Simulazione

Cliccando in alto a destra sul pulsante 2 è possibile "Consegnare", "Salvare e Interrompere", "Salvare e Continuare" il compito.

1 di 50 Domande

LA LEGGE N. 42 / 1999 ''DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PROFESSIONI SANITARIE'' HA ABROGATO:














La risposta corretta è la E
La Legge n. 42/1999 ha parzialmente abrogato il DPR n. 225/1974, mantenendo tuttavia in vigore le mansioni previste per l'infermiere generico. Questo è importante perché riflette l'evoluzione nella professionalizzazione delle figure sanitarie e l'aggiornamento delle loro competenze in risposta alle mutate esigenze del sistema sanitario e della popolazione. La legge in questione ha quindi operato una revisione critica della normativa precedente, ridisegnando il perimetro delle attività riservate a certe figure professionali, nel caso specifico quella dell'infermiere generico. Questo ha implicato la conferma di alcune funzioni professionali, pur nel contesto di una riforma più ampia intesa a modernizzare e rendere più efficienti i servizi sanitari. La norma ha dunque mirato a potenziare il ruolo dell'infermiere generico, figura chiave nel sistema sanitario, riconoscendone la centralità in molteplici contesti di cura e assistenza.

2 di 50 Domande

L'ADESIONE AL PROGRAMMA NAZIONALE DI EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA:














La risposta corretta è la B
L'adesione al programma nazionale di educazione continua in medicina è obbligatoria. Questa disposizione garantisce che i professionisti sanitari mantengano aggiornate le loro competenze e conoscenze nel corso del tempo, incontrando standard elevati per la qualità dell'assistenza. La necessità di un aggiornamento continuo trova fondamento nella rapidità con cui evolvono le conoscenze mediche, necessitando così di un impegno costante nel proprio aggiornamento professionale. L'educazione continua è essenziale non solo per mantenere una licenza professionale ma anche per migliorare la sicurezza e l'efficacia dell'assistenza sanitaria fornita ai pazienti. Questo impegno nel tempo consente ai professionisti del settore di restare al passo con i progressi scientifici e tecnologici, garantendo un trattamento basato sulle più recenti evidenze cliniche e standard di cura, il che a sua volta aumenta la fiducia dei pazienti nei servizi sanitari. La formazione continua rappresenta quindi un pilastro fondamentale nell'esercizio della professione medica e sanitaria, indispensabile per rispondere in modo adeguato alle sfide imposte dal continuo progresso della medicina.

3 di 50 Domande

CON IL TERMINE PRIVILEGIO TERAPEUTICO COSA SI INTENDE?














La risposta corretta è la E
Il termine "privilegio terapeutico" indica la possibilità per il medico di omettere informazioni al paziente qualora la verità possa nuocere significativamente al suo benessere. La determinazione del privilegio terapeutico si basa sul presupposto che, in alcuni casi, la piena divulgazione degli aspetti di una diagnosi o di un piano di trattamento possa avere un impatto negativo sulla capacità del paziente di ricevere e beneficiare della cura. Questo concetto poggia sulla necessità di trovare un equilibrio tra la verità e la salvaguardia della salute emotiva e fisica del paziente. In determinate condizioni, la conoscenza completa del proprio stato di salute può causare ansia, paura o disperazione tali da ostacolare il processo di guarigione o diminuire la qualità della vita del paziente. Infatti, l'approccio che regola l'interazione tra medico e paziente ispirandosi a tale principio mira a promuovere il miglior interesse del paziente, pur tenendo in considerazione l'importanza fondamentale della comunicazione onesta e trasparente. Tuttavia, questa pratica deve essere gestita con estrema cautela e sensibilità, valutando meticolosamente ogni situazione caso per caso, per evitare abusi e garantire che la decisione di omettere la verità sia effettivamente nell'interesse del paziente; essa presuppone una profonda comprensione delle sue condizioni fisiche e psicologiche, così come degli eventuali impatti derivanti dalla piena o parziale conoscenza del proprio stato di salute.

4 di 50 Domande

QUALE TEORICO DEFINISCE IL NURSING PSICODINAMICO, CHE PERMETTE QUINDI DI CAPIRE IL COMPORTAMENTO PROPRIO DELLA PERSONA, AL FINE DI AIUTARE L'ALTRO AD IDENTIFICARE LE DIFFICOLTA' RISCONTRATE?














La risposta corretta è la E
Hildegard E. Peplau definisce il nursing psicodinamico, che mira a comprendere il comportamento della persona per aiutare a identificare le difficoltà incontrate. Questo approccio, enfatizzato da Peplau, si concentra sulla relazione infermiera-paziente e sull'utilizzo delle teorie interpersonali nel contesto del nursing. Peplau considera la relazione infermiera-paziente come l'elemento fondamentale del processo di nursing, dove l'infermiere diventa un agente di cambiamento. Secondo il suo modello, questo rapporto aiuta il paziente a comprendere e interpretare meglio le proprie esperienze e difficoltà, lavorando attraverso di esse per promuovere la salute. Le fasi dello sviluppo del rapporto descritte da Peplau includono l'orientamento, l'identificazione, l'exploitation e la risoluzione, permettendo al paziente di affrontare problemi psicosociali e promuovere cambiamenti positivi nella salute mentale. L'approccio di Peplau enfatizza il ruolo unico dell'infermiere nell'assistenza psicologica e nella promozione della salute mentale, riconoscendo l'importanza della comunicazione, dell'empatia e della comprensione dei bisogni psicologici del paziente. Questo riflette l'importanza di costruire una relazione terapeutica basata sulla fiducia e sul supporto, essenziale per identificare e affrontare le difficoltà psicologiche e comportamentali dei pazienti.

5 di 50 Domande

A QUALE ANNO RISALE LA COSTITUZIONE DEI COLLEGI IPASVI?














La risposta corretta è la D
La costituzione dei Collegi IPASVI risale al 1954. Questi collegi rappresentano un importante punto di riferimento per la professione infermieristica in Italia, offrendo una struttura formale per la rappresentanza, la formazione continua e il mantenimento degli standard professionali degli infermieri. La loro istituzione ha segnato un momento significativo nella storia della professione infermieristica, in quanto ha fornito una fondamentale cornice organizzativa dedicata al supporto e alla crescita professionale degli infermieri, contribuendo così a rafforzare la qualità dell'assistenza sanitaria in Italia. Questi collegi svolgono una varietà di funzioni essenziali, tra cui la tutela degli interessi degli iscritti, l'aggiornamento professionale continuo e la garanzia del rispetto dei codici deontologici infermieristici, consolidando il ruolo centrale degli infermieri nel sistema sanitario nazionale e promuovendo lo sviluppo di politiche sanitarie che tengano conto delle esigenze di tutti gli attori coinvolti nel processo di cura.

6 di 50 Domande

IL TSO E':














La risposta corretta è la A
Il TSO è il Trattamento Sanitario Obbligatorio previsto dalla Legge n.180 del 1978. Questa procedura è invocata quando una persona soffre di disturbi mentali di tale gravità da richiedere interventi terapeutici in modo coattivo, a causa di un rifiuto del trattamento che pone a serio rischio la sua salute o quella altrui. La legge mira a garantire il trattamento sanitario dei soggetti affetti da alterazioni psichiche anche contro la loro volontà, purché ciò sia strettamente necessario e svolto nel rispetto della dignità e dei diritti della persona. È fondamentale per intervenire in situazioni critiche dove il paziente non è in grado di accettare il trattamento a causa della sua condizione di salute mentale, salvaguardando al contempo i principi di necessità, proporzionalità, e temporaneità dell'intervento. Il quadro normativo e le linee guida operative intorno al TSO si propongono di bilanciare il diritto alla salute con quello alla libertà individuale, operando in una cornice di estrema cautela e sotto stretto controllo giuridico.

