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1 di 5 Domande

Quali tra le seguenti affermazioni relative all’ ulcera da piede diabetico è corretta:














La risposta corretta è la E.
Una complicanza comune del diabete è il piede diabetico, dovuto ad alterazioni nervose (neuropatia diabetica) e vascolari (arteriopatia diabetica), tanto da portare alla formazione di vere e proprie ulcere, senza alcuna sintomatologia relata per alterazioni del sistema nervoso periferico. Tale condizione si associa ad una polineuropatia sensitivo-motoria cronica, che riguarda solitamente entrambi gli arti inferiori, caratterizzata da simmetrica perdita sensoriale distale, sensazione intermittente di bruciore, riduzione dei riflessi achillei e/o rotulei e debolezza muscolare. Il persistere di tale condizione, associata ad una glicemia mal controllata e alle nuove lesioni, può determinare gangrena umida e infezioni necrotizzanti. In particolare, la presenza di secrezioni brunastre, gonfiore del piede e della gamba con crepitio alla palpazione, febbre e leucocitosi sono altri segni distintivi di un'infezione necrotizzante in un piede diabetico.

2 di 5 Domande

Si presenta un paziente con TSH aumentato e FT3 e FT4 nella norma. Su che diagnosi ti orienti?














La risposta corretta è la D.
In un paziente con TSH aumentato, FT3 e FT4 nella norma, il primo sospetto diagnostico è rappresentato dall’ipotiroidismo subclinico.
All’opposto, l’ipotiroidismo conclamato si caratterizza per valori di TSH aumentati e valori di FT3 e FT4 ridotti (risposta B errata). Così, l’ipertiroidismo conclamato si caratterizza per valori ridotti di TSH e valori aumentati di FT3 e FT4 (risposta E errata);
Al contrario, l’ipertiroidismo subclinico si caratterizza per valori di TSH nella norma e valori aumentati di FT3 e FT4 (risposta C errata). Infine, un adenoma TSH secernente determinerebbe livelli elevati di TSH, FT3 e FT4.

3 di 5 Domande

Quale dei seguenti e' fattore di rischio per l’osteoporosi?














La risposta corretta è la B.
L’osteoporosi è una patologia sistemica caratterizzata da una riduzione quantitativa generalizzata della massa ossea e da alterazioni qualitative del tessuto osseo con diminuzione della componente minerale di calcio e fosforo. Tale patologia può essere primaria (osteoporosi post meno-pausale, senile, giovanile e osteogenesi imperfetta), oppure può essere secondaria a farmaci (corticosteroidi, eparina), malattie endocrine (ipertiroidismo, ipercortisolismo, diabete, ipogonadismo) e gastrointestinali (gastrectomia, celiachia, malattie infiammatorie dell’intestino, sindromi da malassorbimento), immobilizzazione, BPCO, trapianto e artrite reumatoide. In particolare, rappresenta un importante fattore di rischio per lo sviluppo di fratture tra cui le più frequenti sono le fratture di Colles, le fratture d’anca e i crolli vertebrali. Infine, per valutare il rischio di frattura di un paziente con osteoporosi è stato sviluppato un algoritmo chiamato FRAX (risposte A, C, D ed E errate).

4 di 5 Domande

Secondo l'European Thyroid Association, qual è la causa più frequente di ipotiroidismo primario in Europa e negli Stati Uniti?














La risposta corretta è la E.
Secondo l’European Thyroid Association, la causa più frequente di ipotiroidismo primario è rappresentata dalla tiroidite di Hashimoto, una malattia autoimmune ad andamento cronico, più frequente nel sesso femminile. Quando il processo immunitario causa la distruzione di buona parte della tiroide, la malattia si manifesta con ipotiroidismo. Agli esami di laboratorio, l’ipotiroidismo conclamato si caratterizza per valori di TSH aumentati e valori di FT3 e FT4 ridotti. All’opposto, dal punto di vista epidemiologico, la tiroidite subacuta, l’assunzione di amiodarone e la carenza iodica sono cause meno frequenti di ipotiroidismo primario (risposte A, B, C e D errate).




5 di 5 Domande

Una donna di 45 anni lamenta astenia e debolezza muscolare. Riferisce inoltre episodi intermittenti di cefalea. L'esame obiettivo è negativo tranne per una P.A. di 155/105. Gli esami di laboratorio non mostrano alterazioni tranne per gli elettroliti sierici che hanno i seguenti valori: sodio 152 mmol/l, potassio 2.5 mmol/l, cloro 110 mmol/l e anidride carbonica di 37 mmol/l. La paziente non assume farmaci. I livelli plasmatici di renina non aumentano in ortostatismo. Il test successivo più appropriato è:














La risposta corretta è la C.
In base ai reperti clinico-anamnestici e laboratoristi, la paziente del caso clinico presenta verosimilmente ipertensione arteriosa da eccesso di mineralcorticoidi. In particolare, le indagini da effettuare nel sospetto di tale patologia sono: il dosaggio degli elettroliti sierici, il dosaggio plasmatico e urinario degli ormoni mineralo-attivi (basale e dopo stimolo) e la determinazione dell’attività renina plasmatica. Fra le indagini dinamiche per lo studio di tale patologia rientrano il test dell’infusione salina, il test del cambiamento di postura e il test al captopril. In particolare, la paziente del caso clinico può essere sottoposta al test dell’infusione salina, che confermerà la diagnosi di iperaldosteronismo primario, misurando la concentrazione plasmatica di aldosterone, che in caso di risposta patologica sarà soppresso. Al contrario, dopo la somministrazione di soluzione salina, e non con il digiuno, l’aldosterone dovrebbe essere soppresso (risposta D errata). All’opposto, il test di soppressione al desametasone trova un razionale nel morbo di Cushing (risposta A errata). Infine, la determinazione dei cataboliti delle catecolamine su un campione delle urine delle 24 ore sarebbe utile in caso di sospetto di feocromocitoma (risposta E errata).

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