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1 di 5 Domande

Un uomo di 61 anni arriva al pronto soccorso dell’ospedale lamentando dispnea e dolore toracico di tipo pleuritico. Riferisce che nell’ultima settimana ha sofferto di una malattia simile all'influenza con un forte mal di testa e tosse. Ogni fine settimana gioca con i pappagalli. All'esame obiettivo è febbrile; presenta T.C. di 38,2°C e una P.A. è di 112/75 mmHg. All’auscultazione è presente un sibilo, più marcato sul lato destro rispetto al lato sinistro; la SpO2 è del 92% in A.A. Quale delle seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la A.

Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e alla RX, la diagnosi più probabile è rappresentata dalla polmonite da Chlamydia psittaci (psittacosi): infatti, tale paziente presenta un importante fattore di rischio rappresentato dalla vicinanza ai pappagalli. Il batterio Chlamydia psittaci viene trasmesso all’uomo dagli uccelli, in particolare le cocorite e i pappagalli, ma anche dai piccioni, passeri e volatili d’allevamento, come i tacchini o le anatre. Gli uccelli infetti non presentano alcun sintomo per diversi mesi. Tuttavia, i batteri si trovano nei loro escrementi e nelle secrezioni nasali, per cui l’uomo si infetta tramite le vie respiratorie.


2 di 5 Domande

Una donna di 45 anni, di origine africana, giunge in PS con una storia di tubercolosi polmonare, trattata per due settimane con la terapia RHZE. Si tratta di una paziente sieropositiva per HIV con le seguenti caratteristiche:
• CD4+ 50 cellule/mm3;
• clearance della creatinina (CrCl) 40 mg/m2;
• ALT 28 mg/dL;
• AST 26 mg/dL.
All'esame obiettivo la paziente è debilitata, leggermente anemica (Hb 8 g/dL), senza altri segni particolarmente rilevanti. Quale regime HAART utilizzeresti per questa paziente?














La risposta corretta è la A.

In base ai reperti clinico-anamnestici del caso clinico, per la paziente di 45 anni con HIV, la combinazione HAART di abacavir/emtricibina/efavirenz rappresenta la scelta migliore a causa della clearance della creatinina inferiore a 50 mg/m2. Infatti, l’uso di tenofovir potrebbe causare nefrotossicità (risposta C errata). Invece, l’efavirenz è utilizzato in combinazione con un NRTI perché ha scarso effetto sui livelli plasmatici di rifampicina, che è usata per la tubercolosi polmonare (risposte B, D ed E errate).


3 di 5 Domande

Un ragazzo di 20 anni mostra dolore toracico e dispnea. Ha ricevuto una diagnosi di pneumotorace destro trattato con successo con un tubo di drenaggio toracico che dopo 24 ore aveva comportato la riespansione completa del polmone. Ora le sue condizioni sono stabili. Circa sei mesi prima era giunto presso lo stesso nosocomio per un altro episodio di pneumotorace destro, trattato ugualmente con drenaggio toracico. L’anamnesi non riporta l’abitudine tabagica né altre patologie degne di nota. Allo stato attuale, qual è il trattamento più appropriato per il paziente?














La risposta corretta è la E.

In base ai reperti clinico-anamnestici, allo stato attuale, per il paziente del caso clinico, che presenta recidiva di pneumotorace, il trattamento più appropriato è rappresentato da bullectomia associata a pleurectomia video assistita (VATS), per una risoluzione definitiva del caso. All’opposto, la pleurodesi può essere un’opzione terapeutica per soggetti anziani o fragili (risposte B e C errata).


4 di 5 Domande

Una signora di 53 anni giunge presso l’ambulatorio di pneumologia con una storia di infezione toracica ricorrente e dispnea episodica. Riferisce che pensa di essere in menopausa poiché sta avendo frequenti attacchi di vampate di calore. Un esame radiologico prescritto dal medico di base presenta il seguente referto: collasso del lobo superiore destro, con i rimanenti campi polmonari chiari, senza identificazioni di masse; nulla di rilevante a carico del cuore. Qual è la diagnosi più probabile?














La risposta corretta è la A.

La diagnosi più probabile per la paziente del caso clinico è rappresentata dal carcinoide bronchiale, una forma di tumore neuroendocrino, che solitamente secerne serotonina. Può determinare sintomi ostruttivi causati dalla crescita della massa, con respiro sibilante, infezioni toraciche ricorrenti, emottisi, oppure, essere asintomatico. Al contrario, la BPCO non determina vampate e collasso lobare (risposta C errata). Così il feocromocitoma potrebbe spiegare il rossore, ma non gli altri sintomi della paziente (risposta E errata). Infine, il linfoma può causare lesioni ostruttive, ma l’imaging verosimilmente mostrerebbe linfonodi mediastinici ingrossati, nonché linfoadenopatia palpabile (risposta D errata).


5 di 5 Domande

Un uomo di 42 anni giunge presso il reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Assisi a causa di una grave dispnea, insorta a 3 giorni di distanza da una pancreatite acuta. Gli viene somministrato ossigeno mediante una VM a 15 litri/m. Vengono effettuati EGA, RX torace ed ECG, che rispettivamente mostrano: PaO2 di 7,3 kPa, opacità in entrambi i campi polmonari e tachicardia sinusale. La T.C. è di 37,5°C e le troponine cardiache sono nella norma. Qual è la diagnosi più probabile?














La risposta corretta è la B.

La diagnosi più probabile per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici, all’emogas, alla RX del torace e alla ECG, è rappresentata dalla sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS). I sintomi e segni sono dispnea ingravescente di improvvisa insorgenza, crepitii diffusi bilateralmente da edema polmonare non cardiogeno, fino alla comparsa di insufficienza respiratoria. Secondo la definizione di Berlino 2012, tale patologia possiede le seguenti caratteristiche:

-inizio entro una settimana dall’insulto clinico acuto, sintomi respiratori nuovi o in peggioramento;

-opacità bilaterali, non spiegabili completamente con versamento, atelettasia lobare/polmonare o noduli;

-insufficienza respiratoria non spiegabile completamente con insufficienza cardiaca o sovraccarico di liquidi. È richiesta una valutazione obiettiva (per esempio, ecocardiogramma) per escludere l’edema idrostatico, se non sono presenti fattori di rischio;

-in base al valore di PaO2/FIO2 (che deve essere valutato con PEEP o CPAP maggiore o uguale a 5), è possibile distinguere:

-l’ARDS lieve, con un rapporto PaO2/FiO2 ≤ 300 mmHg, ma superiore a 200;

-l’ARDS moderata, con un rapporto PaO2/FiO2 ≤ 200 mmHg, ma superiore a 100 mmHg;

-l’ARDS grave, con un rapporto PaO2/FiO2 ≤ 100 mmHg.


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