sulla pelle. Queste piccole ferite possono diventare un punto di accesso per i microbi, aumentando il rischio di infezioni nel sito chirurgico. Infatti, il mantenimento dell'integrità della pelle fino a poco prima dell'operazione aiuta a prevenire l'entrata di agenti patogeni. L'uso di dispositivi non traumatici per la tricotomia contribuisce ulteriormente a evitare lesioni cutanee che potrebbero complicare il decorso post-operatorio. Riducendo al minimo la necessità di tricotomia e optando per tecniche e strumenti delicati quando questa è indispensabile, si riduce il rischio di complicazioni legate alla ferita chirurgica.

42 di 50 Domande

Giorgio, 63 anni, cardiopatico, ricoverato per insufficienza renale acuta. Nel pomeriggio rilevazione di agitazione, sudorazione profusa, dispnea e tosse. Il candidato indichi secondo priorita' le prime fasi del suo intervento.














La risposta corretta è la A
Giorgio, un paziente di 63 anni con cardiopatia e insufficienza renale acuta, manifesta agitazione, sudorazione profusa, dispnea e tosse, richiedendo come prima azione l'urgenza di chiamare il medico e rilevare le caratteristiche dell'espettorato e i parametri vitali. Questa risposta è corretta poiché, di fronte a sintomi di potenziale aggravamento come dispnea, sudorazione e alterazioni dello stato mentale, è imperativo agire con prontezza per escludere complicanze immediate quali edema polmonare o disturbi acuti cardiaci, spesso concomitanti in pazienti con storia di cardiopatia e patologie renali. La valutazione accurata dell'espettorato può fornire indizi cruciali su un'infezione o congestione polmonare, mentre i parametri vitali sono essenziali per valutare la gravità dello stato del paziente, includendo potenziali anomalie cardiache o shock. In una situazione acuta, dove minuti possono determinare l'esito per il paziente, la priorità è dunque raccogliere informazioni decisive sulle condizioni fisiche attuali e agire in base a esse, supportando decisioni mediche tempestive e mirate.

43 di 50 Domande

Il candidato indichi quali dimensioni sono considerate nella classificazione ICF (International Classification Functioning).














La risposta corretta è la D
Nella classificazione ICF, sono considerate le dimensioni "Funzioni e strutture corporee, attività e partecipazione, fattori ambientali". Questa risposta è corretta poiché la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF) adotta un approccio olistico alla salute e al benessere. L'ICF integra vari aspetti legati alla salute delle persone considerando non solo le funzioni e le strutture corporee ma anche il livello di attività che l'individuo può sostenere nella vita quotidiana e la sua capacità di partecipare alla società. Oltre a questi fattori, tiene conto anche degli aspetti ambientali, riconoscendo l'impatto che l'ambiente fisico, sociale e attitudinale può avere sulla funzionalità e sul benessere di una persona. Infatti, questo modello enfatizza che il funzionamento e la disabilità sono risultati dell'interazione tra lo stato di salute di una persona e i fattori contestuali, compresi gli aspetti ambientali. L'approccio multiaspettuale dell'ICF promuove quindi una comprensione più completa dell'impatto della salute sulla vita di una persona, evidenziando l'importanza di un contesto favorevole e di un supporto adeguato per migliorare la partecipazione sociale e la qualità della vita.

44 di 50 Domande

il candidato indichi quali aspetti caratterizzano la gestione del Clinical Risk Menagement all'interno di una unita' operativa.














La risposta corretta è la E
La gestione del Clinical Risk Management in una unità operativa consiste nel rilevare e analizzare gli errori. Questa risposta è corretta poiché il Clinical Risk Management mira a migliorare la sicurezza dei pazienti prevenendo, identificando e gestendo i rischi associati alla cura sanitaria. La rilevazione e l'analisi degli errori sono azioni fondamentali perché consentono di capire le radici e le circostanze che portano agli eventi avversi. Identificando gli errori, le organizzazioni sanitarie possono elaborare strategie efficaci per prevenirli, ridurre la loro frequenza e mitigare gli effetti dannosi sulla sicurezza dei pazienti. L'analisi degli errori aiuta a comprendere come e perché si sono verificati, permettendo di implementare misure correttive specifiche. In questo modo, la gestione dei rischi clinici diventa un processo continuo di miglioramento della qualità e della sicurezza dell'assistenza sanitaria, mettendo in atto politiche di prevenzione basate sulle evidenze derivanti dall'analisi degli errori stessi.

45 di 50 Domande

Luigina 75 anni, ricoverata in Medicina, e' affetta da scompenso cardiaco cronico. Le e' stata prescritta disidratazione; si decide quali sono i motivi che possono avere indotto tale decisione.














