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1 di 50 Domande

La caduta della febbre per lisi avviene














La risposta corretta è la D
La caduta della febbre per lisi avviene gradualmente. Questo tipo di declino febbrile è caratterizzato da un decremento lento e progressivo della temperatura corporea fino al raggiungimento dei valori normali. Il fenomeno si verifica tipicamente nelle infezioni virali e in alcune infezioni batteriche, dove il sistema immunitario lavora per eliminare patogeni e tossine dal corpo in modo gradualmente efficace. La "febbre per lisi" si distingue per il suo calo di temperatura corporea che non vadano bruscamente ma segue un trend lentamente decrescente. Ciò avviene poiché il processo di guarigione e il superamento dell'infezione o dell'infiammazione sottostante procedono a un ritmo costante, consentendo un ritorno alla normotermia senza lo stress di un cambiamento repentino. La gestione patogenica e la risoluzione dell'infiammazione sono processi fisiologici complessi che richiedono tempo. Durante questa fase, il corpo lavora per ripristinare funzioni e valori optimali, inclusa la temperatura, tramite meccanismi di termoregolazione attivati dalla risposta immunitaria. Questo approccio progressivo può favorire una più stabile convalescenza e minimizzare il rischio di ricadute.

2 di 50 Domande

La scala di Braden valuta














La risposta corretta è la E
La scala di Braden valuta il rischio di insorgenza di lesioni da pressione. Questa affermazione è corretta poiché la scala di Braden è uno strumento utilizzato per predire il rischio di sviluppo di ulcere da pressione in pazienti ospedalizzati o istituzionalizzati. Le lesioni da pressione, spesso chiamate ulcere da decubito, sono aree di danneggiamento della pelle e dei tessuti sottostanti causate da pressione prolungata, solitamente su una protuberanza ossea. Sono più frequenti nei pazienti immobilizzati o nei soggetti con una ridotta mobilità. La scala si basa sulla valutazione di diversi fattori di rischio, comprensivi di percezione sensoriale, umidità, attività, mobilità, nutrizione e attrito/forze di taglio. Ogni categoria è valutata con un punteggio, e il punteggio totale indica il livello di rischio. Scores più bassi indicano un rischio più alto di sviluppo di ulcere da pressione. Gli interventi preventivi possono quindi essere prioritizzati per i pazienti con alto rischio, con l'obiettivo di ridurre l'incidenza di queste lesioni, migliorando così la qualità dell'assistenza e l'esito complessivo dei trattamenti.

3 di 50 Domande

Il GCS (Glasgow Coma Score) assume un punteggio minimo di:














La risposta corretta è la C
Il Glasgow Coma Score (GCS) assume un punteggio minimo di tre. Questa scala è un sistema impiegato per valutare il livello di coscienza in pazienti con lesione cerebrale acuta, essendo un indicatore clinico chiave nel monitoraggio della gravità di una lesione cerebrale. La scala GCS si basa sulla valutazione di tre componenti della risposta: occhi (apertura), verbale e motoria. Il punteggio massimo totale possibile è 15, indicante una persona completamente cosciente, mentre il minimo è 3, che si riscontra in pazienti privi di alcuna risposta (apertura degli occhi = 1, risposta verbale = 1, risposta motoria = 1). La pertinenza di tale misurazione risiede nella sua capacità di fornire un metodo rapido e standardizzato per valutare il livello di coscienza e, di conseguenza, intendere la gravità di una lesione cerebrale. Pertanto, un punteggio di 3 sul GCS indica un'estrema gravità del danno neurologico o uno stato di profonda non risposta, suggerendo la necessità di un intervento medico immediato per prevenire ulteriori danni.

4 di 50 Domande

Stai eseguendo l'elettrocardiogramma; dove posizioni gli elettrodi periferici di colore verde e nero?














La risposta corretta è la A
Durante l'esecuzione dell'elettrocardiogramma, gli elettrodi periferici di colore verde e nero vanno posizionati rispettivamente sull'arto inferiore sinistro (verde) e arto inferiore destro (nero). Questa configurazione rappresenta la metodologia standard nel posizionamento degli elettrodi ECG per una registrazione corretta delle attività elettriche del cuore. Tale posizionamento è fondamentale per una lettura accurata, dato che rispetta la convenzione stabilita per il corretto tracciamento delle onde, intervalli e segmenti sull'ECG che riflettono l’attività elettrica del cuore attraverso i diversi assi corporei. La scelta dei colori e del loro posizionamento approssima un impianto radiale attorno al cuore da diverse angolazioni, fornendo una rappresentazione vettoriale dell'attività cardiaca che è essenziale per la diagnosi di condizioni cardiache. L'importanza di adottare correttamente questa convenzione risiede nella capacità di individuare con precisione anomalie nel ritmo o nella struttura del cuore, come blocchi conduttivi, ischemie, infarti o aritmie. Una corretta installazione degli elettrodi è quidi il primo passo critico nell'ottenimento di un tracciato ECG interpretabile e affidabile.

5 di 50 Domande

Quale delle seguenti scale utilizzi per valutare il dolore in un bambino di 5 anni?














La risposta corretta è la A
La scala corretta per valutare il dolore in un bambino di 5 anni è la Scala delle Espressioni Facciali. Questo strumento è particolarmente adatto ai bambini perché si basa sulla loro capacità di identificare e associare il proprio livello di dolore a delle immagini di espressioni facciali, variando da sorrisi (nessun dolore) a pianti (dolore massimo). Questo approccio è efficace dato che i bambini di questa età potrebbero avere difficoltà a quantificare il loro dolore attraverso strumenti più complessi come scale numeriche o verbali. La valutazione del dolore nei bambini è fondamentale per un'appropriata gestione e trattamento. I bambini non sono sempre in grado di comunicare verbalmente il loro disagio, e strumenti come la Scala delle Espressioni Facciali offrono un modo affidabile per i caregiver e i professionisti della salute di interpretare e valutare il dolore in maniera non verbale. Questo strumento trasforma la percezione soggettiva del dolore in qualcosa di visivamente interpretabile, consentendo così interventi tempestivi e adeguati per alleviare il disagio del bambino.

6 di 50 Domande

Che tipo di precauzioni vanno adottate per un soggetto HIV positivo?














La risposta corretta è la C
Il soggetto HIV positivo necessita di precauzioni standard. Le precauzioni standard sono l'approccio di base al controllo delle infezioni, mirate a ridurre il rischio di trasmissione di agenti patogeni da sangue, fluidi corporei, secrezioni (escluso il sudore), pelle non integra e mucose. Sono applicate a tutti i pazienti, indipendentemente dalla loro diagnosi o possibile infezione. Le precauzioni standard comprendono l'uso di guanti, mascherine, occhiali protettivi e camici nei momenti appropriati per proteggere da esposizioni a sangue e fluidi corporei. Includono anche la corretta igiene delle mani, la corretta pulizia e disinfezione dell'ambiente e degli strumenti, e la gestione sicura degli oggetti appuntiti. L'approccio delle precauzioni standard è particolarmente rilevante per soggetti HIV positivi per minimizzare il rischio di trasmissione a caregiver e operatori sanitari. L'HIV si trasmette principalmente attraverso il sangue, rapporti sessuali non protetti, durante la gravidanza, il parto, l'allattamento o la condivisione di aghi. Pertanto, le precauzioni standard mirano a evitare l'esposizione a questi fluidi corporei e sono fondamentali per la sicurezza di tutti in ambienti sanitari e anche in casa. Adottare queste precauzioni aiuta a proteggere sia i soggetti HIV positivi sia chi li assiste, riducendo ulteriormente il rischio di eventuali infezioni opportunistiche o la trasmissione dell'HIV a persone non infette. Le precauzioni standard sono un pilastro della prevenzione delle infezioni in tutti gli ambienti sanitari, sottolineando l'importanza di trattare tutti i pazienti con la stessa cautela per prevenire la trasmissione di malattie infettive.

7 di 50 Domande

Che tipo di precauzioni vanno adottate per un soggetto con meningite da meningococco?