7 di 50 Domande

DURANTE L'ESPLETAMENTO DELLA PROPRIA ATTIVITA', L'INFERMIERE E':














La risposta corretta è la D
Durante l'espletamento della propria attività, l'infermiere è un incaricato di pubblico servizio. Questa definizione si riferisce alla loro funzione di esecutori dei compiti e delle direttive ricevute nell'ambito del servizio sanitario, senza però attribuirgli la qualità di pubblico ufficiale, che comporterebbe poteri e responsabilità legali differenti. L'infermiere svolge quindi un ruolo chiave nel sistema sanitario, operando direttamente per conto dello stato o di enti pubblici ma con competenze e responsabilità definte specificamente dalla legge.

8 di 50 Domande

LA RELAZIONE DI AIUTO E':














La risposta corretta è la D
La relazione di aiuto è una relazione professionale dove una persona si impegna a comprendere l'altra e aiutarla a prendersi in carico. Questo approccio trova fondamento nel concetto che ogni individuo ha il potere e la capacità di affrontare e superare le sfide della vita, se adeguatamente supportato. La relazione di aiuto si basa sulla comunicazione empatica, l'ascolto attivo e un'interazione che promuove la responsabilità personale e l'autoefficacia dell'individuo assistito. Il professionista, in questa dinamica, non si pone come un semplice fornitore di soluzioni, bensì come un facilitatore nel processo di crescita e cambiamento personale. Essa si distacca dalla pura e semplice condivisione o scambio informativo, investendo in una dimensione più profonda e significativa del rapporto assistenziale, orientata all'emancipazione dell'individuo supportato.

9 di 50 Domande

NEL PROFILO PROFESSIONALE DELL'INFERMIERE L'ASSISTENZA INFERMIERISTICA E' DEFINITA COME:














La risposta corretta è la B
Nel profilo professionale dell'infermiere, l'assistenza infermieristica è definita come preventiva, curativa, riabilitativa, palliativa. Questa risposta è corretta poiché copre l'intero spettro dell'assistenza sanitaria fornita ai pazienti, indipendentemente dal loro stato di salute o dalla fase della malattia in cui si trovano. La pratica infermieristica abbraccia tutte le fasi dell'assistenza, dalla prevenzione delle malattie alla cura delle condizioni acute, dalla riabilitazione dopo interventi o malattie alla cura palliativa per coloro che affrontano malattie croniche irreversibili o la fine della vita. La cura preventiva mira a prevenire le malattie attraverso la promozione del benessere e la vaccinazione. L'assistenza curativa si concentra sul trattare la malattia per guarire il paziente o migliorare la sua condizione. La riabilitazione aiuta i pazienti a recuperare le capacità e a raggiungere il massimo livello di funzionamento possibile dopo una malattia o un intervento chirurgico. Infine, l'attenzione palliativa si concentra sul fornire sollievo dai sintomi e dallo stress della malattia, mirando a migliorare la qualità della vita sia per i pazienti che per le loro famiglie. Questi aspetti riflettono un approccio olistico alla cura che è centrale nella professione infermieristica.

10 di 50 Domande

PER CALCOLARE IL TASSO DI MORTALITA' INFANTILE SI PRENDE IN CONSIDERAZIONE:














La risposta corretta è la C
Per calcolare il tasso di mortalità infantile si considera il numero di morti annuo entro il primo anno di vita. Questo indicatore è cruciale per valutare la salute di una popolazione, in particolare la qualità delle cure prenatali e neonatali. La mortalità infantile include tutte le morti che occorrono durante il primo anno di vita. Il suo calcolo aiuta a monitorare il progresso nella salute pubblica e l'efficacia degli interventi sanitari mirati a ridurre la mortalità nei neonati e bambini. La mortalità infantile può essere suddivisa ulteriormente in mortalità neonatale, che riguarda i neonati deceduti entro i primi 28 giorni di vita, e la mortalità post-neonatale, dal ventinovesimo giorno fino al compimento del primo anno. Le cause principali della mortalità infantile variano tra paesi sviluppati e in via di sviluppo, ma includono complicazioni durante la gravidanza e il parto, infezioni, nascite premature, asfissia alla nascita, e anomalie congenite. Strategie efficaci per la riduzione di questo tasso comprendono il miglioramento dell'accesso a cure sanitarie di qualità prima, durante e dopo il parto, l'incremento della copertura vaccinale, l'accesso a nutrizione adeguata e interventi ambientali per ridurre la diffusione di malattie. Monitorare il tasso di mortalità infantile è essenziale per valutare le necessità sanitarie di una popolazione e per pianificare interviste appropriate che migliorino le condizioni di vita e di salute dei più piccoli, puntando così a un calo della mortalità infantile.

11 di 50 Domande

IL COLLEGIO IPASVI E':














La risposta corretta è la C
Il Collegio IPASVI è un ente di diritto pubblico che garantisce ai cittadini la professionalità degli iscritti. Questa definizione sottolinea il ruolo di questa istituzione nel vigilare sulle qualifiche e sulla condotta dei professionisti infermieristici, assicurando che rispettino standard elevati. La sicurezza e il benessere dei pazienti sono di primaria importanza nel settore sanitario, e organi come l'IPASVI sono cruciali per mantenere fiducia e qualità nei servizi offerti. Essendo un ente di diritto pubblico, il Collegio ha anche la responsabilità di collaborare con altre istituzioni sanitarie e di contribuire allo sviluppo delle politiche sanitarie nazionali, assicurando che le esigenze del personale infermieristico siano rappresentate e ascoltate. Questo assicura che gli standard professionali e di formazione continuino a evolversi, migliorando così costantemente la qualità dell'assistenza ricevuta dai cittadini. La corretta governance e la promozione della professionalità in amb ambiti sanitari sono essenziali per prevenire errori, migliorare l'accesso alle cure e rispondere efficacemente alle esigenze sanitarie della popolazione.

12 di 50 Domande

COSA SI INTENDE PER EFFETTO COLLATERALE DI UN FARMACO?














La risposta corretta è la A
Per "effetto collaterale di un farmaco" si intende gli effetti farmacologici non desiderati ma prevedibili che si manifestano quando il farmaco è somministrato a dosaggi terapeutici. Questa definizione sottolinea che, anche quando un farmaco è utilizzato correttamente secondo le indicazioni, possono emergere effetti aggiuntivi oltre a quelli desiderati. Tali effetti non sono necessariamente rari o estremamente gravi, ma sono una conseguenza naturale dell'interazione del farmaco con il sistema biologico. Effetti collaterali sono parte integrante dell'esperienza farmacologica, dato che ogni sostanza introdotta nel corpo può produrre una varietà di reazioni a seconda delle specifiche caratteristiche fisiologiche dell'individuo. La farmacologia riconosce che i farmaci non agiscono in modo isolato sui loro bersagli, ma possono influenzare altri sistemi o percorsi, portando a risultati non intenzionali. Questi effetti, pur essendo secondari, devono essere attentamente valutati durante lo sviluppo e l'uso del farmaco, garantendo che il bilancio tra benefici e rischi sia sempre a favore del paziente. Gli effetti collaterali possono variare in gravità da lievi a severi e possono essere temporanei o permanenti. La loro prevedibilità si basa sull'ampia conoscenza derivata dalla ricerca clinica e dall'esperienza post-marketing dei farmaci. L'identificazione e la gestione degli effetti collaterali sono essenziali per la sicurezza dei pazienti e per l'efficacia terapeutica dei farmaci.

13 di 50 Domande

SECONDO IL SISTEMA DI QUALITA', LA PIANIFICAZIONE DEI PROCESSI DEVE NECESSARIAMENTE PREVEDERE:














La risposta corretta è la D
La pianificazione dei processi, secondo il sistema di qualità, deve necessariamente prevedere attività, modalità operative, risorse necessarie, documenti di raccolta informazioni, indicatori. Questo perché ogni aspetto citato è fondamentale per garantire l’efficienza e l’efficacia dei processi all’interno di un'organizzazione. Le attività rappresentano i compiti da svolgere, le modalità operative indicano il come, le risorse necessarie includono personale, attrezzature e finanziamenti, i documenti di raccolta informazioni servono a monitorare e raccogliere dati sull'andamento dei processi, mentre gli indicatori consentono di valutare l'efficacia dei processi stessi e di apportare miglioramenti ove necessario. Tutto ciò assicura che il sistema di qualità sia coerente, affidabile e che conduca al continuo miglioramento.

