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1 di 64 Domande

Dalle analisi del sangue di un individuo risulta che il tasso di trigliceridi è particolarmente alto. Ciò significa che:














La risposta corretta e' la '

C'è una parziale alterazione del metabolismo epatico

'.


2 di 64 Domande

La somma degli angoli interni di un pentagono non regolare:














La risposta corretta è la C
La somma degli angoli interni di un pentagono non regolare è 540 gradi. La somma degli angoli interni di un poligono può essere calcolata utilizzando la formula (n-2)×180, dove n rappresenta il numero di lati del poligono. Per un pentagono, n è uguale a 5, quindi la formula diventa (5-2)×180, che equivale a 3×180, risultando in 540 gradi. Questo calcolo è indipendente dal fatto che il pentagono sia regolare o meno, poiché la formula si applica a qualsiasi poligono semplice (senza intersezioni tra i lati) e convesso. Pertanto, la somma degli angoli interni di un pentagono, sia esso regolare o irregolare, sarà sempre pari a 540 gradi.

3 di 64 Domande

Quale è il risultato corretto della seguente operazione aritmetica? X = 23,45 * 0,0123














La risposta corretta è la C
L'operazione aritmetica 23,45 * 0,0123 dà come risultato X = 0,288435. La risposta è corretta poiché la moltiplicazione di due numeri decimali si effettua moltiplicando i numeri come se fossero interi, ignorando temporaneamente le virgole, e successivamente posizionando la virgola nel risultato finale. In questo caso, 2345 moltiplicato per 123 dà 288435. Poiché ci sono quattro cifre decimali totali nei due fattori originali (due in 23,45 e due in 0,0123), la virgola nel prodotto finale va posizionata quattro cifre da destra verso sinistra, ottenendo così 0,288435. Questo processo garantisce che la precisione dei decimali sia mantenuta correttamente nel risultato finale.

4 di 64 Domande

Se durante l'anafase mitotica di una cellula con 10 cromosomi (n = 5) i due cromatidi che costituiscono un singolo cromosoma non si separassero:














La risposta corretta e' la '

una delle due cellule figlie avrebbe 9 cromosomi

'.


5 di 64 Domande

“Gli animali superiori non sono in grado di sintetizzare alcuni aminoacidi, che per essi risultano quindi essenziali, cioè da assumere necessariamente dall'esterno; l'impossibilità di sintetizzare gli aminoacidi essenziali è legata alla mancanza, negli animali superiori, di alcuni enzimi necessari a tali sintesi; le più complesse delle vie che portano alla formazione di aminoacidi essenziali sono quelle che portano a fenilalanina, triptofano e istidina, che presentano nelle loro molecole anelli benzenici od eterociclici; la sintesi di questi anelli, in particolare dei due anelli condensati del triptofano, richiede numerosi passaggi enzimatici piuttosto complicati”.
Quale delle seguenti affermazioni PUO’ essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

Le vie metaboliche che portano alla sintesi di anelli benzenici od eterociclici sono in genere piuttosto complesse

'.


6 di 64 Domande

Un bambino, dopo una corsa, presenta 120 battiti cardiaci al minuto e ad ognuno di essi l' arteria aortica riceve 40 millilitri di sangue, per cui:














La risposta corretta e' la '

la portata media dell' aorta è 80 cm3/s

'.


7 di 64 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (≥90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


8 di 64 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ≥1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

9 di 64 Domande

Scegliere nella espressione X : grande = poco : Y la coppia X ed Y più plausibile in modo che, tra le varie alternative, il rapporto tra il primo e secondo termine sia simile o analogo a quello tra terzo e quarto.














La risposta corretta e' la '

X = piccolo, Y = molto

'.


10 di 64 Domande

Quali sono le cellule del sistema immunitario che sintetizzano gli anticorpi:














La risposta corretta e' la '

le plasmacellule

'.


11 di 64 Domande

Indica in quali funzioni, tra quelle sottoelencate, è coinvolto il sistema limbico nell'uomo:














La risposta corretta e' la '

nelle emozioni, nella memoria e nell'apprendimento

'.