La risposta corretta è la B
La scelta corretta nel caso di un soggetto con meningite da meningococco è B) Droplets, ovvero prendere precauzioni per goccioline. Questo tipo di meningite è causata dal batterio Neisseria meningitidis, conosciuto anche come meningococco, che può diffondersi tramite le goccioline di fluido respiratorio espulse da un individuo infetto quando tossisce o starnutisce. La malattia può presentarsi sotto forma di meningite, sepsi, o una combinazione delle due, ed è caratterizzata da febbre elevata, rigidità nucale, alterazione dello stato mentale, eruzioni cutanee petecchiali, e in casi severi, può portare a shock settico e a disfunzioni multisistemico. Il contagio avviene per contatto ravvicinato con la persona infetta, quindi è cruciale limitare la diffusione utilizzando mascherine chirurgiche e mantenendo una buona igiene delle mani. Le precauzioni per droplet sono quindi essenziali in ambienti sanitari e domestici per prevenire la trasmissione ad altri soggetti. Questo riflette l'importanza di identificare la modalità di trasmissione di agenti patogeni specifici per implementare correttamente le misure preventive.

8 di 50 Domande

Viene definita Pianificazione del processo assistenziale.














La risposta corretta è la E
La Pianificazione del processo assistenziale viene definita come l'identificazione dei risultati attesi e degli interventi appropriati. Questa definizione è impeccabile perché si concentra sul stabilire obiettivi concreti nell'ambito delle cure erogate e sulla selezione delle azioni più adeguate per raggiungere tali obiettivi. La fase di pianificazione è essenziale nell'assistenza sanitaria perché permette di definire un percorso di cura personalizzato, basato sulle esigenze specifiche del paziente. In questa tappa, il personale sanitario, dopo aver valutato il paziente, stabilisce gli obiettivi di cura desiderati e decide quale combinazione di trattamenti e interventi sarà più efficace per il raggiungimento di tali obiettivi. Questo processo richiede una profonda comprensione delle condizioni del paziente, delle possibili evoluzioni e delle migliori pratiche assistenziali. Così operando, si garantisce che le cure fornite siano dirette, mirate e capaci di promuovere i migliori esiti possibili per il paziente, facilitando al contempo l'organizzazione e l'efficienza del percorso assistenziale. In altre parole, questa fase assicura che l'attenzione medica sia accuratamente coordinata e perfettamente allineata con le necessità e gli obiettivi di salute del paziente.

9 di 50 Domande

Viene definita Valutazione del processo assistenziale:














La risposta corretta è la A
La valutazione del processo assistenziale si definisce come il determinare in che misura i risultati sono stati raggiunti. Questo concetto è cruciale nella gestione della qualità dell'assistenza sanitaria poiché mira a valutare l'efficacia degli interventi di cura e delle pratiche di assistenza nel raggiungere gli obiettivi prefissati per il benessere del paziente. Tale valutazione comporta il confronto tra condizioni attuali e goal prefissati, analizzando come e perché certi risultati sono stati o non sono stati raggiunti. Nella gestione assistenziale, l'efficacia del percorso terapeutico e assistenziale è valutata mediante misurazioni quantitative e qualitative dei risultati ottenuti, in relazione agli obiettivi preposti. Tale processo prevede la revisione sistematica delle procedure, degli interventi e dei risultati per identificare eventuali scostamenti dagli standard di cura e sviluppare azioni correttive per migliorare l'assistenza. Questa prospettiva è fondamentale per garantire che l'assistenza sia coerente con le migliori pratiche e gli standard professionali, assicurando così la massima qualità e sicurezza per il paziente. In definitiva, la valutazione del processo assistenziale è uno strumento indispensabile per il miglioramento continuo della qualità dell'assistenza sanitaria, consentendo di adattare e ottimizzare le strategie di cura alle necessità specifiche dei pazienti.

10 di 50 Domande

A livello cutaneo le linee rosse fini ed irregolari prodotte dalla dilatazione capillare si definiscono














La risposta corretta è la D
Le linee rosse fini ed irregolari prodotte dalla dilatazione capillare a livello cutaneo si definiscono teleangectasie. Le teleangectasie sono dilatazioni dei piccoli vasi sanguigni (capillari, arteriole e venule) che possono apparire come linee rosse, raggruppamenti o pattern ramificati sulla superficie della pelle. Spesso sono visibili sul viso, le gambe, e possono svilupparsi in qualunque parte del corpo. Non sono pericolose, ma possono rappresentare un problema cosmetico per molti individui e a volte indicano condizioni mediche sottostanti, come la rosacea, danno da radiazioni o malattie del connettivo quale la sclerodermia. Possono anche essere il risultato di fattori ambientali, come l'esposizione al sole o le variazioni ormonali, enfatizzando la complessità della loro causa ed il perché emergano in risposta a così tanti stimoli diversi. Le teleangectasie sono l'effetto visibile dell'ampliamento permanente dei piccoli vasi sanguigni, che porta alla loro evidenza attraverso la pelle.

11 di 50 Domande

Durante l'esame obiettivo rilevi un'oscillazione involontaria e ritmica degli occhi. Nella documentazione infermieristica definisci cio' come:














La risposta corretta è la A
Durante l'esame obiettivo, se si rileva un'oscillazione involontaria e ritmica degli occhi, nella documentazione infermieristica ciò si definisce come nistagmo. Il nistagmo è un disturbo che comporta movimenti oculari involontari, che possono essere orizzontali, verticali o rotatori. Questa condizione può essere congenita, manifestandosi quindi sin dalla nascita, o acquisita a seguito di alterazioni neurologiche, malattie vestibolari, uso di determinati farmaci o lesioni. Il nistagmo implica una disfunzione del sistema motorio oculare, che può derivare da anomalie nel controllo dei movimenti oculari. Queste anomalie possono influenzare sia la percezione visiva che l'equilibrio, causando in alcuni casi vertigini o altre complicanze visive. Pazienti affetti da questa condizione possono sperimentare difficoltà nella focalizzazione visiva e, in casi di nistagmo acquisito, può essere indicativo di gravi patologie a livello cerebrale o del sistema nervoso centrale. La gestione del nistagmo varia in base alla causa scatenante e può includere correzioni ottiche, terapie farmacologiche, e in alcuni casi, interventi chirurgici per ridurre i movimenti oculari involontari e migliorare la qualità della vista. Questa spiegazione sottolinea l'importanza di riconoscere il nistagmo durante l'esame obiettivo per indirizzare correttamente la diagnosi e il trattamento successivo.

12 di 50 Domande

Sbarra la definizione di trasmissione per "droplets"














La risposta corretta è la B
La definizione corretta di trasmissione per "droplets" corrisponde alla trasmissione semidiretta attraverso goccioline prodotte durante la tosse, gli starnuti e il parlare. Questo concetto è importante nella comprensione della diffusione delle infezioni respiratorie acute. Le goccioline respiratorie possono veicolare agenti patogeni e contaminare soggetti a breve distanza, quando l'individuo infetto tossisce, starnutisce o parla. Le particelle espulse possono variare in dimensioni, e quelle di dimensioni maggiori tendono a depositarsi velocemente per gravità, mentre quelle più piccole possono rimanere sospese nell'aria per periodi più lunghi. Questo tipo di trasmissione è rilevante per molte infezioni del tratto respiratorio, come influenza, varicella, morbillo e tubercolosi. Gli agenti patogeni trasportati attraverso le goccioline richiedono un vicino contatto fisico per la trasmissione, poiché non viaggiano per lunghe distanze attraverso l'aria ma possono causare infezioni entrando in contatto con le mucose nasali, orali o oculari del nuovo ospite. Pertanto, questo processo evidenzia l'importanza delle misure preventive come il mantenimento della distanza fisica e l'uso delle mascherine per limitare la diffusione di queste infezioni. La comprensione di questo meccanismo di trasmissione è fondamentale per implementare strategie di controllo efficaci nelle comunità e negli ambienti sanitari.

