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1 di 5 Domande

Scenario XX1S: Una donna con storia di potus e con recente diagnosi di cirrosi epatica giunge all'attenzione medica per la comparsa di versamento ascitico. Una paracentesi diagnostica viene eseguita e viene calcolato il gradiente tra la concentrazione di albumina sierica e la concentrazione di albumina ascitica (SAAG). Quale dei seguenti risultati permette di affermare che l'ascite in questa paziente è conseguenza della cirrosi epatica e quindi dell'ipertensione portale correlata?














La risposta corretta è la A.
Il gradiente SAAG pari a 1,5 g/dl consente di affermare che l’ascite della paziente del caso clinico è conseguenza della cirrosi epatica e quindi dell’ipertensione portale correlata. Tale gradiente identifica accuratamente la presenza di ipertensione portale ed è facilmente calcolabile sottraendo il valore di albumina del fluido ascitico dal valore di albumina sierica, che dovrebbe essere ottenuto lo stesso giorno. In dettaglio:
- la presenza di un gradiente ≥ 1,1 g/dL (≥ 11 g/L) prevede che il paziente abbia ipertensione portale con un'accuratezza del 97%;
- un gradiente < 1,1 g/dL (< 11 g/L) indica che verosimilmente il paziente non ha ipertensione portale (risposta B, C, D ed E errate).
Il SAAG sarà elevato in presenza di qualsiasi disturbo che porta all'ipertensione portale e non è specifico per l'ascite dovuta alla cirrosi. Ulteriori test dipenderanno dall'impostazione clinica e possono includere valutazione per insufficienza cardiaca, metastasi epatiche o sindrome di Budd-Chiari.
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2 di 5 Domande

Scenario BU10O: Un anziano (78 anni), con anamnesi patologica remota negativa, lamenta episodi di proctorragia persistenti da 4 mesi. Ha eseguito una visita proctologica, risultata negativa per patologie anali. A quale esame strumentale deve essere sottoposto in prima istanza?














La risposta corretta è la C.
Il paziente del caso clinico, affetto da proctorragia persistente da 4 mesi e negativo per patologie anali, deve essere sottoposto in prima istanza a pancolonscopia. Infatti, soprattutto nei pazienti con età > 50 anni, la proctorragia potrebbe essere causata da polipi adenomatosi o cancro del colon-retto: di conseguenza, il gold standard diagnostico è rappresentato dall’esplorazione del colon mediante pancolonscopia.
Inoltre, la rettoscopia non è indicata come esame di prima istanza non permettendo di studiare il colon, il cui studio risulta fondamentale per individuare la causa della proctorragia (risposta D errata). Infine, la TC addome e il clisma opaco non rappresentano il gold standard, in quanto non permettono una valutazione completa della mucosa anale, rettale e colica (risposte A e B errate).

3 di 5 Domande

Scenario SC61C: Un uomo di 47 anni asintomatico esegue esami ematochimici che evidenziano esclusivamente un lieve incremento della bilirubina indiretta. Quale, tra le seguenti situazioni cliniche è tipicamente responsabile di un quadro di iperbilirubinemia indiretta (o non coniugata)?














La risposta corretta è la B.
La sindrome di Gilbert, una condizione familiare a trasmissione autosomica dominante a penetranza incompleta, determina un quadro di iperbilirubinemia indiretta (o non coniugata) lieve e asintomatica. L’istologia del fegato è normale. La patogenesi può coinvolgere difetti complessi della captazione della bilirubina da parte del fegato. L'attività della glucuronil-trasferasi è bassa, anche se non bassa quanto nella sindrome di Crigler-Najjar di II tipo. L’ittero può intensificarsi in seguito a digiuno, stress, sforzi fisici, abuso di alcol. L’unico dato di laboratorio alterato è l’iperbilirubinemia indiretta: un valore aumentato di bilirubina, che solitamente fluttua tra 2 e 5 mg/dL (34 e 86 μmol/L) e tende ad aumentare con il digiuno e con altri stress. La diagnosi può essere confermata con la prova del digiuno (che provoca un aumento della bilirubina di almeno 2 mg/dl in presenza di tale sindrome) e con il test con barbiturici (la cui somministrazione per 3 giorni consecutivi alla dose di 100 mg/die per os provoca una diminuzione della bilirubinemia). Infine, l’urobilinogeno nelle urine è normale o ridotto.
Al contrario, la calcolosi biliare, l’adenocarcinoma della testa del pancreas e la cirrosi biliare primitiva sono cause di ittero postepatico, che determinano un ostacolo all’escrezione della bilirubina a livello delle vie biliari e un accumulo di bilirubina diretta (risposta A, D ed E errate).
Così, la sindrome di Dubin-Johnson, una malattia benigna genetica con una ereditarietà autosomica recessiva e prognosi ottima, determina una ridotta capacità di escrezione della bilirubina attraverso il polo biliare con conseguente accumulo di bilirubina diretta (risposta C errata).