12 di 64 Domande

Durante la seconda divisione meiotica, una eventuale non-disgiunzione dei cromatidi del cromosoma 21 produce una cellula germinale con un cromatidio soprannumerario e una con un cromatidio mancante. Con la fecondazione si dovrebbero quindi produrre, con identica frequenza, zigoti trisomici e zigoti monosomici. La monosomia del cromosoma 21, invece, è molto meno comune della trisomia. La causa di ciò potrebbe essere:














La risposta corretta è la A
Domanda: Durante la seconda divisione meiotica, la non-disgiunzione dei cromatidi del cromosoma 21 produrrebbe zigoti trisomici e monosomici in egual misura; perché la monosomia 21 è molto meno comune? Risposta corretta: Le cellule germinali prive del cromatidio e/o gli embrioni monosomici sono scarsamente vitali. La non-disgiunzione in meiosi II genera gameti n+1 e n−1 per il cromosoma 21; fecondati da un gamete normale, danno rispettivamente trisomia 21 e monosomia 21. Le monosomie autosomiche sono quasi sempre letali precocemente per aplosufficienza: il dimezzamento del dosaggio di numerosi geni del 21 compromette processi essenziali, causando fallimento dell’impianto o aborto molto precoce. Inoltre, i gameti n−1 possono essere controselezionati già durante gametogenesi, maturazione o fecondazione, riducendo ulteriormente la loro contribuzione. Al contrario, l’aumento di dose genica è mediamente più tollerato del difetto e il cromosoma 21, essendo il più piccolo autosoma, consente sopravvivenza fino alla nascita in caso di trisomia. Ne risulta un forte bias osservazionale a favore dei trisomici rispetto ai monosomici.

13 di 64 Domande

Il pH di una soluzione tampone di un acido debole corrisponde al pK dell'acido quando:














La risposta corretta è la B
Il pH di una soluzione tampone di un acido debole corrisponde al pK dell'acido quando la concentrazione dell'acido debole è uguale alla concentrazione del suo sale. Questo principio è basato sull'equazione di Henderson-Hasselbalch, che descrive il pH di una soluzione tampone: pH = pKa + log([A⁻]/[HA]), dove [A⁻] è la concentrazione della base coniugata e [HA] è la concentrazione dell'acido debole. Quando [A⁻] è uguale a [HA], il logaritmo del rapporto tra le concentrazioni diventa zero, semplificando l'equazione a pH = pKa. Questo scenario rappresenta la condizione ideale per un tampone, poiché la capacità di resistere a variazioni di pH è massima quando le concentrazioni di acido e base coniugata sono uguali. Pertanto, il pH della soluzione tampone è uguale al pKa dell'acido debole, confermando la correttezza della risposta.

14 di 64 Domande

Identificare la corretta combinazione dei coefficienti stechiometrici dopo aver bilanciato la seguente reazione redox. IO3-+ H2S --> I2 + SO32- + H2O + H+














La risposta corretta è la A
La combinazione corretta dei coefficienti stechiometrici dopo aver bilanciato la reazione redox IO₃⁻ + H₂S → I₂ + SO₃²⁻ + H₂O + H⁺ è 6:5 → 3:5:3:4. Per bilanciare questa reazione redox, è necessario considerare il trasferimento di elettroni tra gli atomi coinvolti. Lo iodato (IO₃⁻) viene ridotto a iodio molecolare (I₂) mentre il solfuro di idrogeno (H₂S) viene ossidato a solfito (SO₃²⁻). Bisogna determinare i numeri di ossidazione degli elementi coinvolti: lo iodio passa da +5 a 0 e lo zolfo da -2 a +4. Calcolando il numero di elettroni trasferiti, si trova che 6 molecole di IO₃⁻ richiedono 10 elettroni per essere ridotte, mentre 5 molecole di H₂S forniscono esattamente 10 elettroni ossidandosi. Così, i coefficienti stechiometrici vengono determinati per bilanciare sia la massa che la carica, risultando nella combinazione 6:5 → 3:5:3:4, che garantisce che gli atomi e le cariche siano bilanciati su entrambi i lati dell'equazione.

15 di 64 Domande

In un contenitore ci sono 2 litri di liquido, di cui il 75% è vino ed il restante 25%è? acqua. Determinare quanti centimetri cubi di vino bisogna aggiungere per portare la percentuale di vino all'80%.