13 di 50 Domande

Il camice e' utilizzato per














La risposta corretta è la C
Il camice è utilizzato per proteggere cute e indumenti da materiale biologico. Questo uso è cruciale all'interno delle practice mediche e di laboratorio, dove i rischi di esposizione a materiale biologico possano compromettere la sicurezza sanitaria del personale e dei pazienti. Esposizioni accidentali possono veicolare infezioni attraverso la pelle o tramite materiali contaminati che vengono a contatto con essa. Materiali biologici quali sangue, salive, altri fluidi corporei e tessuti possono essere fonte di agenti patogeni, inclusi virus, batteri e funghi che causano malattie. In ambienti sanitari, l'esposizione a questi materiali può avvenire durante interventi chirurgici, procedimenti diagnostici e gestione di campioni biologici. Il camice agisce come barriera fisica, riducendo il rischio che questi materiali nocivi entrino in contatto diretto con la pelle o contaminino gli indumenti personali, potenzialmente portando a trasmissione di infezioni. È importante notare che l'uso del camice rientra nelle misure standard di prevenzione e controllo delle infezioni, insieme all'uso di guanti, mascherine e protezioni oculari, ognuno con un ruolo specifico nel minimizzare il rischio di trasmissione di malattie. La scelta e l'uso appropriati dei dispositivi di protezione individuale sono fondamentali per la sicurezza nelle strutture sanitarie. Queste precauzioni sono impostate per creare un ambiente sicuro sia per i lavoratori che per i pazienti, minimizzando il rischio di esposizione a patogeni trasmessi attraverso vari mezzi, includendo il materiale biologico.

14 di 50 Domande

La rimozione dello sporco e del materiale organico tramite acqua e detergente, si definisce:














La risposta corretta è la A
La rimozione dello sporco e del materiale organico tramite acqua e detergente si definisce lavaggio. Questa pratica è essenziale per ridurre il rischio di infezioni, poiché i germi possono sopravvivere e proliferare sulla materia organica. Il lavaggio rimuove fisicamente questo materiale dalla superficie degli oggetti, diminuendo la carica microbica e preparandoli efficacemente per la successiva sterilizzazione o disinfezione, se necessario. La corretta rimozione delle sostanze biologiche è una parte fondamentale del controllo delle infezioni, poiché la presenza di sporco può impedire l'efficacia dei processi di disinfezione e sterilizzazione. Eliminare i residui organici e lo sporco attraverso il lavaggio è quindi un primo e indispensabile passo nella catena delle pratiche igieniche, che mira a evitare la trasmissione di patogeni e a garantire la sicurezza di pazienti e operatori sanitari. Questo intervento iniziale è cruciale per mantenere un ambiente sanitario sicuro e per prevenire infezioni associate all'assistenza sanitaria.

15 di 50 Domande

Individua la categoria (stadio) III della Classificazione NPUAP-EPUAP dell'Ulcera da Pressione














La risposta corretta è la E
La categoria (stadio) III della Classificazione NPUAP-EPUAP dell'Ulcera da Pressione corrisponde alla perdita di cute a tutto spessore dove il tessuto adiposo sottocutaneo può essere visibile, ma l'osso, il tendine o il muscolo non sono esposti. Questa definizione si basa sulla gravità della lesione della pelle e sulla profondità dell'ulcera. Le ulcere da pressione, conosciute anche come piaghe da decubito, sono lesioni causate dalla pressione prolungata o dallo sfregamento su una parte del corpo. Spesso si verificano in pazienti costretti a letto o su una sedia a rotelle per lungo tempo, interessando prevalentemente le zone ossee prominenti. Entrando nella fase III, l'ulcera mostra una perdita sostanziale di tessuto che può arrivare fino al grasso, nonostante le strutture più profonde come muscoli, tendini e ossa rimangano non esposti. Questo stadio delle ulcere da pressione indica una condizione seria che richiede interventi medici specifici per evitare ulteriori danni ai tessuti e possibili infezioni. Riconoscere e trattare tempestivamente le ulcere da pressione alle prime avvisaglie è cruciale per prevenire la progressione alla perdita di tessuto profondo.

16 di 50 Domande

Per ipovolemia si intende














La risposta corretta è la C
L'ipovolemia si riferisce alla diminuzione del volume di sangue circolante. Questa condizione si manifesta quando il corpo perde più liquidi di quanti ne introduce, portando a un calo del volume di sangue. Questa situazione può derivare da diverse cause, come sanguinamenti acuti, disidratazione severa dovuta a vomito, diarrea o eccessiva sudorazione, e anche dall'uso di diuretici. L'ipovolemia può avere effetti significativi sul corpo, poiché il sangue è essenziale per il trasporto di ossigeno e nutrienti ai vari tessuti, oltre che per la rimozione dei rifiuti metabolici. La riduzione del volume ematico può quindi portare a una diminuzione della pressione arteriosa, ridotta perfusione dei tessuti, e se non trattata tempestivamente, può evolvere verso condizioni critiche come lo shock ipovolemico, che mette a rischio la vita. Questo quadro clinico richiede un'intervento rapido per ristabilire il volume ematico perduto, mediante l'infusione di liquidi IV o trasfusioni di sangue, a seconda della gravità e della causa sottostante dell'ipovolemia.

17 di 50 Domande

Per ipokaliemia si intende














La risposta corretta è la D
L'ipokaliemia si indica con una diminuzione della concentrazione sierice di potassio al di sotto di 3,5 mEq/l. Questa condizione può derivare da una varietà di fattori, essenzialmente legati a perdite di potassio dal corpo o a una sua ridistribuzione nelle cellule. Il potassio è un elettrolita chiave nel corpo, necessario per la funzionalità di nervi e muscoli, compreso il cuore. La sua riduzione può compromettere molte funzioni fisiologiche, portando a conseguenze come debolezza muscolare, alterazioni del ritmo cardiaco, e disturbi digestivi. Le cause dell'ipokaliemia possono variare da una ridotta assunzione di potassio con la dieta, perdite gastrointestinali o renali escessive di potassio, fino ad alterazioni della distribuzione del potassio tra il compartimento intracellulare e extracellulare, come può accadere in stati di alcalosi metabolica. Le manifestazioni cliniche variano in base alla gravità dell'ipokaliemia e possono includere sintomi neuromuscolari, cardiovascolari e gastroenterici. Poiché il potassio gioca un ruolo critico nella contrattilità muscolare, i sintomi possono anche riflettere una disfunzione in questi sistemi, compresa una potenziale crisi paralitica e arritmie cardiache in casi severi. La gestione dell'ipokaliemia richiede l'identificazione e il trattamento della causa sottostante oltre alla supplementazione di potassio, al fine di prevenire complicanze, soprattutto quelle cardiache.

18 di 50 Domande

Durante la tecnica di iniezione intradermica devi inserire l'ago con un'angolatura.














La risposta corretta è la A
Durante la tecnica di iniezione intradermica, l'ago deve essere inserito con un'angolatura compresa fra 10 e 15 gradi. Questo metodo è corretto perché mira a depositare il farmaco nello strato dermico della pelle, dove la presenza di uno spazio più ampio consente una migliore assorbimento localizzato del medicinale. La scelta di un'angolazione così bassa assicura che l'ago rimanga nell'epidermide senza attraversare la derma, massimizzando quindi l'efficacia del trattamento e minimizzando il rischio di infiltrazioni nel tessuto sottocutaneo. Questa procedura è fondamentale per test diagnostici, come la tubercolina o test allergeni, e trattamenti localizzati. Un'angolazione corretta e precisa garantisce l'esatta dispersione del farmaco e minimizza le sensazioni dolorose per il paziente, migliorando l'assorbimento e l'efficacia del trattamento proposto. La precisione nell'esecuzione della tecnica di iniezione intradermica rappresenta un elemento chiave per la riuscita della terapia farmacologica somministrata.

19 di 50 Domande

Individua fra i seguenti uno standard di somministrazione sicura della terapia ("sette G").














La risposta corretta è la E
La giusta registrazione o documentazione è uno standard di somministrazione sicura della terapia tra i cosiddetti "sette G". Questo principio enfatizza l'importanza di documentare accuratamente tutte le informazioni relative alla terapia prescritta e somministrata per garantire un monitoraggio efficace e la sicurezza del paziente. La corretta documentazione assicura che tutte le parti coinvolte nella cura del paziente abbiano accesso alle stesse informazioni aggiornate, riducendo così il rischio di errori di somministrazione, di dosaggio e di comunicazione tra professionisti sanitari. Infatti, una gestione sicura della terapia richiede l'adesione a principi fondamentali tra cui la corretta registrazione delle informazioni sui farmaci somministrati. Questo non solo include il nome del farmaco, il dosaggio, e la via di somministrazione, ma anche l'orario e la firma del professionista che ha somministrato il trattamento. La precisione nella documentazione serve a creare un flusso continuo di informazioni tra i membri del team sanitario, migliorando la continuità delle cure e minimizzando le probabilità di errori che possono compromettere la salute del paziente. Seppur semplice nella teoria, la pratica di una scrupolosa registrazione richiede costante attenzione e impegno da parte di tutti i professionisti sanitari coinvolti, rappresentando un elemento chiave nella riduzione dei rischi associati alla terapia farmacologica.

