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1 di 5 Domande

Scenario BH3T: Un paziente di 72 anni, iperteso ma con scarsa compliance alla terapia, in terapia antiaggregante con clopidogrel per pregresso infarto del miocardio, si presenta in Pronto Soccorso per insorgenza acuta di emiparesi facio-brachio-crurale sinistra. La TC encefalo dimostra la presenza di una piccola emorragia in sede capsulo-nucleare destra. Quale delle seguenti affermazioni e' piu' corretta?














La risposta corretta è la C.
Il paziente del caso clinico di 72 anni, iperteso con scarsa compliance, in terapia antiaggregante con clopidogrel per pregresso infarto del miocardio, emiparesi facio-brachio-crurale sinistra, con piccola emorragia in sede capsulo-nucleare destra alla TC, presenta verosimilmente in prima ipotesi emorragia cerebrale ipertensiva. In dettaglio, l’emorragia cerebrale da fenomeni ipertensivi è localizzata solitamente in una delle sedi “tipiche”, che comprendono strutture cerebrali profonde, come i nuclei della base, la capsula interna, il putamen, il talamo, il ponte e il cervelletto. Invece, le sedi atipiche includono i lobi parietale, frontale, temporale e occipitale. Sulla base di queste informazioni, il quadro clinico è in prima ipotesi compatibile con emorragia cerebrale ipertensiva, alla luce dell'età del paziente, della sede tipica dell'emorragia, dell'ipertensione arteriosa mal controllata in anamnesi e dell'assunzione cronica di terapia antiaggregante (risposte B e D errate). Infine, il quadro clinico non è compatibile in prima ipotesi con emorragia cerebrale spontanea da malformazione vascolare (risposta A errata).
 

2 di 5 Domande

Scenario TT5F: Una donna di 76 anni in buona salute soffre da qualche settimana per un dolore lancinante, trafittivo, parossistico che si irradia dalla regione auricolare sinistra alla mandibola omo-lateralmente, della durata di pochi secondi ma ricorrente. Ha notato che lavare il viso con l'acqua fredda o frizionare la mandibola può scatenare l'attacco doloroso. Che cosa sospetta il medico?














La risposta corretta è la C.
​​​​​​​La paziente del caso clinico di 76 anni, con dolore lancinante da una settimana, trafittivo, parossistico, che si irradia dalla regione auricolare sinistra alla mandibola omolateralmente, della durata di pochi secondi ma ricorrente e scatenato dall’acqua fredda sul viso o dalla frizione della mandibola, presenta verosimilmente nevralgia della III branca trigeminale sinistra. In particolare, il nervo trigemino è un nervo misto, con una componente responsabile dell’innervazione sensitiva del volto e una componente motoria che innerva i muscoli masticatori. Si divide in tre branche principali: oftalmica, mascellare e mandibolare. La ricorrenza di accessi dolorosi nel territorio di una o più branche di tale nervo, prende il nome di nevralgia. Il dolore viene descritto tipicamente come lancinante, con una sensazione di scossa elettrica o una coltellata, con comparsa e scomparsa improvvise (parossistico) e di breve durata, da pochi secondi fino ad un massimo di due minuti. Inoltre, si manifesta unilateralmente e può essere scatenato da stimoli sensitivi innocui, come lavarsi il viso o toccarlo. Le branche maggiormente interessate sono la mascellare e la mandibolare (2° e 3° branca trigeminale); l’incidenza aumenta con l’età con picco fra i 50 e i 70 anni.
All’opposto, la rottura di un aneurisma della carotide esterna provocherebbe la formazione di un ematoma con tumefazione del collo, compressione delle vie aeree, ipotensione, fino all’arresto cardiaco se non trattato tempestivamente (risposta A errata). ​​​​​​​Invece, l’ascesso dentale causerebbe un dolore sordo o pulsante a livello della porzione buccale interessata, con possibile irradiazione a livello mandibolare e auricolare. All’ispezione della cavità buccale sarebbe evidente l’area gengivale ascessuale, tumefatta ed infiammata (risposta B errata). Al contrario, la sindrome di Menière è una patologia dell'orecchio interno, che causa vertigine, ipoacusia neurosensoriale fluttuante e acufeni (risposta C errata).

3 di 5 Domande

Scenario TT5F: Una donna di 76 anni in buona salute soffre da qualche settimana per un dolore lancinante, trafittivo, parossistico che si irradia dalla regione auricolare sinistra alla mandibola omolateralmente, della durata di pochi secondi ma ricorrente. Ha notato che lavare il viso con l'acqua fredda o frizionare la mandibola può scatenare l'attacco doloroso. Per tale patologia, qual è la terapia di prima scelta?














La risposta corretta è la C.
​​​​​​​Visto che la paziente del caso clinico di 76 anni, con dolore lancinante da una settimana, trafittivo, parossistico che si irradia dalla regione auricolare sinistra alla mandibola omolateralmente, della durata di pochi secondi ma ricorrente e scatenato dall’acqua fredda sul viso o dalla frizione della mandibola, presenta verosimilmente nevralgia della III branca trigeminale sinistra, la terapia di prima scelta è rappresenta dalla carbamazepina, partendo da 100 mg PO bid, aumentando gradualmente fino a 200 mg x 4/die.