14 di 50 Domande

IL TESTO UNICO IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA, N. 81 DEL 2008, ATTRAVERSO LA VALUTAZIONE DEI RISCHI, PROCEDE:














La risposta corretta è la A
Il Testo Unico in materia di salute e sicurezza, noto come Decreto Legislativo n. 81 del 2008, procede attraverso la valutazione dei rischi assimilando tutte le altre alternative proposte. Questa risposta è corretta perché il decreto integra in uno unico corpo normativo le diverse normative in materia di salute e sicurezza sul lavoro, estendendo la sua applicazione a vari aspetti della sicurezza lavorativa, come l'individuazione dei dispositivi individuali di protezione, l'adozione di protocolli per il corretto smaltimento dei rifiuti ospedalieri, e l'adozione di misure preventive dei rischi da movimentazione manuale dei carichi. La chiave di lettura di questo contesto normativo si basa sulla valutazione dei rischi come processo chiave per l'identificazione e l'implementazione di misure preventive e protettive nell'ambito lavorativo. Il decreto pone al centro la salute e la sicurezza dei lavoratori, richiedendo la valutazione dei rischi specifici legati all'ambiente di lavoro e alle attività svolte, al fine di adottare le misure più appropriate per ridurne l'esposizione. Questo include l'uso di dispositivi di protezione individuale, la corretta gestione dei rifiuti ospedalieri per prevenire rischi biologici, e l'attenzione alla movimentazione manuale dei carichi, fattore di rischio per infortuni muscoloscheletrici. In questo contesto, l'affermazione che tutte le altre alternative proposte sono corrette riflette la copertura comprensiva del decreto nella promozione di un ambiente di lavoro sicuro e salubre, mostrando l'integrazione delle varie misure di sicurezza come aspetto fondamentale della normativa di salute sul lavoro.

15 di 50 Domande

CON I TERMINI FLESSIBILITA' DELL'ASTENSIONE OBBLIGATORIA SI INTENDE CHE LA LAVORATRICE MADRE HA LA FACOLTA' DI:














La risposta corretta è la D
La flessibilità dell'astensione obbligatoria consente alla lavoratrice madre di astenersi dal lavoro dal mese precedente la data presunta del parto e nei quattro mesi successivi. Questa disposizione è concepita per proteggere la salute della madre e del neonato, riconoscendo l'importanza del periodo pre e post-parto. È un elemento fondamentale nella tutela della maternità sul luogo di lavoro, garantendo alla madre il tempo necessario per il recupero fisico dopo il parto e per stabilire un legame affettivo col bambino, senza preoccupazioni legate alla perdita del lavoro o del reddito durante questo periodo cruciale. La scelta di questo intervallo temporale riflette l'interesse a equilibrare le esigenze di salute e benessere della madre e del neonato con quelle lavorative, assicurando anche un certo grado di flessibilità per accomodare varie esigenze e circostanze individuali.

16 di 50 Domande

IL FIUME PO HA UNA FOCE A:














La risposta corretta è la D
Il Fiume Po ha una foce a delta. Questa peculiarità si verifica quando il fiume, nel corso della sua discesa verso il mare, deposita i sedimenti trasportati creando un'ampia area di terra frammentata in varie diramazioni. La foce a delta, così come quella del Po, è tipicamente caratterizzata da un territorio basso, ampiamente irriguo, che si estende in maniera più o meno triangolare, richiamando la forma della quarta lettera dell'alfabeto greco (delta, Δ). Le foci a delta si formano quando il tasso di deposizione dei sedimenti supera la capacità del mare di allontanarli, ciò comporta l'accumulo di materiali che tendono a espandersi lateralmente e in avanti. Nel caso del delta del Po, questo ha comportato la formazione di un territorio estremamente fertile, ma anche soggetto a variazioni a causa degli apporti sedimentari fluviali e dell'azione erosiva del mare. La morfologia di questi ambienti è in continua evoluzione, influenzata da fattori sia naturali che antropici, come l'opera di bonifica o la costruzione di arginature, la cui finalità è quella di prevenire le inondazioni nelle aree limitrofe. Questo fenomeno fa del delta del Po un'area di grande interesse sia dal punto di vista geologico che ecologico, confermandone l'importanza in termini di biodiversità e di attività umane.

17 di 50 Domande

L’agente etiologico della scarlattina e':














La risposta corretta è la A
La scarlattina è causata dallo Streptococco beta emolitico di gruppo A. Questa infezione, nota principalmente per colpire i bambini, inizia spesso con febbre e mal di gola, seguita da un'eruzione cutanea caratteristica. Lo Streptococco beta emolitico di gruppo A è un batterio altamente contagioso che si diffonde tramite contatto diretto con le gotte respiratorie di una persona infetta o con oggetti contaminati. La malattia è ben conosciuta per le sue manifestazioni dermatologiche, tra cui l'eruzione cutanea rosso vivo che inizia solitamente sul collo e sul petto, per poi estendersi ad altre parti del corpo. L'eruzione ha l'aspetto di una pelle ruvida, simile a carta vetrata, ed è accompagnata da una linea di demarcazione netta nelle pieghe della pelle, creando le cosiddette "pastie scarlattinose". Oltre ai segni cutanei, i soggetti possono presentare febbre alta, mal di gola, e talvolta ingrossamento dei linfonodi. È importante un trattamento tempestivo con antibiotici per prevenire complicazioni serie come la febbre reumatica e la glomerulonefrite post-streptococcica, che possono insorgere a seguito dell'infezione. La scarlattina, quindi, nonostante sia meno comune nel mondo moderno grazie all'uso degli antibiotici, rimane una dimostrazione dell'importanza di riconoscere e trattare prontamente le infezioni streptococciche.

18 di 50 Domande

IL LIBRO UN UOMO ' STATO SCRITTO DA:














La risposta corretta è la E
Il libro "Un uomo" è stato scritto da Oriana Fallaci. Quest'opera, una delle più note della giornalista e scrittrice italiana, esplora in modo profondo e complesso la vita e le ideologie di Alekos Panagulis, poeta e politico greco, lottatore contro la dittatura dei Colonnelli in Grecia. Attraverso questo libro, Fallaci offre una narrazione intensa della resistenza, dell'amore e della lotta per la libertà, basandosi sulla sua personale relazione con Panagulis.

19 di 50 Domande

Se si deve somministrare 1/16 di farmaco la cui fiala è da 2 ml, l’infermiere deve aspirare:














La risposta corretta è la C
Per somministrare 1/16 di farmaco dalla fiala da 2ml, è necessario una diluizione del farmaco. Ciò significa che la quantità iniziale di 2ml deve essere adeguatamente ridotta o miscelata per ottenere una frazione esatta di 1/16 richiesta, un processo che va oltre una semplice aspirazione di una frazione di ml. Le ragioni per richiedere una diluizione risiedono nelle specifiche necessità di dosaggio che devono essere rispettate con precisione per evitare errori di somministrazione che potrebbero risultare in dosi inefficaci o pericolose. La diluizione consente di ottenere un volume più appropriato per una somministrazione accurata del dosaggio prescritto, assicurando al contempo la sicurezza e l'efficacia del trattamento farmacologico.

20 di 50 Domande

IL FAMOSO SONETTO ''A ZACINTO'' E' STATO SCRTTO DA:














La risposta corretta è la B
Il famoso sonetto "A Zacinto" è stato scritto da Ugo Foscolo. Questa risposta è corretta in quanto Ugo Foscolo, un celebre poeta dell'età neoclassica e romantica italiana, ha composto il sonetto intitolato "A Zacinto" nel 1802. Il poema riflette la nostalgia e il dolore causati dall'esilio dalla sua amata isola di Zacinto (noto anche come Zante), parte delle Isole Ionie, da cui la famiglia Foscolo originariamente proveniva. Il sonetto esprime profonde riflessioni sulla natura effimera della vita, sulla bellezza eterna dell'arte e sul dolore del distacco dalla terra natale. Queste tematiche sono riconducibili al contesto storico-culturale e biografico in cui Foscolo si trovava, evidenziando il suo attaccamento ai temi dell'esilio, della memoria e dell'identità. La composizione meldica e intrisa di classicismo del sonetto riflette l'ammirazione di Foscolo per l'antichità greca, un elemento chiave della sua poetica. Questo rende "A Zacinto" un esempio emblematico del contributo di Foscolo alla letteratura italiana, sottolineando il profondo legame tra la sua vita personale e la sua opera.