La risposta corretta è la B
In un contenitore ci sono 2 litri di liquido, di cui il 75% è vino e il restante 25% è acqua. Determinare quanti centimetri cubi di vino bisogna aggiungere per portare la percentuale di vino all'80%. Risposta corretta: 500. Inizialmente, il contenitore contiene 1.5 litri di vino e 0.5 litri di acqua, per un totale di 2 litri. Per far sì che la percentuale di vino diventi l'80%, dobbiamo considerare la nuova quantità totale di liquido dopo l'aggiunta di vino, che chiameremo V. La nuova quantità di vino sarà 1.5 + x, dove x è il volume di vino aggiunto. La nuova percentuale di vino è quindi (1.5 + x) / (2 + x) = 0.8. Risolvendo l'equazione 1.5 + x = 0.8(2 + x), otteniamo 1.5 + x = 1.6 + 0.8x. Isolando x, abbiamo 1.5 - 1.6 = 0.8x - x, che semplifica a -0.1 = -0.2x. Dividendo entrambi i lati per -0.2, otteniamo x = 0.5 litri, che corrisponde a 500 centimetri cubi di vino da aggiungere.

16 di 64 Domande

Si considerino le seguenti affermazioni: Rongfeldt non si trova più a nord di Sgybo, Sgybo si trova più a sud di Rongfeldt, Sgybo si trova a nord almeno quanto Rongfeldt. Cosa si evince da queste tre affermazioni?














La risposta corretta è la B
La domanda chiede di valutare le affermazioni relative alla posizione di Rongfeldt e Sgybo, concludendo che "la prima è logicamente equivalente alla terza, ma non alla seconda". La spiegazione risiede nella logica delle affermazioni: la prima affermazione "Rongfeldt non si trova più a nord di Sgybo" implica che Rongfeldt è al massimo alla stessa latitudine o più a sud di Sgybo. La terza affermazione "Sgybo si trova a nord almeno quanto Rongfeldt" è logicamente equivalente alla prima, in quanto entrambe indicano che Sgybo non è più a sud di Rongfeldt. La seconda affermazione "Sgybo si trova più a sud di Rongfeldt" contraddice le altre due, poiché suggerisce che Sgybo è effettivamente a una latitudine inferiore rispetto a Rongfeldt, rendendola incompatibile con l'equivalenza logica tra la prima e la terza affermazione.

17 di 64 Domande

Nelle cellule eucariotiche, il trascritto primario di mRNA (o pre-mRNA):














La risposta corretta e' la '

Contiene sia introni sia esoni

'.


18 di 64 Domande

Le forze intermolecolari di van der Waals agiscono solamente:














La risposta corretta e' la '

Fra atomi sufficientemente vicini

'.


19 di 64 Domande

Individuare nel seguente insieme di codoni genetici quello errato:














La risposta corretta e' la '

UTT

'.


20 di 64 Domande

In quale delle seguenti coppie le specie che vi figurano hanno entrambe una struttura trigonale planare secondo la teoria VSEPR e i loro atomi centrali possiedono lo stesso numero di elettroni di valenza?














La risposta corretta è la D
La domanda chiede in quale coppia le specie abbiano entrambe una struttura trigonale planare secondo la teoria VSEPR e lo stesso numero di elettroni di valenza negli atomi centrali, e la risposta corretta è BF₃, AlCl₃. La struttura trigonale planare si verifica quando un atomo centrale è circondato da tre gruppi di elettroni, come nel caso di BF₃ e AlCl₃, dove il boro e l'alluminio sono gli atomi centrali. Entrambi questi elementi appartengono al gruppo 13 della tavola periodica e possiedono tre elettroni di valenza, il che permette loro di formare tre legami covalenti con gli atomi circostanti. Nel BF₃, il boro forma legami con tre atomi di fluoro, mentre nell'AlCl₃, l'alluminio forma legami con tre atomi di cloro. La geometria trigonale planare è confermata dalla teoria VSEPR, che prevede che le coppie di elettroni si dispongano il più lontano possibile per minimizzare la repulsione, risultando in un angolo di legame di circa 120 gradi.

21 di 64 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di β-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


22 di 64 Domande

Gli enzimi di restrizione ricavati da batteri sono utilizzati nelle tecniche di DNA ricombinante. L’enzima BamHI taglia il DNA nella sequenza

G ↓ G─A─T─C─C
C─C─T─A─G ↑ G

Quando viene usato per tagliare la sequenza
 5’…ATGGATCCGGACTAA…3’
 3’…TACCTAGGCCGGATT…5’
 quanti frammenti di DNA si formano?














