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1 di 5 Domande

Scenario AA108: Una donna si reca con la figlia di 3 anni, presso il pronto soccorso dell’ospedale. La piccola presenta una lesione cutanea circolare e di color rosso su entrambi gli arti inferiori. La donna riferisce che il rash ha iniziato a manifestarsi sei mesi prima e che entrambe le lesioni si sono sviluppate lentamente. Esse sono di forma anulare, di color rosso e chiare centralmente; inoltre, illuminandole, i margini appaiono rilevati, mentre la cute circostante appare normale. Per il resto, la paziente si presenta in ottimo stato di salute. Le informazioni più rilevanti, che emergono dall’anamnesi, sono che la sorella maggiore ha in casa un coniglio e che nessun altro membro della famiglia presenta lo stesso problema. Il resto della cute appare normale, così come le unghie e le mucose. Il resto dell’esame obiettivo non rivela ulteriori anomalie. Domanda 1: Quale delle seguenti non è una causa comune della comparsa di lesioni anulari nell’infanzia?

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La risposta corretta è la D.

La rosacea (o acne rosacea), una patologia flogistica cronica che inizialmente si manifesta con rossore e teleangectasie del volto, soprattutto in occasione di uno sbalzo di temperatura, non è una causa comune della comparsa di lesioni anulari nell’infanzia. Colpisce prevalentemente soggetti di carnagione chiara con un’età compresa tra 30 e 50 anni. L’eziologia non è nota, ma ci sono alcuni fattori che sembrano essere associati, quali: anomalie nel controllo vasomotorio, della funzione di drenaggio venoso facciale, aumento degli acari del follicolo e dell’angiogenesi. Clinicamente essa risulta essere localizzata a livello del viso e cuoio capelluto e presenta un’evoluzione in 4 fasi:

-pre-rosacea: i pazienti lamentano vampate di calore ed arrossamento cutaneo del viso, spesso associato ad una sensazione di pizzicore;

-vascolare: si manifesta eritema e edema del volto con associate teleangectasie multiple;

-infiammatoria: si manifestano papule e pustole non infette, dal cui quadro nasce il termine di rosacea come acne dell’adulto;

-tardiva: non si manifesta in tutti i pazienti e si caratterizza per una iperplasia tissutale grossolana delle guance e del naso con sviluppo di rinofima, come conseguenza della flogosi tissutale, iperplasia delle ghiandole sebacee e deposizione di collagene.

Solitamente tali fasi sono sequenziali, anche se talvolta alcuni pazienti possono manifestare direttamente la fase infiammatoria senza aver attraversato le fasi precedenti. Al contrario, le cause più comuni di lesioni anulari nell’infanzia sono la tigna, l’orticaria, il granuloma anulare, l’impetigine, la pitiriasi rosea e la psoriasi (risposte A, B, C ed E errate).

Fonte Immagine: AMA     Sonthalia S, Arora R, Sarkar R, Khopkar U. Papular granuloma annulare of palms and soles: case report of a rare presentation. F1000Res. 2014; 3:32. Published 2014 Jan 30. doi:10.12688/f1000research.3-32. v1

MLA     Sonthalia, Sidharth et al. “Papular granuloma annulare of palms and soles: case report of a rare presentation” F1000Research vol. 3 32. 30 Jan. 2014, doi:10.12688/f1000research.3-32. v1

APA      Sonthalia, S., Arora, R., Sarkar, R., & Khopkar, U. (2014). Papular granuloma annulare of palms and soles: case report of a rare presentation. F1000Research, 3, 32. doi:10.12688/f1000research.3-32. v1


2 di 5 Domande

Scenario AA108: Una donna si reca con la figlia di 3 anni, presso il pronto soccorso dell’ospedale. La piccola presenta una lesione cutanea circolare e di color rosso su entrambi gli arti inferiori. La donna riferisce che il rash ha iniziato a manifestarsi sei mesi prima e che entrambe le lesioni si sono sviluppate lentamente. Esse sono di forma anulare, di color rosso e chiare centralmente; inoltre, illuminandole, i margini appaiono rilevati, mentre la cute circostante appare normale. Per il resto, la paziente si presenta in ottimo stato di salute. Le informazioni più rilevanti, che emergono dall’anamnesi, sono che la sorella maggiore ha in casa un coniglio e che nessun altro membro della famiglia presenta lo stesso problema. Il resto della cute appare normale, così come le unghie e le mucose. Il resto dell’esame obiettivo non rivela ulteriori anomalie. Domanda 2 (riferita allo scenario AA108): Quale delle seguenti affermazioni riguardanti la condizione di questa paziente è vera?

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La risposta corretta è la B.