21 di 50 Domande

QUALE DIETA DEVE SEGUIRE UN PAZIENTE AFFETTO DA PATOLOGIA INFIAMMATORIA CRONICA DELLINTESTINO?














La risposta corretta è la A
La dieta che deve seguire un paziente affetto da patologia infiammatoria cronica dell'intestino è iperproteica, ipolipidica, ipervitaminica, iperidratante, ipercalorica. La scelta di questa dieta si basa sull'esigenenza di supportare il corpo nel periodo di infiammazione, promuovendo la riparazione dei tessuti e compensando eventuali carenze nutritive causate dalla malattia. Infiammazioni croniche come la malattia di Crohn o la colite ulcerosa causano spesso malassorbimento di nutrienti, perdita di peso e deperimento. Una dieta iperproteica sostiene la riparazione dei tessuti intestinali danneggiati, mentre quella ipolipidica è consigliata perché i grassi possono essere difficilmente digeribili nei pazienti con malattie infiammatorie intestinali, rendendo la dieta più gestibile. È essenziale anche assicurare un adeguato apporto calorico per compensare l'energia spesa dal corpo per combattere l'infiammazione e per incrementare l'idratazione. L'aumento dell'assunzione vitaminica è importante per compensare le carenze dovute al ridotto assorbimento intestinale. Infatti, la patologia richiede un'attenzione particolare all'equilibrio nutrizionale per sostenere il corpo nella gestione dell'infiammazione e nella prevenzione delle complicanze.

22 di 50 Domande

LA TEORICA DELL'ASSISTENZA INFERMIERISTICA CHE HA ELABORATO IL MODELLO DELL'ASSISTENZA TRANSCULTURALE E':














La risposta corretta è la D
Madeleine Leininger è l'infermiera che ha elaborato il modello dell'assistenza transculturale. Questo modello enfatizza l'importanza della cultura nel processo di cura e sostiene che la cura infermieristica dovrebbe essere personalizzata per adattarsi alle culture dei pazienti. La sua teoria, nota come teoria dell'Università dell'assistenza culturale, propone che per fornire un'assistenza efficace, gli infermieri devono comprendere e integrare gli elementi culturali dei pazienti nelle loro pratiche di cura. Secondo Leininger, ogni cultura possiede specifiche conoscenze, valori e pratiche relative alla salute e alla malattia, e l'assistenza sanitaria può essere ottimizzata solo attraverso la piena comprensione e incorporazione di questi aspetti culturali. Infatti, la teoria pone un forte accento sulla necessità di una preparazione degli infermieri che li renda sensibili alle variazioni culturali e li equipaggi con le competenze per valutare e implementare le pratiche di assistenza culturalmente congruenti. Questo approccio mira a migliorare i risultati di salute riducendo le incomprensioni e le barriere culturali, riconoscendo che l'assistenza ottimale va oltre il trattamento fisico e include il benessere emotivo, spirituale e culturale del paziente.

23 di 50 Domande

LA LEGGE ATTUALE CHE TUTELA I LAVORATORI IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO E':














La risposta corretta è la B
La legge attuale che tutela i lavoratori in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è il D.Lgs 81/2008 e s.m.i. Questo Decreto è il riferimento principale in Italia per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, mirando a garantire la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori in tutti i luoghi di lavoro. Questo corpo normativo racchiude l'insieme delle disposizioni normative e tecniche dedicate alla prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, fornendo un ampio raggio di copertura che spazia dalle misure di sicurezza nell'uso delle attrezzature di lavoro alla valutazione dei rischi, dalla formazione dei lavoratori sulla sicurezza fino alla gestione delle emergenze. Importante è sottolineare come promuova un continuo miglioramento delle condizioni di lavoro, ponendo la prevenzione come principio cardine su cui fondare ogni azione legata al contesto lavorativo. Con l'obiettivo primario di assicurare una protezione efficace dei lavoratori, il D.Lgs 81/2008 e successive modifiche e integrazioni si conferma come pilastro fondamentale nel panorama normativo relativo alla sicurezza sul lavoro, enfatizzando l'importanza della creazione di ambienti di lavoro sicuri e salubri, attraverso una gestione del rischio oculata e proattiva.

24 di 50 Domande

LA NUTRIZIONE PARENTERALE UNA VOLTA PREPARATA:














La risposta corretta è la E
La nutrizione parenterale, una volta preparata, deve essere somministrata entro 24 ore e deve essere conservata in frigorifero. Questo perché la preparazione della nutrizione parenterale deve seguire precise indicazioni per assicurare la sicurezza e l'efficacia del trattamento, evitando contaminazioni e degradazioni dei nutrienti. La conservazione in frigorifero aiuta a mantenere l'integrità dei componenti della soluzione nutritiva, come le vitamine e gli acidi grassi, e riduce il rischio di crescita batterica. La tempistica di somministrazione entro le 24 ore è critica per garantire che il paziente riceva una soluzione sicura e di alta qualità. Questo periodo consente un appropriato margine per la somministrazione, tenendo conto delle possibili variazioni nella programmazione dei trattamenti senza compromettere la sicurezza dell'alimentazione.assicurando così l'apporto adeguato di nutrienti con il minimo rischio.

25 di 50 Domande

IL BARTHEL INDEX E':














La risposta corretta è la B
Il Barthel Index è uno degli strumenti più utilizzati per accertare le attività di base della vita quotidiana di una persona e quindi la sua autosufficienza. Questo perché mira a valutare il grado di dipendenza di un paziente nelle attività quotidiane, fornendo un'idea chiara della capacità di autosufficienza dell'individuo. Le attività valutate comprendono mangiare, muoversi, igiene personale e controllo degli sfinteri. La sua popolarità e l'ampia adozione derivano dalla sua affidabilità e semplicità d'uso in diverse popolazioni di pazienti. Questa valutazione è cruciale nel campo della riabilitazione e nel monitoraggio dell'evoluzione delle condizioni di salute, poiché offre agli operatori sanitari un feedback prezioso sul bisogno di interventi riabilitativi e sull'impostazione dei piani di cura. La sua efficacia è particolarmente rilevante nel valutare l'impatto di condizioni mediche e fisiche sull'indipendenza degli individui, contribuendo all'elaborazione di strategie mirate per migliorare la qualità della vita dei pazienti.

26 di 50 Domande

SECONDO LE INDICAZIONI DEL CDC DI ATLANTA (CAT.II), OGNI QUANTO DEVE AVVENIRE NORMALMENTE IL CAMBIO DELLA MEDICAZIONE DI UNA VIA VENOSA PERIFERICA?














La risposta corretta è la A
La risposta corretta alla domanda è che, secondo le indicazioni del CDC di Atlanta (Cat.II), il cambio della medicazione di una via venosa periferica deve avvenire normalmente ogni 48/72 ore. Questa raccomandazione è importante per minimizzare il rischio di infezioni associate all'uso di cateteri venosi, che rappresentano una delle principali cause di morbilità ospedaliera. Il mantenimento di una corretta igiene e di tecniche sterili nella gestione delle vie venose periferiche è cruciale per evitare l'introduzione di microrganismi nel flusso sanguigno, che può portare a infezioni serie, tra cui la sepsi. Una medicazione pulita, integra e che permetta la traspirabilità è essenziale nel prevenire l'ingresso di batteri nel sito di inserzione del catetere. L'aggiornamento della medicazione ogni 48/72 ore aiuta anche a monitorare lo stato della pelle intorno al sito di inserzione per eventuali segni di infezione, irritazione o infiltrazione, assicurando l'identificazione e la gestione tempestiva di eventuali problemi. Questo intervallo di tempo equilibra efficacemente il rischio di infezione con la necessità di evitare manipolazioni eccessive del sito, che di per sé possono aumentare il rischio di infezione.