La risposta corretta e' la '

2 con estremità coesive.

'.


23 di 64 Domande

Una società che inizialmente fatturava 100 milioni di euro ha visto calare del 60% il fatturato nel primo anno, del 50% nel secondo e del 90% nel terzo.
Qual è il suo fatturato alla fine del terzo anno? 














La risposta corretta è la E
Una società che inizialmente fatturava 100 milioni di euro ha visto calare del 60% il fatturato nel primo anno, del 50% nel secondo e del 90% nel terzo. Qual è il suo fatturato alla fine del terzo anno? La risposta corretta è 2 milioni di euro. Per determinare il fatturato alla fine del terzo anno, si deve applicare progressivamente la percentuale di riduzione al fatturato di ogni anno. Inizialmente, il fatturato è di 100 milioni di euro. Dopo il primo anno, con una riduzione del 60%, il fatturato diventa 40 milioni di euro (100 - 60% di 100). Nel secondo anno, una riduzione del 50% sui 40 milioni porta il fatturato a 20 milioni di euro (40 - 50% di 40). Infine, nel terzo anno, una riduzione del 90% sui 20 milioni porta il fatturato a 2 milioni di euro (20 - 90% di 20). Pertanto, il fatturato finale alla fine del terzo anno è di 2 milioni di euro, confermando così la risposta corretta.

24 di 64 Domande

Un soggetto ha ereditato dai genitori un carattere che gli stessi genitori non manifestano.
Tale carattere è determinato da un allele recessivo (r).
 Quali genotipi dovrebbero possedere la madre e il padre? 














La risposta corretta e' la '

Rr e Rr 

'.


25 di 64 Domande

Quali sono le principali macromolecole che costituiscono i virus?














La risposta corretta e' la '

Proteine e acidi nucleici

'.


26 di 64 Domande

Che cosa è possibile trovare in un cromosoma umano?
 1. Esoni 2. Introni 3. Proteine  














La risposta corretta e' la '

 Tutti 

'.


27 di 64 Domande

Qual è il volume in litri occupato da 22 g di CO2 (44 u.m.a.) alla pressione di 1 atm e alla temperatura di 273 K? 














La risposta corretta e' la '

11,21

'.


28 di 64 Domande

Nel cuore dei mammiferi la valvola mitrale mette in comunicazione:














La risposta corretta e' la '

Atrio sinistro e ventricolo sinistro 

'.


29 di 64 Domande

Quale dei seguenti zuccheri non è riducente:














La risposta corretta è la D
Quale dei seguenti zuccheri non è riducente: saccarosio. Gli zuccheri riducenti sono quelli che hanno un gruppo aldeidico o chetonico libero in grado di agire come agente riducente. Il saccarosio è un disaccaride composto da una molecola di glucosio e una di fruttosio legate attraverso un legame glicosidico tra i carboni anomerici di entrambi i monosaccaridi. Questo legame blocca i gruppi aldeidici e chetonici, impedendo loro di partecipare a reazioni redox. Pertanto, il saccarosio non può ridurre agenti ossidanti come il reagente di Fehling o il reagente di Benedict, a differenza di zuccheri come il glucosio e il maltosio che sono riducenti. La struttura chimica del saccarosio, quindi, è responsabile della sua incapacità di comportarsi come uno zucchero riducente.

30 di 64 Domande

L’ovulazione nella specie umana avviene di norma: 














La risposta corretta e' la '

Una volta al mese

'.


31 di 64 Domande

Nel processo di “duplicazione”, secondo la Biologia Molecolare: 














