La risposta corretta è la E.
Nel sospetto di una reazione allergica da farmaco, la decisione più corretta da parte della guardia medica è quella di far sospendere il farmaco e far ricoverare immediatamente il paziente. Le reazioni allergiche gravi a farmaci sono causa del 3,1-6,2% dei ricoveri ospedalieri. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha classificato le ADR in due tipi:
• reazioni di tipo A, prevedibili e dose-dipendenti; rappresentano l’80% delle ADR e comprendono reazioni dovute a effetti collaterali noti, da sovradosaggio, da effetti secondari, interazioni farmacologiche;
• reazioni di tipo B, dose-indipendenti; rappresentano il 20% delle ADR e comprendono reazioni idiosincrasiche, dovute a difetti, reazioni allergiche in senso stretto, ovvero da ipersensibilità immuno-mediata (6-10% delle ADR), reazioni non immuno-mediate (cosiddette “pseudo-allergiche”), la cui patogenesi non sembra essere di tipo anticorpo-mediata o cellulo-mediata, ma clinicamente identiche, come nel caso di orticaria/angioedema da acido acetilsalicilico e altri FANS. Il trattamento delle ADR da ipersensibilità richiede, oltre alla sospensione immediata del farmaco, la terapia sintomatica dell’evento acuto con antistaminici, steroidi e adrenalina se vi è shock anafilattico o edema della glottide (risposte A, B, C ed D errate).