La risposta corretta è la C
Luigina, 75 anni, con scompenso cardiaco cronico, è stata sottoposta a disidratazione a causa della rilevazione di edemi declivi e dispnea. Questa decisione è corretta poiché indica l'accumulo di liquidi nel corpo, un sintomo chiave dell'insufficienza cardiaca. L'insufficienza cardiaca è una condizione in cui il cuore non pompa il sangue in modo efficace come dovrebbe. La conseguenza di questo deficit nel pompaggio è l'accumulo di liquidi in diverse parti del corpo, in particolare negli arti inferiori, conosciuto come edema declive, e nei polmoni, causando dispnea (difficoltà respiratoria). Questi sintomi sono correlati con l'aumento della pressione venosa sistemica e la ritenzione idrosalina, conseguenze tipiche dell'insufficienza dell'attività cardiaca. In casi di scompenso avanzato, il cuore non riesce a soddisfare le esigenze metaboliche del corpo anche a riposo, portando a un accumulo di liquidi ancora maggiore. La decisione di procedere con una disidratazione mira a ridurre questo accumulo di liquidi, cercando di alleggerire il lavoro cardiaco e migliorare i sintomi del paziente. Tale intervento è essenziale per evitare ulteriori complicazioni e migliorare la qualità di vita del paziente con scompenso cardiaco.

46 di 50 Domande

Ll'infermiere del Servizio di Psichiatria deve effettuare un primo colloquio di accertamento ad un nuovo paziente di nome Francesco, 35 anni. Lo invita ad entrare nella stanza adibita ai colloqui e Francesco si dimostra disponibile ma, poco dopo, afferma che nella stanza ci sono telecamere nascoste. Il candidato indichi quale comportamento dovrebbe attuare l'infermiere.














La risposta corretta è la E
L'infermiere del Servizio di Psichiatria, di fronte alla preoccupazione di Francesco, 35 anni, sulle presunte telecamere nascoste, deve rassicurarlo sull'assenza di tali dispositivi ma trovare una stanza diversa per il colloquio. Questo approccio è corretto perché tiene in considerazione l'importanza di creare un ambiente in cui il paziente si senta sicuro e confortevole, dato essenziale nella pratica psichiatrica per promuovere una comunicazione aperta e costruttiva. Tale comportamento tiene conto delle esigenze di Francesco senza invalidare le sue percezioni, che possono riflettere sintomi di natura paranoica o altre problematiche psichiatriche, caratterizzate spesso da una marcata sfiducia o sospettosità ingiustificata verso gli altri. Riconoscere la necessità di cambiare l'ambientazione del colloquio dimostra sensibilità e flessibilità, promuovendo così la fiducia e la collaborazione del paziente. Pertanto, questa metodologia supporta l'instaurazione di un clima terapeutico positivo, indispensabile per una diagnosi accurata e per stabilire un piano di cura efficace. Questo approccio risulta essere una buona pratica nella gestione dei pazienti che esprimono preoccupazioni che possono essere interpretate come manifestazioni di ansia o di disturbi psichiatrici, senza tuttavia stigmatizzarli o minimizzare la loro esperienza.

47 di 50 Domande

Piero, 75 anni, e' ricoverato da alcuni giorni in pneumologia per polmonite e necessita di un bagno parziale a letto. Nel decidere se affidare o meno questo compito all'OSS, il candidato indichi quali siano le variabili da considerare.














La risposta corretta è la E
Nel decidere se affidare il compito del bagno parziale a letto di Piero, affetto da polmonite e ricoverato in pneumologia, alle OSS, si devono considerare variabili quali il livello di complessità della prestazione, la situazione clinica del paziente, il livello di competenza alla specifica mansione e il compito previsto dal profilo professionale dell'OSS secondo l'Accordo Stato-Regioni del 22/2/2001. Questa risposta è corretta perché enfatizza la necessità di valutare non solo le abilità e i compiti professionali delle OSS, ma anche le peculiarità della condizione clinica del paziente e la specificità dell'assistenza richiesta. La polmonite, come patologia, richiede una gestione attenta e personalizzata, soprattutto nei pazienti anziani che possono avere condizioni cliniche complesse e una minore capacità di risposta alle infezioni. Secondo una profonda analisi delle dinamiche di gestione della polmonite negli anziani, è essenziale garantire che tutte le procedure, comprese quelle apparentemente semplici come un bagno parziale, siano eseguite da personale con le competenze adatte e nel rispetto delle condizioni cliniche del paziente. La gestione della polmonite comporta un'attenzione sostanziale ai dettagli sulla trasmissione dei patogeni, le precauzioni da adottare per evitare ulteriori deterioramenti e la necessità di un ambiente sterile o quanto più controllato possibile. La decisione di delegare compiti pertinenti alle cure di base deve quindi riflettere una ponderazione adeguata tra queste variabili, assicurando che il personale delegato disponga delle conoscenze e delle abilità necessarie per intervenire in maniera sicura ed efficace, nell'ottica di una personalizzazione delle cure che prenda in considerazione la specificità della situazione clinica e i bisogni del paziente.