Il granuloma anulare è una patologia idiopatica cronica e benigna, caratterizzata da papule o noduli, localizzati tipicamente a livello delle mani, piedi e caviglie, anche se possono manifestarsi ovunque. Tali formazioni determinano un anello intorno alla cute normale o lievemente depressa. L’eziologia è sconosciuta, anche se sono stati riportati in letteratura numerosi fattori scatenanti. Le lesioni sono solitamente asintomatiche e crescono lentamente. Le lesioni si risolveranno entro diversi mesi, possono dare esiti cicatriziali e l’epidermide è sempre coinvolta (risposte A, C, D ed E).


3 di 5 Domande

Scenario AA108: Una donna si reca con la figlia di 3 anni, presso il pronto soccorso dell’ospedale. La piccola presenta una lesione cutanea circolare e di color rosso su entrambi gli arti inferiori. La donna riferisce che il rash ha iniziato a manifestarsi sei mesi prima e che entrambe le lesioni si sono sviluppate lentamente. Esse sono di forma anulare, di color rosso e chiare centralmente; inoltre, illuminandole, i margini appaiono rilevati, mentre la cute circostante appare normale. Per il resto, la paziente si presenta in ottimo stato di salute. Le informazioni più rilevanti, che emergono dall’anamnesi, sono che la sorella maggiore ha in casa un coniglio e che nessun altro membro della famiglia presenta lo stesso problema. Il resto della cute appare normale, così come le unghie e le mucose. Il resto dell’esame obiettivo non rivela ulteriori anomalie. Domanda 3 (riferita allo scenario AA108): Quale tra le seguenti opzioni non è utile mettere in atto nella gestione clinica di questa paziente?

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La risposta corretta è la A.

In genere non è necessario alcun trattamento per il granuloma anulare, la cui risoluzione avviene di solito spontaneamente senza lasciare esiti cicatriziali. Per i pazienti che clinicamente presentano delle lesioni diffuse e/o dolenti, una risoluzione del quadro più rapida può essere ottenuta con l’applicazione di corticosteroidi topici, intra-lesionali, unguenti a base di Tacrolimus, infine, la fototerapia con UVA sembra promettente. Il granuloma anulare è occasionalmente associato al diabete o alla malattia tiroidea, il più delle volte quando le lesioni sono numerose o diffuse. Può essere raramente correlato al cancro, soprattutto nelle persone anziane. Perciò, è utile valutare l’eventuale presenza di diabete e la ricerca di una possibile glicosuria (risposte B, C ed D errate).


4 di 5 Domande

Scenario AA108: Una donna si reca con la figlia di 3 anni, presso il pronto soccorso dell’ospedale. La piccola presenta una lesione cutanea circolare e di color rosso su entrambi gli arti inferiori. La donna riferisce che il rash ha iniziato a manifestarsi sei mesi prima e che entrambe le lesioni si sono sviluppate lentamente. Esse sono di forma anulare, di color rosso e chiare centralmente; inoltre, illuminandole, i margini appaiono rilevati, mentre la cute circostante appare normale. Per il resto, la paziente si presenta in ottimo stato di salute. Le informazioni più rilevanti, che emergono dall’anamnesi, sono che la sorella maggiore ha in casa un coniglio e che nessun altro membro della famiglia presenta lo stesso problema. Il resto della cute appare normale, così come le unghie e le mucose. Il resto dell’esame obiettivo non rivela ulteriori anomalie. Domanda 4 (riferita allo scenario AA108): Quale delle seguenti affermazioni riguardo il granuloma anulare non è vera?

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La risposta corretta è la A.

Il granuloma anulare non è una condizione che colpisce prevalentemente i bambini con età inferiore a 12 anni. Infatti, è appurato che i soggetti più colpiti sono le persone giovani e adulte (attorno ai 30 anni circa) e che il sesso femminile è più interessato di quello maschile (risposte B, C, D ed E errate).


5 di 5 Domande

Scenario clinico AA105: Giunge all’osservazione presso il pronto soccorso dell’ospedale, una bambina di 7 anni, emigrata assieme alla famiglia dal Nepal 5 anni prima. Da allora la paziente non si è mai recata nel paese d’origine, ma numerosi parenti e conoscenti sono giunti dal Nepal per fare visita alla famiglia. La bambina, oggi, presenta diverse chiazze sul viso. La madre riferisce di aver notato la comparsa di macchie chiare sul volto della figlia, che non hanno mai destato particolare preoccupazione fin quando sono divenute sempre più marcate ed evidenti. Lo stato di salute generale della bambina è buono. All’anamnesi familiare risulta che nessun altro membro della famiglia ha mai sofferto dello stesso problema. All’ispezione, il resto della cute, così come le unghie e le mucose si presentano normali. Il resto dell’esame obiettivo non rivela ulteriori anomalie. Domanda 1: Quale è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