La risposta corretta è la C
Nel linguaggio della biologia molecolare, “duplicazione” è sinonimo di replicazione del DNA: l’intera doppia elica viene copiata prima della divisione cellulare, così che ogni cellula figlia erediti un genoma completo. Il processo è semiconservativo: ciascuna nuova molecola di DNA contiene un filamento “parentale” e uno neosintetizzato. La replicazione inizia a specifiche origini, procede in modo bidirezionale ed è orchestrata da enzimi altamente specializzati: le elicasi svolgono la doppia elica, le topoisomerasi alleviano le tensioni torsionali, le proteine leganti il singolo filamento stabilizzano il DNA aperto, la primasi deposita primer di RNA e le DNA polimerasi allungano i nuovi filamenti in direzione 5’→3’. Il filamento guida è sintetizzato in modo continuo, mentre il filamento lento è assemblato in frammenti di Okazaki poi saldati dalla ligasi. Nelle cellule eucariotiche la replicazione coinvolge molte origini per cromosoma; nei procarioti tipicamente un’unica origine su DNA circolare. La replicazione è distinta dalla trascrizione (copia di tratti di DNA in RNA) e dalla traduzione (sintesi proteica). Duplicazione significa quindi copiare l’intera molecola di DNA, non singoli geni o proteine. L’accuratezza è elevata grazie all’appaiamento complementare, all’attività di proofreading 3’→5’ delle polimerasi e ai sistemi di riparazione dei mismatch post-replicativi. Errori non corretti possono fissare mutazioni; difetti dei meccanismi di riparazione, come nell’instabilità dei microsatelliti, sono alla base di sindromi di predisposizione neoplastica e di molte neoplasie. La replicazione avviene in fase S del ciclo cellulare; alterazioni del controllo di questa fase contribuiscono alla carcinogenesi. Il processo ha rilevanza clinica e terapeutica: numerosi chemioterapici e antivirali interferiscono con la sintesi del DNA (analoghi dei nucleosidi, antifolati, inibitori delle topoisomerasi), e gli antibiotici fluorochinolonici bersagliano le topoisomerasi batteriche. La biologia dei telomeri e della telomerasi, necessaria a completare la replicazione delle estremità cromosomiche, è cruciale per invecchiamento cellulare e oncogenesi. In diagnostica e ricerca, la PCR replica in vitro sequenze di DNA sfruttando principi analoghi, confermando che “duplicazione” equivale a copiare la doppia elica del DNA.

32 di 64 Domande

Quale dei seguenti N O N può essere considerato un fenomeno chimico?














La risposta corretta è la B
Quale dei seguenti NON può essere considerato un fenomeno chimico? Evaporazione di una massa d’acqua. L’evaporazione è una trasformazione fisica: è una transizione di fase da liquido a vapore in cui l’identità chimica delle molecole H2O rimane invariata, senza rottura o formazione di legami chimici nuovi. Il processo coinvolge solo l’energia cinetica e le interazioni intermolecolari (forze di coesione), superate quando la pressione di vapore e la temperatura sono adeguate. È reversibile per condensazione e non produce sostanze con proprietà o composizione diverse. Al contrario, un fenomeno chimico implica una riorganizzazione dei legami e la comparsa di specie nuove, spesso con evidenze come cambiamenti di colore dovuti a nuove specie, sviluppo di gas o formazione di un precipitato, e segue relazioni stechiometriche definite.

33 di 64 Domande

La fecondazione artificiale in campo zootecnico è utile perché consente una:














La risposta corretta e' la '

Trasmissione rapida e sicura del patrimonio genetico migliore

'.


34 di 64 Domande

Il benzene, in presenza di opportuni catalizzatori, reagisce con l’acido nitrico, con il cloro e con il clorometano; si tratta, in tutti e tre i casi, di reazioni di:














La risposta corretta e' la '

Sostituzione elettrofila

'.


35 di 64 Domande

Le affermazioni seguenti si riferiscono ai Mammiferi. Individuare l’unica ERRATA:














La risposta corretta e' la '

Alcuni discendono direttamente dagli uccelli 

'.


36 di 64 Domande

L'energia necessaria per strappare una mole di elettroni ad una mole di atomi per formare una mole di ioni monovalenti positivi viene definita:














La risposta corretta e' la '

potenziale di ionizzazione molare

'.


37 di 64 Domande

Se un pubblico ufficiale per eseguire un atto del suo ufficio riceve per sé o per un terzo, in denaro o altra utilità, una retribuzione che non gli è dovuta, o ne accetta la promessa compie un reato di: 














La risposta corretta e' la '

Corruzione 

'.


38 di 64 Domande

 Il numero di ossidazione dell’ossigeno nella molecola O2 è: 














La risposta corretta è la D
Il numero di ossidazione dell’ossigeno nella molecola O₂ è 0. Questo è perché nella molecola di ossigeno biatomica (O₂), gli atomi di ossigeno sono legati tra loro in modo omopolare, cioè con una condivisione equa degli elettroni di legame. In altre parole, non c'è alcuna differenza di elettronegatività tra i due atomi di ossigeno che possa causare uno spostamento degli elettroni verso uno degli atomi, quindi non c'è trasferimento di carica. Di conseguenza, ogni atomo di ossigeno mantiene il suo stato neutro originale, risultando in un numero di ossidazione pari a zero. Questo concetto è fondamentale nella chimica inorganica, dove il numero di ossidazione è utilizzato per determinare lo stato di ossidazione di un elemento in una molecola o composto, e nel caso di molecole elementari come O₂, il numero di ossidazione è sempre zero.

