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1 di 5 Domande

La scintigrafia polmonare è un esame che permette di studiare:














La risposta corretta è la A.
La scintigrafia polmonare, una procedura diagnostica nucleare, permette di studiare possibili anomalie nella distribuzione della perfusione e/o della ventilazione polmonare. La scintigrafia ventilo-perfusoria è la più comune tecnica di scintigrafia polmonare ed utilizza composti radioattivi: generalmente l’iniezione endovenosa di albumina marcata con tecnezio-99 per la parte perfusoria e l’inalazione di un gas radioattivo, come lo Xeno-133, lo Xeno-127 o un aerosol marcato con 99mTc, per la parte ventilatoria. Nello specifico, tale esame permette di valutare il grado di ventilazione dei vari distretti polmonari, mentre quella perfusoria di visualizzarne il flusso ematico. Dal punto di vista tecnico, si preferisce generalmente eseguire prima la fase ventilatoria e poi quella perfusoria. Entrambe vengono utilizzate nel sospetto di embolia polmonare (per valutarne l'estensione e l'evoluzione), nella BPCO in fase avanzata e nella valutazione della funzione respiratoria residua nei pazienti con malattie polmonari da sottoporre a terapia chirurgica. Al contrario, la presenza di zone a elevato metabolismo glucidico, ascrivibili a processi flogistici, infetti o neoplastici, può essere riscontrata con l’utilizzo della PET. Infine, la scintigrafia polmonare ventilo-perfusoria non permette di diagnosticare la presenza di un mesotelioma pleurico e/o la presenza di processi flogistici polmonari (risposte B, C e D errate).

2 di 5 Domande

Uomo di 65 anni esegue una RX. Cosa si può apprezzare a questo RX della mano, eseguita per trauma?

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La risposta corretta è la C.
La RX del paziente del caso clinico evidenzia una rima di iper-diafania a decorso obliquo a carico dello scafoide, che interrompe la corticale a tutto spessore, indicativa di frattura: in dettaglio, i monconi ossei appaiono lievemente diastasati. Infine, l’uncinato, il radio, l’ulna, il semilunato non presentano alterazioni da riferire all’evento traumatico (risposte A, B, D ed E errate).

3 di 5 Domande

Paziente con dispnea acuta e dolore toracico. Cosa si apprezza al RX torace? ​​​​​​​

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La risposta corretta è la D.
La RX del torace del paziente del caso clinico mostra un’estesa falda di iperdiafania a carico dell’ambito polmonare destro, con associato collasso del parenchima polmonare, da riferire a pneumotorace massivo. Al contrario, la RX non mostra segni ascrivibili a tumore polmonare, versamento pleurico, polmonite e cardiomegalia (risposte A, B, C ed E errate).

4 di 5 Domande

Qual e' il segno ecografico di malignità in linea generale in caso di riscontro di nodulo mammario?














La risposta corretta è la B.
In linea generale, il principale segno ecografico di malignità in caso di riscontro di un nodulo mammario è rappresentato dalla presenza di irregolarità dei margini del nodulo stesso. Altri segni di malignità sono rappresentati da morfologia irregolare, contorni irregolari, diametro A-P superiore al diametro laterale, struttura interna disomogenea ipo-ecogena, cono d’ombra posteriore per marcata attenuazione del fascio ultrasonoro da parte della lesione (per abbondante stroma fibroso nei tumori scirrosi), minore compressibilità e mobilità (per adesione ai tessuti sottostanti).
Invece, i caratteri ecografici di benignità sono la morfologia rotondeggiante o ovalare, margini netti e regolari (risposta D errata), echi interni deboli e uniformi (caratteristici delle cisti) (risposta A errata), assenza di rinforzo di parete posteriore e/o presenza di ombre acustiche laterali (tipiche dei fibroadenomi) (risposta C errata), echi interni assenti e rinforzo di parete posteriore (caratteristici delle cisti semplici).

5 di 5 Domande

Scenario WE5X: Un paziente giunge in Pronto Soccorso per dispnea, anche a riposo e dolore toracico ingravescente. Viene sottoposto a RX Torace. Cosa evidenzia l'immagine?

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La risposta corretta è la D.
Il paziente del caso clinico, con dolore toracico ingravescente, dispnea a riposo, alla RX del torace presenta un quadro di versamento pleurico sinistro, con una crescente ipodiafania cranio-caudale rispetto al parenchima polmonare, che tende a mascherare il profilo diaframmatico ed obliterare il seno costo-frenico omolaterale. Generalmente la presenza di versamento viene rilevata all’RX tradizionale quando raggiunge la quantità di circa 250 ml. Inizialmente si dispone lungo il seno costofrenico obliterandolo, poi, con l’aumentare della quantità, tende a formare il cosiddetto menisco pleurico, una distribuzione del liquido con concavità superiore e margine laterale più alto rispetto al mediale; infine, quando il versamento diviene particolarmente abbondante, tende a determinare un opacamento completo dell’intero ambito polmonare. Al contrario, la sarcoidosi, una malattia granulomatosa cronica ad evoluzione sistemica, può colpire qualsiasi organo. Gli organi più colpiti sono i linfonodi (in particolare quelli intratoracici), i polmoni, il cuore, il fegato, la milza, la cute e l’occhio. Alla radiografia del torace, determina solitamente un’adenopatia ilare bilaterale con tipico aspetto “a farfalla”, e nei casi più avanzati, un interessamento interstiziale (risposta A errata). Infine, la RX del caso clinico non evidenzia aree di franca ipodiafania ascrivibili a addensamento parenchimale di natura flogistica o neoplastica (risposta C errata) e neppure aree di ipodiafania con livello idro-aereo contestuale o cavitazioni contestuali, a prevalente distribuzione nei campi polmonari superiori, tipiche dei quadri di TBC polmonare (risposta B errata).

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