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Fernanda, 53 anni, e' stata ricoverata dal Pronto Soccorso in Oculistica per un grave distacco di retina. In Unita' Operativa si presenta una signora che si qualifica come sua cugina, chiedendo di poterle fare visita. Il candidato indichi come si comporterebbe.














La risposta corretta è la B
La risposta corretta implica fare attendere la visitatrice e verificare la volontà di Fernanda riguardo i visitatori graditi. Questa pratica rispetta il diritto alla privacy e all'autonomia del paziente, aspetti fondamentali nella cura e nell'assistenza sanitaria. La prioritizzazione della volontà del paziente assicura che vengano rispettati i suoi desideri e le sue necessità specifiche, dando priorità al confort e alla sicurezza emotiva durante un periodo di vulnerabilità. Nel caso del distacco della retina, che è un'emergenza oftalmica richiedente un intervento tempestivo per prevenire la perdita della vista, il contesto emotivo e psicologico del paziente può essere particolarmente delicate. Il distacco di retina si verifica quando la retina, il tessuto sensibile alla luce posizionato nella parte posteriore dell'occhio, si stacca dalla sua posizione normale. Senza un trattamento tempestivo, questa condizione può portare a un danno permanente della vista e, in ultima analisi, alla cecità. È cruciale quindi gestire non solo gli aspetti clinici ma anche emotionali e personali dei pazienti. Verificare la volontà dell'assistito riguardo ai visitatori graditi, si allinea con il principio di fornire cure centrate sulla persona, valorizzando la sua dignità, i suoi diritti e le sue scelte individuali.

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Rosa, 82 anni, e' ricoverata in Medicina Generale per insufficienza respiratoria. Viene intrapresa O2 terapia continua con cannula nasale a 0,5 l/min; nelle ore successive l'infermiere rileva che presenta sopore. Il candidato indichi come interverrebbe.














La risposta corretta è la C
Rosa, 82 anni, ricoverata per insufficienza respiratoria e sottoposta a O2 terapia con cannula nasale a 0,5 l/min, successivamente sviluppa sopore. L'intervento corretto è rilevare la SatO2, informare il medico e prepararsi per un prelievo arterioso. Questo approccio è adeguato per la situazione descritta poiché il sopore può essere un segno di ipossiemia (carenza di ossigeno nel sangue) o di ipercapnia (eccesso di anidride carbonica nel sangue), condizioni che possono peggiorare rapidamente e richiedono valutazione e trattamento tempestivi. La misurazione della saturazione di ossigeno (SatO2) permette di valutare l'efficacia della terapia con ossigeno e il prelievo arterioso è essenziale per misurare i gas ematici e capire le cause precise del sopore, come un'eventuale ipossiemia o ipercapnia, per poter poi intervenire in modo mirato. Questo approccio garantisce una gestione basata sui dati clinici e permette di modulare la terapia dell'ossigeno in modo sicuro ed efficace, evitando potenziali danni causati da un'eccessiva o insufficiente somministrazione di ossigeno.

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Chiara, 80 anni, paziente fino al momento del ricovero sostanzialmente autosufficiente, viene accolta in geriatria per febbre e cistite acuta. Alla sera manifesta confusione spazio-temporale e ripete frasi non coerenti con la situazione. Il candidato indichi i comportamenti piu' idonei da adottare:














La risposta corretta è la E
La risposta corretta alla domanda su quali comportamenti adottare per Chiara, che presenta confusione spazio-temporale in seguito a febbre e cistite acuta, è comunicare verbalmente con la paziente standole davanti, usando brevi frasi ed invitare i familiari a garantire la presenza il più possibile. Questo approccio è efficace perché la confusione o delirio, spesso riscontrata in pazienti anziani ospedalizzati, può essere legata a vari fattori, tra cui infezioni, come la cistite. La presenza di febbre può inoltre esacerbare la confusione. L'interazione diretta, con comunicazione chiara, semplice e rassicurante, può aiutare a orientare il paziente e ridurre l'ansia associata alla disorientamento. La presenza dei familiari fornisce ulteriore conforto e un punto di riferimento familiare, che può essere di grande aiuto nell'orientamento della paziente. La delirium o confusione acuta, è una condizione complessa caratterizzata da disturbi della coscienza, dell'attenzione, del pensiero, della percezione, dell'orientamento temporale e spaziale. Può essere causata da fattori precipitanti come infezioni, febbre, squilibri elettrolitici, farmaci, tra gli altri. Il trattamento comprende l'individuazione e la gestione della causa scatenante, oltre alla stabilizzazione dell'ambiente del paziente, la riduzione degli stimoli stressanti e il mantenimento di un ambiente sicuro e confortevole. La presenza di volti familiari può avere un effetto calmante e orientante. Questa combinazione di approcci mira a gestire l'aspetto psicosociale del paziente con delirio, contribuendo al suo benessere generale.

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