20 di 50 Domande

Il Decreto ministeriale 14 settembre 1994, n. 739.














La risposta corretta è la D
Il Decreto ministeriale 14 settembre 1994, n. 739 istituisce il regolamento che identifica la figura e il profilo professionale dell'infermiere. La chiarificazione del profilo professionale dell'infermiere è essenziale, poiché stabilisce competenze, responsabilità e campo di applicazione della professione infermieristica, contribuendo alla qualità e alla sicurezza delle cure sanitarie. Non essendo una patologia, la spiegazione dettagliata sul perché la risposta è corretta si basa sull'importanza di riconoscere ufficialmente il ruolo dell'infermiere nel sistema sanitario, fornendo una struttura che garantisce un elevato standard di cura. La professionalizzazione dell'infermieristica attraverso normative specifiche sottolinea la valenza cruciale di questa figura nella gestione dell'assistenza sanitaria, garantendo che il personale sia adeguatamente qualificato e preparato per rispondere alle complesse esigenze dei pazienti.

21 di 50 Domande

Cosa si intende per oliguria?














La risposta corretta è la A
L'oliguria si riferisce a una diuresi inferiore a 500 cc (ml) nelle 24 ore. Questa condizione indica una ridotta produzione di urina, considerata un segno importante quando si valutano le funzioni renali e il bilancio idrico di una persona. L'oliguria può essere causata da varie condizioni che influenzano i reni o altri aspetti della fisiologia urinaria. Si verifica tipicamente in situazioni di ipoperfusione renale, dove c'è una diminuzione del flusso sanguigno ai reni, spesso in seguito a disidratazione, shock, insufficienza cardiaca, ostruzione delle vie urinarie o danni renali acuti. La funzione primaria dei reni è quella di filtrare i rifiuti e l'eccesso di liquidi dal sangue per escretarli attraverso l'urina. Quando i reni ricevono un flusso sanguigno inadeguato o sono danneggiati, la loro capacità di filtrare il sangue diventa meno efficiente, portando a una produzione ridotta di urina. L'oliguria può dunque essere un importante segnale di allerta di un'alterazione delle funzioni renali o di altre patologie sottostanti. È essenziale per i clinici riconoscerla precocemente, poiché interventi tempestivi possono essere cruciali nel prevenire danni renali irreversibili o nelle problematiche correlate all'omeostasi dei liquidi nell'organismo.

22 di 50 Domande

Cosa s'intende per medicazione?














La risposta corretta è la D
La medicazione si intende come il trattamento curativo e periodico di una lesione chirurgica o accidentale. La risposta D è corretta perché coinvolge un'ampia gamma di azioni volte alla cura e alla protezione di ferite o lesionioni. Le medicazioni hanno l'obiettivo principale di promuovere la guarigione in un ambiente ottimale, prevenendo ulteriori danni o infezioni. Le moderne pratiche di medicazione vanno oltre il semplice applicare materiali sterili; comprendono la valutazione della ferita, la scelta dei prodotti più adeguati in base alla fase di guarigione della ferita e la gestione del dolore. Le medicazioni possono variare da semplici garze sterili a complessi sistemi che mantengono un'umidità adeguata o rilasciano farmaci. Infatti, le ferite richiedono un ambiente umido per guarire più velocemente, riducendo il rischio di infezione e accelerando il processo di rigenerazione cellulare. Le moderne tecniche e prodotti per medicazioni forniscono un sostegno essenziale alla riparazione dei tessuti, modulando l'umidità, la temperatura e altri fattori critici che influenzano la guarigione. La scienza dietro le medicazioni è basata su principi di fisiologia della guarigione delle ferite, che enfatizza l'importanza di proteggere la ferita, mantenere condizioni idonee e monitorare costantemente per eventuali segni di infezione o complicazioni.

23 di 50 Domande

In un paziente con un quadro clinico di peritonite, l'infermiere valuta il dolore che sara':














La risposta corretta è la B
In un paziente con peritonite, il dolore è ben localizzato, determina rigidità nella muscolatura addominale e aumenta con la palpazione. Questo scenario è indicativo della peritonite, una grave infiammazione del peritoneo, il rivestimento della cavità addominale. Questa condizione può essere causata da una varietà di fattori, tra cui infezioni batteriche, lesioni, o la perforazione di un organo addominale, che porta al rilascio di contenuti all'interno della cavità peritoneale. La peritonite si manifesta tipicamente con un dolore addominale acuto e ben localizzato che può diventare diffuso all'intero addome man mano che l'infiammazione si estende. La rigidità muscolare addominale, o "difesa", è una risposta involontaria a questo dolore intenso e serve come meccanismo di protezione per ridurre il movimento e prevenire ulteriori irritazioni del peritoneo. L'aumento del dolore con la palpazione è un classico segnale di allarme che i medici utilizzano per valutare l'entità dell'infiammazione o dell'irritazione peritoneale. La diagnosi tempestiva e il trattamento sono essenziali per prevenire complicazioni potenzialmente letali come la sepsi, che può derivare dalla diffusione dell'infezione nel flusso sanguigno. Il trattamento di questa condizione coinvolge solitamente l'uso di antibiotici per combattere l'infezione e, nei casi in cui la peritonite sia causata dalla perforazione di un organo, può essere necessario un intervento chirurgico per riparare la fonte dell'infezione e pulire la cavità peritoneale. La chiave per un esito positivo è l'identificazione e l'intervento tempestivi.

24 di 50 Domande

L'ETCO2 (End-Tidal CO2):














La risposta corretta è la C
L'ETCO2 viene utilizzata a conferma della corretta intubazione. Questa affermazione è corretta perché l'ETCO2 rappresenta il valore più alto di anidride carbonica (CO2) presente nel gas esalato alla fine di un'espirazione (end-tidal), il quale è un indicatore affidabile della ventilazione alveolare. La corretta posizione del tubo endotracheale durante l'intubazione è essenziale per assicurare un'adeguata ventilazione e ossigenazione al paziente. La misurazione dell'ETCO2 consente, quindi, di verificare in modo non invasivo se l'intubazione è stata eseguita correttamente, evidenziando la presenza di scambi gassosi. Se l'ETCO2 è presente, significa che il tubo è correttamente posizionato nei polmoni e che avviene uno scambio di gas. La mancanza di ETCO2, al contrario, suggerisce che il tubo potrebbe essere posizionato inappropriatamente nell'esofago anziché nella trachea, un errore che necessita di immediata correzione. Questo metodo è ampiamente utilizzato in situazioni di emergenza e in sala operatoria per la sua rapidità e affidabilità, garantendo una conferma visiva immediata dell'avvenuta intubazione tracheale.

25 di 50 Domande

Visionando il risultato di una emogasanalisi arteriosa, non ti allarmi se:














La risposta corretta è la E
Nell'emogasanalisi arteriosa presentata, il pH è 7,41, la PaO2 è 90 mmHg e la PaCO2 è 37 mmHg, risultati che non destano preoccupazione. Questi valori sono alla base di un'analisi clinicamente stabile, spiegando perché la risposta è corretta. La PaO2 rappresenta la pressione parziale dell'ossigeno nel sangue arterioso, indicando quanto bene l'ossigeno si muove dai polmoni al sangue; un valore normale si situa tra 75 e 100 mmHg. La PaCO2, che misura la pressione parziale dell'anidride carbonica, riflette la capacità del sangue di espellere CO2 attraverso i polmoni. Valori normali sono compresi tra 35 e 45 mmHg. Infine, il pH del sangue arteriali dovrebbe essere compreso tra 7,35 e 7,45. Pertanto, un pH di 7,41 si colloca perfettamente nell'intervallo sano, un'indicazione che non vi è né acidosi né alcalosi. Con questi risultati, l'emogasanalisi denota una funzione polmonare e uno scambio gassoso nell'ambito della norma, senza segni di disturbi acuti.

