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1 di 5 Domande

Scenario AC56Q: Una donna di 64 anni, nota per cardiopatia ipertensiva, si presenta in Pronto Soccorso lamentando debolezza muscolare e palpitazioni. L'ECG mostra onde T appuntite ("a tenda") e un intervallo PR prolungato. Quale dei seguenti farmaci è verosimilmente responsabile dei sintomi della paziente e del quadro ECG descritto?














La risposta corretta è la B.
Lo spironolattone, diuretico risparmiatore di potassio in grado di inibire competitivamente il legame dell’aldosterone al suo recettore, è verosimilmente responsabile dei sintomi e dell’elettrocardiogramma della paziente: infatti, il principale rischio correlato all’impiego di tale farmaco è l’iperkaliemia, che risulta generalmente asintomatica finché non sopravvengono le aritmie cardiache. L’ECG tipicamente mostra onde T di aumentata ampiezza (onde “T appuntite” o “a tenda”), allungamento dell’intervallo PR, assenza o appiattimento delle onde P, aumento della durata del complesso QRS e riduzione della frequenza cardiaca. Lo spironolattone, inoltre, presenta una certa affinità nei confronti dei recettori del progesterone e degli androgeni, potendo indurre effetti collaterali come ginecomastia, impotenza e irregolarità mestruali. Può anche provocare diarrea, gastrite e sanguinamento gastrico. 

2 di 5 Domande

Uomo di 50 anni si presenta presso l’ambulatorio presentando ipertensione ed aterosclerosi. In particolare, l'aterosclerosi è:














La risposta corretta è la C.
L'aterosclerosi è una forma particolare di arteriosclerosi caratterizzata da una deposizione lipidica nel contesto dell’intima con localizzazione prevalentemente focale. I vasi maggiormente interessati sono l'aorta e i suoi rami principali, i vasi arteriosi del circolo cerebrale e i vasi degli arti inferiori. I principali fattori di rischio sono fattori modificabili, quali ipertensione arteriosa, fumo, ipercolesterolemia, diabete, dieta, attività fisica regolare, obesità, e fattori non modificabili quali età, sesso, storia familiare. È essenziale il mantenimento di uno stile di vita sano, una dieta equilibrata, attività fisica costante, astensione completa dal fumo.

3 di 5 Domande

Una donna di 50 anni viene trasportata in P.S. per rottura di aneurisma dell’aorta addominale. In particolare, la rottura di un aneurisma dell'aorta addominale avviene più frequentemente:














La risposta corretta è la D.
​​​​​​​La rottura di un aneurisma dell’aorta addominale avviene più frequentemente nello spazio retroperitoneale. L’aorta addominale origina all’altezza dell’undicesima vertebra toracica e termina a livello della quarta vertebra lombare, dove si biforca nelle due arterie iliache. Decorre sul lato sinistro della colonna vertebrale, parallelamente e a sinistra della vena cava, nello spazio retroperitoneale. Il tratto addominale è la sede più frequentemente interessata dalla formazione di aneurismi. Nei pazienti asintomatici, possono essere riscontrati accidentalmente durante l’esecuzione di un esame ecografico dell’addome o rilevati come masse pulsanti alla palpazione, mentre nel momento in cui la parete aortica inizia a cedere, il sintomo tipico, ma estremamente aspecifico, è la lombalgia, spesso accompagnata da dolore addominale. All’opposto, una rottura dell’aneurisma dell’aorta addominale può raramente creare una fistola con la vena cava inferiore o la terza porzione duodenale (risposta A e B errate). Infine, frequente è la rottura dell’aneurisma dell’aorta addominale nel peritoneo libero, sebbene avvenga meno frequentemente rispetto alla rottura in retro-peritoneo (risposta C errata).

4 di 5 Domande

Uomo, 23 anni, viene esaminato nel reparto di cardiologia, dato che, durante il lavoro in un negozio di dischi, è collassato al suolo. Un passante riferisce che non riusciva a sentire il suo polso per qualche secondo, dopo essere caduto al suolo. Non ha nessun precedente di storia medica, anche se negli ultimi sei mesi è caduto a terra quattro o cinque volte. All’esame obiettivo si riscontrano: P.A. di 112/82, polso regolare di 67 bpm. I suoni del cuore sono normali. Il suo ECG è allegato. Quale trattamento sarebbe consigliato in questo paziente?

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La risposta corretta è la E.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici ed elettrocardiografici, sarebbe consigliato l’utilizzo dell’ICD (defibrillatore automatico impiantabile). Infatti, le alterazioni presenti all’ECG in V1 e V2 suggeriscono la diagnosi di sindrome di Brugada, caratterizzata da sopraslivellamento del tratto ST nelle derivazioni elettrocardiografiche precordiali destre (da V1 a V3), blocco di branca destra completo o incompleto, suscettibilità alla tachiaritmia ventricolare e alla morte improvvisa.

5 di 5 Domande

Paziente di 50 anni si presenta presso l’ambulatorio di cardiologia a causa di uno scompenso cardiaco cronico. Qual è il farmaco di prima scelta nella terapia dello scompenso cardiaco cronico?














La risposta corretta è la B.
Lo scompenso cardiaco (o insufficienza cardiaca) è una condizione patologica caratterizzata dall’incapacità del cuore di pompare una quantità di sangue adeguata alle necessità metaboliche dell’organismo o, comunque, di essere in grado di farlo solo a spese di un aumento delle pressioni di riempimento in una o più camere cardiache e nel circolo venoso a monte; rappresenta una delle manifestazioni cliniche più frequenti, iniziale o evolutiva di molte patologie cardiache. La terapia dello scompenso cardiaco cronico ha come obiettivi il miglioramento dei sintomi e della prognosi. La terapia medica di prima linea prevede l’impiego di:
- β-bloccanti, farmaci di prima scelta nel trattamento dello scompenso cardiaco cronico, che determinano un beneficio significativo sulla sopravvivenza, sulla funzione ventricolare, sui segni e sintomi dello scompenso. Infatti, contrastano l’attività simpatica, quindi riducono il lavoro cardiaco, diminuendo le richieste energetiche e il consumo di ossigeno da parte del cuore, la suscettibilità alle aritmie ventricolari e migliorano il bilancio autonomico simpatico-vagale;
- ACE inibitori o sartani, che determinano vasodilatazione periferica.
Numerosi altri farmaci possono essere utilizzati per il trattamento dello scompenso cardiaco, secondo le ultime linee guida ESC.
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