39 di 64 Domande

Una commissione è composta per il 60% da donne, di cui il 40% sono laureate in veterinaria. Inoltre, nel totale della commissione (uomini e donne), i laureati in veterinaria sono il 60%.
Determinare, tra gli uomini presenti in commissione, la percentuale di quelli laureati in veterinaria.














La risposta corretta è la B
La domanda chiede di determinare, tra gli uomini presenti in commissione, la percentuale di quelli laureati in veterinaria, e la risposta corretta è 90%. Per risolvere il problema, supponiamo che la commissione sia composta da 100 membri totali. Di questi, il 60% sono donne, quindi 60 donne, e il 40% di queste sono laureate in veterinaria, ovvero 24 donne. Poiché il 60% del totale della commissione è laureato in veterinaria, abbiamo 60 laureati in veterinaria in totale. Sottraendo le 24 donne laureate in veterinaria dai 60 laureati totali, otteniamo che ci sono 36 uomini laureati in veterinaria. Gli uomini rappresentano il 40% della commissione, quindi ci sono 40 uomini in totale. Pertanto, la percentuale di uomini laureati in veterinaria è (36/40) * 100%, che risulta essere il 90%.

40 di 64 Domande

Le giraffe hanno un collo lungo circa 5 m. Assumendo per il sangue una densità pari a quella dell'acqua, che differenza di pressione ci aspettiamo alla base del collo tra quando la giraffa ha il collo disteso in verticale e quando ha il collo disteso in orizzontale? 














La risposta corretta e' la '

Circa 0,5 atm

'.


41 di 64 Domande

La millesima parte di 1000 10 è:














La risposta corretta è la E
La millesima parte di 100010 è 10009. Per comprendere il motivo per cui questa risposta è corretta, è utile ricordare le proprietà delle potenze. Quando si divide una potenza per un numero, è equivalente a sottrarre l'esponente del divisore dall'esponente della potenza. In questo caso, 100010 rappresenta una potenza in cui la base è 1000 e l'esponente è 10. Dividere per 1000 è lo stesso che moltiplicare per 1000-1, quindi si applica la proprietà delle potenze: 100010 ÷ 1000 = 100010-1 = 10009. Pertanto, la millesima parte di 100010 è correttamente rappresentata da 10009.

42 di 64 Domande

Quale fra le frasi seguenti non è corretta?














La risposta corretta è la C
La frase corretta è: "Due monomi simili sono uguali." Un monomio è un'espressione algebrica costituita da un numero, una variabile o il prodotto di numeri e variabili elevati a potenze non negative. Due monomi sono definiti simili se hanno la stessa parte letterale, cioè se le variabili coinvolte e i loro esponenti corrispondono esattamente. Tuttavia, essere simili non implica necessariamente che siano uguali, poiché possono avere coefficienti numerici diversi. Ad esempio, i monomi 3x² e 5x² sono simili perché hanno la stessa parte letterale x², ma non sono uguali perché i loro coefficienti, 3 e 5, sono diversi. Pertanto, l'affermazione che due monomi simili siano uguali è errata, poiché ignora la possibilità di avere coefficienti distinti.

43 di 64 Domande

Due sfere S1 ed S2 hanno lo stesso diametro e densità rispettivamente di 8 g/cm3  e 16 g/cm3 .Cadendo simultaneamente nel vuoto:














La risposta corretta e' la '

Le due sfere arrivano al suolo simultaneamente

'.


44 di 64 Domande

Le coppie di basi complementari che si ritrovano nella struttura a doppia elica del DNA sono:














La risposta corretta e' la '

Timina-adenina, citosina-guanina.

'.