26 di 50 Domande

In pronto soccorso assisti un paziente per il quale ti viene riferita una eccessiva assunzione di barbiturici, durante l'osservazione ti aspetti di trovare:














La risposta corretta è la D
La corretta aspettativa in pronto soccorso per un paziente con una eccessiva assunzione di barbiturici è midriasi. Questo si deve al fatto che i barbiturici, essendo depressori del sistema nervoso centrale, inducono una serie di effetti sui sistemi neurologici del corpo. Pertanto, l'effetto prevalente sul tono pupillare può risultare in una dilatazione delle pupille o midriasi. Gli effetti dei barbiturici, classificati come sedativi/ipnotici, includono la riduzione dell'attività nei centri di controllo del cervello, conducono alla depressurizzazione delle funzioni del sistema nervoso centrale. La loro azione interessa diversi aspetti della neurofisiologia, risultando in un'ampia gamma di effetti clinici, from di sonnolenza a coma in caso di dosaggi elevati. Questi farmaci agiscono sui recettori GABAergici, potenziando l'azione dell'acido gamma-aminobutirrico (GABA), che è il principale neurotrasmettitore inibitorio nel cervello. Questa modulazione amplifica la condizione inibitoria a livello neuronale, conducendo alla... Tale azione inibitoria si estende anche ai centri neurali che governano il controllo della dimensione pupillare, influenzando quindi la loro capacità di restringersi (miosi). La midriasi, ossia la dilatazione delle pupille osservata in caso di overdose di barbiturici, è indicativa della depressione del sistema nervoso autonomo che normalmente media la contrazione delle pupille. Questa faccenda sottolinea l'importanza di monitorare le funzioni vitali e neurologiche in pazienti con intossicazione da barbiturici, per prevenire ulteriori complicazioni e intraprendere tempestivamente le misure di supporto necessarie.

27 di 50 Domande

Un valore di BMI -Body Mass Index {indice di Massa Corporea)














La risposta corretta è la E
Il BMI, o indice di massa corporea, se pari a 18 suggerisce una condizione di sottopeso, se pari a 27,5 indica sovrappeso e se pari a 31 obesità in entrambi i sessi. Questa graduatoria è corretta perché il BMI è uno strumento utilizzato per valutare la corporatura di una persona in relazione alla sua altezza. Un valore sotto 18,5 indica sottopeso, evidenziando che il peso è insufficiente per l'altezza. Un valore tra 25 e 29,9 indica sovrappeso, mostrando un eccesso di peso rispetto a un valore normale. Infine, un valore pari o superiore a 30 classifica una persona come obesa, indicando un accumulo eccessivo di grasso che può aumentare il rischio di varie patologie. Questi valori sono riconosciuti globalmente per identificare velocemente condizioni che possono portare a problemi di salute. La loro importanza risiede nella capacità di associare il grado di massa corporea a possibili rischi per la salute, come malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e altre condizioni correlate alla condizione fisica dell'individuo.

28 di 50 Domande

Da cosa e' caratterizzato il delirium nel paziente anziano?














La risposta corretta è la E
Il delirium nel paziente anziano è caratterizzato da un’alterazione acuta e fluttuante dello stato psichico. Questa definizione rispecchia la natura improvvisa e variabile del delirium, la quale si manifesta con cambiamenti nell'attenzione, nella consapevolezza e nella cognizione. Il delirium, secondo quanto riportato in studi medici, si distingue per la rapidità con cui si sviluppano i sintomi, solitamente in poche ore o giorni, contrariamente ad altre condizioni neuropsichiatriche che hanno un decorso più lento e progressivo. I pazienti affetti possono mostrare difficoltà di concentrazione, disorientamento temporale e spaziale, alterazioni del sonno-veglia e, in alcuni casi, allucinazioni o deliri. La condizione richiede un'immediata valutazione clinica per identificarne la causa scatenante, che può variare da infezioni, squilibri elettrolitici, traumi, fino all'uso o la cessazione improvvisa di certe sostanze. Importante è la gestione ambientale e il supporto, oltre alla cura specifica dell'eventuale causa sottostante. La capacità di identificare rapidamente e trattare il delirium risulta cruciale per migliorare l'outcome del paziente.

29 di 50 Domande

Il quadro clinico della disidratazione e' caratterizzato da














La risposta corretta è la E
Il quadro clinico della disidratazione è caratterizzato da secchezza della cute, ipotensione, tachicardia e oliguria. Questa affermazione correttamente identifica i sintomi e i segni evidenti in un paziente che soffre di disidratazione. La disidratazione avviene quando l'uscita di fluidi dal corpo supera l'introduzione, portando a un deficit di liquidi. Questo può derivare da un apporto insufficente di liquidi, da un'eccessiva perdita attraverso urine, sudore, feci o vomito, o una combinazione di entrambi. La secchezza della cute riflette la perdita di elasticità dovuta alla riduzione dei liquidi disponibili, un sintomo classico della disidratazione. L'ipotensione (pressione sanguigna bassa) è un'altra conseguenza diretta, poiché meno liquido nel sistema circolatorio porta a una diminuzione della pressione. In risposta, il cuore può battere più velocemente (tachicardia) per cercare di mantenere una perfusione adeguata agli organi vitali. L'oliguria, ovvero una ridotta produzione di urina, si verifica in quanto il corpo tenta di conservare il più possibile i liquidi. In sintesi, questi segni e sintomi sono meccanismi attraverso i quali il corpo evidenzia un deficit di liquidi e tenta di preservare la funzione dei sistemi cruciali cercando di ristabilire un equilibrio idrico adeguato. Infatti, tutti contribuiscono a un quadro clinico che, se identificato precocemente, può guidare interventi mirati per ripristinare i livelli ottimali di idratazione e prevenire ulteriori complicazioni derivanti dalla disidratazione.

30 di 50 Domande

Una pompa infusionale NON va in allarme quando:














La risposta corretta è la B
Una pompa infusionale non va in allarme quando la velocità impostata è errata. Le pompe infusionale sono state sviluppate per amministrare liquidi ai pazienti in modo controllato. Tra le diverse funzionalità, hanno sistemi di allarme per segnalare condizioni critiche. Tuttavia, stabilire se la velocità impostata per l'infusione è corretta o meno non è tra queste. Infatti, è responsabilità dell'operatore inserire una velocità di infusione adeguata al tipo di terapia e alle condizioni del paziente. In casi di occlusione del flusso, batterie scariche, disconnessione o esaurimento della soluzione, le pompe sono progettate per segnalare l'anomalia. Questo dispositivo non ha, però, la capacità di valutare autonomamente l'adeguatezza della velocità impostata dall'operatore, presupponendo che chi la imposta abbia già fatto valutazioni cliniche adeguate. Pertanto, un errore nella selezione della velocità di infusione deve essere individuato dall'operatore attraverso monitoraggio e valutazione della risposta del paziente all'infusione.

31 di 50 Domande

Quale tra le seguenti affermazioni relativa all'esofago, non e' corretta:














La risposta corretta è la B
La lunghezza dell'esofago negli individui adulti non supera i 50 centimetri, contrariamente a quanto affermato nell'opzione B. Generalmente, l'esofago misura dai 25 ai 30 centimetri. Questo organo del sistema digerente inizia dalla fine della faringe, scende attraverso il torace, passa attraverso il diaframma e si conclude nello stomaco. La sua funzione principale è quella di trasportare il cibo dalla bocca allo stomaco. L'esofago è formato da diverse strati tra cui una mucosa interna, uno strato muscolare che facilita le contrazioni peristaltiche permettendo il movimento del cibo, e una copertura esterna connettiva. Le sue contrazioni ritmiche sono essenziali per guidare il bolo alimentare attraverso questo canale, in un processo noto come peristalsi. Questa errata supposizione sulla lunghezza dell'esofago mira a sottolineare l'importanza della precisione anatomica nella comprensione della fisiologia umana, evidenziando come ogni componente del sistema gastrointestinale svolga un ruolo chiave nel processo digestivo, dalla ricezione del cibo fino alla sua digestione e assorbimento.

