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1 di 5 Domande

Qual e' l'aspetto radiologico caratteristico dell'ileo meccanico?














La risposta corretta è la A.
L'aspetto radiologico caratteristico dell'ileo meccanico è rappresentato dalla presenza di livelli idro-aerei disposti a diversa altezza, sovradistensione delle anse intestinali a monte del punto di ostruzione e collabimento delle anse a valle. In particolare, l’ostruzione intestinale, un'importante compromissione o una completa interruzione del passaggio del contenuto attraverso l'intestino a causa di una patologia che ne provoca il blocco, può essere funzionale (a causa di una fisiologia intestinale anomala) o meccanica (in quest’ultimo caso l’ostruzione viene anche chiamata ileo meccanico). Al contrario, all’RX in condizioni fisiologiche si apprezza un’assenza di significativi livelli idro-aerei (risposta C errata) con evidenza di feci e gas in ampolla rettale (risposta E errata) e regolare distensione della cornice colica (risposta B errata). Infine, il riscontro in ampolla rettale di liquido è un dato aspecifico poco correlabile all’occlusione intestinale (risposta D errata).

2 di 5 Domande

Quale, tra i seguenti quadri radiologici, rispecchia quello di un paziente affetto da spondilite anchilosante in stadio avanzato?














La risposta corretta è la C.
La sacroileite e il “rachide a canna di bambù” rispecchiano il quadro radiologico di un paziente affetto da spondilite anchilosante in stadio avanzato. In particolare, la spondilite anchilosante è una malattia infiammatoria cronica, che coinvolge principalmente le articolazioni sacro-iliache e la colonna vertebrale. È un sottotipo ed il prototipo di un gruppo di disturbi infiammatori chiamati spondiloartropatie, che comprendono l’artrite psoriasica, l’artrite correlata alla malattia infiammatoria intestinale (IBD) e l’artrite reattiva. Il picco di insorgenza si riscontra intorno ai 20-30 anni. I fattori genetici, in particolare il gene dell’antigene leucocitario umano HLA-B27, svolgono un ruolo importante nella patogenesi di tale patologia. Le manifestazioni extra-articolari predominanti includono uveite anteriore, psoriasi e IBD. La patologia ha localizzazione preferenziale alle articolazioni non diartrosiche e alle strutture legamentose dello scheletro assiale; è presente dolore e progressiva rigidità della colonna con evoluzione verso l’anchilosi. Il quadro clinico è caratterizzato dall’esordio insidioso con dolore in regione sacroiliaca e al rachide lombare; tale dolore presenta le seguenti peculiarità:
- peggiora al risveglio o dopo il riposo;
- dura solitamente più di 30 minuti;
- è associato a rigidità mattutina;
- migliora con l’attività o l’esercizio fisico, ma non con il riposo;
- determina rigidità spinale e perdita di mobilità.
Nelle fasi avanzate della malattia, al rachide si riscontrano lesioni allo spigolo superiore
e inferiore dei corpi vertebrali, dove scompare la normale concavità del contorno anteriore del corpo vertebrale (vertebre squadrate). Inoltre, si formano spicule ossificate all’inserzione dei legamenti intervertebrali (sindesmofiti), i quali al termine della loro calcificazione fissano il segmento rachideo interessato, determinando il quadro della cosiddetta colonna vertebrale a “canna di bambù”.
Al contrario, la tumefazione e il rossore dell'articolazione tarso-metatarsica sono suggestive di artrite settica (risposta A errata). Così come le deformità della II e III articolazione metacarpofalangee sono suggestive di artrite reumatoide (risposta B errata), mentre le erosioni delle articolazioni interfalangee distali delle mani e la dattilite sono indicative di artrite psoriasica (risposta D errata).

3 di 5 Domande

Scenario ZS2U: Un paziente di 25 anni si presenta in Pronto Soccorso con modesta dispnea riferendo dolore acuto trafittivo all'emitorace di destra. Viene eseguito il radiogramma del torace. Quale reperto NON è presente?

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La risposta corretta è la C.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e alla RX del torace, presenta un massivo pneumotorace destro, probabilmente iperteso, senza un versamento pleurico omolaterale, che normalmente determina una obliterazione del seno costofrenico e sfuma la marginale cardiaca di pari livello (segno della silhouette). In dettaglio, si evidenzia ampia falda di iperdiafania a carico dell’ambito polmonare interessato con associato collasso del parenchima polmonare omolaterale e sbandieramento controlaterale delle strutture cardio-mediastiniche (risposte A, B, D ed E errata).

