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1 di 5 Domande

Scenario PO42G: Un paziente di 25 anni ha un'ipertensione arteriosa grave e resistente, insorta recentemente. All'esame obiettivo si reperta soffio addominale. Agli esami ematochimici ha valori bassi di potassio sierico. Qual è il sospetto clinico?














La risposta corretta è la E.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici, il sospetto clinico è l’ipertensione nefro-vascolare, dovuta alla stenosi di una o di entrambe le arterie renali. Solitamente l’occlusione è su base ateromasica, cioè vi è una placca aterosclerotica all’origine o nel tratto intermedio dell’arteria renale. Tuttavia, soprattutto nei soggetti piĂš giovani, la causa della stenosi potrebbe essere un’arterite o una vasculite dei grossi vasi (a seguito della flogosi si osserva un’iperplasia fibro-muscolare della tonaca media responsabile dell’aspetto tipico dell’arteria renale a “corona di rosario”). Qualunque sia la causa, la stenosi attiva il sistema renina-angiotensina-aldosterone con conseguente vasocostrizione, ritenzione di sodio ed espansione del volume circolante. Nel sospetto di malattia nefro-vascolare è altamente distintivo un soffio addominale a livello periombelicale. Esami di secondo livello sono l’ecografia renale, la reno-scintigrafia morfo-funzionale sequenziale, l’ecocolordoppler delle arterie renali, la RM e l’angio-TC. Dal punto di vista clinico, siccome è resistente alla terapia farmacologica, la terapia di scelta è la dilatazione tramite angioplastica dell’arteria stenotica con o senza impianto di stent.

2 di 5 Domande

Scenario NO9V: Un paziente di 29 anni giunge in Pronto Soccorso per trauma splenico. Ipoteso, tachicardico. Quale tra i seguenti è un trattamento NON chirurgico del trauma splenico?














La risposta corretta è la C.
Un trattamento non chirurgico del trauma splenico è rappresentato dall’embolizzazione, un trattamento conservativo che prevede l’impiego delle tecniche di radiologia interventistica, che, pur essendo poco invasive, hanno una duplice funzione, diagnostica e terapeutica, offrendo una ottima valutazione delle lesioni vascolari e al contempo la possibilità di embolizzazione della fonte di sanguinamento, evitando, per quanto possibile, la splenectomia. Il cateterismo dell’arteria splenica e la sua consensuale embolizzazione costituiscono un’ottima alternativa non chirurgica per il trattamento dei traumi splenici di grado III-IV, come da linee guida della AAST in pazienti con evidenza TC di stravaso di mezzo di contrasto dalla lacerazione splenicaPertanto, nell’ottica di preservare la milza, il trattamento conservativo diventa l’obiettivo nei traumi splenici chiusi, purché siano rispettate alcune condizioni necessarie, quali la stabilità emodinamica o l’assenza di emoperitoneo massivo, che rappresentano delle precise indicazioni alla splenectomia d’urgenza.


3 di 5 Domande

Uno studente di 21 anni di Architettura presso l’Università di Bari, viene visitato presso l’ambulatorio di cardiologia del policlinico. Cosa mostra l’ECG?

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La risposta corretta è la B.
L’ECG del caso clinico mostra caratteristiche compatibili con la sindrome di Brugada. Tale sindrome è caratterizzata da sovra-slivellamento del tratto ST nelle derivazioni elettrocardiografiche precordiali destre (da V1 a V3), blocco di branca destra completo o incompleto e suscettibilità alla tachiaritmia ventricolare e alla morte improvvisa.

4 di 5 Domande

Paziente di 60 anni si presenta presso il PS del Policlinico, viene posta diagnosi di endocardite batterica. Quale, tra i seguenti, non fa parte dei criteri di Duke per l’endocardite batterica?














La risposta corretta è la A.
Nella diagnosi di endocardite batterica, il fenomeno di Raynaud non fa parte dei criteri di Duke. A tal proposito di seguito si presentano tali criteri.
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5 di 5 Domande

Paziente di 45 anni si presenta presso l’ambulatorio di cardiologia a causa di una pregressa diagnosi di sindrome di Wolff-Parkinson-White. In particolare, la sindrome di Wolff-Parkinson-White è caratterizzata da:














La risposta corretta è la E.
La pre-eccitazione ventricolare Wolff-Parkinson-White (WPW) è una malattia caratterizzata da tachicardie sopraventricolari legate alla presenza di una via accessoria, che colpisce circa 1-3/1000 persone: in particolare, il QRS largo deriva dalla sovrapposizione della via accessoria e dalla via fisiologica di depolarizzazione (la piÚ lenta fra le due).
In dettaglio, Il quadro elettrocardiografico tipico mostra:
- onde P normali;
- accorciamento del PR < 0.12 secondi, dovuto alla via accessoria;
- onda delta δ, cioè un impastamento iniziale del QRS che rappresenta la depolarizzazione provocata dalla via accessoria;
- ampliamento del QRS, che deriva dalla sovrapposizione della via accessoria e della via fisiologica di depolarizzazione (la piĂš lenta fra le due);
Inoltre, in base alla morfologia dell’onda δ, si distinguono 2 tipologie di WPW:
- tipo A, che si caratterizza per l’onda δ positiva nelle derivazioni precordiali anteriori;
- tipo B, che si caratterizza per l’assenza di onda δ (o onda δ negativa) nelle precordiali anteriori.



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