32 di 50 Domande

L'evidence- based Medicine e':














La risposta corretta è la A
L'evidence-based Medicine è un approccio clinico basato sulla valutazione e sull'uso appropriato delle informazioni derivanti dalla ricerca. Questo modello si concentra sull'importanza di fondare le decisioni cliniche su prove concrete derivanti da studi ben condotti, garantendo così che i pazienti ricevano trattamenti basati sui migliori dati disponibili. L'obiettivo è la combinazione ottimale tra competenza clinica e uso delle migliori prove scientifiche disponibili al momento, integrando anche le preferenze e i valori dei singoli pazienti. La pratica della medicina basata sull'evidenza (EBM) sottolinea l'importanza di formulare domande cliniche precise, ricercare sistematicamente la letteratura scientifica più rilevante, valutare criticamente la qualità delle ricerche trovate e applicare i risultati in modo appropriato alla gestione del paziente. Questo approccio alla pratica medica non solo migliora la qualità e l'esito delle cure sanitarie, ma promuove anche l'uso efficiente delle risorse, contrastando l'applicazione di trattamenti non efficaci o dannosi. L'EBM si sviluppa su più livelli che includono: l'acquisizione continua di nuove conoscenze, lo sviluppo di linee guida basate sull'evidenza, la formazione medica continua e l'integrazione di sistemi informatici che supportano decisioni cliniche informate. Ciò significa che l'evidence-based Medicine rappresenta un punto di incontro cruciale tra progresso scientifico e pratica clinica quotidiana, fornendo una struttura attraverso cui la medicina può evolversi con l'obiettivo di migliorare la salute dei pazienti.

33 di 50 Domande

La ricerca del sangue occulto nelle feci rientra tra gli Interventi di prevenzione:














La risposta corretta è la E
La ricerca del sangue occulto nelle feci è un intervento di prevenzione secondaria. Questa pratica si propone di individuare, in fase precoce, eventuali segni di malattie, come il cancro al colon, prima che si manifestino sintomi evidenti. La prevenzione secondaria mira quindi alla diagnosi e al trattamento precoci per limitare lo sviluppo e le conseguenze di una malattia. Il sangue occulto nelle feci può essere un segno precoce di patologie gastrointestinali, incluso il cancro al colon-retto. Queste patologie possono causare perdite di sangue nelle feci che non sono visibili ad occhio nudo. La diagnosi precoce attraverso la ricerca del sangue occulto permette di intervenire tempestivamente, aumentando significativamente le possibilità di cura e di sopravvivenza. Una diagnosi precoce può, inoltre, ridurre la necessità di trattamenti intensivi, contribuendo a migliorare la qualità di vita del paziente. Test come la ricerca del sangue occulto nelle feci sono fondamentali per la rilevazione di alterazioni prima che diventino sintomatiche, permettendo così interventi mirati che possono prevenire l'evoluzione o l'aggravamento della malattia.

34 di 50 Domande

In base ili D,Lgs. 81/08 chi effettua la visita per la sorveglianza sanitaria?














La risposta corretta è la A
La visita per la sorveglianza sanitaria, secondo il D.Lgs. 81/08, è effettuata dal Medico Competente. La designazione del Medico Competente incarna una figura chiave nell'ambito della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, essendo responsabile dell'attuazione di tutte le fasi della sorveglianza sanitaria. Questa figura professionale è selezionata dall'azienda tra i medici che posseggono specifiche competenze in materia di medicina del lavoro, per valutare l'adeguatezza della salute dei lavoratori rispetto al loro specifico ambito lavorativo, prevedere eventuali controlli sanitari periodici e valutare l'incidenza dell'ambiente e delle condizioni di lavoro sulla salute degli impiegati. Il Medico Competente collabora strettamente con il datore di lavoro e il Servizio di Prevenzione e Protezione per promuovere la salute e la sicurezza sul lavoro, prevenire malattie professionali e ridurre al minimo i rischi legati alle attività lavorative. La scelta di questa figura professionale è dunque centrale per un'efficace gestione della salute e sicurezza dei lavoratori, garantendo una sorveglianza sanitaria adeguata e mirata alla prevenzione.

35 di 50 Domande

I sintomi della crisi Ipoglicemica di un soggetta diabetico Insulinodipendente sono:














La risposta corretta è la E
I sintomi della crisi ipoglicemica di un soggetto diabetico insulinodipendente includono sudorazione, astenia, tachicardia e tremore. Questi sintomi si manifestano quando il livello di glucosio nel sangue scende sotto la soglia normale, innescando una serie di risposte fisiologiche. L'ipoglicemia è una condizione in cui il livello di glucosio nel sangue è anormalmente basso, e l'organismo reagisce cercando di aumentarlo. La sudorazione e il tremore sono sintomi del sistema nervoso autonomo che cerca di contrastare l'ipoglicemia. Astenia e tachicardia compaiono come conseguenza della diminuzione di energia disponibile per le cellule e dalla risposta adrenergica del corpo all'ipoglicemia. Le persone con diabete, in particolare quelle trattate con insulina o altri farmaci che abbassano lo zucchero nel sangue, sono a rischio di ipoglicemia. L'ipoglicemia richiede una rapida correzione con l'assunzione di zuccheri per prevenire conseguenze più serie, che possono includere la perdita di coscienza e danni neurologici. La comprensione e il riconoscimento tempestivo dei suoi sintomi sono essenziali per la gestione efficace del diabete.

36 di 50 Domande

Nel soggetti con insufficienza pancreatica la dieta deve:














La risposta corretta è la A
Nel soggetti con insufficienza pancreatica la dieta deve essere basata sull'abolizione dell'alcol e sulla restrizione dei lipidi. Questa indicazione è fondamentale perché l'alcol è uno dei principali fattori che possono contribuire all'insufficienza pancreatica e l'eccesso di lipidi richiede un maggior lavoro da parte del pancreas per la loro digestione, situazione problematica in presenza di una sua insufficienza. L'insufficienza pancreatica è una condizione in cui il pancreas non riesce a produrre o rilasciare adeguate quantità di enzimi necessari per la corretta digestione degli alimenti. Ciò può portare a malassorbimento nutrizionale, caratterizzato da una difficoltà nell'assorbire i nutrienti, specialmente i grassi, con conseguente steatorrea (presenza di grassi nelle feci) e perdita di peso. Per evitare ulteriori complicanze e gestire efficacemente la malattia, è essenziale modificare l'alimentazione dei pazienti affetti. L'eliminazione dell'alcol è cruciale poiché può causare o esacerbare l'infiammazione pancreatica (pancreatite), sia acuta che cronica, e può portare alla progressione verso l'insufficienza pancreatica. La restrizione dei lipidi invece serve a ridurre il carico di lavoro sul pancreas, già compromesso nella sua capacità di produrre enzimi digestivi, facilitando quindi il processo digestivo e riducendo i sintomi associati all'insufficienza. Adaptando la dieta in questo modo, si mira a ottimizzare l'assunzione nutrizionale ed evitare aggravamenti della condizione esistente.

37 di 50 Domande

Durante l'assistenza a un malato portatore di drenaggio pleurico, non e' comportamento corretto:














La risposta corretta è la B
Durante l'assistenza a un paziente con drenaggio pleurico, non è comportamento corretto sollevare in alto il contenitore di raccolta per valutare la quantità e la qualità del materiale drenato. Questa pratica può comportare il rischio di reflux del materiale nel paziente, potenzialmente causando infezioni o altre complicanze. Il drenaggio pleurico è una tecnica utilizzata per rimuovere l'aria, il fluido, o entrambi dalla cavità pleurica. Il fine è quello di aiutare a ripristinare la corretta pressione polmonare e facilitare un'efficace respirazione. Il sistema di drenaggio pleurico normalmente comprende un tubo connesso al paziente che porta il fluido o l'aria in un contenitore sigillato. Mantenere il contenitore in una posizione corretta è cruciale per assicurarsi che il sistema funzioni correttamente senza rischi aggiuntivi. Alzare il contenitore oltre il livello del paziente rischia di contravvenire questo principio, provocando il flusso di materiale indietro nel tubo o, nel peggiore dei casi, nella cavità pleurica del paziente. Questa azione errata può interferire con il recupero e contribuire a potenziali infezioni, danneggiando gravemente la salute del paziente. E' essenziale, quindi, sempre seguire le linee guida basate sulle migliori prassi ed esperienze cliniche quando si gestiscono sistemi di drenaggio pleurico, per assicurare la sicurezza e il benessere del paziente.