45 di 64 Domande

In una reazione di ossido-riduzione l’ agente riducente:














La risposta corretta è la C
In una reazione di ossido-riduzione l’agente riducente aumenta il proprio numero di ossidazione e perde elettroni. Questa affermazione è corretta perché in una reazione redox, l'agente riducente è la specie chimica che si ossida, ovvero subisce un aumento del numero di ossidazione. Ciò avviene perché l'agente riducente cede elettroni ad un'altra specie, che si riduce. La perdita di elettroni da parte dell'agente riducente è il processo fondamentale che caratterizza l'ossidazione. Questo meccanismo è alla base delle reazioni redox, dove si ha un trasferimento di elettroni tra le specie coinvolte. L'aumento del numero di ossidazione è una conseguenza diretta del fatto che l'agente riducente cede elettroni e quindi diventa più positivo. Questo concetto è centrale nella chimica delle reazioni redox e aiuta a comprendere come le specie chimiche interagiscono scambiando elettroni.

46 di 64 Domande

Quale delle seguenti alternative è corretta relativamente al composto HCOOH?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale delle seguenti alternative sia corretta relativamente al composto HCOOH, e la risposta corretta è: "È un acido carbossilico." HCOOH è la formula chimica dell'acido formico, che è il più semplice degli acidi carbossilici. Gli acidi carbossilici sono caratterizzati dalla presenza del gruppo funzionale -COOH, noto come gruppo carbossilico. In HCOOH, il carbonio del gruppo carbossilico è legato a un atomo di idrogeno, il che conferisce al composto le proprietà tipiche degli acidi carbossilici, come la capacità di donare un protone (H⁺) in soluzione acquosa. Questa capacità di donare un protone è ciò che definisce un composto come acido secondo la teoria di Brønsted-Lowry. Inoltre, il gruppo carbossilico è responsabile delle proprietà chimiche e fisiche specifiche degli acidi carbossilici, come la solubilità in acqua e la reattività nei processi di esterificazione.

47 di 64 Domande

Si chiama ossido-riduzione una reazione chimica nella quale:














La risposta corretta è la C
Si chiama ossido-riduzione una reazione chimica nella quale si verifica uno scambio di elettroni tra due atomi. Questa definizione è corretta perché una reazione di ossido-riduzione, o redox, coinvolge il trasferimento di elettroni da un atomo o molecola a un altro. Durante questo processo, una specie chimica subisce ossidazione, perdendo elettroni, mentre un'altra subisce riduzione, guadagnando elettroni. Questo scambio di elettroni è fondamentale per la conservazione della carica elettrica totale nel sistema e porta a cambiamenti nei numeri di ossidazione degli atomi coinvolti. Le reazioni redox sono essenziali in molti processi chimici e biologici, come la respirazione cellulare e la fotosintesi, e sono anche alla base del funzionamento delle batterie e delle celle a combustibile. La capacità di comprendere e bilanciare tali reazioni è cruciale per gli studi chimici e per applicazioni pratiche in ambito industriale e tecnologico.

48 di 64 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu → Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


49 di 64 Domande

Quanti tipi diversi di gameti si possono avere in un individuo BbffMm?














La risposta corretta e' la ' 4 '.


50 di 64 Domande

Il capside di un virus consiste di:














La risposta corretta e' la ' subunità proteiche '.


51 di 64 Domande

L'emofilia è una malattia recessiva legata al cromosoma X. Una donna portatrice e un maschio non emofiliaco decidono di avere un figlio.

Quali delle seguenti affermazioni sono corrette?
1. Hanno il 25% di probabilità di generare un figlio maschio emofiliaco.
2. Hanno il 25% di possibilità di generare una figlia femmina portatrice.
3. Hanno il 25% di probabilità di generare un figlio maschio portatore.














La risposta corretta e' la ' Solo 1 e 2 '.


52 di 64 Domande

Che cos'è un promotore nel contesto dell'espressione genica?














La risposta corretta è la A
Il promotore, nel contesto dell'espressione genica, è una regione del DNA che si lega all'RNA polimerasi e dà inizio alla trascrizione. È una sequenza cis-regolatrice generalmente situata a monte del sito di inizio (+1), che definisce dove e in che direzione la trascrizione parte. Nei procarioti contiene elementi consenso -35 e -10 riconosciuti dal fattore sigma della RNA polimerasi, mentre negli eucarioti il core promoter include spesso TATA box, Inr e talvolta DPE, riconosciuti da TBP/TFIID e altri fattori generali. Il promotore serve come piattaforma di assemblaggio del complesso di pre-inizio, reclutando l'RNA polimerasi e stabilizzando l'apertura del DNA. La sua sequenza e l'accessibilità cromatinica determinano la forza del promotore, cioè la frequenza di avvio della trascrizione. È distinto da enhancers e silencers, che modulano l'attività del promotore a distanza legandosi a specifici fattori trascrizionali. Mutazioni o metilazioni nel promotore possono alterare il livello di espressione genica, confermando il suo ruolo causale nell'inizio della trascrizione.