La diagnosi più probabile per la paziente del caso clinico è la pitiriasi alba, una dermatosi benigna comune, che interessa principalmente i bambini e gli adolescenti con una maggiore prevalenza nel sesso maschile e nei pazienti con carnagione scura. In tale condizione la sintesi di melanina è normale, ma, a causa della rapida desquamazione dei cheratinociti che la contengono, si ha un suo deficit con ipopigmentazione cutanea. La pitiriasi alba si presenta tipicamente con più macule e chiazze ipo-pigmentate asintomatiche, rotonde o di forma ovale, che coinvolgono prevalentemente la faccia, il tronco superiore e gli arti superiori. Un lieve eritema può precedere lo sviluppo dell’ipopigmentazione. Tali lesioni sono asintomatiche, non essendo né dolenti, né pruriginose. La diagnosi è nella maggior parte dei casi semplice, basata sull’aspetto clinico e sulla distribuzione delle lesioni nei pazienti. Tale alterazione cutanea è una condizione patologica autolimitante e il trattamento con emollienti e corticosteroidi topici a bassa potenza può essere utile. Infine, gli inibitori topici della calcineurina possono essere un’alternativa ai corticosteroidi topici per il trattamento delle lesioni facciali.

Al contrario, la lebbra, una patologia infettiva, è causata dal Mycobacterium Leprae, germe acido-resistente, per il quale l’uomo e l’armadillo rappresentano il serbatoio infettivo. La trasmissione avviene per via aerea, ematogena e attraverso le secrezioni oro-nasali da soggetti infetti. La lebbra può essere classificata per tipo e numero di aree cutanee colpite:

-paucibacillare, quando presenta fino a 5 lesioni cutanee, senza batteri rilevati su campioni provenienti da tali zone;

-multi-bacillare, quando presenta più di 6 lesioni cutanee, con batteri rilevati su campioni di lesioni cutanee, o entrambi.

Può essere classificata anche in base alla risposta cellulare e riscontri clinici:

-tubercoloide, forma benigna meno diffusa e meno contagiosa con una forte risposta cellulo-mediata, che limita l’estensione della malattia a un paio di lesioni

cutanee;

-lepromatosa, infezione sistemica più grave, dove si manifesta in genere una scarsa immunità cellulo-mediata contro Mycobacterium Leprae con conseguente diffusa infiltrazione batterica della pelle, dei nervi, e di altri organi;

-borderline, caratterizzata dalla presenza di entrambe le caratteristiche delle forme tubercoloide e lepromatosa.

La biopsia cutanea rappresenta l’esame gold standard per la diagnosi, dato che permette di osservare il processo flogistico a carico dei nervi coinvolti e di individuare la presenza di bacilli acido-resistenti (risposta A errata). All’opposto, la tinea versicolor, un’infezione causata dal fungo dimorfico Malassezia furfur, colonizza normalmente la pelle nella sua forma di lievito. Generalmente non causa la malattia in tale forma, ma, in alcuni individui si converte nella sua forma ifale (trasformazione in genere stimolata dall’esposizione ad ambienti caldi, umidi e dall’iperidrosi) e provoca lesioni caratteristiche, che consistono in chiazze desquamate multiple e asintomatiche con un colore che varia dal bianco al camoscio, al marrone, al rosa prevalentemente distribuite sul torace, sulle spalle e sulla schiena e solo raramente sul viso o sugli arti. Tale infezione fungina è superficiale, limitata alla cute e non contagiosa. La microscopia con preparazione del preparato cutaneo lesionale con idrossido di potassio (KOH) dimostrerà una confluenza di ife corte e forme di lievito rotondo (risposta C errata). Invece, la vitiligine, perdita dei melanociti cutanei con conseguente comparsa di aree di depigmentazione di dimensioni variabili, è verosimilmente un processo autoimmune con distruzione dei melanociti. Le regioni cutanee colpite si presentano come aree depigmentate, con totale assenza di melanociti o melanina residua. Dal punto di vista clinico, colpisce classicamente il dorso delle mani, i distretti periorifiziale ed i genitali, con evidenza di macchie depigmentate, che vengono meglio visualizzate mediante l’esame con la lampada di Woods. Tutte caratteristiche non presenti nel caso clinico (risposta D errata).

Fonte Immagine: AMA Siegfried EC, Herbert AA. Diagnosis of Atopic Dermatitis: Mimics, Overlaps, and Complications. J Clin Med. 2015;4(5):884-917. Published 2015 May 6. doi: 10.3390/jcm4050884

MLA Siegfried, Elaine C and Adelaide a Hebert. “Diagnosis of Atopic Dermatitis: Mimics, Overlaps, and Complications” Journal of clinical medicine vol. 4,5 884-917. 6 May. 2015, doi: 10.3390/jcm4050884

APA Siegfried, E. C., & Hebert, A. A. (2015). Diagnosis of Atopic Dermatitis: Mimics, Overlaps, and Complications. Journal of clinical medicine, 4(5), 884-917. doi: 10.3390/jcm4050884


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