38 di 50 Domande

Dopo Il prelievo di un campione dl midollo osseo effettuilto sulla cresta iliaca:














La risposta corretta è la C
Dopo il prelievo di un campione di midollo osseo effettuato sulla cresta iliaca, si effettua una medicazione compressiva. Questa procedura è importante per minimizzare il rischio di sanguinamento e formazione di ematomi nel sito di prelievo. Il midollo osseo è un tessuto altamente vascolarizzato; pertanto, l'applicazione di una pressione mirata attraverso una medicazione compressiva aiuta a controllare il sanguinamento e a favorire la rapida guarigione della zona interessata. Il concetto alla base dell'utilizzo della compressione è quello di apporre un controllo fisico immediato sul potenziale sanguinamento, che può essere più significativo a causa della ricca rete di vasi sanguigni presente nel midollo osseo e nell'area della cresta iliaca. Questa pratica di applicazione di medicazione compressiva è un elemento standard nelle procedure post-prelievo al fine di ottimizzare la sicurezza del paziente e accelerare il processo di recupero, evitando complicazioni quali appunto l'ematoma, che potrebbe richiedere interventi aggiuntivi per essere risolto.

39 di 50 Domande

La complicanza piu' frequente della nutrizione parenterale totale e':














La risposta corretta è la A
La complicanza più frequente della nutrizione parenterale totale è l'infezione. Questo avviene perché la nutrizione parenterale totale (NPT) bypassa il tratto gastrointestinale, fornendo nutrienti direttamente nel flusso sanguigno tramite un catetere. Questo approccio, se da un lato garantisce l'apporto nutrizionale in pazienti impossibilitati all'alimentazione orale o entera, dall'altro espone a rischi maggiore di infezioni. Le infezioni possono derivare sia dalla complessità nel mantenere l'asetticità (condizione di assenza di contaminazione da microorganismi) durante la manipolazione e somministrazione della soluzione nutritiva sia dall'uso prolungato dei cateteri centrali, che possono essere colonizzati da batteri o funghi. La contaminazione può avvenire durante l'inserzione del catetere, la sua permanenza in situ o le connessioni per la somministrazione della nutrizione. Per mitigare questo rischio, è cruciale seguire rigidi protocolli di asepsi durante l'inserzione e la cura del catetere, oltre a controllare regolarmente la presenza di segni di infezione nel paziente. L'attenzione alle tecniche di gestione del catetere e alla preparazione delle soluzioni nutritive rappresenta un aspetto fondamentale nella prevenzione delle infezioni associate alla NPT.

40 di 50 Domande

La nutrizione enterale viene utilizzata:














La risposta corretta è la C
La nutrizione enterale viene utilizzata quando il paziente non è in grado di ingerire i cibi e quando il tratto gastrointestinale superiore è danneggiato. Questo perché fornisce nutrienti direttamente nell'intestino, aggirando le difficoltà del processo di ingestione e assorbimento in situazioni dove il normale consumo o assorbimento di cibo è ostacolato. La nutrizione enterale è indicata in condizioni che impediscono la normale alimentazione, come disfagia grave o dopo determinati interventi chirurgici che interessano il tratto gastrointestinale, o in caso di malattie che danneggiano la funzionalità gastrointestinale superiore. Tale modalità di alimentazione garantisce che il paziente riceva i nutrienti necessari per la guarigione e il mantenimento delle funzioni corporee essenziali, tramite un tubo alimentare che bypassa le parti lesionate o disfunzionali del sistema digestivo. Questo processo aiuta anche a mantenere la struttura e la funzione dell'intestino e contribuisce a prevenire ulteriori complicazioni. Così, nell'ambito della gestione clinica, diventa essenziale quando l'ingestione o l'assorbimento di cibo è significativamente ostacolato per assicurare l'adeguato apporto nutrizionale.

41 di 50 Domande

Se, durante una trasfusione di emazie, Il paziente manifesta brividi, cefalea e sensazione di calore, e' necessario:














La risposta corretta è la A
Durante una trasfusione di emazie, se il paziente manifesta brividi, cefalea e sensazione di calore, è necessario sospendere la trasfusione, mantenere l'accesso venoso con soluzione fisiologica e informare il medico. Questa procedura è la corretta linea di azione poiché tali sintomi possono indicare una reazione trasfusionale, una condizione che necessita di valutazione immediata da parte del personale medico. Mantenere l'accesso venoso con soluzione fisiologica assicura che il paziente mantenga un adeguato accesso vascolare per eventuali interventi terapeutici, mentre interrompere la trasfusione è cruciale per evitare ulteriori aggravamenti delle reazioni avverse. Le reazioni trasfusionali sono complicate e richiedono un'attenta valutazione per determinare la loro natura e severità. Il paziente può manifestare sintomi mild o severi a seguito di incompatibilità, contaminazione o reazione allergica al sangue trasfuso. La pronta interruzione della trasfusione e la notifica al medico sono passaggi essenziali per gestire la situazione in modo sicuro, limitare eventuali danni e decidere i passi successivi per la cura del paziente.

42 di 50 Domande

Per la preparazione ad un intervento chirurgico in urgenza, tra i seguentl interventi deve essere considerato prioritario:














La risposta corretta è la D
La preparazione ad un intervento chirurgico in urgenza prevede come priorità l'incanalazione di una vena per i prelievi ematici. Questo intervento è prioritario per consentire un rapido accesso vascolare per l'infusione di fluidi e farmaci, oltre alla valutazione immediata dello stato del paziente attraverso gli esami del sangue. Un accesso venoso adeguato è cruciale in situazioni di urgenza per gestire efficacemente le condizioni del paziente, facilitare la somministrazione di trattamenti salvavita e monitorare la situazione clinica attraverso gli esami del sangue. Questi esami forniscono informazioni vitali come la conta ematica completa, i livelli di elettroliti, la funzionalità renale e epatica, e altri parametri critici per la gestione perioperatoria. L'immediata disponibilità di un accesso venoso garantisce quindi la possibilità di reagire tempestivamente alle eventuali complicanze, sostenendo le funzioni vitali durante la chirurgia d'urgenza. La procedura consiste nell'inserire un ago o un catetere in una delle vene del paziente, generalmente in un arto, per assicurare un accesso rapido al flusso sanguigno. Questo metodo è ampiamente utilizzato nelle emergenze mediche per il suo ruolo critico nel supporto delle funzioni vitali del paziente.

43 di 50 Domande

Quali sono I criteri guida nell'esercizio della professione Infermieristica?














La risposta corretta è la B
I criteri guida nell'esercizio della professione infermieristica sono il Profilo professionale D.M. 739/94, la formazione ricevuta e il Codice Deontologico. La risposta è esatta perché riguarda normative e principi che ogni infermiere deve conoscere e rispettare. Il D.M. 739/94 definisce il profilo professionale dell'infermiere, delineando competenze, capacità e responsabilità. La formazione ricevuta si riferisce agli studi e agli aggiornamenti continui necessari per mantenere un elevato standard di competenza professionale. Infine, il Codice Deontologico rappresenta l'insieme delle norme etiche a cui l'infermiere deve attenersi durante l'esercizio della sua professione. Questi tre elementi insieme formano una base solida per la pratica infermieristica sicura, responsabile e aggiornata, essendo fondamentali per garantire una cura di qualità ai pazienti e un rispetto delle normative vigenti nel settore sanitario.

44 di 50 Domande

Quale tra I seguenti rappresenta rischio tardivo nel posizionamento di catetere venoso centrale:














La risposta corretta è la B
Il rischio tardivo nel posizionamento di un catetere venoso centrale è il pneumotorace. Questa condizione si verifica quando l'aria penetra nello spazio tra il polmone e la parete toracica, causando il collasso del polmone. Il pneumotorace può emergere durante o dopo la procedura di inserzione del catetere, specialmente se durante il percorso di inserimento viene danneggiata la pleura o i polmoni. La ragione per cui il pneumotorace è considerato un rischio tardivo è dovuta al fatto che può non manifestarsi immediatamente ma svilupparsi nel corso delle ore o dei giorni successivi all'inserzione del catetere. La comprensione del pneumotorace nel contesto dei cateteri venosi centrali è essenziale poiché la patologia comporta l'accumulo eccessivo di aria negli spazi pleurici che può portare a notevole distress respiratorio e richiedere un intervento urgente per la rimozione dell'aria. Il meccanismo coinvolto nella formazione del pneumotorace risiede nella possibilità di lesionare, durante la procedura di inserimento, le strutture anatomiche contigue ai siti di accesso venoso. Le tecniche di inserimento accurato e la competenza dell'operatore sono fattori chiave nella prevenzione di questa complicazione. Tuttavia, nonostante le migliori pratiche, il rischio esiste e merita una considerazione prudente per la diagnosi tempestiva e il trattamento, al fine di evitare complicazioni ulteriori.

