“L’homo sapiens che moltiplica il proprio sapere è il cosiddetto uomo di Gutenberg. E’ vero che la Bibbia stampata da Gutenberg tra il 1452 e il 1455 ebbe una tiratura (per noi oggi risibile) di 200 copie. Ma quelle 200 copie erano ristampabili. Il salto tecnologico era avvenuto. E dunque è con Gutenberg che la trasmissione scritta della cultura diventa potenzialmente accessibile a tutti. Il progresso della riproduzione a stampa fu lento ma costante e culmina nell’avvento - a cavallo tra il ‘700 e l’800 - del giornale che si stampa ogni giorno, del “quotidiano”. Nel contempo, dalla metà dell’800 in poi, comincia un nuovo e diverso ciclo di avanzamenti tecnologici. Primo, l’invenzione del telegrafo, poi quella del telefono. Con queste due invenzioni spariva la distanza e cominciava l’era delle comunicazioni immediate. La radio, anch’essa un eliminatore di distanze, aggiunge un nuovo elemento. Una voce facile da diffondere in tutte le case. La radio è il primo formidabile diffusore di comunicazioni, ma un diffusore che non intacca la natura simbolica dell’uomo. (...) La rottura avviene, alla metà del nostro secolo, con la televisione. La televisione - lo dice il nome - è “vedere da lontano” e cioè portare al cospetto di un pubblico di spettatori cose da vedere da dovunque, da qualsiasi luogo e distanza. E nella televisione il vedere prevale sul parlare, nel senso che la voce in campo, o di un parlante, è secondaria, sta in funzione dell’immagine, commenta l’immagine. Ne consegue che il telespettatore è più un animale vedente che non un animale simbolico. Per lui le cose raffigurate in immagini contano e pesano più delle cose dette in parole. E questo è un radicale rovesciamento di posizione, perchè mentre la capacità simbolica distanzia l’homo sapiens dall’animale, il vedere lo ravvicina alle sua capacità ancestrali, al genere di cui l’homo sapiens è specie. (...) I veri studiosi continueranno a leggere libri, avvalendosi di Internet per le bibliografie e le informazioni che prima trovavano nei dizionari; ma dubito che se innamoreranno.” G. Sartori, Homo videns, Laterza, Bari, 1997
Questa sopra citata è la versione del testo di Sartori proposta agli studenti, insieme con altri documenti, nella
prima prova, tipologia B, ambito tecnico-scientifico, dell’Esame di Stato, il 23 giugno 2000.
UNA sola delle seguenti considerazioni E' COERENTE con la tesi esposta da Sartori: