La risposta corretta è la B.
La diagnosi più probabile per la paziente del caso clinico è la sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES), una condizione patologica caratterizzata da cefalea, confusione, convulsioni, disturbi del visus, alterato stato mentale, deficit neurologici focali (non tutti i pazienti presentano tali sintomi e la gravità può variare da lieve a greve). La diagnosi è posta con la RM, che mostra aree irregolari di edema vasogenico che si verificano generalmente bilateralmente a livello dei lobi parietali e occipitali. Altre aree del cervello che possono anche essere coinvolte in varia misura includono i lobi frontali e temporali, il tronco cerebrale, il cervelletto e le strutture cerebrali profonde, come i gangli della base, il talamo e il corpo calloso. La maggior parte dei casi si verifica tra 20 e 65 anni. L'esatta patofisiologia non è nota ma esistono varie teorie che indicano come causa un'alterata autoregolazione cerebrovascolare e/o danno endoteliale. Si manifesta generalmente in caso di eccessiva pressione sanguigna > 25% del basale, sovraccarico di liquidi, ipertensione maligna, eclampsia, pre-eclampsia, emorragia post-partum, sepsi-shock settico, malattie autoimmuni, terapie immunosoppressive, terapie oncologiche, trapianto d’organo o di cellule staminali e numerose altre condizioni. Tale patologia è reversibile nel 70%-90% dei pazienti con diagnosi e trattamento tempestivi. Il trattamento mira alla risoluzione della condizione scatenante; nella maggior parte dei casi i sintomi scompaiono grazie al controllo della pressione arteriosa, ma talvolta possono permanere danni neurologici. Tuttavia, deficit neurologici residui, come l'epilessia e i deficit motori, possono persistere in taluni casi.
Al contrario, l’encefalomielite acuta disseminata, una condizione ad eziologia autoimmune, è caratterizzata da infiammazione e demielinizzazione del SNC e talvolta del SNP. Si manifesta prevalentemente in età pediatrica, tra i 5 e gli 8 anni, in seguito a episodi infettivi o alla somministrazione di vaccini. La malattia esordisce in maniera acuta con febbre, cefalea, astenia, segni meningei, fotofobia, artralgia, vomito a getto, disturbi della sensibilità, emiparesi, atassia (risposta A errata).
Invece, la meningoencefalite, un’infiammazione associata dell’encefalo e delle meningi, si manifesta con sintomi e segni meningei (rigidità nucale, segno di Kernig, segno di Brudzinski, fotofobia, fonofobia, febbre e cefalea), associati a segni e sintomi tipici dell’encefalite (disturbi dello stato di coscienza, afasie, epilessia, segni cerebellari, segni extrapiramidali, disturbi della motilità e della sensibilità) (risposta D errata).
Infine, l’emicrania, una cefalea primitiva episodica, è caratterizzata da dolore generalmente unilaterale e pulsatile, che peggiora con gli sforzi fisici, generalmente associata a nausea e/o vomito e a ipersensibilità a luce, suoni o odori. I sintomi in genere durano da 4 a 72 ore. L’emicrania si dice con aura se preceduta da disturbi psichici, visivi, motori e neurologici. Le auree si verificano in circa il 25% dei pazienti, solitamente appena prima la cefalea, più raramente dopo la cefalea (risposta E errata).