27 di 50 Domande

QUALE E' IL MECCANISMO DI AZIONE DEGLI ANALGESICI OPPIACEI?














La risposta corretta è la C
Gli analgesici oppiacei agiscono mediante interazione con i recettori delle encefaline e delle endorfine. Questa azione è corretta perché gli oppiacei, compresi farmaci come la morfina e la codeina, esercitano i loro effetti analgesici principalmente mediante l'imitazione di queste sostanze naturali (encefaline ed endorfine) nel sistema nervoso. Le encefaline e le endorfine sono peptidi che funzionano come neurotrasmettitori e sono naturalmente prodotte dal corpo, svolgendo un ruolo critico nella regolazione del dolore. Agendo sui recettori specifici per queste sostanze, gli oppiacei possono modulare la percezione del dolore a livello del sistema nervoso centrale e periferico, offrendo un sollievo significativo dal dolore acuto e cronico. Questi farmaci possono legarsi ai recettori opioidi situati sia nel cervello che lungo il midollo spinale, diminuendo la sensazione di dolore e la risposta emotiva ad esso. È attraverso questo meccanismo che gli oppiacei sono in grado di offrire un sollievo così efficace dai sintomi dolorosi, nonché di spiegare il motivo per cui possono essere altamente dipendenti se usati impropriamente. La loro azione mirata sui recettori delle endorfine e delle encefaline sottolinea l'importanza di un loro uso controllato e monitorato per minimizzare rischi e abuso.

28 di 50 Domande

SE, DURANTE UNA TRASFUSIONE DI GLOBULI ROSSI, IL PAZIENTE MANIFESTA BRIVIDI, CEFALEA, DOLORI, SENSAZIONE DI CALORE, E NECESSARIO IMMEDIATAMENTE:














La risposta corretta è la C
Se durante una trasfusione di globuli rossi il paziente manifesta brividi, cefalea, dolori, e sensazione di calore, è necessario immediatamente sospendere la trasfusione, tenere la vena aperta con soluzione fisiologica e chiamare il medico. Questi sintomi possono indicare una reazione trasfusionale, che può variare in gravità e richiede una valutazione immediata. Le reazioni trasfusionali sono eventi avversi che possono presentarsi durante o dopo la trasfusione di sangue o suoi componenti. Essi includono reazioni allergiche, febbre, difficoltà respiratorie e, in casi più gravi, reazioni emolitiche acute, in cui i globuli rossi trasfusi vengono distrutti dal sistema immunitario del ricevente. Quest’ultimo è un'eventualità seria che richiede intervensioni rapide per prevenire complicazioni maggiori. Sintomi come brividi, cefalea, dolori e sensazione di calore possono essere i primi segnali di una reazione avversa alla trasfusione. La gestione iniziale di una tale situazione include la sospensione immediata della trasfusione per prevenire ulteriori conseguenze avverse e mantenere la via venosa aperta con soluzione fisiologica per garantire l'accesso per eventuali terapie di emergenza. Chiamare il medico è essenziale per valutare la situazione e determinare i passi successivi per la gestione dell'evento avverso. Questo protocollo mira a ridurre i rischi per la salute del paziente favorendo un'intervento tempestivo e appropriato.

29 di 50 Domande

QUALE NORMATIVA SANCISCE L'ABROGAZIONE DEL MANSIONARIO DELL'INFERMIERE E LA FINE DELL'AUSILIARIETA' DELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA?














La risposta corretta è la C
La normativa che sancisce l'abrogazione del mansionario dell'infermiere e la fine dell'ausiliarità della professione infermieristica è la Legge n. 42/1999. Questa norma rappresenta un punto di svolta rilevante per la professione infermieristica in Italia, sottolineando l'evoluzione del ruolo degli infermieri da una posizione di supporto a un modello più autonomo e centrale nel sistema sanitario. L'abrogazione del mansionario tradizionale e il riconoscimento dell'autonomia della professione infermieristica, imposti dalla Legge n. 42/1999, hanno dato un nuovo orientamento al settore. Questi cambiamenti hanno influenzato non solo le responsabilità cliniche degli infermieri ma anche il loro percorso formativo, aggiungendo ulteriore spessore alla loro formazione continua e alla loro partecipazione alle decisioni cliniche e manageriali. L'intento della legge era di adeguare la professione alle nuove esigenze di cura e di salute della popolazione, promuovendo una visione più moderna e completa del servizio sanitario, in cui gli infermieri giocano un ruolo chiave nella promozione della salute, nella prevenzione delle malattie, nella gestione delle cure e nella riabilitazione. Questo approccio mira a garantire una risposta efficace, efficiente e umana alle esigenze di salute dei cittadini, riflettendo la crescente complessità delle cure e la necessità di un'assistenza sanitaria di qualità.

30 di 50 Domande

L'INSIEME DELLE DIAGNOSI INFERMIERISTICHE E DEI PROBLEMI COLLABORATIVI VIENE DEFINITO:














La risposta corretta è la B
L'insieme delle diagnosi infermieristiche e dei problemi collaborativi è definito come Modello bifocale. Questo modello è fondamentale nella pratica infermieristica poiché permette un approccio olistico alla cura del paziente, considerando sia gli aspetti clinici che quelli legati alle esigenze individuali di cura e supporto. La peculiarità del modello bifocale risiede nella sua capacità di integrare due livelli di intervento: uno legato alla diagnosi e al trattamento delle condizioni mediche (problemi collaborativi) e l'altro incentrato sulle diagnosi infermieristiche, ovvero quelle condizioni di salute che richiedono un intervento diretto dell'infermiere per il mantenimento o il miglioramento della salute del paziente. Questo modello enfatizza l'importanza di un lavoro di team tra professionisti della salute, promuovendo interventi mirati che rispondano sia alle necessità mediche che a quelle assistenziali del paziente, garantendo così una cura completa ed efficace. La distinzione tra diagnosi infermieristiche e problemi collaborativi evidenzia l'unicità del contributo infermieristico all'interno del team di cura, riconoscendo le competenze specifiche e la necessità di una pianificazione accurata delle cure basata su valutazioni dettagliate e su un approccio centrato sul paziente.

31 di 50 Domande

RISPETTO ALLA NORMATIVA SULLA PRIVACY, LA PATOLOGIA DEL PAZIENTE RIENTRA FRA:














La risposta corretta è la D
La patologia del paziente rientra fra i dati sensibili. Questo perché le informazioni relative alla salute sono considerate particolarmente delicate e richiedono un livello elevato di protezione. Le disposizioni legislative stabiliscono che i dati relativi alla salute, essendo una categoria di dati sensibili, necessitano di specifiche precauzioni nella loro gestione, elaborazione e conservazione rispetto ad altre tipologie di dati. La patologia di un paziente, essendo diretta espressione del suo stato di salute, si colloca quindi in questa categoria protetta. Questi dati, per la loro natura intima e per le possibili conseguenze sulla privacy dell'individuo se divulgati impropriamente, sono oggetto di particolare tutela. La legislazione in materia di privacy mira a prevenire usi scorretti di tali informazioni che potrebbero ledere i diritti e le libertà fondamentali delle persone, garantendo che il trattamento avvenga con rispetto e protezione della dignità del paziente.