4 di 5 Domande

Scenario BG4Q: Una paziente di 40 anni giunge in Pronto Soccorso per comparsa di coliche a livello addominale, associate a nausea e vomito. La paziente viene sottoposta a ecografia dell'addome completo con evidenza di formazioni iperecogene in ipocondrio destro, più spesso con cono d'ombra posteriore. Qual è la causa più probabile di tale quadro ecografico?














La risposta corretta è la A.
Per la paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e alla ecografia dell’addome, la diagnosti più probabile è la calcolosi della colecisti (o colelitiasi): infatti, la paziente all’ecografia dell’addome presenta calcoli biliari nella colecisti, che si evidenziano sotto forma di formazioni iperecogene con cono d’ombra posteriore. Il sintomo più frequente è rappresentato dalla colica biliare, anche se la presenza di calcoli biliari tende a essere generalmente asintomatica. Tale patologia si verifica più frequentemente nel sesso femminile, in soggetti con familiarità ed il rischio aumenta con l’età. Le complicanze più gravi di tale patologia sono la colecistite, l’ostruzione della via biliare (coledocolitiasi), la sovra-infezione batterica (colangite) e la pancreatite acuta biliare. La metodica di imaging, che dovrebbe essere utilizzata in prima istanza nella valutazione iniziale di tale quadro, è l'ecografia addominale, che ha una sensibilità circa del 95%. Inoltre, è in grado di rilevare la presenza anche di piccole formazioni litiasiche di 3 mm di diametro (che si presentano iperecogene e con cono d’ombra posteriore), la sovradistensione della colecisti e la dilatazione delle vie biliari intra ed extra-epatiche. Al contrario, la colesterolosi (o colesterolosi della cistifellea o, meno formalmente, cistifellea a fragola) determina solitamente all’ecografia un ispessimento focale o diffuso della parete della colecisti con riverbero posteriore a coda di cometa. Deriva da depositi anomali di esteri di colesterolo nei macrofagi all'interno della lamina propria e nell'epitelio della mucosa. Non è correlata alla colelitiasi (calcoli biliari) e/o alla colecistite (risposta B errata). Ancora, la pancreatite cronica, una persistente infiammazione del pancreas, provoca permanenti lesioni strutturali con fibrosi e stenosi duttali, seguite dalla riduzione progressiva delle funzioni esocrine ed endocrine di tale organo. Ecograficamente, determina solitamente alterazioni di volume (che può risultare normale o più frequentemente ridotto) e della ecogenicità di tale organo (che risulta disomogeneamente ipo/iper-ecogeno per la presenza di fibrosi e calcificazioni) (risposta C errata). Infine, l’adenomiomatosi determina solitamente un ispessimento di parete, prevalentemente a livello del fondo, a forma di cappello “frigio” con evidenza dei seni di Rokitansky Aschoff, micro-diverticoli intra-parietali (risposta D errata).


5 di 5 Domande

Scenario ZI5O: Un paziente anziano, con insufficienza renale grave, portatore di pacemaker cardiaco, viene ricoverato per una sospetta broncopolmonite. Il radiogramma del torace è dubbio. Quale esame viene eseguito per confermare la diagnosi?














La risposta corretta è la D.
In base ai reperti clinico-anamnestici, il paziente del caso clinico presenta probabilmente bronco-polmonite ed è stato sottoposto correttamente alla RX del torace, che però non ha chiarito il quesito diagnostico. Di conseguenza, deve essere sottoposto a TC del torace senza m.d.c., che rappresenta un esame da effettuare in caso di dubbio diagnostico all’RX torace ed in caso di discrepanza clinica-radiologica.
In particolare, il mezzo di contrasto non è necessario per la diagnosi di polmonite ed è sconsigliato in caso di grave insufficienza renale (risposta A e C errate). Così, la PET, una tecnica diagnostica di tipo funzionale, trova indicazione nel follow-up delle patologie neoplastiche o nel riscontro di aree ad alta attività metabolica nei casi dubbi, ma non per la diagnosi di una bronco-polmonite (risposta B errata).

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