53 di 64 Domande

In una popolazione, un determinato tratto genetico presenta una dominanza incompleta. Se gli individui con genotipo AA hanno fiori rossi, gli individui con genotipo Aa hanno fiori rosa e gli individui con genotipo aa hanno fiori bianchi, qual è il rapporto fenotipico atteso di un incrocio tra due individui con fiori rosa?














La risposta corretta è la E
Nella dominanza incompleta nessun allele è completamente dominante sull’altro: l’eterozigote manifesta un fenotipo intermedio rispetto ai due omozigoti per effetto di “dosaggio” genico. Nel caso proposto, AA produce fiori rossi, aa fiori bianchi e Aa un colore intermedio, rosa. Incrociando due individui con fiori rosa (entrambi Aa), ciascun genitore produce gameti A e a in eguale proporzione. Combinando casualmente questi gameti (quadrato di Punnett), si ottengono quattro possibili genotipi con frequenze attese: 25% AA, 50% Aa (o aA) e 25% aa. Poiché in dominanza incompleta il genotipo corrisponde direttamente al fenotipo, le frequenze fenotipiche coincidono con quelle genotipiche, dando un rapporto 1:2:1: un quarto fiori rossi (AA), metà fiori rosa (Aa) e un quarto fiori bianchi (aa). Questo contrasta con la dominanza completa, dove l’eterozigote è indistinguibile dall’omozigote dominante e l’incrocio tra due eterozigoti produce un rapporto fenotipico 3:1 pur mantenendo un rapporto genotipico 1:2:1. Nella dominanza incompleta, invece, l’assenza di un allele pienamente dominante fa sì che fenotipo e genotipo mostrino lo stesso rapporto 1:2:1. Il concetto ha ricadute cliniche: diversi tratti umani mostrano un effetto dose simile, in cui gli eterozigoti hanno un fenotipo intermedio e gli omozigoti una forma più severa. Un esempio didattico è l’ipercolesterolemia familiare dovuta a varianti del recettore LDL: gli eterozigoti presentano ipercolesterolemia e rischio cardiovascolare aumentati in età adulta, mentre gli omozigoti hanno livelli di LDL molto più alti e manifestazioni precoci e severe. In consulenza genetica, quando un carattere segue un modello a dominanza incompleta, l’incrocio tra due eterozigoti comporta probabilità del 25% di un figlio con il fenotipo omozigote per l’allele di “maggiore effetto”, 50% con fenotipo intermedio e 25% con il fenotipo opposto, riflettendo il meccanismo mendeliano di segregazione ma con espressione fenotipica graduale.

54 di 64 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-α, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-α sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-α, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine β2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


55 di 64 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un β-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


56 di 64 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ≤1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


57 di 64 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ≥2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


58 di 64 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


59 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ≥126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


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La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ≤200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ≤200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ≤100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ≤100 mmHg.


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Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ≥126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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Lo ione negativo di un atomo deriva:














La risposta corretta è la E
Lo ione negativo di un atomo deriva dall'acquisto di uno o più elettroni. Quando un atomo neutro acquisisce elettroni, il numero di cariche negative (elettroni) supera quello delle cariche positive (protoni) nel nucleo, portando a una carica netta negativa e formando così un anione. Questo processo avviene perché gli elettroni sono particelle subatomiche che si trovano nei livelli energetici più esterni di un atomo e possono essere aggiunti o rimossi più facilmente rispetto ai protoni, che sono confinati nel nucleo. L'acquisizione di elettroni è spesso favorita dagli atomi con elevata elettronegatività, come gli alogeni, che tendono a completare il loro ottetto elettronico per raggiungere una configurazione elettronica più stabile simile a quella dei gas nobili. Questo trasferimento di elettroni è alla base di molti processi chimici e reazioni, in particolare nella formazione di composti ionici dove atomi con carica opposta si attraggono formando legami stabili.

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Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

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La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


64 di 64 Domande

La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

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La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


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