32 di 50 Domande

L'INTERNATIONAL CLASSIFICATION FOR NURSING PRACTICE (ICPN) E' UN PROGETTO DI CLASSIFICAZIONE:














La risposta corretta è la E
L'International Classification for Nursing Practice (ICNP) è un progetto di classificazione del linguaggio infermieristico promosso dall'International Council of Nurses. La scelta di questa risposta si basa sul fatto che l'ICNP è effettivamente un'iniziativa avviata dall'International Council of Nurses, che mira a fornire una struttura codificata e un linguaggio standardizzato per la pratica infermieristica a livello globale. La correttezza della risposta risiede nell'obiettivo dell'ICNP di offrire un sistema universalmente applicabile per descrivere la cura infermieristica, permettendo così una maggiore comprensione, comparazione e analisi dei dati legati alla professione infermieristica tra diversi paesi e contesti. Questo sistema di classificazione è progettato per assistere gli infermieri nella documentazione dell'assistenza, favorire la ricerca in campo infermieristico e contribuire al miglioramento della qualità delle cure e dell'outcomes dei pazienti. Il progetto mira a unire concetti relativi alla diagnosi, agli interventi e ai risultati infermieristici, consentendo una pratica basata sull'evidenza e un linguaggio comune che facilita la comunicazione tra professionisti della salute. La sua importanza e utilità sono evidenziate dalla crescente adozione a livello internazionale, che testimonia il valore dell'ICNP nell'uniformare i criteri e le pratiche infermieristiche attraverso differenti sistemi sanitari e culturali.

33 di 50 Domande

IL PERIODO DI INCUBAZIONE DI UNA MALATTIA E' IL LASSO DI TEMPO INTERPOSTO TRA:














La risposta corretta è la D
Il periodo di incubazione di una malattia è il lasso di tempo interposto tra il momento del contagio e lo sviluppo di sintomi clinici. Questa definizione è importante per comprendere come si sviluppa una malattia dopo essere stati esposti all'agente patogeno. La correttezza di questa affermazione risiede nel fatto che il periodo di incubazione rappresenta quella fase cruciale durante la quale l'agente infettivo, una volta entrato nell'organismo ospite, inizia a replicarsi senza ancora manifestare sintomi evidenti. Questo intervallo può variare ampiamente a seconda della malattia e del patogeno in questione, influenzando strategie di prevenzione e controllo. Durante il periodo di incubazione, l'individuo può essere inconsapevole di essere stato infettato, potendo nondimeno trasmettere l'infezione ad altri, a seconda della malattia. La conoscenza specifica del periodo di incubazione aiuta a identificare la finestra temporale per eventuali misure di quarantena e i periodi critici per l'intervento medico o farmacologico, con lo scopo di limitare la trasmissione e prepararsi per la gestione dei sintomi una volta manifestati. La capacità di un patogeno di rimanere in uno stato non sintomatico nel corpo ospite prima della manifestazione dei sintomi clinici è una caratteristica chiave per la sua diffusione e per la dinamica di un'epidemia.

34 di 50 Domande

IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE, DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA:














La risposta corretta è la B
Il Responsabile della prevenzione, della corruzione e della trasparenza deve essere nominato in ogni Pubblica Amministrazione (P.A.), incluso nelle Aziende Sanitarie. Questo ruolo è cruciale per garantire la trasparenza e l'integrità nelle attività delle entità pubbliche, operando come punto di controllo e riferimento per prevenire fenomeni di corruzione e assicurare la massima trasparenza nella gestione.

35 di 50 Domande

NELLE MANOVRE DI PRIMO SOCCORSO, QUALE E' IL MODO MIGLIORE PER FERMARE UNA MODESTA EMORRAGIA:














La risposta corretta è la A
La maniera migliore per fermare una modesta emorragia è fare pressione sul punto da cui fuoriesce il sangue. Questa pratica aiuta a controllare il flusso sanguigno consentendo al corpo di avviare i processi naturali di coagulazione del sangue. La pressione diretta sulla ferita è un primo intervento valido per gestire l'emorragia prima che si possano applicare trattamenti più specifici. Questo metodo è consigliato perché si basa sul principio di ridurre il flusso di sangue all'area lesionata, incoraggiando quindi la formazione di un coagulo che può fermare l'emorragia. È un metodo diretto, immediatamente disponibile e privo di complicazioni nella maggior parte dei casi. Non necessita di attrezzature speciali oltre a un panno pulito o una garza, rendendolo un metodo accessibile anche per i soccorritori non professionali. Nonostante la sua semplicità, è vitale per salvare vite umane nelle situazioni di emergenza, offrendo tempo prezioso prima dell'arrivo dei soccorsi professionali.

36 di 50 Domande

UN UOMO, AFFETTO DA IPERTENSIONE ARTERIOSA NON BEN COMPENSATA DA MOLTI ANNI, DA UN PO DI TEMPO PRESENTA DISPNEA PER PICCOLI SFORZI ED E' COSTRETTO A DORMIRE CON TRE CUSCINI PER EVITARE L'AFFANNO RESPIRATORIO DURANTE LA NOTTE, DEVO PENSARE A:














La risposta corretta è la A
In un uomo con ipertensione arteriosa cronica non adeguatamente controllata, che presenta dispnea per piccoli sforzi e necessita di dormire con tre cuscini per evitare l'affanno respiratorio di notte, si deve pensare a una cardiopatia ipertensiva con scompenso cardiaco sinistro. Questo perché l'ipertensione non trattata o mal gestita può portare a un progressivo peggioramento della funzione del ventricolo sinistro del cuore. Infatti, la pressione alta nel tempo esercita uno stress costante sul cuore, che deve lavorare più duramente del normale. Questo lavoro extra può causare un ispessimento (ipertrofia) del ventricolo sinistro, che alla lunga diventa meno efficiente nel pompare il sangue. Come risultato, la capacità del cuore di soddisfare le esigenze del corpo si riduce, portando a sintomi di scompenso cardiaco sinistro come la difficoltà respiratoria (dispnea) durante sforzi leggeri o a riposo, specialmente quando si è sdraiati. Il bisogno di dormire su più cuscini, noto come ortopnea, è un tentativo di mitigare questo disturbo, migliorando il drenaggio dei fluidi e riducendo la pressione sul cuore. Assieme alla dispnea, l'ortopnea è un chiaro indicatore di scompenso cardiaco sinistro, dovuto alla progressiva incapacità del ventricolo sinistro di gestire efficacemente il carico di lavoro imposto dall'ipertensione cronica.

37 di 50 Domande

NEL PAZIENTE INCOSCIENTE IN DECUBITO SUPINO LA CAUSA PRINCIPALE DI OSTRUZIONE DELLE VIE AEREE E':














La risposta corretta è la B
Nel paziente incosciente in decubito supino, la causa principale di ostruzione delle vie aeree è la caduta della lingua all'indietro. Questo fenomeno si verifica perché, in stato di incoscienza, la perdita del tono muscolare naturale fa sì che la lingua, per effetto della gravità, scivoli verso la parte posteriore della gola, bloccando il passaggio dell'aria verso i polmoni. Questa condizione rappresenta una delle principali emergenze nelle situazioni di primo soccorso e richiede un'intervento immediato per prevenire l'asfissia. La caduta della lingua all'indietro causa un'importante forma di ostruzione delle vie aeree soprattutto in soggetti incoscienti. In condizioni normali, i muscoli della faringe mantenendo la via aerea aperta permettendo così la normale respirazione. Tuttavia, nell'incoscienza, il rilassamento dei muscoli orofaringei fa cadere la lingua verso il fondo della gola, bloccando il flusso d'aria. Se non trattata, questa situazione può condurre rapidamente a ipossia, danni cerebrali e, in casi estremi, alla morte per soffocamento. È, quindi, cruciale per chi presta primo soccorso posizionare il paziente in modo tale da liberare le vie aeree, ad esempio, utilizzando la tecnica dell'iperestensione della testa o la manovra di sollevamento del mento, consentendo così il ripristino del flusso d'aria.

38 di 50 Domande

VALUTANDO IL SITO DI INSERIMENTO DI UN CATETERE VENOSO PERIFERICO UTILIZZANDO LA SCALA VIPS (VISUAL INFUSION PHLEBITIS SCORE), LA CANNULA VA RIMOSSA SE IL PUNTEGGIO E' UGUALE O SUPERIORE A:














La risposta corretta è la C
La cannula di un catetere venoso periferico va rimossa se, valutando il sito di inserimento con la scala VIPS (Visual Infusion Phlebitis Score), il punteggio è uguale o superiore a 2. Questa prassi si basa sul principio che i punteggi più alti indicano una progressione nell'infiammazione, che può portare a complicazioni maggiori se non trattata tempestivamente. La flebite da infusione è un'infiammazione della vena causata dall'irritazione chimica, dalla risposta meccanica all'oggetto estraneo (in questo caso, il catetere) o da infezione, portando a rossore, dolore, rigonfiamento e, in alcuni casi, alla formazione di un cordone venoso duro. Le linee guida sui dispositivi di accesso venoso suggeriscono che per prevenire danni maggiori al paziente, ogni segno di flebite identificato attraverso un punteggio di valutazione come la VIPS che indica un livello di infiammazione moderato o elevato necessita dell'immediata rimozione del catetere per evitare ulteriori complicazioni, quali la progressione dell'infiammazione lungo la vena o la possibile embolia. La tempestiva rimozione del catetere riduce il rischio di complicazioni più gravi, sostenendo l'importanza di un'attenta valutazione e gestione dei siti di inserimento dei cateteri venosi periferici.

39 di 50 Domande

LA QUALITA' MEDIA DEL CONTROLLO GLICEMICO IN UN ARCO TEMPORALE DI 2-3 MESI SI PUO' CONTROLLARE CON UN ESAME CHE SI CHIAMA:














La risposta corretta è la D
La qualità media del controllo glicemico in un arco temporale di 2-3 mesi si può controllare con un esame che si chiama test dell'emoglobina glicosilata. Questo esame è corretto perché l'emoglobina glicosilata (HbA1c) fornisce una media del livello di glucosio nel sangue negli ultimi 2-3 mesi. Infatti, durante questo intervallo di tempo, le molecole di glucosio nel sangue si legano all'emoglobina presente nei globuli rossi, formando l'emoglobina glicosilata. Poiché i globuli rossi hanno una vita media di circa 120 giorni, la misurazione dell'HbA1c riflette il grado di glicemia media periodo considerato. Questo rende l'HbA1c uno strumento prezioso per la valutazione del controllo glicemico in soggetti con diabete, permettendo di monitorare l'efficacia della terapia e di apportare eventuali modifiche in base all'esito dell'esame. La sua affidabilità deriva dal fatto che non è significativamente influenzata da fluttuazioni giornaliere del livello di glucosio nel sangue, a differenza della glicemia a digiuno o del test da carico orale di glucosio, fornendo così un'indicazione più stabile e accurata del controllo glicemico nel tempo.

40 di 50 Domande

L'ATASSIA E':














La risposta corretta è la A
L'atassia è la mancata coordinazione nell'esecuzione dei movimenti volontari. Questo disturbo neurologico si caratterizza per una difficoltà nel coordinare i movimenti, influenzando la capacità di fare attività che richiedono precisione. Le persone affette possono mostrare un camminare incerto, difficoltà nel parlare chiaramente, e una generale disorganizzazione dei movimenti fisici. Questo può derivare da vari fattori, inclusi danni al cervello e al sistema nervoso. L'atassia può derivare da molteplici cause, rendendo cruciali un'accurata diagnosi e un adeguato trattamento. Questo disturbo può essere espressione di condizioni più ampie e comprensive, come malattie genetiche, infezioni, esiti di traumi, o può manifestarsi in seguito all'esposizione a tossine. La gestione dell'atassia richiede un approccio mirato per affrontare la causa di base, e può includere la fisioterapia per migliorare la mobilità e la coordinazione.

41 di 50 Domande

CON IL TERMINE STRANGURIA SI INTENDE:














La risposta corretta è la B
La stranguria è definita come la minzione difficoltosa e dolorosa. Questa condizione si riferisce specificamente a una sensazione di bruciore o disagio durante la minzione, che può essere accompagnata da un flusso urinario lento o interrotto. La causa della stranguria è spesso riconducibile a infezioni del tratto urinario o a patologie che influenzano la vescica o la prostata. Problemi più gravi, come calcoli, tumori o infiammazioni possono anche portare a questo sintomo. La diagnosi precoce e il trattamento delle condizioni sottostanti sono cruciali per alleviare la stranguria. È importante notare che, benché sia una condizione che può colpire chiunque, determinati gruppi di età o individui con particolari condizioni preesistenti potrebbero essere più a rischio. La gestione della stranguria richiede innanzitutto l'identificazione e il trattamento della patologia di base, che potrebbe includere farmaci per alleviare il dolore, antibiotici per le infezioni, o interventi più specifici per rimuovere eventuali ostacoli fisici nel tratto urinario.

42 di 50 Domande

LA GUARIGIONE DI UNA FERITA PER SECONDA INTENZIONE:














La risposta corretta è la C
La guarigione di una ferita per seconda intenzione avviene quando il tessuto di riparazione della ferita viene prodotto in eccesso e la cicatrice si presenta estesa ed eccedente. Questo processo inizia quando il danno tissutale è tale che i bordi della ferita non possono essere riavvicinati diretamente. Diversamente dalla guarigione per prima intenzione (dove i bordi della ferita possono essere riconnessi quasi senza lasciare traccia), nella seconda intenzione si assiste alla formazione di una più significativa quantità di tessuto di granulazione. Questo tipo di guarigione interviene in ferite ampie, con perdita di tessuto o in quelle che sono state infettate, richiedendo così più tempo per guarire. Il tessuto di granulazione formatosi è formato da nuovo tessuto connettivo e vasi sanguigni che crescono dall'area danneggiata allo scopo di colmare il vuoto lasciato dalla perdita di tessuto. Tuttavia, data la necessità di rigenerare un volume maggiore di tessuto, la cicatrice risultante è spesso più grande e più evidente. Il processo implica inoltre una maggiore infiammazione, lisi (distruzione delle cellule) e formazione di nuovo tessuto e può lasciare dietro di sé una cicatrice estesa ed eccedente rispetto a quella prodotta dalla guarigione per prima intenzione, riflettendo la complessità e l'intensità del processo di riparazione necessario per affrontare un danno tissutale significativo.

43 di 50 Domande

IL QUADRO CLINICO DELLA DISIDRATAZIONE E' CARATTERIZZATO DA:














La risposta corretta è la C
Il quadro clinico della disidratazione è caratterizzato da secchezza della cute, ipotensione, tachicardia e oliguria. Questo si verifica perché la disidratazione comporta una riduzione del volume dei fluidi corporei, in particolare dell'acqua, essenziale per varie funzioni vitali. La secchezza della cute risulta dalla perdita di umidità, l'ipotensione è una diretta conseguenza della diminuzione del volume ematico, mentre la tachicardia è una risposta compensatoria dell'organismo che cerca di mantenere adeguata la perfusione degli organi vitali nonostante la ridotta quantità di sangue circolante. Infine, l'oliguria, ovvero la ridotta produzione di urina, riflette il tentativo dei reni di conservare il più possibile i liquidi in risposta alla disidratazione. La disidratazione può manifestarsi in diversi gradi di gravità e richiede una pronta reidratazione per prevenire danni a lungo termine agli organi e alle funzioni corporee. La sua gestione include l'identificazione e il trattamento della causa scatenante e la reintegrazione dei fluidi e degli elettroliti persi, spesso attraverso soluzioni orali di reidratazione o, nei casi più severi, tramite somministrazione endovenosa. Un’adeguata educazione sull'importanza dell'apporto idrico è cruciale specialmente per le persone più a rischio, come anziani e bambini, per prevenire gli eventi acuti di disidratazione.