4 di 5 Domande

In un paziente affetto da sindrome da malassorbimento si vuole valutare se vi è carenza di vitamina K. Quale delle seguenti analisi suggerisce un deficit di vitamina K?














La risposta corretta è la E.
In un paziente affetto da sindrome da malassorbimento per valutare la carenza della vitamina K bisogna valutare l’allungamento del tempo di protrombina (PT), un parametro impiegato per la valutazione della via estrinseca e della via comune della coagulazione: infatti, poiché la velocità di attivazione della via estrinseca della coagulazione è fortemente dipendente dai livelli di fattore VII, ovvero un fattore vitamina K dipendente, un allungamento del tempo di protrombina può indicare un deficit di tale vitamina. Tuttavia, l’aumento del PT può essere causato da numerosi altri fattori.

5 di 5 Domande

Una paziente di 22 anni affetta da pirosi gastrica effettua una gastroscopia con riscontro di scarsa continenza del cardias e piccole erosioni para-cardiali. La prima terapia dell'esofagite è:














La risposta corretta è la D.
La paziente del caso clinico presenta pirosi gastrica, scarsa continenza del cardias, piccole erosioni para-cardiali compatibili con diagnosi di malattia da reflusso gastroesofageo (GERD, gastro-esophageal reflux disease), una condizione cronica estremamente frequente, la cui eziopatogenesi è da ricondurre all’incontinenza anatomica o funzionale dello sfintere esofageo inferiore, il cardias, collocato tra l’esofago e lo stomaco e deputato ad impedire la risalita del cibo e dei succhi gastrici. La terapia di prima linea è farmacologica e si avvale degli inibitori di pompa protonica (PPI) a dosaggio pieno. La GERD è favorita frequentemente da abitudini alimentari scorrette come l’eccessiva assunzione di cibi grassi, l’assunzione di alcol, il fumo di sigaretta, la presenza di ernia iatale, l’obesità e la gravidanza (che causano un incremento della pressione addominale), l’assunzione di alcuni farmaci, o alcune patologie come la sclerodermia, la gastroparesi e la sindrome di Zollinger-Ellison. Il ristagno di materiale acido gastrico e la sua risalita nel lume dell’esofago causano irritazione ed infiammazione delle pareti esofagee con la comparsa di ulcere. La sintomatologia più frequente è rappresentata da pirosi gastrica retrosternale, rigurgito acido, alitosi, disfagia, segni di irritazione della gola e delle vie aeree come laringite, raucedine, tosse. La diagnosi è per lo più clinica, ma talvolta può essere necessaria l’integrazione con esami strumentali. La terapia di prima linea è farmacologica. Gli inibitori di pompa protonica (omeprazolo, lansoprazolo, pantoprazolo) sono i farmaci di scelta. I PPI sono dei profarmaci che vengono attivati in ambiente acido, i cui metaboliti legano irreversibilmente la pompa protonica, bloccandone la sua attività secretiva. La secrezione acida riprenderà dopo 24-48 ore, con la sintesi di nuovi enzimi. Invece, l’utilizzo di idrossido di magnesio e idrossido di alluminio non rappresentano la terapia di prima linea per questo disturbo (risposta A errata). La chirurgia anti-reflusso (solitamente la fundoplicatio per via laparoscopica) viene, al contrario, riservata ai pazienti con grave esofagite, voluminosa ernia iatale, emorragia, stenosi o ulcere (risposta B errata). Infine, la vagotomia super-selettiva, un’operazione comune in passato, è meno utilizzata grazie alla scoperta degli inibitori di pompa protonica (risposta C errata).

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