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1 di 5 Domande

Ragazza di 24 anni, senza sintomatologia ginecologica ed urinaria franca, viene sottoposta ad una RM della pelvi, dopo riscontro di alcune formazioni nodulari a caratteristiche non ben definibili all’ecografia. Qual è la diagnosi più probabile, anche sulla scorta del reperto di RM presentato nell'immagine (sequenza T2 in sezione sagittale)?

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La risposta corretta è la C.

Per la paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e alla RM T2 sagittale, la diagnosi più probabile è rappresentata da cisti cervicali (dette di Naboth), piccole formazioni cistiche, che si formano a carico della cervice uterina per distensione fluida della ghiandola endocervicale: infatti, alla RM in corrispondenza della parete posteriore della cervice uterina, si apprezza la presenza di alcune sub-centimetriche formazioni rotondeggianti, iperintense in T2 (ad intensità di segnale di tipo fluido) da riferire a formazioni di natura cistica. Le cisti sono presenti a livello uterino e non ovarico (risposta D errata). Inoltre, non si apprezzano un linfo-adenomegalie patologiche (risposta E errata) e né un tumore uterino (risposta B errata). Così, non è presente endometriosi, una malattia dovuta all’impianto di cellule endometriali normalmente presenti nella cavità uterina, al di fuori di questa sede, che alla RM solitamente si presentano iperintense in T1 e ad intensità variabile in T2 (risposta A errata).


2 di 5 Domande

Uomo di 44 anni senza anamnesi patologica remota positiva per patologie rilevanti si reca presso il Pronto Soccorso dopo esser stato vittima di un incidente in moto. Presenta dolore e tumefazione all'anca sinistra, con associata impotenza funzionale e deformità dell’arto omolaterale che appare extra-ruotato. Viene sottoposto ad un RX. Cosa viene mostrato?

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La risposta corretta è la A.

Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e alla RX, l’ipotesi diagnostica più probabile è rappresentata dalla frattura trans-cervicale del collo del femore, con perdita della normale angolazione fra la porzione testa-collo e linea intercondiloidea. Inoltre, la frattura è a carico del collo del femore e non della diafisi (risposta C errata). Al contrario, dato che tale RX non è possibile apprezzare in dettaglio le branche ileo ed ischio-pubiche, non è possibile esprimersi su tali strutture (risposte B e D errate).


3 di 5 Domande

Scenario UYUI: Una donna di 88 anni affetta da Alzheimer, insufficienza mitralica e fibrillazione atriale persistente, viene portata presso il PS per deterioramento della sua condizione generale di salute, che viene attribuita ad un'infezione delle vie urinarie. Le vie venose periferiche non sono accessibili e pertanto si decide di prendere un accesso venoso tramite una vena centrale attraverso una vena periferica (vena cefalica) sotto guida ecografica. La paziente non ha presentato complicanze durante la manovra e pertanto, come di prassi, si procede ad un controllo di corretto posizionamento mediante l’esecuzione di una radiografia, come mostrato nell’immagine. Domanda 1: Dove è localizzato l’estremo distale del catetere?

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La risposta corretta è la D.

La radiografia del torace in proiezione anteroposteriore del paziente del caso clinico mostra in corrispondenza dell’ascella destra un’immagine lineare radiopaca ascrivibile a catetere posizionato: tale catetere sale attraverso la vena cefalica e discende attraverso la vena succlavia verso la vena basilica destra, dopo aver fatto un loop. Tale complicazione impone che il catetere debba essere riposizionato, in quanto il suo estremo distale dovrebbe proiettarsi in vena cava superiore (risposte A, B, C ed E errate).


4 di 5 Domande

Scenario UYUI: Una donna di 88 anni affetta da Alzheimer, insufficienza mitralica e fibrillazione atriale persistente, viene portata presso il PS per deterioramento della sua condizione generale di salute, che viene attribuita ad un'infezione delle vie urinarie. Le vie venose periferiche non sono accessibili e pertanto si decide di prendere un accesso venoso tramite una vena centrale attraverso una vena periferica (vena cefalica) sotto guida ecografica. La paziente non ha presentato complicanze durante la manovra e pertanto, come di prassi, si procede ad un controllo di corretto posizionamento mediante l’esecuzione di una radiografia, come mostrato nell’immagine. Domanda 2: In relazione al caso precedente, cosa è sensato fare in questo momento?

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La risposta corretta è la B.

Nel caso clinico, poiché il catetere venoso centrale (CVC) è situato in corrispondenza di una vena periferica (in particolare, a livello della vena basilica destra) e non in una via centrale, è necessario riposizionare il catetere, retraendolo per circa 10 cm per localizzare la punta del catetere e per riposizionarlo in sede corretta, rappresentata dalla vena cava superiore. Successivamente, sarà possibile iniziare la terapia farmacologica. Al contrario, rimuovere l’intero catetere e reinserirlo non è necessario, dato che risulta doloroso e comporta un aumentato rischio di rottura della vena e/o di ematoma (risposta A errata). Così, non è necessario incanalare un’altra vena, creando un doppio accesso, dato che ciò aumenta il rischio di complicanze ed infezioni (risposta C errata); inoltre, non può essere lasciato in tale sede perché è inutile oltre che dannoso (risposta D errata).


5 di 5 Domande

Paziente di 63 anni, con severo dolore addominale, nausea associato a vomito e lieve dispnea, si reca presso il PS e dopo esser stato visitato il sospetto è di addome acuto. Viene pertanto sottoposto ad una TC dell’addome con mdc, come mostrato nell’immagine. Sulla base della clinica e del reperto TC mostrato, qual è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la D.

Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici, la diagnosi più probabile è rappresentata dallo pneumoperitoneo: infatti, la TC mostra una falda di aria libera a sede peri-epatica sottodiaframmatica destra ed all’ilo epatico, da verosimile perforazione intestinale. Al contrario, in la TC non si apprezzano lesioni espansive e/o focali a carico del parenchima epatico e dello stomaco (risposte A e C errate). Inoltre, evidente è una aorta addominale con un calibro normale con regolare opacizzazione, senza evidenza di flap intimali e reperti riferibili a dissezione (risposta E errata). Infine, il paziente non presenta una clinica positiva per gastrite, né tantomeno per tale patologia è indicata una TC (risposta B errata).


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