4 di 5 Domande

Scenario ER72P: Una donna di 32 anni, in gravidanza con sintomi attribuibili a pre-eclampsia, sviluppa in modo subacuto cefalea, disturbo del visus, stato confusionale e crisi epilettiche subentranti. La RM encefalo con e senza mezzo di contrasto evidenzia reperti di iperintensità in T nelle regioni parieto-occipitali bilaterali. La diagnosi più probabile è:














La risposta corretta è la B.
La diagnosi più probabile per la paziente del caso clinico è la sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES), una condizione patologica caratterizzata da cefalea, confusione, convulsioni, disturbi del visus, alterato stato mentale, deficit neurologici focali (non tutti i pazienti presentano tali sintomi e la gravità può variare da lieve a greve). La diagnosi è posta con la RM, che mostra aree irregolari di edema vasogenico che si verificano generalmente bilateralmente a livello dei lobi parietali e occipitali. Altre aree del cervello che possono anche essere coinvolte in varia misura includono i lobi frontali e temporali, il tronco cerebrale, il cervelletto e le strutture cerebrali profonde, come i gangli della base, il talamo e il corpo calloso. La maggior parte dei casi si verifica tra 20 e 65 anni. L'esatta patofisiologia non è nota ma esistono varie teorie che indicano come causa un'alterata autoregolazione cerebrovascolare e/o danno endoteliale. Si manifesta generalmente in caso di eccessiva pressione sanguigna > 25% del basale, sovraccarico di liquidi, ipertensione maligna, eclampsia, pre-eclampsia, emorragia post-partum, sepsi-shock settico, malattie autoimmuni, terapie immunosoppressive, terapie oncologiche, trapianto d’organo o di cellule staminali e numerose altre condizioni. Tale patologia è reversibile nel 70%-90% dei pazienti con diagnosi e trattamento tempestivi. Il trattamento mira alla risoluzione della condizione scatenante; nella maggior parte dei casi i sintomi scompaiono grazie al controllo della pressione arteriosa, ma talvolta possono permanere danni neurologici. Tuttavia, deficit neurologici residui, come l'epilessia e i deficit motori, possono persistere in taluni casi.
Al contrario, l’encefalomielite acuta disseminata, una condizione ad eziologia autoimmune, è caratterizzata da infiammazione e demielinizzazione del SNC e talvolta del SNP. Si manifesta prevalentemente in età pediatrica, tra i 5 e gli 8 anni, in seguito a episodi infettivi o alla somministrazione di vaccini. La malattia esordisce in maniera acuta con febbre, cefalea, astenia, segni meningei, fotofobia, artralgia, vomito a getto, disturbi della sensibilità, emiparesi, atassia (risposta A errata).
Invece, la meningoencefalite, un’infiammazione associata dell’encefalo e delle meningi, si manifesta con sintomi e segni meningei (rigidità nucale, segno di Kernig, segno di Brudzinski, fotofobia, fonofobia, febbre e cefalea), associati a segni e sintomi tipici dell’encefalite (disturbi dello stato di coscienza, afasie, epilessia, segni cerebellari, segni extrapiramidali, disturbi della motilità e della sensibilità) (risposta D errata).
Infine, l’emicrania, una cefalea primitiva episodica, è caratterizzata da dolore generalmente unilaterale e pulsatile, che peggiora con gli sforzi fisici, generalmente associata a nausea e/o vomito e a ipersensibilità a luce, suoni o odori. I sintomi in genere durano da 4 a 72 ore. L’emicrania si dice con aura se preceduta da disturbi psichici, visivi, motori e neurologici. Le auree si verificano in circa il 25% dei pazienti, solitamente appena prima la cefalea, più raramente dopo la cefalea (risposta E errata).

5 di 5 Domande

Scenario SX2A: Una donna di 40 anni presenta calo della libido, galattorrea, amenorrea secondaria, saltuaria cefalea e lieve calo del visus nei settori temporali. La RM sella con mdc mostra una lesione espansiva intra e sovra-sellare con vivace e omogeneo enhancement. Il deficit visivo è dovuto verosimilmente a:














La risposta corretta è la A.
La paziente del caso clinico di 40 anni, con calo della libido, galattorrea, amenorrea secondaria, saltuaria cefalea e lieve calo del visus nei settori temporali, con una lesione espansiva intra e sovra-sellare con vivace e omogeneo enhancement, presenta verosimilmente un prolattinoma, una neoplasia solitamente benigna della ghiandola ipofisaria che provoca iperprolattinemia. I segni clinici più comuni sono l'amenorrea e la sterilità nelle donne, l'impotenza, la diminuzione della libido e la sterilità negli uomini.
Il prolattinoma può causare inoltre segni psichiatrici (ansia, depressione) e ''effetti massa'': in particolare, la compressione del chiasma ottico può determinare una emianopsia bitemporale da compressione del chiasma ottimo e cefalea. Al contrario, l’emianopsia laterale omonima con perdita della metà destra o sinistra del campo visivo è dovuta alla compressione del tratto ottico omolaterale (risposta D errata).

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