Simulazione

Cliccando in alto a destra sul pulsante 2 è possibile "Consegnare", "Salvare e Interrompere", "Salvare e Continuare" il compito.

1 di 5 Domande

Una donna di 30 anni, maestra di scuola elementare, è al suo primo parto. Quale farmaco viene impiegato per la profilassi della condizione di Eclampsia?

product image













La risposta corretta è la D.

L’eclampsia, una grave condizione patologica che insorge in gravidanza, è caratterizzata da convulsioni e rappresenta la complicanza più temibile della preeclampsia. Nella profilassi di tale patologia è utile il solfato di magnesio. Infatti, le pazienti con preeclampsia grave devono essere sottoposte a profilassi con solfato di magnesio per prevenire la crisi eclamptica, mentre nelle forme di preeclampsia lieve il suo utilizzo non è indicato (risposte A, B, C ed E errate).


2 di 5 Domande

Una studentessa poco più che maggiorenne si presenta dal proprio ginecologo, lamentando prurito vaginale e dolore durante la minzione da oltre una settimana. Non ha avuto febbre, dolore pelvico, ematuria o sanguinamento vaginale. Ha avuto dei rapporti sessuali con un unico partner, utilizzando il preservativo. Il ginecologo riscontra la presenza di una secrezione giallastra. Il dosaggio urinario della gonadotropina corionica umana è negativo. Viene eseguito un esame colturale del materiale prelevato dalla cervice su linee cellulari McCoy trattate con colorazione di giemsa. Quale tra le seguenti è la terapia farmacologica più appropriata per questo disturbo?

product image













La risposta corretta è la A

Per la paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e l’esame microscopico con colorazione giemsa, la diagnosi più probabile è rappresentata dalla vaginite sostenuta da Trichomonas Vaginalis e la terapia farmacologica di prima scelta è il metronidazolo al dosaggio di 2 g/die. Il Trichomonas Vaginalis è un protozoo flagellato, a trasmissione sessuale, che infetta soprattutto il sesso femminile (circa il 20% delle donne in età fertile). L’infezione può essere asintomatica nella donna, ma è sempre asintomatica negli uomini, in cui i microrganismi possono persistere per lunghi periodi nel tratto genitourinario senza produrre sintomatologia e possono essere trasmessi inconsapevolmente ai partner sessuali. Segni e sintomi tipici di tale infezione nella donna includono: secrezione maleodorante giallo-verdastra, prurito, bruciore, disuria, pollachiuria, dispareunia, petecchie emorragiche sulla vagina e/o cervice. Sia i pazienti che i partner sessuali vanno trattati con metronidazolo o tinidazolo (risposte B, C, D ed E errate).


3 di 5 Domande

Paziente di 28 anni si presenta in P.S., lamentando dolore mammario associato ad arrossamento, gonfiore, calore e ipertermia. La diagnosi è di mastite in puerpera di 45 gg dopo parto spontaneo in allattamento. La mastite è causata prevalentemente dalla presenza di:

product image













La risposta corretta è la B

La mastite da allattamento è un processo flogistico a carico della mammella causato dall’ingorgo di latte all’interno dei dotti galattofori, spesso dovuto ad uno scarso drenaggio, determinato solitamente dall’infezione da Stafilococco Aureus. Molto più raramente può essere causata da altri microrganismi, come la Candida Albicans, la cui diagnosi differenziale si basa sul riscontro di caratteristico dolore lancinante e non diffuso, e sulla formazione di una patina biancastra sulla zona infiammata (risposte A, C, D ed E errate). I sintomi di mastite sono solitamente febbre alta, dolore, iperemia, eritema, edema, gonfiore, indurimento, tensione e calore a livello mammario. La diagnosi è clinica.


4 di 5 Domande

Scenario AQ22W: A una donna di 32 anni, primipara, con anamnesi precedente alla gravidanza negativa, viene posta diagnosi di ipertensione gestazionale di grado moderato. La paziente contatta telefonicamente il proprio ginecologo, lamentando dolore addominale dopo aver ingerito cibo avariato. Viene quindi invitata a rivolgersi al più vicino Pronto Soccorso poiché, in considerazione della patologia di base, tale sintomo potrebbe porre in diagnosi differenziale le seguenti patologie:














La risposta corretta è la D
Sulla base delle informazioni clinico-anamnestiche del caso clinico, nell’ambito delle diagnosi differenziali bisogna considerare l’HELLP (ipertensione, enzimi epatici elevati e ipopiastrinemia), la preeclampsia e l’eclampsia. Le linee guida concordano sul fatto che la diagnosi di pre-eclampsia dovrebbe essere posta in una donna precedentemente normotesa con nuova insorgenza di ipertensione (pressione sistolica ≥ 140 mmHg e/o pressione diastolica ≥ 90 mmHg in due occasioni distanti almeno quattro ore) e proteinuria dopo la ventesima settimana di gestazione; in assenza di proteinuria, però, la diagnosi può essere posta se l'ipertensione di nuova insorgenza è accompagnata da segni o sintomi di disfunzione d’organo significativa (trombocitopenia, alterazione della funzionalità epatica, insufficienza renale, edema polmonare, disturbi cerebrali o visivi di nuova insorgenza). In aggiunta, nel 10-20% dei casi si sviluppa anche la sindrome HELLP (hemolysis, elevated liver function tests and low platelets). Se non trattata adeguatamente, la pre-eclampsia può degenerare rapidamente e improvvisamente verso l'eclampsia, una condizione clinica caratterizzata da crisi convulsive tonico-cloniche generalizzate. Al contrario, il distacco della placenta, una patologia causa di emorragie in gravidanza, può essere parziale o completa e si verifica solitamente oltre la ventesima settimana di gestazione. Determina solitamente dolore addominale, associato a sanguinamento vaginale, contrazioni uterine ipertoniche, dolorabilità uterina, pattern di frequenza cardiaca fetale non rassicurante, parto pretermine e a volte morte fetale (risposta B errata). In contrapposizione, le infezioni del tratto urinario (UTI) comprendono la cistite e la pielonefrite (infezione del tratto urinario superiore), ma non sono compatibili con tale quadro clinico (risposta D errata). Invece, il diabete gestazionale può svilupparsi in donne in sovrappeso, iper-insulinemiche, insulino-resistenti o in donne magre, relativamente insulino-deficitarie. Il diabete gestazionale si verifica almeno nel 5% di tutte le gravidanze e aumenta la morbilità e la mortalità materna e fetale. Può determinare diverse complicanze: malformazioni congenite, aborto spontaneo, macrosomia fetale, polidramnios, pre-eclampsia, parto di feto nato morto, distocia di spalla (risposta E errata).

5 di 5 Domande

Una donna di 75 anni si reca presso il PS per dolore addominale associato ad un aumento volumetrico dell’ addome. Ha un’anamnesi patologica remota negativa per patologie degne di nota. All’esame obiettivo l’addome si presenta globoso senza apprezzabilità di masse o visceromegalie. Gli esami di laboratorio mostrano:
- emoglobina di 10,9 g / dl;
- VCM 92 fl;
- leucociti e piastrine, elettroliti e transaminasi nella norma.
Viene effettuata una paracentesi ove il liquido estratto si presenta color giallastro con gradiente di albumina di 0,7 e citologia sospetta per neoplasia. La paziente viene sottoposta ad una TC dell’addome. Qual è la diagnosi più probabile?

product image













La risposta corretta è la D.

Sulla base delle informazioni clinico-anamnestiche e della TC del caso clinico, la diagnosi più probabile per la paziente è l’adenocarcinoma dell’ovaio. Infatti, l’immagine del caso clinico mostra due sezioni TC: 

– una a livello pelvico, dove si osserva una grossolana massa centrale pelvica, prevalentemente solida con densità disomogenea, associata ad ascite e noduli sparsi nel peritoneo, compatibile con adenocarcinoma dell’ovaio; 

-una a livello addominale, dove si apprezzano stomaco con pareti sottili, ascite ed ispessimento peritoneale. 

Al contrario, lo pseudo-mixoma peritoneale ed il mesotelioma peritoneale possono manifestarsi come carcinomatosi peritoneale, ma sono due entità nosologiche con frequenza molto bassa (risposte A e C errate). All’opposto, il tumore di Krukenberg non è presente, in quanto lo stomaco, per quanto apprezzabile, è normale (risposta B errata). Infine, l’adenocarcinoma del colon, meno frequentemente associato a carcinosi peritoneale, non si manifesta come una massa pelvica (risposta E errata).


Consegna il compito!


Tempo Rimasto 5 minuti!

Dottore, non aggiorni questa pagina prima del completamento della correzione.
Clicchi su "Consegna il Compito" per ottenere la correzione del compito.

consegna v3 il compito