44 di 50 Domande

TRA I SEGUENTI IL FARMACO CHEMIOTERAPICO CHE DEVE ESSERE CONSERVATO AL RIPARO DALLA LUCE IN QUANTO FOTOSENSIBILE E':














La risposta corretta è la E
La vincristina è il farmaco chemioterapico che deve essere conservato al riparo dalla luce poiché è fotosensibile. Questo alcaloide vinca si lega alle tubuline, inibendo l'assemblaggio dei microtubuli durante la fase M del ciclo cellulare. Il suo utilizzo è cruciale nel trattamento di vari tipi di cancro, tra cui leucemie, linfomi e tumori solidi. La natura fotosensibile della vincristina richiede una manipolazione e conservazione specifiche per preservarne l'efficacia e minimizzare il rischio di degradazione. Quando esposta alla luce, può subire alterazioni chimiche che ne riducono l'efficacia terapeutica. Questa caratteristica enfatizza l'importanza di una corretta gestione dei farmaci chemioterapici, non solo per garantire la sicurezza dei pazienti ma anche per mantenere l'integrità del trattamento. La fotostabilità è un aspetto critico nella formulazione e conservazione dei farmaci, ed è essenziale che le linee guida per la conservazione vengano seguite accuratamente dai professionisti sanitari.

45 di 50 Domande

QUALE DEI SEGUENTI PAZIENTI NON PUO ESSERE SOTTOPOSTO A RISONANZA MAGNETICA?














La risposta corretta è la A
Il paziente che non può essere sottoposto a risonanza magnetica è il portatore di pacemaker. Ciò è dovuto al fatto che la risonanza magnetica (RM) utilizza un campo magnetico molto potente, che può interferire con il corretto funzionamento del pacemaker. I pacemaker sono dispositivi elettronici impiantati per aiutare a controllare le anomalie dei battiti cardiaci. Essi possono essere influenzati negativamente dall'esposizione a campi magnetici intensi, come quelli generati durante una risonanza magnetica. Questa interazione può portare a malfunzionamenti del pacemaker o, in alcuni casi, a danni al dispositivo stesso, mettendo a rischio la vita del paziente. Pertanto, la presenza di un pacemaker è una controindicazione importante alla realizzazione di una risonanza magnetica, a meno che non si tratti di modelli specifici progettati per essere 'RM-compatibili', che tuttavia richiedono una valutazione accurata e specifiche precauzioni.

46 di 50 Domande

LA DEFINIZIONE DI DIAGNOSI INFERMIERISTICA PROPOSTA DA L. CARPENITO ED ELABORATA ED ACCETTATA DAL NANDA NEL 1990 E':














La risposta corretta è la A
La definizione di diagnosi infermieristica proposta da L. Carpenito e accettata dal NANDA nel 1990 è "Un giudizio clinico riguardante le risposte della persona, della famiglia o della comunità a problemi di salute/processi vitali attuali o potenziali." Questa definizione sottolinea l'importanza dell'approccio individualizzato che considera non solo la condizione attuale del paziente, ma anche rischi futuri. È fondamentale per la pianificazione degli interventi infermieristici mirati al miglioramento del benessere del paziente, evidenziando la capacità dell'infermiere di intervenire non solo a livello curativo ma anche preventivo.

47 di 50 Domande

IL PERIODO DI INCUBAZIONE DELLA MENINGITE MENINGOCOCCICA E':














La risposta corretta è la B
Il periodo di incubazione della meningite meningococcica è di 3-4 giorni. Questa infezione è causata dal Neisseria meningitidis, un batterio che può causare infezioni gravi e rapide, tra cui la meningite. La meningite meningococcica inizia spesso con sintomi simili a quelli dell'influenza che possono evolvere molto rapidamente, portando a condizioni più serie come febbre alta, rigidità del collo, e in casi gravi, può progredire fino alla morte. Il periodo di incubazione breve, compreso tra 3 e 4 giorni, indica il tempo che intercorre tra l'esposizione all'agente patogeno e l'insorgenza dei sintomi. Questa tempestività riflette la natura aggressiva del batterio e la sua capacità di causare malattie gravi in poco tempo. La meningite meningococcica è una condizione medica urgente che richiede un intervento immediato per prevenire esiti fatali o disabilità permanenti. La tempestiva diagnosi e trattamento sono cruciali per ridurre il rischio di complicazioni serie. Il trattamento iniziale può includere terapia antibiotica potente, mirata a contrastare l'infezione batterica. La conferma della diagnosi avviene tramite analisi del liquido cerebrospinale ottenuto attraverso lombopuntura. La caratterizzazione dei tempi di incubazione aiuta nella comprensione della dinamica trasmissiva dell'infezione e nell'implementazione delle misure di controllo e prevenzione.

48 di 50 Domande

NELLA SOMMINISTRAZIONE DI SACCHE PER NPT, L'INFERMIERE HA ATTRIBUITE PRECISE RESPONSABILITA':














La risposta corretta è la E
Nella somministrazione di sacche per NPT, l'infermiere ha precise responsabilità, tra cui il controllo di eventuali precipitati, applicazione di filtri, conservazione e somministrazione in tempi opportuni. Questo perché il Nutrimento Parenterale Totale (NPT) è un metodo di alimentazione che fornisce nutrienti direttamente nel flusso sanguigno, bypassando il tratto gastrointestinale. E' indicato per pazienti che non possono o non devono nutrirsi attraverso il normale percorso digestivo. Il controllo dei precipitati è essenziale per evitare la somministrazione di sostanze potenzialmente dannose per il paziente. L'applicazione di filtri garantisce che eventuali particelle presenti nella soluzione nutrizionale vengano intercettate prima dell'infusione. La conservazione e la somministrazione nei tempi stabiliti sono cruciali per mantenere la stabilità dei nutrienti e ridurre il rischio di infezioni. Infatti, una gestione inappropriata di questi aspetti può compromettere l'efficacia del trattamento e mettere a rischio la sicurezza del paziente, incidendo negativamente sul suo percorso di guarigione e recupero.

49 di 50 Domande

NELL'ESAME EMOCROMOCITOMETRICO, IL VALORE NORMALE DEI LEUCOCITI PER UN SOGGETTO ADULTO SANO E':














La risposta corretta è la A
Il valore normale dei leucociti per un soggetto adulto sano nell'esame emocromocitometrico è 4.000-10.000. Questo range rappresenta la quantità standard di globuli bianchi per microlitro di sangue, essenziali per il sistema immunitario nell'identificare e combattere le infezioni e agenti patogeni. Leucocitosi si riferisce a un aumento anormale dei leucociti nel sangue, indice spesso di infezioni, processi infiammatori, malattie del sangue e altre condizioni mediche. Questa condizione può essere specifica quando predomina un tipo di leucocito, come nella neutrofilia, o essere più generalizzata. Al contrario, la leucopenia consiste in una diminuzione dei leucociti, che può aumentare il rischio di infezioni. Entrambi i disturbi indicano spesso la presenza di condizioni sottostanti che richiedono analisi mediche approfondite. Il mantenimento di un numero leucocitario entro il range normale è essenziale per la salute del sistema immunitario, riflettendo un equilibrio e una prontezza a reagire contro le aggressioni esterne senza indicare né reazioni eccessive né deficit dell'immunità. Questa normalità nel conteggio dei leucociti è quindi cruciale per una risposta immunitaria efficace e bilanciata.

50 di 50 Domande

DEVO SOMMINISTRARE 600 mg DI AMPICILLINA. SONO A DISPOSIZIONE FIALE DI AMPICILLINA 1gr DA DILUIRE CON 3 ml. QUANTI ml DEVO UTILIZZARE














La risposta corretta è la A
Per somministrare 600 mg di ampicillina usando fiale da 1 gr diluite in 3 ml, si devono utilizzare 1,8 ml. Questo calcolo deriva dalla proporzione diretta tra la concentrazione di ampicillina nella soluzione preparata (1000 mg in 3 ml) e la quantità desiderata (600 mg). Quindi, la formula per trovare il volume necessario è: (600 mg * 3 ml) / 1000 mg = 1,8 ml. Questa è la pratica farmaceutica corretta per preparare dosi specifiche di un medicinale partendo da una concentrazione nota, assicurando così l'accuratezza della somministrazione del farmaco.

Consegna il compito!


Tempo Rimasto 50 minuti!

Dottore, non aggiorni questa pagina prima del completamento della correzione.
Clicchi su "Consegna il Compito" per ottenere la correzione del compito.

consegna v3 il compito