45 di 50 Domande

La curvatura anormale della cornea determina:














La risposta corretta è la E
La corretta risposta alla domanda è che la curvatura anormale della cornea determina l'astigmatismo. Questa condizione è precisa nel contesto degli errori di rifrazione oculari, in quanto l'astigmatismo è caratterizzato da una curvatura irregolare della cornea che porta a una visione distorta o sfocata. Questo accade perché la luce che entra nell'occhio non viene rifratta ugualmente in tutte le direzioni, a causa della forma irregolare della cornea, generando immagini che non vengono a fuoco su un unico punto della retina. Infatti, l'astigmatismo può variare in gravità e può influenzare sia i bambini che gli adulti. È problematico perché altera la capacità dell'occhio di enfocare chiaramente gli oggetti sia da vicino che da lontano. Spesso, l'astigmatismo si presenta assieme ad altre condizioni rifrattive, come la miopia o l'ipermetropia. Il trattamento può variare da occhiali correttivi, lenti a contatto, fino a interventi chirurgici, a seconda della gravità e delle necessità del paziente. La condizione evidenzia l'importanza della cornea nella focalizzazione delle immagini sulla retina, facendo sì che ogni variazione nella sua forma influenzi direttamente la qualità della visione.

46 di 50 Domande

Per quale tra le seguenti malattie a tutt'oggi non esiste ancora un vaccino?














La risposta corretta è la B
La malattia per cui non esiste ancora un vaccino è la toxoplasmosi. La toxoplasmosi è causata dall'infezione del parassita Toxoplasma gondii. È una delle infezioni parassitarie più comuni a livello globale e può infettare quasi tutti gli animali a sangue caldo, incluso l'uomo. Molti individui infettati non manifestano sintomi, principalmente perché il loro sistema immunitario tiene l'infezione sotto controllo. Tuttavia, può causare gravi problemi in persone con sistema immunitario indebolito e durante la gravidanza, influenzando il feto. La trasmissione avviene attraverso la ingestione di cibo o acqua contaminati, il contatto diretto con feci di gatti che escretano il parassita, o verticalmente da madre a figlio. Non esiste un vaccino disponibile per la prevenzione della toxoplasmosi nell'uomo. La gestione del rischio include il controllo dell'esposizione al parassita mediante igiene alimentare, trattamento dell'acqua, e misure di gestione dei gatti domestici per ridurre il rischio di escretione del parassita. La diagnosi si basa su test serologici per identificare la presenza di anticorpi specifici contro T. gondii. Il trattamento esiste per le infezioni attive e si avvale di combinazioni di farmaci antimicrobici specifici. La mancanza di un vaccino sottolinea l'importanza delle misure preventive, specialmente per le popolazioni a rischio.

47 di 50 Domande

La prevenzione primaria consiste nel:














La risposta corretta è la E
La prevenzione primaria consiste nella rimozione dei fattori di rischio della popolazione. Quest'approccio si concentra su interventi che impediscono l'insorgenza di malattie, promuovendo stili di vita sani e sicuri. Lo scopo è evitare l'esposizione a rischi che possono portare allo sviluppo di patologie, anziché intervenire dopo che la malattia si è manifestata. La prevenzione primaria include, ad esempio, la vaccinazione, l'educazione alla salute per evitare il fumo di tabacco e l'uso di droghe, oltre al miglioramento delle condizioni abitative e lavorative. La patologia, in generale, può essere descritta come qualsiasi condizione che altera il normale funzionamento del corpo. La prevenzione primaria mira a mantenere il benessere generale prevenendo l'insorgenza di disturbi. Interventi come l'immunizzazione prevengono specifiche malattie infettive, mentre la promozione di diete equilibrate e attività fisica regolare combatte l’obesità e le malattie cardiovascolari. Avere accesso a un ambiente pulito e sicuro diminuisce il rischio di malattie legate all'inquinamento e alle condizioni sanitarie precarie. L'efficacia di questa prevenzione risiede nella sua capacità di ridurre l'incidenza complessiva delle malattie nella popolazione, contribuendo significativamente alla salute pubblica e alla riduzione dei costi sanitari a lungo termine.

48 di 50 Domande

Una embolia di frammenti di tessuto adiposo e' una complicanza relativamente frequente di:














La risposta corretta è la E
Una embolia di frammenti di tessuto adiposo è una complicanza relativamente frequente di fratture ossee diafisarie. Questo avviene perché le fratture, soprattutto quelle delle ossa lunghe, possono liberare goccioline di grasso nel sistema circolatorio. Le goccioline di grasso possono poi viaggiare attraverso il sangue e causare occlusioni in piccoli vasi sanguigni, portando a diversi problemi, tra cui difficoltà respiratorie, eruzioni cutanee e alterazioni mentali. Questa condizione è nota come sindrome da embolia grassosa. Questa sindrome si manifesta comunemente dopo un trauma significativo e include un insieme di sintomi che riflettono l'occlusione dei piccoli vasi da parte delle goccioline di grasso. I sintomi possono variare considerevolmente a seconda dell'organismo e del livello di grasso liberato nel sistema circolatorio. Il trattamento è principalmente di supporto, mirato a mantenere una buona ossigenazione e stabilità emodinamica mentre il corpo si riprende dall'embolia grassosa. La chiave per prevenire la sindrome da embolia grassosa risiede nella gestione precoce e accurata delle fratture ossee, soprattutto quelle implicanti le diafisi delle ossa lunghe.

49 di 50 Domande

Quale tra le seguenti affermazioni relative alla colonna vertebrale non e' corretta:














La risposta corretta è la C
La colonna vertebrale non presenta curvature non è corretto perché, in realtà, essa possiede delle caratteristiche curvature. La colonna vertebrale, infatti, presenta una serie di curve fisiologiche frontali, cruciali per la sua funzione. Le curve della colonna vertebrale comprendono la lordosi cervicale e lombare (concavità posteriore) e la cifosi toracica e sacrococcigea (concavità anteriore). Queste curvature consentono alla colonna vertebrale di assorbire shock e stress, contribuendo alla sua resistenza e flessibilità, oltre che alla distribuzione del carico durante le attività quotidiane. Le curvature servono anche a mantenere l'equilibrio in posizione eretta, riducendo il carico sui dischi intervertebrali e aiutando a sostenere il peso del corpo più efficacemente rispetto a una struttura rettilinea. Pertanto, la presenza di curvature nella colonna vertebrale è un aspetto fondamentale della sua anatomia e funzionalità, consentendo di sopportare carichi e di muoversi con agilità.

50 di 50 Domande

In ambito oftalmologico l'abuso di alcool e fumo puo' provocare:














La risposta corretta è la B
L'abuso di alcool e fumo può provocare neurite ottica retrobulbare. Questa condizione implica un'infiammazione del nervo ottico, situato dietro il bulbo oculare, che può compromettere gravemente la vista. La neurite ottica retrobulbare si manifesta principalmente come una riduzione improvvisa della vista e dolore al movimento dell'occhio. L'alcool e il fumo possono contribuire al rischio di sviluppare tale patologia influenzando negativamente il sistema circolatorio e immunitario, oltre a provocare danni tossici diretti al nervo ottico. Gli individui affetti possono sperimentare anche alterazioni del campo visivo e, in alcuni casi, dolore oculare. La diagnosi si basa generalmente sull'esame della vista, su test del campo visivo e, talvolta, sulla risonanza magnetica per evidenziare l'infiammazione del nervo. È essenziale riconoscere il legame tra abitudini di vita non salutari e rischio di disturbi gravi oculari per promuovere scelte più sane e prevenire malattie evitabili.

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