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1 di 5 Domande

Scenario XX6T: La mancata diagnosi di morbo celiaco comporta gravi rischi per il paziente perché la malattia, se non riconosciuta e trattata tempestivamente, potrebbe degenerare in un linfoma non-Hodgkin o in altre forme difficilmente controllabili. Ciò suggerisce di ricorrere a un test diagnostico caratterizzato da:














La risposta corretta è la B.
Dato che la mancata diagnosi di morbo celiaco comporta gravi rischi per il paziente perché la malattia, se non riconosciuta e trattata tempestivamente, potrebbe degenerare in un linfoma non-Hodgkin o in altre forme, è opportuno ricorrere a un test diagnostico con elevata sensibilità: la sensibilità di un test è la capacità di identificare correttamente i soggetti affetti da malattia o dalla condizione che si vuole individuare. Se un test ha un'alta sensibilità, il rischio di falsi negativi (cioè di soggetti affetti da malattia ma negativi al test) sarà basso. Al contrario, la specificità di un test è la capacità di identificare correttamente i soggetti sani, quindi non affetti da malattia o dalla condizione da individuare. Lo scopo del test in questo caso, invece, è riconoscere soggetti malati, quindi il test deve avere elevata sensibilità (risposta D ed E errate).
Infine, il valore predittivo positivo (o VPP) indica la probabilità che un individuo test-positivo sia davvero positivo, mentre, il valore predittivo negativo (o VPN) indica la probabilità che un individuo test-negativo sia davvero negativo (risposte A e C errate).

2 di 5 Domande

Scario UG9C: Una ragazza di 16 anni ha persistente diarrea con steatorrea, calo ponderale e altre manifestazioni attribuibili a sintomi carenziali da malassorbimento. Il suo medico sospetta il morbo celiaco. A quale altra manifestazione clinica si può associare il morbo celiaco?














La risposta corretta è la B.
Il morbo celiaco si può associare alla dermatite erpetiforme, una patologia di tipo autoimmune, che può essere considerata come la manifestazione a livello cutaneo dell’intolleranza al glutine. Si manifesta con vescicole cutanee fortemente pruriginose, che vanno facilmente incontro a rottura e interessano prevalentemente le superfici estensorie degli arti in maniera simmetrica, le natiche, il dorso e/o il cuoio capelluto.
Al contrario, le ulcere multiple da ipersecrezione gastrica (ad esempio, riscontrate nella sindrome di Zollinger-Ellison), le diverticolosi del grosso intestino, le displasie cartilaginee non rappresentano complicanze del morbo celiaco (risposte A, C, D ed E errate).

3 di 5 Domande

Quale e' la diagnosi piu' probabile in un paziente che lamenta pirosi, disfagia e rigurgito acido?














La risposta corretta è la E.
La diagnosi più probabile per il paziente del caso clinico, con pirosi, disfagia e rigurgito acido, è la malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), una condizione causata dall’eccessivo reflusso spontaneo di contenuto gastrico in esofago. Fattori di rischio importanti per lo sviluppo sono rappresentati dall’obesità, dal fumo di sigaretta, dal consumo di alcolici, dall’ernia iatale e dai pasti grassi; inoltre, è nota una maggiore incidenza nelle donne in gravidanza. La MRGE si manifesta in maniera variabile; sintomi tipici sono la pirosi e il rigurgito: entrambi peggiorano dopo i pasti, inchinandosi o curvandosi in avanti o passando in clinostatismo. Possono essere presenti anche disfagia, dolore toracico non cardiaco, necessità di schiarirsi la voce, disfonia, raucedine, tosse cronica e stizzosa. La MRGE, inoltre, può causare complicanze come l’esofagite da reflusso, stenosi esofagee, esofago di Barrett e adenocarcinoma.

4 di 5 Domande

Quale delle seguenti condizioni non scatena l’encefalopatia porto-sistemica in un soggetto affetto da cirrosi epatica?














La risposta corretta è la D.
Il “prurigo”, termine utilizzato in dermatologia da più di duecento anni, indica una condizione clinica caratterizzata da prurito cronico e dalla presenza di papule, noduli o placche con distribuzione corporea simmetrica. Tale condizione non scatenata l’encefalopatia porto-sistemica. Si distinguono 3 tipi di encefalopatie:
- tipo A, che insorge in corso di insufficienza epatica acuta (risposta E errata);
- tipo B, associata a by-pass porto-sistemico;
- tipo C, associata a cirrosi epatica.
Soprattutto nel caso di malattie epatiche croniche, l’encefalopatia epatica è scatenata da un’ulteriore causa precipitante come consumo di grandi quantità di proteine, emorragia gastrointestinale (risposta A errata), insufficienza renale, iponatriemia, ipokaliemia, droghe, farmaci, polmonite (risposta C errata), vomito (risposta B errata), infezione delle vie urinarie e numerose altre cause.



5 di 5 Domande

Si reca in Pronto Soccorso un paziente di 67 anni, con ipertensione arteriosa ben controllata dalla terapia in atto, che riferisce un dolore toracico, urente e ben localizzabile, insorto gradualmente dopo circa 2 ore dal pranzo mentre riposava supino. I parametri vitali (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, saturazione periferica di ossigeno) sono nella norma. Qual è la causa più probabile del quadro clinico descritto?














La risposta corretta è la D.
La diagnosi più probabile per il paziente del caso clinico, con ipertensione arteriosa ben controllata e parametri vitali nella norma, dolore toracico urente e ben localizzato, insorto gradualmente dopo circa 2 ore dal pranzo, mentre riposava supino, è la malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), una condizione causata dall’eccessiva risalita spontanea di contenuto gastrico in esofago. Fattori di rischio importanti per lo sviluppo sono rappresentati dall’obesità, dal fumo di sigaretta, dal consumo di alcolici, dall’ernia iatale e dai pasti grassi; inoltre, è nota una maggiore incidenza nelle donne in gravidanza. La MRGE si manifesta in maniera variabile; sintomi tipici sono la pirosi e il rigurgito: entrambi peggiorano dopo i pasti, inchinandosi o curvandosi in avanti o passando in clinostatismo. Possono essere presenti anche disfagia, dolore toracico non cardiaco, necessità di schiarirsi la voce, disfonia, raucedine, tosse cronica e stizzosa. La MRGE, inoltre, può causare complicanze come l’esofagite da reflusso, stenosi esofagee, esofago di Barrett e adenocarcinoma dell’esofago. Al contrario, in base ai reperti clinico anamnestici, tale paziente non presenta verosimilmente pneumotorace, dissezione aortica, colecistite acuta ed embolia polmonare (A, B, C ed E errate).

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